Anteprima
Vedrai una selezione di 6 pagine su 23
Appunti Storia contemporanea Pag. 1 Appunti Storia contemporanea Pag. 2
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia contemporanea Pag. 6
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia contemporanea Pag. 11
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia contemporanea Pag. 16
Anteprima di 6 pagg. su 23.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Appunti Storia contemporanea Pag. 21
1 su 23
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

4. DEMOCRAZIE E SITEMI POLITICI: CLASSI DIRIGENTI, POLITICA E SOCIETÀ

Tre forme politiche e ideologiche di cui ancora si parla sono: nazismo, fascismo e comunismo. La

storia è una grande macchina complessa che conosce tutte le direzioni, ma che non fa marcia

indietro. La politica moderna è composta al suo interno dalla la società civile che si manifesta solo

quando ci sono spazi di libertà, che le permettono di costituirsi.

L’Inghilterra è la patria del liberalismo che si sviluppa a seguito di una lunga lotta che comprende

due rivoluzioni, all’interno delle quale si affermano due principi:

principio di uguaglianza

• il (diritto di esprimere il proprio pensiero politico).

la rappresentanza e la divisione dei poteri.

• Il potere assoluto è, quindi, costituito da tre poteri:

legislativo (fare le leggi), esecutivo (applicare le leggi) e giudiziario (amministrare la giustizia). Il

potere assoluto, che deriva da Dio, è concentrato nelle mani del sovrano, e ha un’origine sacra.

Ma se ora si dà spazio alla società civile per essere rappresentata, allora l’universo politico si sta

ribaltando, e non è più Dio che sancisce il principio della sovranità, ma è il popolo il vero sovrano,

attraverso la sovranità popolare. Non più Dio (e quindi la monarchia), ma il popolo attivo, quelli

che pagano le tasse e che così facendo sono costruttori di ricchezza. La divisione dei poteri vuol

dire che i poteri si controllano fra di loro e si bilanciano (dei tre poteri, nessuno prevale sull’altro).

Tutti e tre i poteri fanno parte dello stesso sistema e nessuno ha una libertà totale, poiché

dipendono sempre l’un l’altro. I tre poteri, però, possono essere squilibrati dal potere della

stampa, che si unisce al potere giudiziario, formando così un super potere, che può sottomettere

gli altri due.

La parola popolo è molto ambigua, oggi viene utilizzata per definire dei movimenti “populisti” che sono vicini alla democrazia e che

parlano a nome del popolo e dei lavoratori. Il rischio di sfociare nel populismo è la mancanza di una classe dirigente salda che possa

essere in grado di porsi come dominante.

Liberalismo = principio di uguaglianza + rappresentanza e divisione dei poteri

-Nelle monarchie assolute era il sovrano che delegava persone esperte per amministrare la

giustizia. In uno stato moderno è lo stato che si occupa del potere giudiziario.

-Ci sono, poi, le libertà dei cittadini. La rivoluzione inglese si caratterizza proprio per la difesa delle

libertà dei cittadini e della comunità, con la “Camera dei comuni” che rappresenta le “common”, le

comunità rappresentate in Parlamento da un rappresentante da loro eletto. Il governo è il cardine

del sistema costituzionale perché si vota per rappresentare un proprio interesse, delegando il

proprio potere a chi lo rappresenta. Alla fine delle elezioni, si formeranno due fazioni: quella pro

governo (che ha ottenuto la maggioranza) e quella contro governo (l’opposizione).

-In Italia siamo abituati a pensare che il governo stia in piedi solo per la volontà dei cittadini e lo si

vede sempre debole. La media dei governi in Italia, è di nove mesi. Un governo di questa lunghezza

non potrà mai essere efficiente, poiché non ha il tempo di sistemare le cose. Servirebbero almeno

4-5 anni per farlo. La mediazione, sempre più presente in questi ultimi anni nella politica italiana,

comporta che il cittadino non sa più se abbia scelto il governo o l’opposizione. L’Inghilterra è

l’unico paese che ha un buon sistema governativo, dotato solo di due camere.

-C’è un principio che si affermerà anche in Italia nel Settecento, e sarà in Toscana che si farà la

prima riforma moderna della giustizia. L’uomo non è perfetto, ma per vivere collettivamente ha

bisogno di regole. Per far funzionare bene la giustizia, bisogna togliere la giustizia inquisitoria, quella

in base alla quale si è peccatori e si deve far rivelare attraverso la tortura, la colpa. Questo non può

essere considerato un sistema di giustizia. La grande civiltà laica del Settecento afferma che si

debba essere proclamati colpevoli solo dopo una sentenza. Nella condanna, il colpevole ha la

possibilità di redimersi, e perciò bisogna togliere la pena di morte (Beccaria).

(In America un ministro giovane vide arrivare una bella signora piangente che raccontò lui che il marito la trattava con violenza. Il

ministro si commosse, e di tasca sua gli diede i soldi per andare a vivere per conto proprio. Il marito si rende conto di questo e

sfrutta il ministro per ottenere soldi. Il marito dice alla stampa che questo ministro ha una relazione. Il ministro accetta di andare al

processo e dimostra la sua innocenza. Ma prima di questo lui venne torchiato dalla stampa e dai cittadini. A seguito decise di dare

alle cariche dello stato, un’immunità per non incorrere nel ciclone della stampa.)

