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FILES DA LEGGERE!

● ➡️Marc Bloch è stato uno storico, militare e partigiano francese. Opera più celebre La guerra e le false notizie. Ricordi (1914-1915) e riflessioni(1921)

64Anna D'Alessio, SPGI

65Anna D'Alessio, SPGI

66Anna D'Alessio, SPGI

67Anna D'Alessio, SPGI

68Anna D'Alessio, SPGI

La notte dei lunghi coltelli:

69Anna D'Alessio, SPGI

La legislatura nazionalsocialista di emergenza:

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Estratto di Mein Kampf:

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Leggi di Norimberga:

72Anna D'Alessio, SPGI

I fantasmi della Golden Age (estratti pag. essenziali):

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SPGI 87Anna D'Alessio, SPGI 88Anna D'Alessio, SPGI 89Anna D'Alessio, SPGI 90Anna D'Alessio, SPGI 91Anna D'Alessio, SPGI 92Anna D'Alessio, SPGI 93Anna D'Alessio, SPGI 94Anna D'Alessio, SPGI 95Anna D'Alessio, SPGI 96Anna D'Alessio, SPGI 97Anna D'Alessio, SPGI 98Anna D'Alessio, SPGI 99Anna D'Alessio, SPGI 100Anna D'Alessio, SPGI 101Anna D'Alessio, SPGI 102Anna D'Alessio, SPGI 103Anna D'Alessio, SPGI 104Anna D'Alessio, SPGI 105Anna D'Alessio, SPGI 106Anna D'Alessio, SPGI 107Anna D'Alessio, SPGI 108Anna D'Alessio, SPGI 109Anna D'Alessio, SPGI 110Anna D'Alessio, SPGI 111Anna D'Alessio, SPGI 112Anna D'Alessio, SPGI 113Anna D'Alessio, SPGI 114Anna D'Alessio, SPGI 115Anna D'Alessio, SPGI 116Anna D'Alessio, SPGI 117Anna D'Alessio, SPGI 118Anna D'Alessio, SPGI 119Anna D'Alessio, SPGI 120Anna D'Alessio, SPGI 121Anna D'Alessio,

SPGI 122Anna D'Alessio, SPGI 123Anna D'Alessio, SPGI 124Anna D'Alessio, SPGIArticolo in inglese prof. Bentivoglio: 125Anna D'Alessio, SPGI 126Anna D'Alessio, SPGI 127Anna D'Alessio, SPGI 128Anna D'Alessio, SPGI 129Anna D'Alessio, SPGI 130Anna D'Alessio, SPGI 131Anna D'Alessio, SPGI 132Anna D'Alessio, SPGI 133Anna D'Alessio, SPGI 134Anna D'Alessio, SPGI 135Anna D'Alessio, SPGI 136Anna D'Alessio, SPGI 137Anna D'Alessio, SPGISeminari sull'antisemitismo:"I protocolli di Sion: storia del testo e nuove acquisizioni":

Cosa sono?

I "Protocolli di Sion" sono un falso storico, il cui obbiettivo era quello di diffondere odio verso gli ebrei in quanto quest'ultimi insieme alla massoneria, la loro alleata, vengono accusati di organizzare la conquista e il dominio del mondo attraverso il controllo delle leve della finanza, dell'economia e del terrorismo. Essi vengono pubblicati per la

Prima volta nel 1903, a puntante, su un giornale di destra di Pietroburgo e sarebbero la traduzioni di un manoscritto francese tradotto in russo nel 1872 e del quale la polizia segreta zarista si servì per accusare gli ebrei di tutti i maliche stavano affliggendo la Russia (assassinio dello zar Alessandro II, diffusione di forze riformatrici liberali e rivoluzionarie...). In realtà all'inizio il protocolli erano attribuiti anche alla massoneria, che avrebbe appoggiato l'organizzazione ebraica internazionale.

Nel 1905, Sergei Nilus pubblica una nuova edizione dei Protocolli che, da un punto di vista linguistico, è quella più corretta e da cui derivano tutte le altre edizioni tra il 1918 e il 1919.

Storia dei Protocolli dagli anni '20 ai giorni nostri:

Nel corso degli anni '20 fu dato per assodato che i Protocolli erano stati scritti da agenti della Ochrana, a Parigi. Infatti fu proprio l'agente Golovinski a scrivere vari articoli, tra cui

quanto piuttosto di utilizzarli come strumento di propaganda e di diffusione di idee antisemite. I Protocolli dei Savi di Sion sono stati ampiamente smentiti e riconosciuti come una falsificazione. Numerosi studiosi e esperti hanno dimostrato che si tratta di un testo inventato, basato su teorie del complotto e pregiudizi antisemiti. Nonostante ciò, i Protocolli continuano ad essere diffusi e utilizzati da gruppi e individui che promuovono l'odio e la discriminazione verso gli ebrei. È importante sottolineare che questi testi sono pericolosi e dannosi, in quanto alimentano l'antisemitismo e contribuiscono alla diffusione di teorie del complotto senza alcun fondamento. È fondamentale combattere la diffusione di queste idee e promuovere la conoscenza e la comprensione tra i popoli. L'antisemitismo e l'odio razziale non hanno posto nella nostra società e dobbiamo lavorare insieme per contrastarli e promuovere un mondo basato sulla tolleranza, il rispetto e l'uguaglianza.

