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Il Rinascimento
La conoscenza del passato e la coscienza della necessità di conservare le sue testimonianze hanno alcune significative anticipazioni già nel Quattrocento e sono legate a particolari atteggiamenti verso le fabbriche sia antiche che medievali: - Recupero dell'antico attraverso lo studio o la conservazione di alcuni modelli significativi in campo scultoreo e architettonico; - Il rapporto tra il mantenimento della preesistenza e il progetto del nuovo nel completamento degli edifici; - L'intervento di consolidamento o ammodernamento delle fabbriche medievali; Si tratta solo in parte di una conservazione attenta al valore materico dell'opera che si manifesta spesso nella sola conservazione della "forma" come fonte di ispirazione per il progetto del nuovo. Nonostante la forte "attenzione" al passato e l'avvio dell'organizzazione della sua conoscenza, permane in tutto il Rinascimento quel sostanziale senso diLa continuità storica consente all'artista di aggiungere con disinvoltura i segni del presente a quelli del passato. L'opera viene concepita come "aperta e suscettibile di nuove interpretazioni: il restauro è inteso come prosecuzione dell'antico manufatto. Si studiano i monumenti del passato non perché ci si debba attenere strettamente ai loro schemi ma per accogliere il loro insegnamento. L'antico diventa il punto di partenza per cercare nuove soluzioni. L'architetto rinascimentale si limita ad attuare un compromesso fra antico e moderno, che Alberti definisce concinnitas, cioè progettare secondo leggi precise le diverse parti architettoniche, in modo tale che il loro aspetto presenti una reciproca concordanza. Secondo Panofsky il problema della conformità poteva essere risolto solo in uno di questi tre modi: - Le parti preesistenti potevano essere modellate secondo i principi della maniera moderna; - Le parti moderne potevano essere modellate secondo i principi della maniera antica; - Le parti preesistenti e le parti moderne potevano essere modellate secondo un nuovo principio che le unificasse.L'opera poteva essere continuata in uno stile volutamente goticizzante; Si poteva arrivare ad un compromesso fra queste due possibilità. ESEMPI: San Petronio a Bologna Baldassarre Peruzzi: sovrapposizione di elementi minuti e a coronare la facciata cuspidi e pinnacoli = gotico; Vignola: adotta una soluzione con uno stile gotico; Palladio: Primo progetto: ordine gigante; Secondo progetto: la facciata viene frazionata in modalità cinquecentesca; Terzo progetto: completamento parte superiore in modo moderno = slancio alla verticalità = chiave gotica In tutti e tre i casi è evidente il totale disinteresse per l'antico basamento con le sculture di Jacopo della Quercia. Piuttosto che conservare la materia dell'opera precedente conveniva imitarne in alcuni casi lo stile, la forma ma senza mantenere l'originale. Duomo di Orvieto Iniziato nel 1310 venne continuato da Lorenzo Maitani, ultimata con la decorazione musiva nel 1786. Ai lavoricinquecenteschicontribuirono Sammicheli e Sangallo il Giovane che adottarono il nuovo linguaggio e le proporzioni rinascimentali per accordarsialla preesistente struttura gotica. Duomo di Firenze, BrunelleschiIl riferimento alla preesistente struttura arnolfiana si concretizza nella forma a sesto acuto dell’intera composizione e nella denunciaall’esterno delle costolonature. Il rapporto con l’antico è garantito nel primo caso dall’uso del marmo bicromo di rivestimento,mentre nel secondo dallo slancio delle volute e dall’accentuata verticalità della composizione.Tempio Malatestiano, Rimini, e Santa Maria Novella, Firenze (approfondimento più avanti)I progetti partono da diversi presupposti e hanno differenti obiettivi. Nel primo caso una struttura classica ingloba il manufattomedievale, richiamandosi ai temi dell’arco di trionfo per la facciata e dell’acquedotto per i lati. L’involucro ad archi lasciaintravedere le
finestre gotiche a volte liberamente inquadrate, altre volte decentrare o addirittura tagliate. Viene accentuato il rifiuto per gli schemi tipologici trecenteschi, affrontando il problema dell'attacco tra la parte basamentale della nuova facciata classica e la parte alta, risolto con la grande monofora mutuata dagli impianti termali. Nel secondo caso fonda elementi tipici della Rinascenza (tema del quadrato, sezione aurea, ordini sovrapposti) ed elementi medievali preesistenti.
Basilica di Vicenza
Progetto di Andrea Palladio, l'architetto fonde proporzioni e simmetrie della grande sala gotica al primo piano con quelle della moderna struttura a loggiato. La parte nuova agisce come una maglia che ricuce e riconnette le parti sconnesse e poco unitarie della struttura medievale precedente. Per legare le aperture della sala gotica con la nuova struttura porticata, Palladio fa uso di particolari accorgimenti costruttivi e stilistici: le serliane hanno le parti trabeate di dimensioni differenti,
gli interassi dei pilastri variano e la diversa dimensione dei conci serve a far quadrare l'insieme delle parti con il tutto.Rotonda di Santo Stefano Rotondo a Roma
Disinvolto rimane Rossellino nel progetto di ammodernamento di questa struttura. Tampona gli intercolumni dell'anello intermedio e inserisce in quello più interno le colonne di granito che delimitano il nuovo spazio dell'altare, si rifà le coperture con soffitti lignei a travature piane su mensole quattrocentesche e, dopo aver tamponato dell'anello e inserisce bifore rinascimentali lungo il perimetro del tamburo.
