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MILLON.

Cut-off vuol dire che abbiamo un punteggio grezzo e tramite le curve rock troviamo che quel

punteggio ci discrimina bene tra il gruppo di controllo e quello clinico, è lo sparti acque tra

bene e no. Piuttosto taro un po’ più basso il cut-off per non eliminare nessuno che magari ha

quel tipo di problema. Possiamo usare sia il cut-off sia il punto Z se abbiamo i la media e la

varianza.

Sempre importante valutare che nel manuale ci siano degli standard raggiunti, quindi che

abbiano preso parte alla validazione almeno 1000 partecipanti, presi dalla popolazione

generale, equamente diviso per maschi e femmine a meno che non stiamo valutando il

disturbo che è prevalentemente più maschile che femminile.

Generalmente tra i 5 e i 18 ci sono tutta una serie di caratteristiche e dei questionari strutturati

in maniera molto diversa. 28

Dovrebbe essere indicativo di diverse classi sociali e socio-culturali per questo non è indicativo

avere un campione solo di studenti universitari.

Dovrebbe essere rappresentativo di diversi contesti geografici.

Viene indagato spesso la soddisfazione lavorativa tra il livello di scolarità e le diverse

occupazioni lavorative.

Meno frequente nel contesto italiano che vengano rappresentate le diverse etnie ma nel

contesto americano troviamo che generalmente ci sono delle differenze.

Test ad ampio spettro

Sono quelli che si usano nella parte iniziale all’assessment. Procediamo ad imbuto. I principali

sono: MMPI 2

 CBA 2.0: è costituito da scale primarie che ci dovremmo ricordare a memoria. Le scale

 primarie dovremmo commentare all’esame. Le scale secondarie, alla luce da quello che

è emerso nelle scale primarie dovremmo individuare degli strumenti specifici per

approfondire quelle aree che sono apparse come problematiche. Le scale secondarie

sono strumenti specifici che usiamo per approfondire.

Tra i questionari specifici per esempio troviamo il BDI-II che è uno strumento non

o per fare diagnosi ma come termometro per indagare la gravità della depressione,

anche se molte volte viene usato per capire se la persona ha o non ha la

depressione. Questo strumento utilizza anche il cut-off che è 12. Il punteggio

massimo è 63 quindi 12 è parecchio basso ed è pensato per lo screening e quindi

rientra come depressione minima. In realtà ha anche i percentili e si possono

calcolare anche i punti Z e posso calcolare anche il punto T. Per pensare a

depressioni significative l’intervallo è attorno al 29. Mi dice poi di valutare gli

item in particolare per fare una valutazione qualitativa in particolare l’ideazione

suicidaria e …

Gli item che compongono questo questionario vanno a sondare i sintomi che

troviamo anche nel … valuta il sonno, il sesso, l’appetito, calo peso, senso di

colpa ecc.

Perché usare i test?

Tendenzialmente non ci dicono la persona ha questo problema in termini eziogenesi, quindi

perché è successo questo ha avuto un trauma ecc. ma ci danno una fotografia della situazione

che caratterizza tendenzialmente la persona, non ci dice perché o come il disturbo si è evoluto

negli anni. Può essere però utile discuterne col pz perché siccome sono fatti in maniera

strutturata ci aiutano a non dimenticarci le cose.

Mi servono per avere una garanzia che verrà preso in considerazione tutto ciò che può essere

preso in considerazione.

Inoltre velocizza il processo di valutazione. Facendo ad esempio il questionario pre scid ad

esempio escludo alcune aree ma sono sicuro di non tralasciare niente, perché le ho già valutate

anche riducendo l’imbarazzo della persona. Una volta che la segnala il grosso dell’imbarazzo

tende a scemare. Se io devo rispondere in colloquio mi aspetto che il terapeuta non stia

mezzora a registrare la risposta. Il questionario aiuta la persona perché può prendersi il tempo

che gli serve e il fatto di avere tempo tende ad aiutare il fatto che la persona si concentri e

ragioni di più.

Altro aspetto è che ci sono utili perché forniscono molte informazioni.

Si ci forniscono info ma sono anche una fonte per arrivare a formulare delle ipotesi e per

falsificarle. Stiamo andando a falsificare o verificare quel tipo di ipotesi. Ricordiamoci che alla

luce dei punteggi del questionario NON facciamo una diagnosi quindi ci serve almeno o il

colloquio anche o un’intervista semistrutturata come la scid.

Se vogliamo fare la diagnosi vera e propria o il colloquio o la scid.

Ci sono tantissimi questionari che valutano lo stesso tipo di costrutto quindi dobbiamo fare una

selezione critica nel senso di ragionarci su.

Andiamo a vedere com’è il formato di risposta. Alcuni questionari utilizzano scale Likert quindi

da 0-4 o dicotomiche (si no).

CBA prevalentemente scala Likert.

Se sospettiamo un disturbo ossessivo compulsivo è meglio la scala Likert perché la persona

soprattutto con un disturbo ossessivo compulsivo di personalità ma anche quello in asse 1, fa

più fatica a rispondere vero o falso se per lui non è al 100% vero o falso quindi troveremo tante

risposte vuote. 29

L’indicazione con la Likert è occhio a usare il meno possibile la risposta centrale perché è come

astenersi.

