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I DOMINII E LE CONQUISTE
- conquiste come occasione di cristianizzazione, dopo l'accordo della corona col papa, missione che trova giustificazione formale nella donazione di Costantino del IV sec d.c. (falso storico, era un documento), attraverso cui lui aveva attribuito alla chiesa i possedimenti che andavano verso oriente tenendo x l'imperatore quelli ad occidente.
- le bolle papali concedono i territori ma con delle condizioni: si presumeva che gli indigeni fossero pagani e dovessero essere convertiti, opera di civilizzazione da parte degli spagnoli di evangelizzare queste popolazioni x assimilare poi alla loro cultura; avvenne poi la conquista realizzata con la violenza e la costrizione. la corona spagnola non giustificò mai queste opere di conquista brutali, cercando di trovare argomenti giuridici per spiegare come l'opera di conquista fosse compatibile col riconoscimento di diritti degli indios.
LEGGI DI BURGOS 1512:
La corona cerca di preservare e mantenere
garanzie nei confronti dei popoli conquistati, non vuole apparire come la monarchia spagnola. leggi emanate da J. P. Rubios e M. de Paz, formati all'università di Salamanca (luogo in cui giuristi e teologi si formano e in cui si forma la classe dirigente). nelle leggi si discute dei diritti e le condizioni degli indios, e di ciò che si sarebbe dovuto fare affinché potessero essere parte della civiltà spagnola, ma erano obbligati a sottomettersi spontaneamente x essere evangelizzati, altrimenti sarebbe stato giustificato l'uso della guerra. Queste leggi cercano di tenere insieme l'interesse della corona a presentarsi come potenza che sta conquistando nuovi territori, e poi non si vuole impedire alla spagna di proseguire nella sua opera di conquista, per cui venne trovata questa assurda giustificazione.
ENCOMIENDA: unità di misura per la ripartizione del territorio, era una porzione di terra. questo è il sistema che consente la riduzione in
schiavitù senza un reale controllo, è una situazione paradossale,perché le leggi riconoscono diritti di uomini liberi ma l’applicaz pratica delle conquiste va in direzioneOPPOSTA. BARTOLOMÉ’ DE LAS CASAS:Diviene un encomendiero, diventa protagonista delle conquiste e vede come vengono trattati gli indios, siconverte: da sfruttatore a uno dei loro + convinti DIFENSORI. diventa un oppositore delle politiche legatealle encomienda e ai loro abusi. propone di sostituire lo sfruttamento degli indios con schiavi importatidall’africa, se ne pentì negli anni successivi, dichiarando poi questa schiavitù a sua volta ingiusta.il suo impegno si tradusse nel nuovo intervento di carlo v che nel 1550 sospende le attività dei conquistatorie volle trovare un nuovo modello legittimo di conquista dei sostenitori dei diritti degli indios, i 2LAS CASAS e SEPULVEDA:protagonisti sonotra le 2 posizioni, sembra essere prevalente quella di LasCasas e concorda con la corona spagnola.FRANCISCO DE VITORIA:
In uno dei suoi scritti ragiona sulla legittimazione della conquista della Spagna, nei territori fuori dagli originari confini del regno spagnolo, la possibilità per le persone di andare a occupare territori esterni a quelli da cui provengono dev'essere riconosciuto come un diritto naturale, quei nuovi territori possono essere occupati da nuove persone, perché sono molto vasti.
LEYES NUEVAS:
Incidono sull'assetto normativo per tutelare meglio i diritti degli indios. Non è ammessa la schiavitù.
All'interno del nostro percorso abbiamo visto come non sempre le idee sui diritti siano del tutto efficaci al momento della loro applicazione, spesso ci sono ambiguità, accade che si vada incontro a tensioni e momenti di conflitto.
LEZ. 4/05 (lez. prof Malpassi)
IL DIRITTO DI PROPRIETÀ:
È il diritto per eccellenza della modernità giuridica, si crea passaggio tra antico-moderno.
