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FORTE CONNOTAZIONE IDEOLOGICA

PROTESTE PIU’ RADICALI E VIOLENTE (sgomberi forzati, scontri violenti)

COINVOLGIMENTO CLASSE OPERAIA

GROSSA CRISI PER I SISTEMI POLITICI (vd. Italia)

Gli eventi chiave di questo periodo:

USA: prima occupazione dei giovani si sono palesati a Berkley (1964) quando hanno dato vita al Free Speach

Mouvment perché era stato vietato loro di tenere un banchetto contro la guerra in Vietnam; il rettore

ordina di sgomberare l’occupazione ma poi il movimento si allargò ad altre università fino alla rivolta dei

ghetti neri dopo l’assassinio di M.L. King (1968). Movimento circoscritto all’università principalmente

contro la guerra in Vietnam.

FRANCIA: il maggio francese – rivolte studentesche e scioperi operai. Anche i francesi protestavano contro

la guerra in Vietnam; occuparono alcune università tra cui la Sorbona. Le repressioni furono molto violente.

ITALIA: dalle proteste degli universitari (1967). Le università coinvolte furono Trento, Torino, Trieste, Milano

e Roma i motivi erano vari: critica al partito comunista, alla guerra in Vietnam. Lo scontro più violento e

grave fu a VALLE GIULIA e coinvolse anche la classe operaia nel ’69. L’apice delle proteste sindacali e degli

scioperi si ebbe nel cosiddetto autunno caldo del 1969.

CITTA’ DEL MESSICO: massacro di Piazza delle Tre Culture (300 morti in manifestazione pacifica). In Messico

c’era un partito unico quindi le proteste dei giovani alle quali si aggiunsero gli operai e le donne,

chiedevano maggiori libertà, pluralismo politico; questa protesta si svolse nel corso dell’estate prima delle

Olimpiadi sapendo che ciò avrebbe avuto maggiore importanza e visibilità. Ci furono a piazza delle tre

culture ci fu una grande manifestazione pacifica e il governo mandò le forze dell’ordine e l’esercito. Ci

furono 300 morti.

CECOSLOVACCHIA: dalla primavera di Praga (giovani sostengono riforme liberali di Dubcek) alla repressione

sovietica (agosto). A Praga successe qualcosa di simile a ciò che era accaduto a Budapest nel ’56, la

manifestazione era iniziata con Dubcek che era il leader del partito comunista ma era un riformista. Aveva

iniziato nel 68 una stagione di riforme, di apertura alle imprese private, aveva eliminato i vincoli della

censura, aveva permesso la nascita di partiti autonomi. Voleva rendere il socialismo più umano e meno

oppressivo favorendo un miglioramento della vita attraverso l’economia e i consumi. Socialismo dal volto

umano distaccandosi da quello socialista. A differenza di Nagy, Dubcek mette in discussione che il

socialismo sovietico sia l’unico modello reale di socialismo. Breznev pensa che l’esperimento di Dubcek

possa mettere in crisi il controllo di mosca sugli altri paesi satelliti e decide di intervenire. Ad agosto

reprime l’esperimento di Dubcek e viene arrestato. A differenza del ’56 dove i cittadini ungheresi cercarono

di opporre resistenza, Dubcek disse di non opporre resistenza quindi ci furono meno vittime. Grande

impatto sull’opinione pubblica mondiale ebbe il giovane Jan Palach che in piazza a Parga di diede fuoco per

manifestare la disperazione dei cittadini cecoslovacchi sotto il regime comunista. La primavera di Praga finì

con la repressione.

SLOGAN del MOVIMENTO SESSANTOTTINO à

Mettete fiori nei vostri cannoni (pacifismo)

Vietato vietare (anti-autoritarismo)

Siate realisti: chiedete l’impossibile (utopia)

Io decreto lo stato di felicità permanente (idealismo, utopia)

Corri compagno, il vecchio è dietro di te (rottura generazionale, abbandono valori tradizionali)

Non rivendicheremo niente, non chiederemo niente. Noi prenderemo, noi occuperemo (lotta)

La libertà è partecipazione (canzone G. Gaber)

SLOGAN del MAGGIO FRANCESE à

Ogni potere è un abuso (Univ. Nanterre)

L’immaginazione al potere (Sciences Po)

Niente esami (Univ. Nanterre)

Esame = servilismo, promozione sociale, società gerarchizzata

La felicità è un’idea nuova a Scienze Politiche (Sciences Po)

Dimenticate tutto ciò che avete imparato. Cominciate a sognare (Univ. Sorbona)

Chi non ha vissuto l’epoca della rivoluzione non sa cos’è la dolcezza di vivere (Univ. Nanterre).

IL 68 non ha lasciato nessuna eredità politico istituzionale immediata, non ha portato nessuno degli

obbiettivi che si erano prefissati però ha prodotto cambiamenti nei costumi, il rapporto tra le persone, della

partecipazione; ha prodotto un’apertura degli spazi di libertà e partecipazione. Ha cambiato il rapporto tra i

generi e ridotto le gerarchie nella società. Il 68 si spegne rapidamente come un fuoco, la protesta rientra

ma aveva gettato tanti semi che hanno dato i loro frutti nel corso del tempo. È stata una rivoluzione

culturale.

IL SECONDO FEMMINISMO à

Assieme alle trasformazioni prodotte dal boom economico, il MOVIMENTO SESSANTOTTINO e il SECONDO

FEMMINISMO agirono come veri e propri «detonatori» dell’emancipazione femminile.

