Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
C D
C 3, 3 1, 4
A D 4, 1 2, 2
• Gioco del fifone
2 giocatori: A e B (due macchine in corsa verso un burrone, chi sterza per ultimo vince)
2 strategie: cooperare (sterzare), defezionare (non sterzare)
Payoff: B
C D
C 3, 3 2, 4
A D 4, 2 1, 1
12
Qual è il punto di equilibrio (il risultato)? Il risultato di equilibrio corrisponde a evitare il
risultato minore. Sarebbe 3,3, ma in questo gioco è altamente improbabile. I punti di
equilibrio sono perciò due: 4,2 e 2,4. In questo tipo di gioco dunque un attore vince e
l'altro perde.
Cosa ci permette di capire questo gioco? La mutua cooperazione è molto difficile,
entrambi i giocatori sono d’accordo che defezionare entrambi è il risultato più basso,
perciò uno dei due prima o poi deve cooperare. Non c’è cooperazione ma coordinazione.
1,1 non è un’opzione. Comunicare in questo gioco è importante, è fondamentale per
convincere l'altro che io defezionerò, che io vincerò ad ogni costo (io scelgo la defezione,
finisco nel burrone piuttosto che perdere). Questa strategia è detta brinkmanship
(politica del rischio calcolato). Si basa sul fatto che bisogna per forza evitare la mutua
defezione (1,1).
Esempio concreto: deterrenza, cioè minacciare per ottenere un azione voluta (crisi dei
Sudeti IIWW, Trump e Kim, USA e URSS).
• Battaglia dei sessi
2 giocatori: A e B (coppia di fidanzati che vogliono passare del tempo assieme)
2 strategie: andare al cinema, andare allo stadio
Payoff: B
Cinema Partita
Cinema 4, 3 2, 2
A Partita 1, 1 3, 4
Punto di equilibrio (risultato): il problema è coordinarsi, non cooperare. La cosa da
evitare è andare da soli a fare la cosa che propone l’altro (1,1). Anche 2,2 non è il miglior
risultato. È importante comunicare per stabilire soluzione ideale (4,3/3,4).
Esempio concreto: accordo doganale su standard tecnici -> A (Italia), B (Svizzera), C
(pneumatici normali), D (pneumatici invernali).
3. Azioni collettive:
Buchanan e Tullock: Qual è la procedura migliore per raggiungere decisioni ottimali per
la comunità? Due tipi di costi: decisionali (tempo per prendere la decisione), esterni
(necessità di realizzare la decisone). Ex: decidere quando fare quarto d’ora accademico,
imporre di rispettare la decisione. Secondo Buchanan e Tullock i costi decisionali sono
direttamente proporzionali al numero dei decisori, i costi esterni inversamente
proporzionali al numero dei decisori (i favorevoli alla decisione). I due costi hanno
andamenti opposti. Bisogna valutare quale dei due costi sia più importante. Il decisore
cauto preferisce l'unanimità, che nel tempo paga. Ex: in UE per alcune decisioni
(allargamento Unione) è meglio avere l'unanimità -> costi decisionali; per altre (politiche
ambientali) attori meno importanti (Malta) possono essere trascurati -> costi esterni.
Critiche al paradigma
Critiche alla razionalità degli attori:
1) Molti comportamenti non sono razionali, vi sono limiti alla razionalità:
- gli attori scelgono soggettivamente cosa è più razionale (azioni diverse possono avere
conseguenze positive immediate ma negative in futuro, o il contrario);
- i comportamenti dipendono dalla volontà condizionabile degli attori;
2) L'assunto si basa esclusivamente sul rapporto mezzi-fini (fattori determinati
dall’esterno): preferenze esogene;
3) L'assunto implica informazione perfetta: non sempre gli attori conoscono le
conseguenze di ciò che fanno.
Dunque gli attori dovrebbero essere razionali ma non hanno i mezzi per esserlo del tutto.
13
Critiche alla teoria dei giochi
1) La dicotomia cooperazione/defezione distorce la realtà: spesso entrano in gioco più
fattori, attori;
2) I payoff 1:4 non individuano precisamente le differenze tra i risultati possibili: a
seconda degli attori le loro preferenze possono essere differenti, bisogna considerarle
come endogene, non esogene;
3) Gli attori possono manipolare i payoff: i risultati possono avere un valore differente in
base alla soggettività degli attori.
Critiche all'approccio individualista:
1) Il comportamento individuale è condizionato dal contesto esterno (i bisogni soggettivi
sono condizionati da regole, convenzioni, ecc.);
2) L'individualismo è un approccio riduzionista: le cause possibili dell'azione più
importanti vengono escluse e si riduce tutto alle preferenze dell'attore (l’approccio
"ognuno fa quello che vuole" non spiega perché molti fanno la stessa cosa nonostante
preferenze diverse). Paesi sono pacifici o guerrafondai ma tutti fanno la guerra.
Paradigma (Neo)Istituzionalista
È così chiamato perché studia le istituzioni. All'origine gli studi erano piuttosto
descrittivi, paragonabili al diritto costituzionale. Gli studi istituzionalisti negli anni 50
vengono criticati perché superficiali e messi da parte a favore del comportamentismo: lo
studio dei comportamenti degli attori politici. Inoltre negli anni 50 con il decolonialismo
molti Stati si devono dare una nuova costituzione e gli studi istituzionalisti vengono
utilizzati, ma falliscono precocemente. Anche per questo le istituzioni perdono il ruolo
primario in quanto sono gli attori a determinare l'evoluzione di un sistema politico. Negli
anni 70 le istituzioni vengono riscoperte come cause per spiegare i fenomeni politici, la
causa ultima non sono gli attori ma il contesto in cui vivono (istituzioni) ->
neoistituzionalismo.