comincia a circolare l'idea di "rompere" col passato medievale e l'Ancien Régime. Principi fondamentali per cui si passa dal medioevo alla modernità: - Individualismo: si concepisce il soggetto singolo, non appartenente ad un gruppo/ceto, attraverso l'elaborazione che si vede grazie alle teorie giusnaturalistiche. La proprietà permette di descrivere l'idea della "convivenza" tra gli individui, il diritto si consacrerà nei codici dell'800; ma prima di ciò c'è una teorizzazione che parte dal giusnaturalismo, la più rilevante è però lo stato di natura e il contratto sociale, quella di Locke. I giusnaturalisti descrivono lo stato di natura come l'uomo fuori da un ordine sociopolitico, uno stato primitivo. In Locke, lo stato di natura è di quiete, c'è già un ordine e non è conflittuale (contrasto con Hobbes), l'ordine c'è perchéEsiste l'idea della proprietà. Essa è comune: dio ha creato la terra e i suoi beni sono per tutti, l'ha data in comune all'umanità; ma parla anche dell'esistenza di una proprietà privata. I beni sono a disposizione di tutti, ma gli uomini se ne devono appropriare per sopravvivere, l'uomo è prima proprietario di sé stesso: ciò ci permette di evitare addirittura il suicidio; l'uomo ha con il suo corpo una relazione proprietaria (è un tipo di proprietà privata), + della concezione patrimoniale. Come passo dalla proprietà del mio corpo a quella su un bene: con l'energia che metto nel lavoro sugli oggetti esterni fa acquisire la loro proprietà, aggiungendo il mio sforzo a un bene lo trasformo in mio. Nessuno può contestare la proprietà di quei beni, è evidente che quell'oggetto è il mio. "Chiunque impieghi tanta fatica al fine di scovare una lepre e inseguirla,
la loro volontà o al loro lavoro, ma grazie a ingiustizie o privilegi. Questi soggetti non hanno diritto a possedere e accumulare così tanto, perché ciò significa privare gli altri delle loro opportunità e dei loro diritti. Pertanto, la proprietà e l'accumulo devono essere regolati da principi di giustizia e equità, in modo che tutti possano avere accesso alle risorse necessarie per vivere dignitosamente.Il tuo lavoro: i ricchi di famiglia sono titolari di beni pur non avendo lavorato; quindi, si instaurerà l'idea del "buon padre di famiglia".- Locke è ossessionato dagli USA, gli sembra il posto dove si può toccare con mano lo stato di natura, la visione che gli americani avranno di lui saranno una delle risorse teoriche principali della rivoluzione del 700. LA PROPRIETA' NELLE COSTITUZIONI RIVOLUZIONARIE: ci sono molti concetti teorizzati da Locke- idea dei diritti naturali- idea della resistenza al sovrano- 7 art. che regolano poteri dello stato e i rappresentanti tra questi poteri. I diritti e le libertà negli USA sono EMENDAMENTI, aggiunte successive (bill of rights). "nessuno sarà V EMENDAMENTO richiama la proprietà nello stabilire il principio del giusto processo, → privato della vita, della libertà o delle proprietà senza un regolare procedimento legale [due process of Law]; né la
proprietà privata potrà essere presa per un uso pubblico, senza un giusto compenso". Binomio liberty & property: non esiste libertà senza proprietà. XIV EMENDAMENTO si voleva evitare che negli stati del sud si potessero imporre leggi per limitare le libertà degli ex schiavi, immaginato per estendere le libertà civili anche ai nuovi cittadini, si estende cittadinanza a tutti quelli nati sul territorio. RIVOLUZIONE FRANCESE: Una rivoluzione di classe, da parte della borghesia contro l'antico ordine statico e immobile, è mossa da ragioni economiche, anche la proprietà va ripensata in questo senso: non dev'essere + frutto del privilegio MA un diritto naturale! riconosciuta ad ogni individuo perché è un diritto di cui ognuno è titolare. La dichiarazione dei diritti uomo e cittadino fa infatti riferimento alla proprietà: "Il fine di ogni associazione politica è la conservazione"
Dei diritti naturali e imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà e la resistenza all'oppressione". Si ripete anche qui il binomio liberty & property, ma risponde alla costituzione americana essa si spinge + in là, dedicando un intero articolo alla proprietà con gli stessi contenuti del V emendamento, dicendo però: "La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e previo un giusto e preventivo indennizzo". Qui viene data una sacralità alla proprietà, si recupera la dimensione ulteriore del diritto di proprietà (unico diritto sacro, nemmeno la libertà lo è).
Proprietà nel Codice Napoleonico del 1804: Diritto di godere e disporre nella maniera + assoluta, ruota attorno al proprietario e i suoi
Poteri sul bene, può fare ciò che vuole di essi e può arrivare anche a distruggerli, riflette idea centrale della VOLONTÀ dell'individuo proprietario e accantona le caratteristiche del bene. Proprietà come "recinto invalicabile" all'interno del quale il proprietario può fare tutto, che non può essere aggredito da nessuno, nemmeno dal legislatore.
TIPICITÀ CONTRATTUALE: idea che anche i contratti non regolati dal codice abbiano riconoscimento da parte del legislatore si attribuisce agli individui il potere di dettare legge ai rapporti tra privati, il contratto è quella legge che regola i rapporti tra privati.
Nella codificazione la proprietà riflette l'ideale della convivenza dell'800, soggetto libero e con diritti naturali inviolabili; la proprietà assumerà valenza COSTITUZIONALE: lo strumento della cittadinanza nell'800, si è cittadini attivi se si è proprietari.
LEZ. 6/05
Con la Rivoluzione francese voluta dalla borghesia, si è voluto an