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ESEMPI

- Palazzo imperiale di Diocleziano (Spalato): il palazzo di Diocleziano a Spalato era

un enorme palazzo le cui mura durante il medioevo diventano quelle difensive della

città e al suo interno si sviluppa lo stesso villaggio medievale. Tutt’ora si hanno tutte

le stratificazioni della città: tardo imperiali, medievali e poi barocche. Ne è esempio il

tempio che venne trasformato in cattedrale: si aggiunge da una parte il campanile su

una base di un tempio a pianta centrale in cui il pronao è tutt’ora forato e si usano le

mura del naos come quelle della chiesa (vengono innalzate).

si presenta tutt’ora con

- Piazza Navona, Roma (ex stadio di Domiziano):

due lati lunghi e uno curvo; lo stadio di Domiziano aveva gli spalti, ma

quando sant’Agostino inizia la sua politica contro le costruzioni pagane lo

stadio venne abbandonato insieme al vicino teatro di Domiziano e si

iniziano a costruire le case sulle sezioni degli spalti. Già nel medioevo

piazza Navona era la piazza adibita alla vendita del pellame e si iniziano

a costruire sugli spalti le botteghe, fino a che nel Barocco si costruiscono

o la chiesa di Sant’Agnese

case nobilissime come palazzo Doria-Pamphili Tutt’ora

in agone di Borromini e la fontana dei quattro fiumi del Bernini.

esiste uno dei portali di accesso allo stadio quasi sottoterra e col Giubileo

del 2000 venne riportato alla luce il percorso della curva dello stadio

sottoterra.

- Casa in via del Biscione, Roma (ex teatro di Pompeo): la cortina edilizia di questa via ha una

leggera curva (come un serpente) e infatti si situa proprio al di sopra del teatro romano di Pompeo.

fino all’orchestra del teatro, anch’essa costruita, così

Nelle mappe si vede infatti che la curva si ripete

da mostrare una serie di edifici curvi.

la piazza è costruita sull’impronta del

- Piazza delle erbe, Lucca:

vecchio anfiteatro della città e questo lo si nota anche nelle particelle

catastali che sono in forma radiale a curva poiché ogni arco della

struttura diventava na particella. La piazza vicina si chiama degli

scalpellini e quindi si deduce che in quell’area abitassero gli scalpellini

che usavano l’anfiteatro come cava per i materiali così da poter

smontare i marmi e portarli nella loro bottega con estrema facilità. Gli

ingressi alla piazza sono tutt’ora gli stessi della vecchia arena.

- Teatro romano di Firenze (ora via Torta, davanti a piazza santa croce): Il

quartiere urbano e le case vengono costruire all’interno

teatro si trasforma in

dell’area. La via torta, cioè curva, segue proprio il perimetro del vecchio

anfiteatro di Florentia.

- Anfiteatro di Venafro, Molise (vicino Isernia): Venafro era una città romana

rispetto ad altre città medievale, quest’ultima

che aveva il suo anfiteatro;

rimase sempre un po’ in disparte nelle campagne e il vecchio anfiteatro divenne il luogo per conservare

le cose dei contadini: negli edifici costruiti sugli spalti le case e i depositi dei contadini e al centro

dell’arena un mercato agricolo. Anche le particelle catastali in questo caso seguono le campate del

teatro.

- Anfiteatro di Pollentia (attuale Pollenzo): la città di Pollentia romana col medioevo viene

abbandonata e vennero riutilizzati i materiali per la costruzione delle vicine Cherasco e Bra ma

l’anfiteatro diventa un quartiere agricolo: le case vengono costruite sugli spalti e gli orti delle medesime

nell’arena. Nel catasto francese ottocentesco si nota ancora la forma curva del teatro. [In questo caso,

per esempio, il restauratore ha il compito di studiare e mostrare le stratificazioni ed eliminare le

superfetazioni, cioè gli elementi aggiunti che non hanno valore storico-culturale].

- Teatro greco di Neapolis ora Via Anticaglie, Napoli:

ora si presenta come una strada con andamento curvo

che però presenta a una certa distanza regolare delle

strutture voltate e ad arco in laterizio; questo era infatti

l’antico teatro greco che Nerone restaurò aggiungendo

un’altra summa cavea (che corrisponde alle attuali

strutture a vista). Gli edifici nel medioevo vennero

costruiti con un sistema geometricamente libero ma si

nota la presenza del teatro greco soprattutto nelle corti

che si mostrano curve differentemente dalle tipiche corti

napoletane quadrate.

- Teatro di Arles, Francia: era un anfiteatro romano formato da arcate

a doppio ordine dentro le quali, in epoca medievale, si costruisce la

nuova città (come succede in altri esempi europei come quello di

Budapest). In questo caso le mura dell’anfiteatro diventano quelle

fortificate della città e il resto la vera e propria città (contando che nel

medioevo si attivano dei processi di rimpicciolimento delle città romani

per una forte disurbanizzazione). In questo esempio si nota come le

anche all’interno dell’arena con la formazione della piazzetta del paese al

case vennero a formarsi

centro. Anche nelle planimetrie si vede questa trasformazione. Nel 1830 però si decide di demolire la

maggior parte degli edifici esistenti per ritrovare l’anfiteatro ma così si finì per demolire tutta la città

medievale. L’unica cosa medievale che tutt’ora rimane sono le torri mentre le gradinate vennero rifatte

ex novo (falso storico):

vedendo le foto aeree si nota subito l’anfiteatro romano con le case costruire

- Anfiteatro di Assisi:

sul perimetro. Ora fortemente restaurato in maniera quasi leziosa in cui antichi orti presenti all’interno

dell’arena sono diventati dei giardini pubblici. In questa area hanno creato varie attività ricettive dopo

che l’anfiteatro venne restaurato ma senza evidenziare le tracce romane dello stesso per una funzione

culturale, cioè c’è stata rifunzionalizzazione ma senza mettere in evidenza le tracce storiche romane.