Istituzioni: contribuiscono a spiegare i fenomeni politici; sono regole del gioco formali e
informali che strutturano le interazioni politiche, stabiliscono dei limiti al
comportamento. Esempi di istituzioni formali sono la costituzione, le leggi, le
organizzazioni (WTO -> World Trading Organisation; UE). Esempi di istituzioni informali
sono prassi, abitudini (multilateralismo -> problema comune, condotta comune;
unilateralismo -> problema comune, condotta singola di ogni attore).
Effetti, ruoli: creano contesti di interazione (ex: organizzazioni internazionali), generano
attori istituzionali (le istituzioni attribuiscono dei ruoli, ex: elezioni), distribuiscono potere
e risorse (si stabilisce chi può partecipare e chi no, creazione veto-player -> ex: nella
transizione democratica, vi sono degli attori con una particolare potere, che possono
ottenere consenso; quando un regime autoritario fallisce, il potere passa nelle mani di
chi solitamente era all’opposizione, e chi lo ottiene diviene un vero e proprio veto-player
-> può divenire un nuovo dittatore e distribuire le ricchezze).
Tripartizione dell’Istituzionalismo
Istituzionalismo razionalista
Assunti:
Gli attori di cui studiamo il comportamento che studiamo massimizzano il proprio
interesse (homo oeconomicus); hanno preferenze esogene (dipendono da fattori esterni)
e fisse. Le istituzioni però fungono da variabile interveniente, modificando l’effetto delle
cause delle variabili indipendenti e dunque i payoff. L’istituzione ha dei meccanismi che
cambiano marginalmente i payoff. Cooperare nel lungo periodo ha i suoi vantaggi.
Proposizioni:
Le istituzioni risolvono il problema dell'azione collettiva (-> beni pubblici e produzione
subottimale). Esempio: cooperazione internazionale, secondo l'istituzionalismo le
14
istituzioni permettono di cooperare, superando 3 ostacoli: 1) costi di transazione (costi
legati alla necessità di far incontrare domanda e offerta -> tempo e costi materiali per i
negoziati e per far rispettare gli accordi; se troppo alti gli Stati rinunciano a cooperare);
2) incertezza su intenzioni (>dilemma del prigioniero; fiducia tra attori); 3) incentivi a
defezionare (vedi su, se defeziono ci posso guadagnare di più). Le istituzioni propongono
3 soluzioni: 1) abbassano i costi di transazione (permettono incontri e negoziati
permanenti, regolari nel tempo, abbassando i costi; il fallimento dei negoziati non
comporta costi catastrofici; permettono remunerazioni trasversali -> portare avanti
diversi negoziati in parallelo permettendo maggiori progressi in campi diversi); 2)
forniscono informazioni (grazie a una regolare e lunga interazione si ha traccia delle
posizioni della controparte, si crea una reputazione in base al grado di rispetto degli
accordi); 3) ostacolano defezione (se defezioni perdi la reputazione, nel lungo periodo ci
perdi; le istituzioni prevedono degli organismi di monitoraggio; le istituzioni possono
imporre sanzioni). Esempi: UE, NATO.
Gli Stati si comportano come attori razionali ma inseriti in un contesto istituzionale.
Il dilemma del prigioniero può essere qui facilmente applicato.
Istituzionalismo sociologico
Assunti:
Definizione ampia di istituzioni, che include regole e strutture intersoggettive (idee,
norme, cultura,...). Le istituzioni creano quindi dei quadri prescrittivi (o normativi) e/o
cognitivi che influenzano il comportamento socio-politico (cultura -> schiavitù non
accettata).
Proposizioni:
Le istituzioni danno un significato alle cose e alle azioni (omicidio -> reato, atto di
guerra, gesto eroico). Nessuna azione ha un senso senza una base comune di significati
condivisi, resa possibile da un’istituzione.
Logica dell'appropriatezza: l'azione è razionale se appropriata, cioè conforme alle regole
(nonostante questo comporti un costo). Le istituzioni dunque plasmano l’identità degli
attori attraverso le regole.
Diffusione delle norme: le istituzioni hanno il potere di promuovere delle norme (UE ->
moratoria su pena di morte).
Esempi: ci sono tre Stati A, B, C. A ha 1 missile nucleare, B 100, C chi deve temere
maggiormente? B ovviamente. MA: se A=Corea del Nord, B=Inghilterra, C=Stati Uniti, C
teme maggiormente A. Il valore attribuito all'arma dipende dal suo valore materiale ma
anche da quello sociologico, dall'interazione tra Stati.
Payoff: calcolo utilitaristico degli attori.
Istituzionalismo storico
Assunti:
Il contesto storico in cui avvengono i fatti fa la differenza (ex: industrializzazione ->
avviene in momenti diversi a seconda dello Stato, i late comers hanno un vantaggio;
processo uguale per tutti, ma alcuni che partono in svantaggio superano gli altri ->
possono sfruttare tecnologie esistenti).
Questo perché gli attori possono imparare dall’esperienza pregressa, ragionando per
analogia con situazioni precedenti (N.B. L’esperienza può anche essere negativa ->
guerra in Vietnam combattuta con i metodi superati della guerra d'Indocina).
Le aspettative degli attori sono legate all'esperienza pregressa (ex: crescita della spesa
pubblica per i servizi -> la tendenza è stata quella, ci aspettiamo che