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EDUCAZIONE MOTORIA E SCRITTURA: BINOMIO DA CONSOLIDARE
Anche la scrittura come la lettura è un apprendimento che necessita:
• capacità di inibizione e controllo neuromuscolare;
• coordinazione oculo-manuale e spazio-temporale;
• coordinazione della funzione della mano;
• coordinazione nella precisione e pressione;
• abitudini neuromotorie corrette (trascrizione da destra verso sinistra e impugnatura corretta della
penna).
Fondamentale è la sequenzialità e ritmicità da dare alla mano per fare in modo che la mano compia un lavoro
manuale: un’attività che non va fatta solo sul quaderno, che è uno spazio ristretto; la motricità deve diventare
fine e riuscire a svolgere un’attività ristretta per cui, se quest’attività viene svolta a 5 anni si richiede un
enorme sforzo.
Il ruolo dell’educazione, in relazione agli apprendimenti scolastici, può rilevarsi determinante per creare un
nuovo modo di concepire gli apprendimenti stessi a partire dai concetti di globalità presenti nel bambino,
soggetto e oggetto del processo educativo.
APPRENDIMENTO DELLA MATEMATICA
Scopo dello studio della MATEMATICA è la costruzione della personalità, mettendo insieme le varie
componenti per giungere alla strutturazione di un insieme coerente e ben equilibrato. Per Gardner, questo
rapporto del bambino con gli oggetti si realizza attraverso l’intelligenza logico-matematica, spaziale e
corporeo cinestetica.
Prima di porsi come obiettivo l’apprendimento della lettura, scrittura…, lavorare sulle relazioni,
socializzazioni, affettività, cioè creare gruppo e clima favorevole per poter apprendere insegnamenti sempre
più complessi. Poiché ogni operazione richiede un movimento, è attraverso l’attività reale che si esercita nel
mondo degli oggetti che il bambino può acquisire le nozioni fondamentali che permettono di arrivare al
concetto del numero ed alla manipolazione dei numeri stessi. Es. creando 2 file con numeri diseguali, i
bambini capiscono che probabilmente l’altra squadra ha vinto perché erano di più, tutto parte dal sé
corporeo.
Anche l’area logico-matematica ha bisogno di prerequisiti:
• Gioco libero e gioco strutturato: comprende gioco libero, gioco strutturato e gioco semi-strutturato.
Il GIOCO LIBERO è quella tipologia di gioco che si prende in considerazione nel piano di lezione (=
strutturazione della lezione, momento didattico dell’attività motoria che comprende il
riscaldamento, attività principale e defaticamento) in cui regole, obiettivi e contenuti vengono decise
dai bambini, dai discenti. Però c’è bisogno di impegno programmatorio da parte dell’insegnante:
proprio perché è un gioco libero, l’insegnante deve monitorare il gioco, intervenendo nelle parti che
non vanno bene. L’insegnante deve chiedere cosa i bambini vogliono fare, cioè le regole dettagliate
del gioco, ma comunque l’insegnante fa da regista, gestisce il gioco perché se c’è una falla delle regole
può provocare confusione e litigi, quindi una discrepanza relazionale. Il gioco libero ci deve essere
per favorire l’autonomia, per organizzare una sequenza spazio-temporale, gestire le regole
prioritarie, quindi responsabilità, l’arbitraggio. Nel GIOCO STRUTTURATO, il docente fa una
proposta e i bambini devono comprendere il regolamento del gioco che deve essere applicato. Nel
Appunti attività motoria – prof.ssa M. Valentini | scienze della formazione primaria III 21
GIOCO SEMISTRUTTURATO vengono messe insieme entrambe le tipologie: es. si può partire da una
proposta dell’alunno per poi il lavoro verso obiettivi specifici. Alternare le tipologie di gioco.
virare
• Consapevolezza della struttura del gioco: una verifica deve essere il più oggettivo possibile, bisogna
effettivamente verificare se c’è stato apprendimento, ma anche divertimento.
• Rappresentazione grafica del gioco: il defaticamento serve per riportare le normali capacità del
bambino nella norma, sia a livello fisico che psichico. Il defaticamento a livello psichico serve per
rielaborare l’attività fisica appena vissuta: quale gioco ti è piaciuto di più? Vuoi rappresentare il gioco
Questa rappresentazione grafica permette di dare alla sequenza motoria un
che ti è piaciuto di più?
inizio e una fine, andando a sviluppare una struttura logico-matematica. È un momento che può
comprendere sia un elaborato grafico che verbale.
• Studio della rappresentazione: vuol dire portare il bambino a riflettete per interiorizzare
l’esperienza vissuta grazie all’aiuto dell’insegnate che fa da guida durante questo processo. Che cosa
Si
abbiamo fatto? Che differenza c’è tra quello che hai fatto prima/dopo? Perché ti è piaciuto di più?
va a rafforzare ciò che ha vissuto e se alcuni l’hanno fatto in maniera superficiale, si scorda di un
esercizio glielo si fa rivivere. Quindi, il defaticamento può comprendere anche un momento più lungo
della stessa attività motoria per poter permettere di rivivere l’attività.