All’interno del movimento sessantottino si delinea il secondo femminismo. Il secondo femminismo non si

batte per i diritti politici perché di fatto le donne li avevano già ottenuti nelle democrazie liberali. Nel

secondo femminismo sono le ragazze della baby boom generation che contestano il modello femminile

rappresentata dalle madre e dalla generazione precedente, e rappresentato e veicolato dai mezzi di

comunicazione. Nella società del benessere americana degli anni ’50 sono rappresentate come happy

housewife, ovvero donne benestanti, apparentemente felici ma sono donne rappresentate nelle pubblicità,

nei film con il ruolo principale di madre, moglie, casalinghe. Queste donne vivono una sorta di malessere

anche se apparentemente hanno una vita perfetta. Ma questo malessere secondo la sociologa è causato

dal fatto che le donne vogliono di più, che non è sufficiente essere madre, moglie e casalinghe. Le giovani

studentesse partecipano ai “movimenti”: per i diritti dei neri (USA), a movimenti ambientalisti, ecologisti,

pacifisti, anti-nucleare, proteste studentesche. Critica al modello sociale consumistico, attenzione ai

problemi della povertà e dei paesi in via di sviluppo. Si mobilitano nel contesto del movimentismo giovanile

degli anni ’60, quindi critica al modello sociale consumistico e a quel modello di donna che è celebrata nella

pubblicità degli anni ’50 (lavatrici, alimenti etc..) che è sempre rappresentata nelle vesti di mogli e madre e

predicano costumi sessuali più liberi. I grandi veicoli dell’emancipazione femminile sono stati la lavatrice e

l’invenzione della pillola anticoncezionale. Nel anni 70 vengono legalizzati i metodi anticoncezionali. Dal

punto di vista culturale del secondo femminismo si richiamano ad un’opera precedente di Beauvoir che

scrive “Il secondo sesso” nel quale afferma che “Donne non si nasce, si diventa” (S. De Beauvoir, Il secondo

sesso, 1949). Non è lo status biologico e psicologico a definire il destino della donna, ma la tradizione

storico-culturale di maschilismo e paternalismo: donna relegata ad essere «altro», il «polo negativo»,

rispetto all’uomo. Bisogna liberarsi collettivamente di questo modello. Ribellione collettiva contro i modelli

di organizzazione sociale esistenti: famiglia, scuola, università, professioni, partiti.

Cosa dicono le neo-femministe à

NO alla divisione dei ruoli sulla base dell’appartenenza al sesso. L’appartenenza del genere non deve

vincolare a determinati ruoli. Tutti i gesti della quotidianità devono essere condivisi.

Rivendicazione della distanza tra universo femminile e maschile (“specificità” di genere).

Corpo e sessualità: non più ancorati alla funzione riproduttiva e materna. “L’utero è mio e lo gestisco io”

Affermazione del carattere “politico” di tutto ciò che era sempre stato considerato afferente alla sfera

privata e personale: “Il personale è politico”. Portano sul dibattito politico fatti personali come l’aborto

etc…

Alcuni episodi celebri legati soprattutto al secondo femminismo americano à

Sepoltura della femminilità tradizionale»: fiaccolata al cimitero di Arlington (1968) dove si figurava la

sepoltura della femminilità tradizionale di moglie e madre.

Contestazione del concorso di Miss America: le femministe incoronano una pecora e gettano i tradizionali

accessori femminili (reggiseni, busti, ciglia finte) nella «pattumiera della libertà»

Commemorazione della «moglie ignota del milite ignoto» delle femministe francesi (corona di fiori sotto

l’Arco di Trionfo) perché si erano sempre celebrati solo gli uomini deceduti e le femministe danno rilevanza

al ruolo delle donne che sono sempre state al fianco degli uomini.

«Festival del proletariato giovanile» al Parco Lambro (MI), giugno 1976: apice protesta femminista in Italia.

RISULTATI CONCRETI DEL FEMMINISMO FURONO:

Leggi per la parità salariale e contro la discriminazione sessuale sul lavoro

Leggi più severe contro la violenza domestica e familiare

Ampliamento congedi per maternità

Legalizzazione del divorzio (in ITA 1970)

Legalizzazione dell’aborto (in ITA 1978, legge 194)

Riforme nel diritto di famiglia, parità genitoriale (in ITA 1975)

Leggi a tutela delle donne nelle cause di divorzio.

Conclusioni à

“A confronto con quella delle loro madri, nonne e bisnonne, la situazione delle donne di oggi è

indubbiamente migliore …(tranne nelle zone dove è in atto una guerra).

Invece in confronto a quella degli uomini della loro stessa generazione risulta ancora insoddisfacente. I

rapporti fra i sessi sono soggetti a condizionamenti storici e culturali, ma proprio per questo… è difficile

trasformarli: la cultura e la storia hanno radici profonde e una lunga durata”.

(Gisela Bock, Le donne nella storia europea).

Tuttora le donne sono ancora svantaggiate rispetto agli uomini.

LA GUERRA FREDDA 1964-75

Dalla guerra del Vietnam alla distensione.

La guerra del Vietnam che va inserita prima della decolonizzazione e nel contesto della guerra fredda, la si

può considerare una delle grandi sconfitte degli stati uniti che non hanno perso la guerra ma si sono ritirati

dal teatro vietnamita perché erano consapevoli di non poter vincere. La questione del Vietnam risale alla

guerra di liberazione dell’Indocina dalla Francia che si conclude nel 1954; una guerra lunga, violenta,

sanguinosa e i francesi vengono sconfitti nella battaglia di Dien Bien Phu nel 1954; il movimento

nazionalista e anticolonialista era un movimento guidato dai comunista: Viet Minh. Il movimento

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Dafne29 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Guazzaloca Giulia.