Refettorio della chiesa Sant'Anna
Un atteggiamento fortemente critico nei confronti delle fabbriche gotiche si riscontra in questo intervento eseguito da Vasari. Quil'architetto modifica la preesistente struttura muraria per non far apparire nel nuovo intervento la vecchia volta divisa in campate a sesto acuto.
Dell'idea di restauro ampliata alla città abbiamocome esempi: - Borgo Leonino ad opera di Leon Battista Alberti. Il progetto riguarda il restauro della città papale collegando le maggiori basiliche al Borgo Vaticano attraverso strade porticate di gusto classico, nella piazza del Borgo di Corsignano (Pienza) si nota il netto contrasto fra l’intenzione di valorizzare il paesaggio e il vecchio borgo medievale e la volontà di intervenire con la nuova architettura per rivalutare uno spazio ritenuto troppo asimmetrico e angusto. - Piazza del Duomo di Piena di Bernardo Rossellino; - Palazzo ducale di Urbino di Luciano Laurana, dove il restauro si basa sul fondere il palazzo ducale alla città, creando diversi ingressi progettati per questo scopo e intervenendo solo per punti con il restauro della complessa e stratificata fabbrica. - Intervento nella piazza Capitolina di Michelangelo che si basa sul recupero del preesistente spazio e degli antichi edifici. Il recupero dei collegamenti con il foro romano, con il borgo.
medievale e con tutta la città sono evidenti così come la semplice sovrapposizione di nuove facciate nel rispetto degli antichi edifici e la sistemazione delle sculture come simboli della memoria storica della città di Roma.
Interventi milanese pensati da Leonardo da Vinci, dove suggerisce di trovare soluzioni alternative all'inurbamento con una conseguente rivalutazione del territorio periurbano che egli valorizza attraverso la proposta di città satelliti.
Esempi di personalità che si occupano di questo tema sono:
- Sebastiano Serlio, descritte nel settimo libro del suo Trattato di Architettura dove parla dell'aneddoto dell'avaro, in cui propone il restauro delle facciate medievali in modo che il principe possa percorrere la città fra edifici nuovi. Pur di cancellare l'immagine gotica della città suggerisce di espropriare le proprietà di chi (gli avari) non vogliono restaurare le proprio abitazioni antiche.
All'architettura classica a danno di quella gotica. Il tema del restauro della città non trova comunque larga applicazione ma resta una caratteristica del pensiero rinascimentale sui problemi urbani. In tutti i trattatisti ricorrono alcuni temi comuni, quali:
- Polemica con il gotico;
- Disinteresse per stratificazione;
- Paragone tra architetto e medico;
- Confronto tra le patologie dell'uomo e lo stato di conservazione delle fabbriche degradate;
- Amore per arte classica come unico esempio da imitare per costruire le nuove architetture e le città moderne.
24.10.22
MICHELANGELO E LE PREESISTENZE
Molti progetti di Michelangelo interessano dei completamenti, che l'artista riesce a risolvere proponendo soluzioni alternative di edifici già iniziati o di complessi dove avrebbe dovuto inserire degli spazi nuovi.
Prendiamo come esempio la facciata di San Lorenzo a Firenze. Contrariamente a ciò che aveva fatto l'Alberti in Santa Maria a Firenze,
L'architetto progetta qui un fronte completamente indipendente dagli ambienti interni. Propone una facciata rettangolare, simile ad un grande arco di trionfo, con un ampio apparato scultoreo. La facciata vuole essere a tre dimensioni e avere quindi una giustificazione: un nartece avanzato di una campata rispetto all'edificio esistente, dotato quindi di tre facce anziché di una pelle.
Nella Basilica Vaticana lo troviamo riprendere l'idea bramantesca di centralità del tempio, organizzando però lo spazio in modo tutto diverso, coronando la Basilica con una cupola diversa. Corregge e distrugge ciò che c'era già per risolvere i problemi strutturali del peso della cupola.
Interventi di Michelangelo e come lui sia in dialogo continuo con le preesistenze, si qualsiasi periodo esse siano. Molto vicine alla sua cultura ma anche molto lontane (es. piazza del Campidoglio), oltre che con una preesistenza tutta classica con poche trasformazioni.
Avevamo messo in dubbio l'idea originale che la piazza che è chiamato a riorganizzare fosse stato partorito dalla presenza di una serie di edifici preesistenti. Il palazzo dei senatori rispetto ai conservatori aveva fornito la piazza trapezoidale inconsciamente. Al tempo di Mich