• Assimilazione assiomi e teoremi
EDUCAZION AMBIENTALE E SENSORIALE
L’educazione ambientale comprende un insieme di interventi che permettono lo sviluppo delle facoltà
intellettuali, morali e fisiche degli individui secondo determinati principi che mirano al rispetto e
all’integrazione NELL’ambiente.
L’ambiente è quel complesso di condizioni sociali, morali e culturali e naturali in cui l’individuo vive e si
sviluppa la propria personalità. Perciò EDUCAZIONE AMBIENTALE è EDUCAZIONE ALLA VITA.
Le finalità dell’educazione ambientale sono:
1. favorire un’educazione permanente
2. trovare soluzioni a problemi ambientali
3. riuscire a individuare problemi ambientali
4. creare una “coscienza” ecologica
5. promuovere l’adattabilità alle diverse situazioni
l’educazione ambientale inizia sin dai primi anni di vita nell’ambiente famigliare, per poi svilupparsi attraverso
un’attenta programmazione che porta a stabilire un vero contatto con la natura. Infatti educazione
ambientale significa anche insegnare a in modo corretto l’ambiente per migliorare le qualità di vita.
guardare
Ciò che si sviluppa tramite l’educazione ambientale è:
• dimensione emotiva: l’ambiente naturale stimola emozioni, sentimenti, ricordi, creatività, fantasia…
• dimensione pragmatica, visto che si effettuano esperienze concrete ed attività pratiche sia all’aperto
che presso centri naturalistici organizzati
• dimensione cognitiva: attraverso l’esplorazione, il bambino riesce ad organizzare le proprie
esperienze, potenziando le capacità di osservazione e sensoriali. Osservazione, manipolazione,
interpretazione dei simboli sono alla base di tutti gli apprendimenti e un tale approccio permette di
formare la personalità.
L’insegnante deve assecondare e sostenere l’alunno nel processo dello sviluppo e della competenza e nei
loro primi tentativi di simbolizzazione e formalizzare le conoscenze del mondo. La capacità di osservazione
sviluppa la comprensione, deduzione, intuizione e conoscenza. L’obiettivo dell’educazione ambientale è il
rispetto e l’integrazione nell’ambiente.
ATTIVITÀ IN AMBIENTE NATURALE
Le attività in ambiente naturale vengono fatte per cercare di creare un rapporto personale con l’ambiente
attraverso la percezione e le sensazioni. A scuola solitamente vengono trattati argomenti come
inquinamento, effetto serra…, ma ciò non aiuta a formare un buon rapporto con l’ambiente. Importante è
Appunti attività motoria – prof.ssa M. Valentini | scienze della formazione primaria III 22
far comprendere ai bambini l’importanza della conservazione dell’ambiente che nasce solo grazie all’amore,
interesse e rispetto verso l’ambiente, stimolando la dimensione cognitiva, emotiva e pragmatica.
Le esperienze motorie in ambiente naturale sviluppano autonomia operativa e del contributo personale per
la tutela ambientale, predisponendo ad un rapporto più autentico con la natura. Per favorire lo sviluppo della
è necessario un clima di avventura per coinvolgere appieno gli alunni.
Persona
La metodologia utilizzata comprende:
• osservazione
• conoscenza
• analisi
• sintesi
• applicazione
• valutazione
Mentre gli strumenti e i mezzi sono:
• attività all’aperto e in ambiente naturale
• esplorazione di ambienti
• gioco
• soggiorni in ambiente naturale.
• strumenti mass-mediali
• unità di apprendimento a tema
Esplorare l’ambiente vuol dire scoprire la natura, le persone che ci vivono e la storia e le ricchezze del luogo.
L’educazione ambientale è strettamente collegata all’educazione sensoriale. Dopo aver riattivato i canali
sensoriali attraverso varie attività come sperimentare diverse superfici o sensazioni termiche, esercizi di
attenzione visiva, acustica…, si lavora sull’osservazione in ambiente naturale. Alcune attività in ambiente
naturale possono essere:
• ascoltare i suoni della natura
• attività manuali e contadine per avvicinare i bambini attraverso un approccio pratico e diretto
• attività di conservazione naturalistica
• ceramica e pittura
• cucina, un’attività che vinee utilizzata per socializzare e favorisce l’autogestione di gruppo.
• escursioni che possono comprendere anche uscite notturne
• giochi sensoriali
• orientamento, ovvero sapersi orientare osservando i senili naturali, il sole e le stelle
• osservare le stele, collegandoci leggende legate ad esse
• osservazione della flora e della fauna
• raccolta di tracce, per capire e ricostruire una ambientale
mappa
• seawatching: immersione con pinne e maschera, osservazione e studio della flora marina
• taccuino del naturalista, cioè una raccolta di tutte le osservazioni durante un’escursione, con anche
disegni
Solo attraverso attività pratica si può recuperare il rapporto tra uomo e natura.
APPROFONDIMENTI DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE PRIMARIA
PENSIERO DIVERGENTE
Guilford introduce il pensiero divergente. Esso è un pensiero che dà a uno stesso quesito più risposte.
Differisce da quello convergente, in quanto formula una sola risposta.
Il problem solving e le domande a risposta aperta prediligono