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Enzo Mari: il padre del design italiano

Enzo Mari è considerato il padre del design italiano e risulta dunque essere una figura centrale per il suo apporto teorico. Nasce a Novara nel 1932 e si affaccia nel mondo del design come teorico, come dimostrano i suoi scritti e le sue mostre che approfondiscono tematiche complesse che lo accompagneranno per tutta la vita.

È un uomo di scienza con delle attitudini da progettista esistenziale, cioè di colui che cerca di carpire la vera essenza delle cose analizzandole. Studia all'accademia di belle arti di Brera dove, però, non porterà mai a termine gli studi, preparando però una curiosa tesi polemica sul modo di piantare i chiodi. Già dalla tesi si denota il suo approccio spesso volutamente polemico e provocatorio.

Nei primi anni '50 si dedica all'approccio scientifico del design, ovvero alla ricerca sulla psicologia della visione e sullo studio delle strutture percettive.

Dell'uomo diventa uno dei protagonisti dell'arte cinetica e programmatica. Tra gli anni '60 e '70 ci sarà la svolta nella carriera di Mari, sarà in questo periodo che deciderà di dedicarsi in modo completo alla progettazione di prodotti che non moriranno mai andando in contrasto con l'obsolescenza degli oggetti prodotti mercificati per il consumo di massa continuando però anche la professione di insegnante. La collaborazione importante oltre quella con la Zanotta sarà soprattutto quella con l'editore d'arte e design Bruno Danesi con cui Mari realizzerà la sua produzione più valida. Tra i primi prodotti creati ci sono i giocattoli.

FOCUS: Putrella, 1958, Enzo Mari, ed. limitata Danese.

La Putrella, disegnata da Enzo Mari, rientra in quella gamma di oggetti la cui ricerca era iniziata qualche anno prima con i vasi in lamiera saldata o gli stessi Vasi Camicia. Mari ricerca forme da elementari lavorazioni industriali.

Tant'è che la Putrella non è altro che una semplice trave a doppia T piegata agli estremi che si trasforma in un oggetto che può essere funzionale come vasoio o come porta oggetti per la scrivania. L'oggetto va letto insieme ad altri analoghi che partono dalla forma dei semilavorati industriali, sono forme che corrispondono dunque ad oggetti elementari ricavati da operazioni semplici che devono corrispondere alla morfologia di base dell'oggetto stesso.

FOCUS: Pago-Pago, 1968, Enzo Mari, Danese

Nella sua indagine del design a basso costo che sfruttasse i processi produttivi industriali, Mari ha sviluppato anche il tema del vaso da fiori. Mari riprende la questione della produzione in serie che ha come obiettivo l'abbassamento dei costi, infatti Pago Pago ammortizza il prezzo tramite l'uso degli stampi.

Dal punto di vista formale Mari affronta il discorso della polifunzionalità riuscendo a dare una doppia valenza all'oggetto che cambia la

La percezione del vaso può variare a seconda della sua posizione, infatti se capovolto in un modo si presta a ospitare composizioni di fiori a stelo lungo, mentre se capovolto in un altro può ospitare agevolmente i mazzi di fiori più grandi.

Materiali: dimensioni e con steli più bassi. Vaso doppio in ABS stampato a iniezione.

In Attesa, 1970, Enzo Mari, Danese

FOCUS: cestino

Negli anni '70, Enzo Mari progetta per Danese oggetti destinati agli ambienti pubblici e all'ufficio, concordando nel ritenere questi ambienti importanti nella vita quotidiana e perciò meritevoli di attenzione tanto quanto i luoghi domestici.

Il progetto del cestino "In attesa", sviluppato in collaborazione con il fu, è stato prodotto nel 1971 e si tratta di un cilindro in polipropilene stampato a iniezione, che si differenzia dalla produzione corrente di cestini gettacarte grazie al taglio trasversale della base che determina un'inclinazione discreta del contenitore, predisponendolo meglio a raccogliere la

carta gettatae svolgere dunque meglio la sua funzione. Ne risultata un oggetto tanto semplice quanto straordinario. polipropilene stampato a iniezione.

FOCUS: tavoli Frate, Fratello, Cugino e Cuginetto - Enzo Mari

Enzo Mari realizza questa collezione di tavoli che fanno parte di un programma molto ampio di razionalizzazione produttiva e formale, infatti si tratta di una serie di appoggi e piani in cui variano le altezze le ampiezze e le profondità dei piani stessi per riuscire a coprire una vasta gamma di esigenze lavorative e domestiche. (coffee table, tavolo da riunione ecc.) La Maririduzione formale svolge il ruolo di critica da parte di nei confronti del gusto diffuso del fratetempo. Il tavolo ha una forma semplice con una struttura pulita e leggera che si basa sulla forma triangolare per sorreggersi mentre il piano trasparente sembra non voler interrompere lo sguardo verso gli elementi e le tecniche semplici della struttura sottostante come l'incastro.

L'appoggio e la saldatura. Nei prodotti più grandi, la trave in legno posta al centro non ha funzioni estetiche ma ha solo una funzione di semplice collegamento tra gli elementi della struttura.

Struttura: ferro curvato non verniciato.

  • Piano: cristallo
  • Trave: legno

RICHARD SAPPER è uno dei più grandi industrial designer del mondo grazie alla sua collaborazione con alcune delle industrie più prolifiche e al fatto di aver legato il suo nome a prodotti realizzati in grandissima serie diventati icone di stile.

