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MARIO WOLF

Nella teoria funzionalista dei media viene data particolare attenzione alle funzioni svolte dalle comunicazioni di

massa nella società, ovvero definire la problematica dei media a partire dal punto di vista della società e del suo

equilibrio, dalla prospettiva del funzionamento complessivo del sistema sociale e del contributo che le sue

componenti vi apportano.

Si studia la comunicazione di massa definendo la problematica dei media a partire dalla società; il

funzionalismo serve a studiare il ruolo dei media collocati dentro la società e questo significa che bisogna

chiamare in causa le diverse società.

Ogni paese ha la sua storia, ha la sua evoluzione tecnologica ma anche una politica che ha modificato il

crescere di un paese. E’ vero che i media partono dalla società, ma l'importanza del funzionalismo è capire in

che modo i media hanno contribuito in essa.

La sociologia non studia fenomeni statici ma dinamici, studia il mutamento sociale; infatti è dietro la

rivoluzione che la sociologia crea il suo impatto teorico, infatti la sociologia nasce a cavallo tra la Rivoluzione

Industriale e la Rivoluzione Francese.

Mario Wolf ci fa capire come a partire dalla società è importante cogliere come i media vivono all'interno di

essa, come i media funzionano nella società e cosa apportano alla società e quali valori attribuiscono alla

società.

es processo di alfabetizzazione mediale

Qual è l’assunto di base della teoria funzionalista dei media?

La comunicazione di massa modella l’opinione pubblica e così si possono creare delle dinamiche particolari per

il cambiamento sociale.

Non è la teoria in sé importante, ma è capire in che modo la comunicazione di massa modella la società e che

tipo di cambiamento poteva apportare; ciò ci fa capire cosa le società sono diventate e come si sono

trasformate, pensiamo ai reality: quando si pensava al grande fratello c'è una grande curiosità che ha aperto uno

scenario nuovo, perché raccoglie dietro la curiosità di una telecamera il privato che diventa pubblico e questo

modello comunicativo ha modellato la società; spesso si dice che la televisione è lo specchio della società, che

ricalca il cambiamento sociale, che è uno dei fulcri più significativi se leggiamo la teoria funzionalista.

MODELLO DI LASSWELL NELLA PROSPETTIVA FUNZIONALISTA

Lasswell fece ruotare le indagini sui mass media attorno a cinque aspetti:

- chi comunica?=Il comunicatore o il mittente. Può trattarsi di una persona o di un'istituzione organizzata come

un giornale, una stazione radio, un sito Web o una stazione televisiva.

- cosa si comunica?= il messaggio

- canale di comunicazione?= dove passa il messaggio comunicato

- a chi? = destinatario

- quali sono gli effetti? = effetti del messaggio

Queste domande si affrontano in due approcci funzionalisti, la prospettiva ontologica e quella

epistemologica/metodologica= con che metodo si studia la comunicazione.

21

LUHMANN

Luhmann è uno dei sociologi più influenti e elabora un modello teorico che viene riconosciuto come

“approccio sistemico” allo studio della società o teoria dei sistemi sociali.

L’assunto di base è che l’oggetto di studi specifico debba essere il sistema inteso come un insieme di operazioni

o elementi collegati fra di loro in base a criteri prestabiliti o in base a programmi dotati di una qualche

autonomia.

Luhmann concepisce un’idea di sistema sociale che è di fatto costituito da una pluralità di sottosistemi

funzionali (politica, arte, religione, scienza, economia, educazione, diritto morale, mass media…).

Ad ognuno di questi aspetti lo studioso dedica un'indagine specifica, spiegando che ciascuno di essi costruisce

la sua identità differenziandosi dagli altri, diventando dunque ambiente.

Questo modello ci fa capire come ciò che siamo altro non è che la sintesi di un sistema complesso dove ogni

elemento deve fare la sua parte e svolgere la sua funzione e deve fare i conti con un intersecarsi di elementi che

hanno caratteristiche diverse che non si possono escludere.

Significa che ogni sistema sociale è l'insieme di elementi che sono indispensabili alla società, ma che al tempo

stesso hanno una loro identità; una società per reggersi è fatta di elementi e di sottosistemi diversi che hanno

identità diverse che servono a creare una stabilità pur nella diversità.

STUDIO DEI MASS MEDIA

I mass media svolgono una funzione essenziale per la società stessa: essi sono complementari e congiunti ad

essa; le “prestazioni di memoria" dei sistemi comunicativi in generale dei mass media in particolare vengono

fornite dai temi della comunicazione, la quale come si è detto è l’oggetto /soggetto specifico della società.

La memoria dei mass media opera per l’ottimizzazione interna del proprio sistema, ma allo stesso tempo svolge

delle corrispondenti funzioni per la società nel suo complesso.

I mass media contribuiscono infatti alla costruzione di realtà della società.

La comunicazione nasce tra tre elementi:

- l’informazione - comprensione o

- l’atto di comunicazione l’incomprensione

Quando noi comunichiamo e attuiamo questi processi, c’è un atto di comunicazione di informazione che porta a

una comprensione o incomprensione di ciò che ci viene detto.

