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I MONUMENTI AI CADUTI IN ITALIA NEL PRIMO DOPOGUERRA 1918-1938
Si identifica una prima fase 1918-1922 (fine conflitto-presa del governo di Mussolini): si ebbero numerose iniziative dal basso, pluralità di rielaborazioni estetiche e tematiche dell'esperienza e del senso della guerra. Formulazione in linea con la celebrazione ufficiale di carattere patriottico, giocano un ruolo importante sentimenti di condivisione del dolore, senso della pietà.
Prima fase: i vari governi sono interessati ad incanalare i flussi emozionali connessi alla commemorazione dei defunti - celebrazione dal marcato carattere patriottico. Italia 1921 - cerimonia del Milite Ignoto.
Vi era poi il timore per il nascente movimento fascista che mirava alla celebrazione/appropriazione della Grande Guerra come asse portante della propria legittimazione politica. Si temeva, proponendo la celebrazione sbagliata, di alimentare un rinnovato nazionalismo fonte di pesanti preoccupazioni. Si assiste
In generale adun criterio di attesa dall'alto, ma ad una possente spinta dal basso (famiglie e comunità vogliono elaborare il lutto, lenire e dare un senso sono i privati a rendere omaggio aicaduti). Pluralità di definizioni con cui si riferisce alla guerra nella lapidi —> esistenzadi atteggiamenti variegati nei confronti del conflitto appena concluso. Ricerca di unconforto di carattere religioso. Nei libri di scuola: viene proposta ai giovani lettori unarimodulazione in chiave politica delle beatitudini evangeliche a sostegno di una misticadella nazione.
Seconda fase 1922-1928: vede il fascismo giunto al potere imprimere unastandardizzazione dei temi estetici e dei contenuti, eliminando sistematicamente levoci discordanti e accentuando in modo marcato il tono nazionalistico e militaristico.
Seconda fase: il fascismo si propone come unico erede dell'esperienza vittoriosa e impone il ricordo dei caduti nella prospettiva di una pedagogia politica.
dell'obbedienza e del sacrificio. Un processo di sovrapposizione, rimarcato dalla continuità che viene instaurata tra caduti della Grande Guerra e i caduti fascisti e agevolato dalla vicinanza temporale delle due date del 28 ottobre (marcia su Roma) e del 4 novembre (Vittoria), senza dimenticare la festività dei morti. I fascisti vogliono legittimarsi come parte integrante della storia dell'Italia e al tempo stesso proporsi come fatto nuovo. Sovrapponendo dimensione patriottica e ideologia di partito proietta la commemorazione del sacrificio compiuto per la patria nella celebrazione del sacrificio da compiere per il partito. Il regime attua una sistematica distruzione delle lapidi e dei monumenti che esprimono visioni dissonanti rispetto al messaggio fascista, secondo un modus operandi già collaudato durante la fase delle azioni squadriste. Rigida supervisione governativa in occasione della costruzione/inaugurazione dei nuovi monumenti (sia per i contenuti sia peri protocolli cerimoniali)Terza fase 1928-1938: fascismo appare intento a ridimensionare la precedente tipologia di monumenti ai caduti locali e cittadini, promuovendo la tipologia dei grandi sacrari di guerra.
Terza fase: politica dei sacrari, il fascismo dispiega in modo più sistematico la propria rimodulazione della celebrazione dei caduti. In alcuni cimiteri viene tolta da divisione tra ranghi -> accentuano il cameratismo tra combattenti e l'eguaglianza davanti alla morte.
LA SCUOLA DEL VENTENNIO È LA COMMEMORAZIONE DEI CADUTI
Un denso calendario: apertura dell'anno scolastico il cui cerimoniale di norma include un momento presso il monumento ai caduti -> struttura cerimoniale consolidata che vedeva la stretta interazione con il momento religioso.
Stessa cosa per le inaugurazioni dei parchi o viali delle Rimembranze, il coinvolgimento delle scuole assume un vero e proprio elemento strutturale.
L'idea è quella di stabilire un vincolo didevozione e di orgoglio fra le giovanissime generazioni promesse per la patria e per coloro che alla patria fecero l'offerta suprema. Tra i caduti vanno considerati a pieno diritto anche i "martiri fascisti" dato che "la fede stessa che condusse al sacrificio i martiri del Fascismo è la fede stessa che circonfuse di gloria l'olocausto santo dei caduti in guerra". Fase che ruota attorno al trittico 28 ottobre - 2 novembre - 4 novembre: stretta interazione ideologica fa parte dell'ampio processo portato avanti dal Regime di sacralizzazione del fascismo e fascistizzazione della nazione. La celebrazione dei caduti sulle pagine del libro unico di Stato. Annotazione particolare i modi con cui il culto prende forma sulle pagine dei libri unici di Stato degli alunni a partire dall'anno 1930-31, dopo il Concordato con la Chiesa del 1929. Testi uguali per tutti gli alunni del Regno, nascono per essere incisivi strumenti per la fascistizzazione delle.
Giovani leve e in prospettiva della società italiana. Il culto dei caduti ha uno spazio apprezzabile nei libri (varie storie che hanno per oggetto gite all'altare della Patria. Questi racconti, oltre a far familiarizzare con l'idea della morte, presentano una luce di gaiezza e lievità, hanno come obiettivi quello di celebrare la bellezza del sacrificio e esaltare il dovere-virtù dell'obbedienza. La celebrazione dello stretto nesso tra amore per la patria e sacrificio di sé si riflette nella sottolineatura del valore dell'obbedienza.