Pur non essendo nato in Italia, viene annoverato come italiano grazie al suo contributo all'interno delle industrie italiane.

Nasce a Monaco di Baviera nel 1932, scopre il design quasi per caso arrivandovi grazie ad altre esperienze, tant'è che inizia gli studi da ingegnere, poi passare a quelli di filosofia, anatomia e grafica per laurearsi infine in scienze economiche con una tesi che discute i problemi economici legati al

design.Durante la tesi, ha modo di conoscere il centro di design della Mercedes nel quale, unavolta laureatosi, accetta di entrare pur non avendo una formazione da progettista.Siamo nella Germania a metà degli anni ‘50, quindi in piena rinascita dello spirito delBauhaus, e questo grazie a Max Bill e la scuola di ULM.Dopo un’esperienza di quasi 2 anni alla Mercedes, Sapper decide di trasferirsi in Italia conl’intento di affinare la tecnica e ampliare le sue conoscenze in merito al design, sarannoquesti gli anni decisivi per la sua attività grazie all’incontro con l’architetto Marco Zanusocon cui collaborerà a stretto contatto per più di 20 anni.Questo connubio avrà successo per la realizzazione di pezzi tecnici dalle grandi proprietàformali e funzionali, rielaborando oggetti già esistenti ma superandone il concetto dandovarie alternative. producendo tutta una serie di oggetti di largo uso come televisione, radio,telefoni,

che però vengono ripensati nella loro forma andando a generare delle icone indiscusse del design italiano. In particolare, la collaborazione dei due con la Brionvega porterà alla creazione di una serie di televisori portatili che vanno quindi a superare il concetto di oggetto fisso fornendo una serie di soluzioni diverse, partendo dalla versione traslucida del '62 passando per il cubo nero del '69.

Radio TS502, Marco Zanuso e Richard Sapper (1964)

FOCUS: TS502

La TS502 è una radio portatile ad uso personale ma con le caratteristiche di un oggetto professionale. La soluzione tecnico costruttiva adottata cambia l'aspetto tradizionale dell'oggetto e lo sintetizza nella suddivisione degli elementi radio in due parti diverse incernierate tra di loro che chiuse si compattano in un cubo con gli angoli stondati. ABS Escludendo le parti metalliche, le due scocche sono realizzate in di diverse tonalità cromatiche che esaltano le parti metalliche. L'antenna

è sfilabile e i cavi che la compongono sono inseriti all'interno delle cerniere, mentre il posizionamento del baricentro è dato dalla dotazione di una maniglia che aveva proprio la funzione sia di bilanciare il peso totale che di rendere maneggevole l'oggetto. Sapper Il tema degli oggetti pieghevoli è un tema ricorrente in che, quando erano chiusi, definiva questi gli oggetti anonimi che mutavano in oggetti funzionali solo nel momento delloro impiego. FOCUS: televisore Doney, Richard Sapper e Marco Zanuso Nasce dalla matita di Marco Zanuso e Richard Sapper il televisore Doney (1962), vincitore del Compasso d'Oro. Si tratta del primo televisore completamente transistorizzato d'Europa. È un perfetto esempio di immagine razionalista. FOCUS: Agol 11 (fig.1) ST/201 (fig. 2), Marco Zanuso e Richard Sapper televisori e Realizzato con materiale plastico colorato (ABS) e con l'utilizzo dei transistor. La forma organica.

cara;erizzatodall'inclinazione della parte anteriore della carrozzeria, che siconclude con lo schermo, permettendo la visione anchequando l'apparecchio è posato a terra.

Figura 1

Il cubo nero rappresenta l'apice dell'astrazione, ne fa unoggetto pressoché surreale, che esiste soltanto a fasealternata: c'è quando è acceso, scompare quando èspento.

Figura 2

FOCUS: Grillo, 1966, Richard Sapper Marco Zaniuso Siemens telefono e per

Il telefono Grillo è un oggetto rivoluzionario che cambiò per sempre il concetto formale del telefono. Il nome deriva dal suono che emetteva quando squillava, la rivoluzione sta nel fatto che per la prima volta si ha un telefono in cui l'auricolare e il disco numerico conounico bloccoinseriti in un che si poteva tenere agevolmente in una mano. Il tutto funzionaa conchiglia con un sistema d'apertura che aprirà la strada alla forma dei cellulari portatili. Il progetto richiese un

re, ma che utilizza un sistema di contrappesi e cavi per mantenere la posizione desiderata. Il design della lampada Tizio è essenziale e funzionale. Il corpo è realizzato in alluminio e acciaio, mentre il diffusore è in vetro temperato. La forma è lineare e pulita, senza fronzoli o decorazioni superflue. La lampada Tizio è dotata di un sistema di illuminazione alogena, che garantisce una luce intensa e diretta. Grazie al braccio snodabile e al sistema di contrappesi, è possibile regolare l'altezza e l'angolazione della luce in modo preciso e comodo. La lampada Tizio è diventata un'icona del design industriale ed è esposta in numerosi musei di tutto il mondo. La sua forma semplice e la sua funzionalità la rendono adatta a qualsiasi ambiente, dallo studio al ufficio. In conclusione, la lampada Tizio rappresenta un esempio di design innovativo e intelligente. Grazie alla sua versatilità e alla sua estetica senza tempo, è diventata un oggetto di culto per gli amanti del design.
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Publisher
A.A. 2019-2020
84 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/17 Disegno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gasparoilaria di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del design e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Giannantonio Raffaele.