- Arco di trionfo di Traiano a Benevento: la città di Benevento si forma dopo la vittoria romana sui

Sanniti (bene ventum=buona sorte). Quando diventa però città longobarda con la caduta dell’impero

romano quest’arco viene utilizzato come la Porta Aurea della città; si chiama aurea perché presentava

tutte le decorazioni romane dipinte in oro. Ora come ora la parte medievale non c’è più perché venne

demolita nell’800.

- Arco di trionfo di Augusto a Rimini (vecchia Ariminum):

in questo caso, rispetto a quello di Benevento, si notano

quasi tutte le stratificazioni di inglobazione dell’arco

all’interno delle mura medievali della città. Nell’800 l’unico

intervento che si fa è quello di eliminare le case addossate

senza però isolare del tutto l’oggetto e lasciando le porzioni

di mura e la merlatura.

RIUSO E REIMPIEGO DEI MATERIALI

Per tutto il medioevo si assistette alla pratica del reimpiego dei materiali sottratti alle

fabbriche classiche e riutilizzati per la costruzione di nuovi edifici o per il completamento

delle fabbriche che avevano bisogno di cambiamenti costruttivi o decorativi. Lo scopo

di questa pratica poteva essere:

- Scopo decorativo: era più facile utilizzare decorazioni romane per la

decorazione di chiese o altri edifici (la maggior parte delle protobasiliche hanno

delle colonne derivanti da edifici classici)

Scopo celebrativo: l’uso delle spolia antiche aveva anche uno scopo

- celebrativo perché si riutilizzano i simboli o le statue pagane attribuendone però

una valenza cristiana. Per esempio il pavone, simbolo di Giunone, divenne il

simbolo della speranza (le oche del Campidoglio erano, infatti, pavoni per la Lorenzetto, Pantheon

presenza sul colle del tempio di Giunone), mentre il vino, simbolo di Bacco, in (tomba di Raffaello),

quanto legato ad un culto molto terreno venne trasformato in simbolo del Madonna del sasso: in

sangue di cristo, cioè un simbolo totalmente legato alla città di Dio. Ancora più questa statua viene

eclatante è l’esempio dei 12 apostoli: il numero 12 era già presente nella preso il corpo di una

religione ebraica come nel culto pagano per il dodecadeon. matrona romana e si

- Scopo costruttivo aggiunge la testa della

madonna e un bambino

Accanto ai numerosi esempi all’interno di città di fondazione romana, è interessante come rappresentazione

anche l’utilizzo di spolia provenienti da Roma che acquistavano maggiore importanza della vergine.

perché carichi di significato in quanto legati alla città eterna. Questo, inoltre, accentuava

pagana. Esempi si trovano nel duomo di Pisa, in cui furono

anche la vittoria del cristianesimo sull’idolatria

utilizzati elementi del Pantheon romano, nella basilica benedettina di Montecassino in cui Desiderio volle

utilizzare colonne provenienti da Roma o nella basilica di Canterbury in cui si usò materiale romano per un

Allo stesso modo nel duomo di Saint Denis, Suger (l’abate) utilizzò colonne romane per

uso celebrativo.

ampliare la chiesa precedente costruita in età carolingia. anche da altre parti dell’impero. Questo

Le spolia, in alcuni casi, non venivano solo prese da Roma ma

accadde soprattutto a Venezia, in cui le decorazioni della basilica di San Marco sono un esempio; gli elementi

di spoglio provengono da luoghi diversi dell’asia minore e dell’oriente (colonie veneziane) e testimoniano la

supremazia politica e commerciale della repubblica marinara sulle terre d’oriente. Questa volontà di utilizzare

materiale classico, soprattutto di fattura romana, deriva dal desiderio di emulare la Roma imperiale, come

testimonia il gruppo in porfido dei Tetrarchi (o pilastri acritani)

Il reimpiego dei materiali si manifesta anche nella conservazione di alcuni monumento per il loro orgoglio civico

o come testimonianza di una memoria collettiva da non distruggere; queste idee portavano alla conservazione

di statua pagane modificate affinché il loro significato fosse più aderente al nuovo modello di città e di

spiritualità. Ne sono esempio le colonne Traiana e Antonina, in cui le effigi degli imperatori vennero sostituite

con san Paolo e San pietro. Altri simboli della memoria collettiva vennero conservati in quei luoghi per

eccellenza legati a questo sentimento: il campidoglio (Soprattutto palazzo dei Conservatori) e il largo antistante

temporale e l’altro di quello spirituale.

la basilica di S. Giovanni in Laterano, che erano simbolo uno del potere

ESEMPI

- Piazza di Pietra e Palazzo della Borsa valori (Roma): in origine era il tempio di Adriano formato da

grosse colonne corinzie composite che venne costruito per dimostrare la forza imperiale romana

durante il suo impero durante il quale Roma trova la sua massima espansione territoriale e culturale.

Dopo l’avvento del cristianesimo

Dettagli
A.A. 2016-2017
71 pagine
20 download
SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/19 Restauro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher gian.luca.mazza di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia, teoria e tecniche di Restauro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Torino o del prof Romeo Emanuele.