ALEXANDER

“Quando il processo del trauma entra nei mass media, guadagna opportunità e allo stesso tempo diventa

soggetto a particolari tipi di restrizioni.

La comunicazione di massa mediata consente ai traumi di essere espressamente drammatizzati e ad alcune delle

interpretazioni concorrenti di ottenere un enorme potere persuasivo su altre.

Allo stesso tempo questi processi rappresentativi diventano soggetti alle restrizioni delle notizie, con le loro

richieste di concisione, neutralità etica ed equilibrio prospettico.

Infine, c’è una competizione per avere lettori che spesso ispira una produzione a volte esagerata e distorta di

“notizie” su giornali e riviste di diffusione di massa”

I mass media concorrono alla produzione e riproduzione di istanze iconiche e simboliche che alimentano il

mondo condiviso dalle identità collettive e che appartiene alla sfera del cosiddetto significato culturale.

E’ possibile cogliere una mediazione culturale tra un evento (spesso traumatico), il gruppo che si fa portavoce

di tutti coloro che ne sono stati effetti e altri soggetti.

Il fenomeno culturale del trauma può contribuire quindi al processo di identificazione sociale attraverso a una

rielaborazione collettiva mediata dalla sfera culturale. 22

 I CULTURAL STUDIES

I Cultural Studies sono nati e evoluti concentrandosi sull’analisi del testo, sulla dimensione del contesto, sul

ruolo dell’emittente/produttore, su quello del destinatario/consumatore e poi prosumer.

Questo percorso di studi ci aiuta ad analizzare come viene prodotto e recepito un prodotto mediale; la

sociologia della comunicazione è concentrata su questi approcci dove si pongono le basi per apprendere i rami

principali di questo studio. Cosa sono i Cultural Studies?

La loro origine può essere fatta risalire a due discipline principali quali la sociologia della conoscenza e la

sociologia della cultura:

1 sociologia della conoscenza = (MANNHEIM) tradizionalmente orientata a comprendere le modalità di

funzionamento del pensiero degli individui in relazione al loro comportamento nella società, si occupava di

quello che la gente conosce come realtà della vita quotidiana.

2 sociologia della cultura = tentava di analizzare il complesso rapporto tra cultura e società, in sostanza

puntava all’elaborazione di interpretazioni di fenomeni culturali connesse a una specifico contesto storico e

sociale, di cui esse stesse costituivano una specchio e un riflesso.

Questo ci fa capire come i mezzi di comunicazione devono risentire di questo approccio, perché ogni contesto

socio-culturale rappresenta una sua evoluzione storica- politica-religiosa che inevitabilmente va a modificare lo

sviluppo di questi mezzi di comunicazione.

La parola "trasformazione" diventa il focus centrale attraverso cui è possibile leggere i prodotti mediali che

cambiano nel tempo, che non sono isolati ma parte integrante del nostro contesto sociale. es la televisione

ROBERTO GRANDI

Un manuale, solitamente, è in grado di restituire la complessità del suo oggetto di analisi quando individua una

chiave interpretativa sufficientemente originale ed elaborata per sviluppare un punto di vista innovativo.

Nel caso dei Cultural Studies un simile obiettivo non appare così semplice da raggiungere, eppure il volume “I

mass media tra testo e contesto” di Roberto Grandi riesce in questo intento.

Questo testo si fonda su due logiche principali: la prima è quella di un progressivo approfondimento, la seconda

di una costante complementarità degli argomenti trattati.

Ciò significa che il volume muove dall’analisi del concetto di contenuto, individuando così la dimensione del

testo e del messaggio, e quello di gratificazione che permette di riconsiderare la figura e il ruolo del

“ricevente”.

Quindi, attraverso la selezione e la discussione di alcuni modelli linguistici (informazionale-semiotico

informazionale, semiotico-testuale…), in grado di schematizzare specifiche funzioni e descrivere particolari

processi comunicativi, viene introdotto il fondamentale rapporto testo-lettore e il focus del volume, che sono i

principi base dell’evoluzione dei Cultural Studies.

Roberto Grandi dice che quando studiamo i media chi li guarda dall’esterno pensa che siano semplici, ma in

realtà ci sono degli studi che ci fanno capire l’influenza che hanno i media sulla società e come possono

modificare l’opinione pubblica. La produzione di senso è la chiave di lettura dei prodotti mediali

es. Mentre guardiamo un film noi seguiamo una trama dando una lettura personale del testo, ma dentro questa

dinamica della lettura c’è un filo conduttore che porta a una produzione di senso, ovvero diamo un significato

alle parole, al testo mediale.

IL CCC- CENTER FOR CONTEMPORARY CULTURAL STUDIES

I primi studiosi dei Cultural studies furono Herbert Hoggart - Raymond Williams - Edward Thompson che

rappresentano tre filoni e tre prospettive interessanti, perché ci fanno capire come questa scuola abbia avuto un

percorso di crescita importante. 23

HOGGART

E’ tra i primi studiosi ad abbandonare l’idea di una cultura statica, per non dire cristallizzata, arrivando a

chiedersi quali siano gli usi (ma anche gli abusi) di una cultura cang

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
50 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher dennis_vettor di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Angelo Romeo.