Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
NON ESCLUDIBILITÀ
Seconda proprietà rilevante per definire un bene pubblico: È diversa dalla rivalità: bisogna stare attenti a non fare confusione tra queste due caratteristiche.
BENI NON ESCLUDIBILI
Un bene di consumo è “non escludibile” quando non è possibile impedire ad un soggetto il consumo del bene (se non a costi elevatissimi). Es. L’esclusione all’accesso alle strade di un soggetto (non alle autostrade, che hanno il casello) è impossibile (o troppo costosa); idem per quanto riguarda l’uso dell’illuminazione pubblica.
UN BENE PUBBLICO È NON RIVALE E NON ESCLUDIBILE
Troviamo due ulteriori tipologie di beni:
- Beni comuni: rivali nel consumo ma difficilmente escludibili i pesci del mare. Lo stesso pesce non può essere pescato da due pescatori insieme, tuttavia è difficile escludere dalla pesca altri pescatori.
- Beni tariffabili: beni escludibili ma non rivali nel consumo.
mercato con FR e la intersechiamo con la→curva di offerta per trovare la quantità scambiata sul mercato ci serve quindi la D , che già avevamo, e laB→ →D con free riding, che ora è più in basso. sommiamo i prezzi di D e di D con free riding ricaviamoA B Aquindi D in rosso, e il gomito è più in alto (perché ora è minore la Q massima che vorrebbe consumare AFR →con un prezzo prossimo allo zero), cioè significa che ora prevale ancora di più la curva di domanda di B.→la curva di domanda di mercato cambia quindi pendenza (da D a D ). la intersechiamo dopo con laFRcurva di offerta e otteniamo l’equilibrio (Q , P ).FR FR→ Ora la quantità scambiata sul mercato è più bassa di Q*, cioè il mercato offre una Q inferiore a quella→che i consumatori avrebbero voluto consumare e che i produttori sarebbero stati disposti a produrreRisulta che Q < Q* e per
produrre questa quantità anche P < P* , ora il prezzo che le imprese voglionoFR FRincassare per produrre quella Q è P , un prezzo molto più basso di quello che A vorrebbe pagare seFR →rivelasse correttamente le preferenze quindi un’economia di mercato in assenza dello stato produce unrisultato non Pareto-ottimo: di qui il fallimento del mercato.
Nel caso ci sia un numero elevato di consumatori, di cui molti di essi free rider, il fallimento consiste:
- In un livello di output (Q ) di molto inferiore a quelli di equilibrio senza free riding (q*), se più di unFRconsumatore si comporta da free rider
- Nella mancata produzione del bene se tutti fanno i free rider
La tentazione di fare il free-rider per il singolo tende all’infinito all’aumentare del numero di consumatori diun bene pubblico: ciascun consumatore spera che siano gli altri a dichiarare correttamente le propriepreferenze e quindi a pagare per lui perché sa che,
Una volta prodotto il bene, anche il free-rider potrà goderne. C'è incentivo per ciascuno a fare il free-rider, perché se il prezzo da pagare è piuttosto alto tutti sperano che siano gli altri a pagare; ma se tutti ragionano così nessuno paga e non si ha quel bene pubblico. Tanto più è elevato il numero di consumatori free rider in un mercato in presenza di un bene non rivale, tanto più elevata è la possibilità che si determini un fallimento di mercato. È l'opposto di quello che succede per i beni privati: il mercato è tanto più efficiente, quanto più elevato è il numero degli agenti! Non rivalità ma escludibilità. Se un bene è non rivale ma escludibile (es. trasporto pubblico, autostradale) sono probabili anche soluzioni "private", come beni tariffabili, club. La fissazione della tariffa si basa sulla teoria dei club. Se il
mercato è inefficiente nell'allocare le risorse quando si tratta di produrre beni pubblici puri, come si può fare per offrire quei beni, con quali meccanismi istituzionali lo stato può definire l'offerta efficiente di beni pubblici? Con meccanismi di decisione politica. In un'economia di mercato quando è presente lo stato, la rivelazione corretta delle preferenze per i beni pubblici è di fatto attutata attraverso meccanismi di delega politica: il voto. Si tratta di meccanismi molto imperfetti, meccanismi non di mercato, perché possono produrre anche risultati inefficienti.
ESERCIZIO: Si tratta di individuare la quantità ottima del bene pubblico da produrre. Supponiamo che non ci sia free riding. Individuiamo la soluzione di mercato nella produzione di un bene pubblico, in assenza di free riding, cioè senza chiedere l'intervento di un soggetto esterno come lo stato. La curva di domanda di mercato di un bene non rivale si
ottiene sommando verticalmente le curve di D individuali. Dobbiamo sommare i prezzi che sono disposti a pagare i consumatori per ogni quantità, la loro disponibilità a pagare. Le domande individuali devono essere esplicitate per P. A questo punto le sommiamo. P= 20-2Q+10-Q → 30-3Q. Questa è la curva di D di mercato. La curva di D di mercato non ha nemmeno i gomiti, perché ciascuna delle due curve di D individuali quando il P era uguale a 0 avevano la stessa Q massima, uguale a 10. Hanno la stessa intercetta sull'asse delle x, quindi non devo sommare nessuna quantità al punto iniziale, partono dallo stesso livello. Mentre l'intercetta con y è pari a 30. → La curva di Offerta era data da P=6. Uguagliamo così la curva di D con la curva di O: 30-3Q=6 Q=8 → La Q offerta e domandata sul mercato è pari a 8. stessa quantità per tutti Il prezzo del mercato, che ricaviamo sostituendo Q=8 nella curva di D del mercato, è
Sempre 6. Questo è uguale alla somma della disponibilità a pagare di entrambi i consumatori. Se invece sostituiamo Q=8 nelle curve di D individuali, vediamo che A paga un P=4 e B paga un P=2, che sommati fanno il prezzo di mercato 6. È come se i produttori potessero vendere sul mercato una merce ad un p (costo marginale = 6) che è esattamente coperto dalla somma della disponibilità a pagare dei due consumatori. Quindi è come se questi due prezzi fossero personalizzati, cioè commisurati alla disponibilità a pagare di entrambi.
Samuelson sviluppa la moderna teoria dei beni pubblici negli anni 50. S dimostra all'interno di uno schema di equilibrio economico generale qualcosa di coerente con quello che abbiamo appena visto, in un'analisi di equilibrio economico parziale cioè marshaliano.
I due risultati di S (1954, 1955) all'interno di uno schema di EEG:
- Se i consumatori rivelano correttamente le proprie