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La sfida di convincere le masse ad essere parte di una comunità nazionale

I conti con il problema di convincere le masse (in maggioranza composta da analfabeti) di essere parte di queste comunità nazionali più o meno antiche. Questa comune appartenenza implicava un atto di lealtà verso le istituzioni pubbliche (dal 1861 al 1865 in tutto il Meridione si scatenò una guerra civile, il cosiddetto "brigantaggio" che portò a morti e arresti).

Dopo aver formato lo stato politicamente, bisogna convincere le masse a rispettare le leggi di questa nuova comunità e far parte di questo stato.

Per creare questo processo di nazionalizzazione si usa:

  • la scuola, che permette di rendere le masse capaci di leggere e scrivere: il livello elementare del sistema educativo diventa obbligatorio nella maggior parte d'Europa. In Italia la prima legge fu la legge Coppino del 1892 che prevedeva due anni di istruzioni elementare obbligatoria, ma la sua attuazione venne affidata ai comuni, che, per mancanza di fondi, fecero rimanere

questa legge inapplicata.

Qualche anno dopo, con la legge Credaro si arrivò a cinque anni di scuole elementari obbligatorie, questa volta però il processo venne gestito dallo Stato. In queste scuole si educavano i bambini a sentirsi parte della nazione con lo studio di monumenti e tradizioni legati allo Stato ("Cuore" di de Amicis, libro più venduto in questo periodo, con il racconto del mese che celebra episodi di eroismo nella formazione della nazione. De Amicis aveva sentimenti di un socialismo moderato e riformista). Insieme a questo risultava importante anche lo studio della geografia fondata sui confini (non ciò che unisce una nazione dall'altra, ma ciò che divide l'Italia dalle altre nazioni).

l'esercito, la coscrizione della leva e le dislocazioni di contingenti militari lontani da quelle di origine (il lombardo in Calabria, il siciliano in Veneto) facilita l'incontro di cittadini della stessa madre patria ma

provenienti da regioni diverse. La leva militare venne introdotta con l'estensione delle leggi piemontesi, ma anche in aree come in Sicilia dove la leva non era mai esistita.

Con la leva si estende il servizio militare anche in zone dove non era presente prima, portando spesso a rivoluzioni e malcontento ("Malavoglia" di Verga, dove uno dei figli parte per la guerra e perde la vita, e i Malavoglia si lamentano a lungo di questo episodio).

l'iconografia, che è quella della madre nazione (Marianna, simbolo della Rivoluzione francese, donna armata che tiene tra le mani la bandiera della nazione e con accanto un bambino, simbolo di condurre i giovani alla nazionalizzazione.)

le feste nazionali (nel Regno d'Italia la festa nazionale è il giorno dello Statuto albertino, nella Germania la vittoria della Guerra franco-prussiana che porterà all'unità della Germania, nella Terza Repubblica Francese la festa è la commemorazione

della presa della Bastiglia).

  • le bandiere.
  • i monumenti.
  • gli inni.

Contemporaneamente con la costituzione delle identità nazionali, si sviluppa il senso di diversità e di pregiudizio rispetto alle nazioni confinanti. Lo spirito del 1914 (senso di comunità nazionale che mobilita le masse a partecipare alla guerra) si prepara nel corso di decenni anche grazie al processo di nazionalizzazione delle masse, che gradualmente diventa un processo di diffidenza nei confronti delle altre nazioni.

Nel contesto degli Stati-nazione dell'Ottocento, il liberalismo ottocentesco nella pratica faceva fatica a riconoscere i diritti della massa e in particolare il diritto di voto (non tutti potevano godere del proprio rappresentante). Non erano dunque escluse solo le donne (il cui diritto di voto diventò tema solo dalla fine dell'Ottocento), ma anche coloro che non avevano una sufficiente istruzione o un sufficiente censo.

I sostenitori della tradizione liberale avevano timore

di quei movimenti che si stavano formando e che avevano come obiettivo non solo l'estensione del diritto di voto, ma anche una rivoluzione dei sistemi nazionali. La soluzione che venne data a seguito di questa richiesta di suffragio fu diversa da paese in paese: in Germania venne concesso il suffragio universale maschile, che era però contrapposto a funzioni potenti dell'imperatore, che poteva sciogliere il suffragio. In altri casi il processo di allargamento del suffragio fu molto più graduale, come in Gran Bretagna, dove il suffragio universale arrivò nel 1919; nel 1982 in Italia si ebbe un aumento dei votanti, nel 1912 venne approvata una legge che introduceva il suffragio universale maschile ma con alcune restrizioni.
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Publisher
A.A. 2020-2021
3 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher meowbinie di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Scirocco Giovanni.