Perché ci si è concentrati di più sull'uso che è stato fatto di questi Protocolli piuttosto che sulla loro veridicità o meno. Nel 1935 si tenne un processo a Berna, in cui dei nazisti vennero chiamati in tribunale e vennero accusati di aver diffuso i Protocolli in Svizzera. Alla prima sentenza il giudice definì i Protocolli come falsi e antisemiti. Nonostante ciò, ci fu un ricorso due anni dopo in cui il giudice di appello sostenne che la legge non poteva essere applicata a una letteratura di questo tipo.

Nel 2021, nell'archivio della Biblioteca Lenin a Mosca, secondo l'ipotesi di Bibikova, sulla base di una serie di correzioni scritte a mano, sarebbe stato ritrovato il prototipo dei Protocolli. Da qui poi la studiosa arriva all'idea che questa politica antisemita, che ha avuto come risultato la creazione di questo falso storico, fosse stata intrapresa in prima istanza da un gruppo politico di

estrema destra e, in secondaistanza, dalla polizia segreta.

Come si presentano

Per quanto riguarda la loro natura letteraria, nella loro presentazione e stesura, essisarebbero la traduzione di un presunto manoscritto rinvenuto e del quale si disponesoltanto della traduzione e non dell'originale (topos: cfr. i Promessi sposi di A.Manzoni). In ogni caso nel corso degli anni e passando da una traduzione all'altra cisono stati molti errori/divergenze che hanno talvolta stravolto il significato originale.

Considerazione finale

Alla fine i Protocolli in sé non costituivano nulla di nuovo rispetto alla letteraturad'invenzione antisemita precedente, ma per la prima volta ebbero una centralità euna diffusione tale da arrivare a tutti gli stati europei, in quanto erano stati presentaticome un documento prodotto dagli ebrei stessi e non un'opera sugli ebrei.

"Prima, durante, dopo la Shoah":

I testi fondativi della storia della Shoah facevano coincidere

L'evento della distruzione dell'ebraismo europeo con la Seconda guerra mondiale. Era una storia evenemenziale.

La seconda fase, iniziata dalle prime ricerche di Hannah Arendt (fine anni 40, primi anni 50) è contrassegnata dall'insistenza sul periodo precedente la "distruzione", con una ricerca delle cause in una prospettiva di lunga durata, che hanno permesso l'esplosione dell'avvenimento.

La terza fase si interroga invece sul periodo di tempo che sta dopo, non solo nella vita dell'ebraismo sopravvissuto, ma anche nelle istituzioni e nei popoli che hanno collaborato al genocidio.

Si è entrati così nella consapevolezza che fosse necessario investigare sugli effetti dell'evento andando oltre la retorica della memoria. Ciò riguarda, in particolare, la forza con la quale nell'Europa orientale si è proceduto alla cancellazione della storia degli ebrei nei territori nei quali essi vivevano, quasi fosse necessario.

concludere la fase dello sterminio con il genocidio culturale. Uno degli elementi più rilevanti nello sterminio degli ebrei nell'Europa orientale durante il secondo conflitto mondiale è dato dalla sua natura pubblica. Il più delle volte il genocidio nell'Europa orientale, in particolare quello condotto nei territori sovietici invasi dalla Germania a partire dal 22 giugno del 1944, non comportò il trasferimento preliminare in campi di concentramento situati in località isolate e ai quali era messo solo un personale estremamente selezionato; le vittime furono infatti trucidate a colpi d'arma da fuoco dopo essere state prelevate da speciali reparti 139 Anna D'Alessio, SPGItedeschi, gli Einsatzgruppen, alla presenza dei concittadini, e avviati a piedi verso il luogo dell'esecuzione, il più delle volte nelle immediate vicinanze dei luoghi di residenza, se non addirittura in prossimità delle loro case. Questa dimensione

La pubblicazione del genocidio è sicuramente una delle maggiori acquisizioni della ricerca degli ultimi decenni, dall'inizio degli anni '90 fino ad oggi, e ciò ha permesso non soltanto di integrare le nostre conoscenze grazie all'apertura degli archivi delle ex Unione Sovietica, ma anche di interrogarci su quale, fino alla fine degli anni '80, fosse stata la centralità del lager nello sterminio. Ancora oggi spesso il senso comune associa la cosiddetta soluzione finale ai campi di sterminio e all'esperienza concentrazionaria, restringendo la problematica ad una relazione duale tra esecutori, i tedeschi, e vittime, gli ebrei. Ormai, però, accanto a questa relazione duale è emerso con forza un elemento più complesso, vale a dire la complicità delle popolazioni locali nello sterminio, una complicità sulla quale il dispositivo politico e storiografico interalleato aveva fatto calare il silenzio nell'immediato dopoguerra.

unità degli Einsatzgruppen che operavano nei territori sovietici occupati dai tedeschi potevano contare all'incirca su 3000 uomini. Ci si deve dunque chiedere come un numero di individui relativamente esiguo abbia potuto compiere degli eccidi di portata così ampia: alla vigilia dell'invasione dell'Unione Sovietica da parte della Germania (22 giugno del 1941), infatti, almeno 5 milioni di ebrei vivevano in quel territorio, territorio dal punto di vista geopolitico molto complesso, anche come conseguenza del patto Molotov Ribbentrop dell'agosto del 1939 e, secondo i dati di un censimento del '39, 3.100.000 mln di ebrei erano presenti.
Dettagli
A.A. 2021-2022
161 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Anna.dalessio02 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Fioravanzo Monica.