UD 13 TRA LE DUE GUERRE LA CRISI DEL 1929 Nel primo dopoguerra gli USA vedono la produzione ampliata fino a livelli mai visti prima (hanno prestato mezzi e denaro agli alleati e non hanno subito distruzioni sui propri territori né troppe perdite umane). In politica estera accentuano il loro atteggiamento di chiusura nei confronti del mondo (non prendono parte alla Società delle Nazioni).
Piano economico:
politiche iper-liberiste (eliminano tutti i vincoli e i controlli sulle speculazioni finanziarie).
Proibizionismo (1920-1934): divieto di vendere e produrre superalcolici, ma la campagna moralizzatrice alimenta il contrabbando e la corruzione —> criminalità organizzata che si infiltrano nella politica e nelle forze di polizia.
Seconda metà degli anni 20: agricoltura mostra difficoltà, mentre quella europea inizia a risollevarsi.
Il mercato che ha sede a Wall Street ignora la crisi latente dell'economia americana —> molte famiglie si sono arricchite ultimamente investendo in borsa —> la gente compra quindi le azioni prendono valore —> il sistema sembra funzionare ancora.
Pochi si sono accorti che gli USA stanno vendendo più di quello che possono vendere —> l'economia rallenta —> le azioni vengono vendute ad un prezzo che non rispecchia il loro valore effettivo.
Dal 21 ottobre vengono vendute le azioni in
maniera consistenteIl 24 ottobre —> giovedì nero - il valore delle vendite è triplicato rispetto all’inizio dellasettimana e i prezzi calano in modo inarrestabileIl 29 ottobre —> martedì nero - record delle vendite (non si ferma fino al 1932) —>perdita di valore rovina molti finanzieri e operatori di borsa —> ma anche milioni dipiccoli investitori.Molte banche si trovano senza liquidità —> non possono prestare denaro alle industrie—> le industrie sono costrette a chiudere —> 14 milioni di disoccupati (si arriva a 30milioni all’inizio degli anni 30)Crisi statunitense —> crisi mondiale (tranne URSS di Stalin, che non ha legami con leeconomie mondiali)Novembre 1932 —> Roosevelt presidente —> approccio rivoluzionarioCapisce che i cittadini sono stati colpiti psicologicamente dalla crisi —> hanno bisognodi recuperare fiducia —> decide dicomunicare con la radio proprio per creare un rapporto amichevole
Nuova politica di Roosevelt —> new deal (cerca di correggere le storture del sistema bancario e finanziario operando un riordino del settore e creando un organo di controllo della borsa) - attua i primi programmi di sostegno per i gruppi sociali in difficoltà e riconosce il ruolo dei sindacati nell'intermediazione con gli imprenditori
Segue la teoria dell'economista Keynes —> necessario indebitare lo stato per fare investimenti a favore dell'occupazione —> grandi opere pubbliche - riforza l'agricoltura (più razionale utilizzo delle risorse idriche)
Le persone lavorano —> spendono il loro stipendio —> rimettono in moto la produzione nazionale —> nuove entrate fiscali allo stato —> vengono rifondati quei fondi spesi per gli investimenti iniziali
gioco della domanda e dell'offerta
L'EUROPA NEGLI ANNI 30
Francia: resiste meglio
di Germania e Italia. Sistema politico più stabile ma negli anni '30 passa comunque un periodo di malessere politico che si esprime nella mancanza di forti maggioranza parlamentari. Tra il 1929 e il 1936 si susseguono venti diversi governi di orientamento politico variabile. Nel 1936, il Fronte Popolare vince le elezioni in Francia e avvia una serie di riforme, tra cui la nazionalizzazione dell'industria bellica, la riforma della Banca Centrale e l'introduzione della settimana lavorativa di 40 ore con due settimane di ferie pagate e l'aumento dei salari. Nel Regno Unito, alle elezioni del 1929 vince il Partito Laburista. Per affrontare la crisi economica, vengono effettuati tagli alla spesa pubblica e prelievi sugli stipendi dei dipendenti pubblici, ma ciò non aiuta a far ripartire l'economia e crea una rottura all'interno dei laburisti. Per quanto riguarda la situazione generale del continente, alla fine del decennio non soltanto la Spagna, la Germania e l'Italia vedono al potere un regime dittatoriale fascista, ma quasi tutta l'Europa è coinvolta in una crescente instabilità politica.l'Europa è ormai retta da governi autoritari. Portogallo: colpo di stato 1926 generale Carmosa al potere -> regime filofascista Ungheria: 1920 Horthy -> legislazione antisemita (si avvicina poi alla Germania hitleriana). Romania: re Carol III favorisce un'evoluzione in senso dittatoriale del governo In sintesi: tutti i paesi del Baltico fino alla Grecia sono alla fine degli anni 30 sottoposti a regimi autoritari in cui non esiste una vera dinamica parlamentare e dove le libertà politiche e personali sono più o meno severamente limitate. IL TOTALITARISMO Con questo termine si intende un particolare tipo di regime autoritario tipico del Novecento. Aspetto che supera le caratteristiche delle pure e semplici dittature. Nel totalitarismo non si accontenta di rimanere al potere schiacciando l'opposizione, ma ha la pretesa di creare un uomo nuovo, plasmando la società e gli individui a seconda dei propri principi -> investequindi nell’educ