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Si sta capendo che l’Italia temporeggia per entrare a favore dell’Intesa, ed ottenere
maggiori ricompense. La neutralità si rivela utile per l’asse, intanto la Germania cerca
di censurare per ottenere lo schieramento dalla sua parte, mentre Londra dice che
l’Italia non può essere considerata traditrice, in quanto non è stata avvisata del
conflitto ed è sempre filobrittanica. Però Londra insiste sul fatto che al tavolo dei
vincitori si siederò chi ha versato il sangue.
Scompare l’immagine negativa dell’Italia, viene considerata per la prima volta come
potenza. Salandra e Sonnino si incaricano del patto di Londra (nonostante rassicurino
Giolitti sul neutralismo vigile), intanto trattano con Vienna. Offrono la neutralità, in
cambio di Trento e il Venezia Giulia, gli austriaci si irritano, tecnica degli italiani che
continuano ad alzare la posta per farsi dire di no, generare il casus belli e allearsi con
i nemici. Ci vuole il Casus belli per spingere l’Italia verso l’Intesa. Intanto i
nazionalisti esaltati dalla Germania rabbrividiscono di fronte al Neutralismo Vigile di
Giolitti (“per i grandi ideali ognuno versa il suo sangue e non quello del paese”), che
cerca il lato opportunistico della situazione. Lenin dirà che gli italiani hanno detto la
loro nonostante il parlamento dicesse che non gli interessasse l’opinione pubblica.
Si crea un forte Antigiolittismo anche tra i democratici o gli intellettuali (Croce
escluso), i motivi sono legati ancora al Risorgimento e all’annessione italiana.
Tuttavia la popolazione rurale non vuole entrare in guerra e per questo la Subirà.
Interventisti Democratici: antigiolittismo, risorgimento e aiuto della Serbia (cover era
stato dato all’Italia ora è tempo di darlo alla Serbia)
Interventisti nazionalisti: costituire una potenza italiana adriatica occupando
Dalmazia togliendo territori ad Austria.
Il 24 Aprile Salandra conclude le trattative a Londra, l’Italia è pronta a scendere il
campo con l’Intesa. Ma il patto resta segreto; il re convoca Giolitti e minacciandolo
di abdicare (avrebbe causato una rivoluzione) lo costringe a lasciare l’incarico
nonostante abbia la maggioranza in Parlamento. Si votano i crediti di guerra.
Prezzolini dirà che il fascismo è nato in questa occasione, nel maggio 1915, con le
imposizioni dalla piazza di una posizione non condivisa dalle istituzioni (Liceo
Galbani di Bologna). Cattolici ansiosi di dimostrare di essere italiani. Repubblicani e
anarchici sono interventisti mentre i socialisti sono neutralisti (forze della settimana
rossa sono divise)
Italia entra in guerra nel momento peggiore, quando il fronte è bloccato (“Dove sono
gli italiani?”)
La guerra distrugge i precedenti ideali liberali, per una forte centralizzazione del
potere.
La Prima Guerra Mondiale produce cambiamenti, introduce nuovi effetti, viene
accettata la centralizzazione e tendenza ad unicità per decidere in fretta, di
conseguenza il Parlamento ha meno potere. Durante il periodo bellico si ha la
militarizzazione della mano d’opera e una certa abitudine alla violenza e i militari
sono incapaci di rientrare nella vita normale (socialismo italiano contro Reducismo
militare) inoltre scompare la sfera privata (donna lavora) e viene fatto uso della
censura. Assuefazione della vita pubblica dopo la guerra (si disciplinano produttori e
consumatori) e politicizzazione dei contadini e antropologia d’odio e vendetta.
Bisogna rimettere la Germania al suo posto? Si pensa di si (George) per ristabilizzare
l’ Europa, anche se il presidente francese Clemanceau non è d’accordo. Si crea la
Repubblica di Weimar con poteri ovviamente ridotti. Lo stesso nazismo è frutto del
disagio di questa “Repubblica” e della politica recriminatoria della Francia.
Si stabiliscono i 14 punti di Wilson, che hanno come perno centrale
“l’autodeterminazione dei popoli” e fine dell’imperialismo e dell’opacità della
diplomazia
Proprio per questo principio l’Italia non ottenne i territori della Dalmazia come
Fiume che le spettavano dal patto di Londra. Si cominciò a parlare di vittoria
mutilata. Orlando e Sonnino recriminano le terre che spettano all’Italia, ma Wilson
controbatte dicendo di non aver firmato lui il Patto e per questo i due italiani
lasciarono la conferenza. “Due pesi due misure” di Wilson nei confronti di Francia/
Inghilterra e Italia
19-21’= Fascismo italiano che è nato dalla Prima Guerra. Fascisti hanno una politica
contro l’ antireducismo dei socialisti (partito anti bellicista per eccellenza), rancore di
chi tornava dal fronte e veniva respinto dai socialisti (maggior parte della
popolazione italiana) è ciò che raccoglierà il fascismo.
In Russia si introduce una nuova mentalità industriale, sul modello occidentale. 1861
abolita la servitù della gleba e nascita comunità di villaggio. Nella Russia di inizio
900’ lo zar non ha più un potere autocratico e assoluto, ma semplicemente governava.
Si creano le prime assemblee comunitarie le zemzva, che eleggono i rappresentanti
per la varie comunità, sempre sotto il controllo di una potente burocrazia autocratica.
Con la servitù della gleba ogni contadino pagava la comunità e pian piano iniziò a
formarsi una nuova classe di contadini ricchi i kulaki.