Occhio alla validità del test. L’MMPI non ha validità di costrutto ma validità empirica, quindi se

si può scegliere meglio un test con validità di costrutto.

Vedere l’attendibilità delle scale ad esempio la scala M/F.

Occhio ai questionari troppo lunghi come l’MMPI, può affaticare il pz ma il pro è che tutta

questa serie di item ci danno una serie di info sul funzionamento dell’individuo. Ma se

dubitiamo dell’attendibilità della persona a riuscire a farlo allora meglio non farlo.

Occhio ai questionari ripetitivi. Il COPE è uno strumento di 60 item che valuta il costrutto di

coping ma chiede molte volte la stessa cosa che tende ad appesantire la valutazione. Possiamo

fare la premessa. Il COPE valuta il coping disposizionale, quindi di tratto, tendenzialmente

quando sono in certe situazioni uso queste strategie di coping. Mentre altri questionari

valutano il coping situazionale che è più specifica. Molte persone usano le strategie di coping in

maniera indiscriminata e questo è un utilizzo disfunzionale dell’utilizzo delle strategie di coping.

È l’uso che ne viene fatta. Per poter ridurre il carico emozionale a volte la negazione può essere

utile se è usata in un periodo di tempo limitato può essere utile ma se invece viene portata

avanti in maniera protratta è dannoso.

Altro elemento è la cultura in cui il test è stato validato perché alcuni test possono variare da

cultura a cultura. Ad esempio la scala del disturbo istrionico produce tanti falsi positivi perché è

stato composto in Canada dove la cultura è più fredda quindi certi atteggiamenti sono

considerati molto più oltre rispetto alle caratteristiche che per noi sono normali.

L’OBQ è uno strumento che valuta le convinzioni disfunzionali tipiche del disturbo ossessivo-

compulsivo. Quindi il fatto di pensare a una cosa equivale quasi a metterlo in atto. Una delle

altre scale è l’eccessiva responsabilità.

Dall’analisi fattoriale è emerso che gli item che valutavano l’eccessiva responsabilità in realtà

ne valutava due ed era per omissione o per danno: mi sento in colpa per aver fatto, mi sento in

colpa per non aver fatto. Il caso interessante è che questa distinzione riguardava solo il

contesto Italiano.

Quello che alcuni studiosi hanno ipotizzato è che la presenza del Vaticano all’interno dell’Italia

possa avere un ruolo più forte come ce l’ha riguardo la sessualità.

Vengono tradotte e poi messe in un’unica versione. Quella scelta italiana viene ritradotta da

una persona bilingue che conosca molto bene anche la psicologia. Il rischio è che a volte

traduciamo col giro di parole che ha più senso quindi traducendo magari produce una versione

molto diversa dall’originale.

Quindi attenzione a com’è stato tradotto.

Attenzione anche al campione normativo, ad esempio nel MILLON l’uso dei base rate si basano

sulla prevalenza dei diversi disturbi di personalità in un determinato contesto culturale, e in

Italia non sono molti gli studi che si sono occupati di questa valutazione. Nella nuova versione

sarebbe più opportuno pensare ai punti T.

Occhio alle norme quando utilizziamo un questionario su una popolazione differente da quella

per cui è nato. Se ci accorgiamo che usano il BDI su persone che hanno 15-16 anni non è

l’utilizzo ideale perché è nato per una popolazione adulta. Se però la struttura lo fa stiamo

almeno attenti a non usare i cut off della popolazione adulta perché è risaputo in letteratura

che normalmente negli adolescenti sono più elevati. Ne andrebbe fatto un uso più di tipo

qualitativo e meno quantitativo in questo caso.

6/11

Attenzione a trovare l’equilibrio migliore tra il ricavare il maggior numero di info e non

affaticare troppo la persona altrimenti il rischio è di ricavare info non particolarmente

attendibili.

Quindi la valutazione che fa è meno lucida.

Soprattutto le prime volte che utilizziamo i test i punteggi dei questionari ci servono per essere

più sicuri ma attenzione a non esagerare eccessivamente. Un buon consiglio è compilare noi

quello che chiediamo di compilare per capire effettivamente qual è la fatica.

I questionari non vanno somministrati troppo tardi ma nemmeno troppo precocemente.

Esistono alcuni test, come il Millon, in cui le risposte che fornisco alle varie domande non c’è la

domanda e affianco la risposta ma hanno un foglio a parte con la risposta. E deve annerire se

corrisponde al vero o al falso e richiede una maggiore attenzione per non sbagliare riga. Quindi

nel caso dei bambini sarebbe importante che non ci sia questa duplicazione tra il questionario e

il foglio di risposta a parte ma anche per gli adulti in alcuni casi può non essere l’ideale allora si

può chiedere alla persona di segnare una V o una F affianco alla domanda. 30

Un’altra buona indicazione è che siano biologici ovvero che rispondano alla vita reale

dell’individuo il più possibile. È difficile che i questionari self report siano biologici.

Il Jenkis activity survey valuta il comportamento di tipo A ovvero che sembra essere un fattore

di rischio per le malattie cardiovascolari. È un elenco di domande in cui si vanno a valutare se

sono presenti o meno alcuni sintomi.

Quello che va a valut

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A.A. 2018-2019
82 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Arianna21 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicodiagnostica clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof Ghisi Marta.