In Europa avviene a partire dalla seconda metà del ‘600, il fenomeno della nascita della politica

-

come conflitto e rottura dei poteri assoluti. Il troppo potere concentrato in un’unica fonte fa rischiare

che il monarca aumenti il suo potere con la religione, “in nome di Dio”. I popoli non possono essere

che sudditi di un potere che arriva dall’alto, soprattutto da Dio. Nella prima metà del ‘500 si mette in

discussione il potere religioso, poi il potere politico ed infine il potere assoluto. Nasce il tema,

tuttora moderno, della divisione dei poteri. Il fenomeno più grave della crisi moderna è che il quarto

potere, se aggiunto agli altri poteri, crea un problema drammatico di squilibrio di poteri. Il

congiungimento del potere giudiziario e del potere comunicativo è il più grande dei poteri. Si lotta,

così, per la separazione del poteri. Salta fuori il tema della libertà di stampa e dell’eliminazione della

censura. Nel 1969 l’Inghilterra è il primo paese che adotta la libertà di stampa eliminando la

censura.

Rousseau, psicologo francese e pensatore politico, elaborò una concezione dell’uomo suggestiva.

Egli affermò che gli uomini immersi nella natura sono buoni. Le religioni, invece, avevano

proclamato che esisteva sia il bene che il male. Ma se l’uomo è buono, come egli afferma,

eliminando la religione e la proprietà privata, non ci sarà più bisogno della giustizia e dei poteri. Egli

diventa portatore di una ideologia chiamata “volontà generale”, che è il popolo ad esprimere in una

piazza, un’assemblea. Quella è la democrazia. La democrazia diretta è la bontà dell’uomo, mentre

quella rappresentativa è piena di interessi. La democrazia diretta, però, può portare alla dittatura

(Robespierre). Per Robespierre la democrazia rappresentativa andava eliminata, e la democrazia

doveva essere a opera di un virtuoso. Gli uomini hanno sempre bisogno di qualcosa di sacro, infatti,

nei sistemi assolutistici, il trono e l’altare vanno d’accordo. Rousseau crea il culto della ragione e

dell’essere che incarna la ragione, nel secolo della ragione. Stalin, Hitler e Mussolini, fanno lo

stesso.

Con la Rivoluzione Francese nasce il modello di stato-nazione a base democratico. Il popolo

francese è in nome di lui, che tutto avviene. Gli Stati Uniti hanno creato un potere centrale federale

che comanda le decisioni più importanti, ma negli stati vige una grande libertà esterna alle grandi

decisioni del potere federale.

Differenza tra federalismo e confederalismo:

• la confederazione non forma uno Stato vero e proprio; gli organi confederali non posseggono una

sovranità diretta nei confronti dei cittadini dei singoli Stati che formano la confederazione stessa.

• la federazione è uno Stato vero e proprio: cittadini sono direttamente soggetti sì ai poteri federali

che a quelli del singolo Stato di appartenenza. Oggi la Svizzera ha mantenuto il nome

confederazione, ma in realtà è una federazione, perché ha trasferito alcuni poteri al centro, come

la difesa, la diplomazia e le relazioni internazionali.

Kant crede che l’Europa debba essere unificata, perché se si vuole trovare la pace dobbiamo

creare una pace europea. Se non si crea un sistema di federazione, ogni nazione conserverà la sua

sovranità e non rinuncerà alla propria individualità, se non con molti conflitti. L’unica federazione sui

generis è stata il Commonwealth britannico, anche se dominato dall’Inghilterra dal punto di vista

militare e per l’agglomerato di interessi.

Alla fine delle Guerre Napoleoniche si sono scodellati tutti i principi, compreso il socialismo che si è

manifestato in Francia attraverso la congiura degli uguali, attraverso la creazione di comunità nelle

isole, di tipo comunistico, e attraverso il pensiero dei socialisti utopici, i quali credevano che

portando gli uomini su un’isola dove non c’erano legami di sangue, si creasse un sistema di vita

collettiva, una società migliore e perfetta. La tendenza del pensiero politico è quella di credere

nell’esistenza di una società perfetta. In antica Grecia, culla della democrazia, esistevano forme di

organizzazione comunitaria, che già sono il principio del comunismo.

Si manifesta, dopo il crollo napoleonico, il modello degli stati nazionali, nei quali ci sono popoli che

sono in grado di creare il proprio destino. Le nazioni sono un elemento d’identità fondamentale per

creare la politica moderna, dove il popolo è il titolare della sovranità e dei diritti.

Nell’Ottocento si creano i nuovi stati: l’Olanda, l’Italia, l’impero tedesco, la Serbia, la Polonia...

La Grande Guerra è il ventre da cui scaturiranno le ideologie autoritarie che nascono in Europa e

che si diffonderanno in tutto il mondo. La prima è il comunismo: l’affermazione di una società in cui

non esiste la proprietà privata e con i beni collettivi.

Comunismo sovietico, fascismo italiano e nazismo tedesco, sono ideologie che si formano nella

società di massa, nella quale il fattore comunicativo svolge un ruolo fondamentale. Si crea la

società di massa con l’urbanesimo, lo spostamento delle famiglie dalla campagna alla città. Non

potremo capire queste ideologie senza la società di massa, dove si forma un legame forte tra leader

e masse.

A seguito della Grande Guerra si ha una crisi dei metodi di selezione di governo e delle classi

dirigenti delle democrazie. Insieme ai sistemi democratici si formano dei sistemi di poteri, che se si

rafforzano, saranno sempre più difficili

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
23 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher jemba98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Ciuffoletti Zeffiro.