Con le zemztva e la morte dello zar Alessandro 2° si spera in una svolta più liberale.
Si distinguono principalmente due scuole di pensiero su cosa fare una volta attuata la
rivoluzione:
- Filoccidentale = pensa che la Russia dovrebbe seguire la strada
dell’occidentalizzazione e staccarsi dalla sua origine semi-asiatica.
(Intellighenzia)
- Slavofila = che ripudia l’Occidente e pensa alla preservazione del mondo
contadino con culminata di villaggio autosufficienti senza gerarchie tra di loro
(populismo e
I populisti (Slavofili) russi vogliono quindi creare una comunità indipendente con
rappresentanza.
Socialisti russi all’ inizio del 900 pensano che bisogna rinforzare l’industria per poter
pensare ad una rivoluzione (marxismo scolastico). Con l’aumento della classe operaia
aumentano di conseguenza le adesioni. Questi vengono però arrestati in Russia e
sono costretti quindi a muoversi fuori dal Paese, la rappresentanza partitica che tiene
vive le ideologie sono solo alcuni giornali clandestini che circolano nelle fabbriche.
In particolare l’ISKRA (=scintilla).
Nel frattempo ci sono altre coalizioni che si vengono a creare e che sperano in una
riforma. Ci sono i liberali ( kadetti ) e i social-rivoluzionari ( SR )
Plechanov (liberazione del lavoro) è il leader dei social-democratici russi, ma il
partito vive una situazione di marginalità. Ul’janov intanto viene arrestato e scrive sul
giornale con lo pseudonimo di Lenin nel Kefar (1903) 3 punti chiave per la
rivoluzione:
- 1) Non c’è movimento rivoluzionario senza teoria rivoluzionaria
- 2) La coscienza, consapevolezza di classe non è spontanea
- 3) Il Partito è l’elitè rivoluzionaria che porta la teoria rivoluzionaria
Il Partito deve quindi essere formato solo da un elitè di rivoluzionari di professione,
se si vuole salvaguardare la rivoluzione. Inoltre non si può attuare un cambiamento
senza le masse e senza il Partito non c’è una guida. Secondo Lenin il Partito social-
democratico deve organizzarsi in cellule dentro le fabbriche per agire
clandestinamente (soviet) ed essere partito di militanti che sono un quadro completo
(rottura con Occidente)
L’avversario di Lenin è Martov, che invece vuole realizzare un Partito di massa e
vince al Congresso.
Viene così a crearsi una spaccatura nella social-democrazia russa tra iskristi duri e
iskristi molli.
La divisione nasce sulla direzione dell’ ISKRA. Lenin dice che sarà governata da lui
Plechanov (duro) e Martov, ma Lenin fa in modo che la direzione passì sotto il
controllo dei suoi iskristi duri, tanto che Martov e i suoi non votano in quanto non
sarebbe un triumvirato neutro.
Nell’ISKRA gli scristi duri prendono il nome di Bolscevichi ( maggioranza ) e gli
scristi molli, più occidentali, prendono il nome di Menscevichi ( minoranza,
filooccidentale ). All’interno del Partito i rapporti di maggioranza erano esattamente
il contrario, l’ influenza era menscevica —> dal 1903 due correnti all’interno del
p.socialdemocratico che si scinderanno solo nel 1912.
Nascono i primi soviet (1905), consigli all’ interno delle attività lavorative. Nei soviet
i bolscevichi non avevano ancora grande pesa ed erano visti per lo più come
estremisti.
Intanto alla Duma vincono i kadetti+ottobristi+pochi SR, ma lo zar non concede
nessuna costituzione e nel 1905 scatta una prima rivolta che però viene prontamente
sedata. Inoltre non vi è il sostegno politico alla riforma agraria di Stonpin
(razionalizzatore)
Nel 1917 la rivoluzione di Febbraio di Kerensky e L’Vov era attesa contro la zar e in
favore di costituzione ( fa tirare un sospiro di sollievo agli alleati), che fu costretto a
fuggire, mentre quella di Ottobre nasce spontanea in opposizione alla Guerra
teorizzata nelle tesi di Aprile di Lenin.
Lenin sfrutta l’occasione, dice:” Ora o mai più! “. anche perché dove tutte le
organizzazioni erano minate dalla guerra solo il suo Partito è uno dei pochi che può
agire in quanto è un partito autonomo e militare. Nel momento in cui le truppe dello
Zar cercano di abbattere il governo di Kerenskji per restaurare l’autocrazia, costringe
quest’ultimi a chiedere aiuto ai bolscevichi che erano organizzati, che non vengono
per supportare il governo ma per fare la rivoluzione. Battendo i controrivoluzionari e
assediando il palazzo d’inverno Lenin ottiene la legittimazione, ma vuol dimostrare
l’avvicinamento alla democrazia per mezzo della costituente.
Dall’Assemblea, però risulta che sono gli SR la maggioranza e le proposte
bolsceviche vengono subito bocciate. Di conseguenza Il guardiano bolscevico della
sala delle riunioni imporrà la chiusura dovuta alla stanchezza, e il giorno dopo le
porte saranno sbarrate.
A questo punto Lenin decide di andare oltre la democrazia per una bene superiore e
anche con la forza proclama il potere sei Soviet cercando la democrazia per mezzo
dei soviet,che avrebbero rappresentato la volontà dello stesso popolo russo.
Per Lenin la rivoluzione è una “scorciatoia della storia” ovvero si può fare la
rivoluzione anche se i mezzi di produzione non erano avanzati. Comunismo di
guerra, NEP, Armata Rossa di Trockji.
Lenin rispetterà la