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Secondi la Pert le emozioni provocano modificazioni somatiche, vegetative e psichiche.

Bisogna inoltre distinguere i termini sentimento,emozione e passione. Il primo è uno stato affettivo di media

intensità ma di durata medio-lunga; la passione indica uno stato affettivo di notevole intensità ma di breve

durata. L’emozione è invece una reazione affettiva di elevata intensità e di durata molto limitata.

Secondo Goleman la mente umana può essere resa cosciente e allenata a: acquisire una consapevolezza

emotiva, maturare un efficiente autocontrollo, motivare se stessi, acquisire senso empatico e gestire con

efficacia le relazioni interpersonali.

Le esperienze emotive della persona possono essere considerate come il carburante del sistema energetico

della persona. Le emozioni se ben integrate nella totalità dell’essere, determinano situazioni di benessere

individuale. Cap 3 – Suono, ritmo e musica

1- Il suono

Il suono è la risultante di una successione di eventi causati da onde vibratorie che si propagano

nell’ambiente.

E’ innegabile il fatto che viviamo in un mondo di suoni, anche quando ci troviamo nel luogo più silenzioso

esso è riempito comunque da brusii.

I suoni hanno effetti anche sul corpo in quanto siamo dotati di organi sensoriali sollecitabili dalle vibrazioni

acustiche e di un sistema nervoso capace di percepirli, analizzarli e dal loro un significato.

Ogni suono è caratterizzato da alcune qualità che lo definiscono e lo classificano:

intensità timbro

(dipende dall’ampiezza della vibrazione ed è percepibile con immediatezza); (costituisce la

durata periodicità

parte qualitativa del suono ed è un aspetto non facilmente percepibile); e (sono le

l’altezza

caratteristiche temporali di ogni fenomeno sonoro) e (determina la classificazione in suoni acuti e

suoni gravi).

L’orecchio comprende l’insieme di organi congegnati e addetti per ricevere, controllare ed inviare alla

corteccia sensoriale gli stimoli sonori. E’ un apparecchio ultrasensibile; è in grado di integrare

armoniosamente i suoni e di distinguere quelli armonici da quelli disarmonici. La parte dell’orecchio deputata

a questa funzione è l’orecchio interno e precisamente l’organo del Corti.

Nei più recenti studi sui fenomeni sonori appare evidente come gli stimoli vibratori delle onde acustiche

possano influire in senso positivo o negativo la persona “risuonando” in accordo o in disaccordo con la sua

dinamica energetica.

L’influenza del suono sul sistema energetico avviene in due modalità: eccitazione o rilassamento.

Quello che noi definiamo non possiede alcuna linea melodica e non è neppure percepibile come

rumore

stimolo ritmico quindi solitamente vissuto come fastidioso.

L’esposizione ai suoni influenza la totalità della persona: può essere vantaggiosa e favorirne lo sviluppo, o al

contrario provocarne forme di stress nervoso.

2- Il ritmo

Esso può essere definito come un’organizzazione o strutturazione di eventi sonori che avvengono nel

tempo. Il ritmo deve poter essere misurabile. Esistono due categorie di fenomeni sonori: (organizzati e

ritmici

si svolgono con una successione non casuale ma organizzata) e (rappresentano tutto ciò che non

aritmici

possiede leggi di organizzazione e potrebbero essere rapportati ad una specie di caos temporale).

Tra i fenomeni ritmici possiamo distinguere ritmi che provengono dall’ambiente (estrinseci) e quelli che

appartengono alla persona (intrinseci). I fenomeni ritmici sono innumerevoli e presenti in tantissimi aspetti

del nostro universo. Per i ritmi estrinseci l’essere umano possiede un’organizzazione funzionale che rispetta

le leggi proprie della vita e viene definita come ritmo biologico o bioritmo. Quest’ultimo asseconda il

funzionamento del sistema organico.

Il ritmo non ha una funzione solo percettiva ma è insito nella motricità dell’uomo. Molti nostri organi

funzionano secondo una propria ritmicità (es. cuore); essa dipende dall’attività di alcuni centri specifici del

sistema nervoso centrale che hanno il ruolo di oscillatori o ritmatori.

La prima esperienza di interazione tra il neonato e l’ambiente è un’esperienza ritmica e si traduce con gli

scambi corporei che avvengono tra madre e figlio; attraverso il tono muscolare della madre avviene quello

che Wallon chiama “dialogo tonico”. La sua vita a partire dalle prime esperienze quotidiane sarà segnata da

un succedersi temporale di eventi: alzarsi, mangiare, scuola, …

Nell’organizzazione del tempo il bambino si adegua ad un condizionamento esterno che deve imparare ad

integrare con i propri ritmi. Il tempo viene definito come quella categoria percettiva determinata dai dati

ricevuti dall’orecchio; possiamo individuare due differenti aspetti: (rappresentato dal tipo

aspetto qualitativo

di organizzazione) e (rappresentato dalla durata e dagli eventuali intervalli presenti al

aspetto quantitativo

suo interno).

La durata è quel fenomeno temporale riconoscibile attraverso la percezione di un inizio e una fine tra i quali

si inserisce un intervallo. La percezione delle durate è il prerequisito all’apprendimento delle cadenze e delle

strutture ritmiche. Nella trasformazione di una percezione da temporale in atto motorio coordinato e

sincronico si utilizza il termine cadenza; essa definisce qualsiasi movimento eseguito con regolarità nel

tempo e facilmente riproducibile come una battuta di mani.

L’uomo è geneticamente dotato di una propria ritmicità. La voce è espressione di noi stessi, possiede

ritmicità e si fa parola quando è riempita della sonorità e della simbologia che le attribuiamo.

3- La musica

Può essere definita come l’arte di comporre i suoni secondo determinate leggi e convenzioni che

costituiscono un codice normativo. Da sempre, in ogni popolo, l’uomo ha suonato e fatto musica.

Tomatis sostiene che ovunque sulla terra la musica è parte integrante del patrimonio culturale, la si può

considerare come il riflesso della diversità delle etnie.

Bisogna sapere però che musica e linguaggio nacquero insieme esolo in secondo momento presero

direzioni differenti.

Del fenomeno musicale possiamo riconoscere molti aspetti: il ritmo, il metro (misura temporale di una

battuta), la linea melodica, …

La musica svolge un’azione benefica sull’uomo. Alcune musiche contemporanee però costituiscono un

pericolo per l’apparato uditivo, in quanto portato alla distruzione delle cellule uditive e delle sinapsi addette al

riconoscimento e alla percezione qualitativa fine dei suoni. Alcuni tipi di musiche e di suoni hanno effetti

diretti ed immediati sul nostro corpo attarverso la risonanza del diaframma. Esso è sensibile alle variazioni

emotive della persona. Recepisce i messaggi provenienti sia dall’ambiente esterno che dall’interiorità e

reagisce vibrando con modalità differenti a seconda del tipo di emozione.

Nelle attività espressive lo stimolare la motricità attraverso il supporto musicale consente di incontrare

l’interezza della persona favorendo l’aggiustamento dei ritmi personali con quelli esterni e rinforzando la

dimensione emozionale del sé grazie alla ricchezza di melodie di cui la musica dispone.

Cap 4 –Età evolutiva: obiettivi specifici di apprendimento (OSA) dell’espressione

Le prime modalità espressivo-comunicative dell’essere umano sono corporee. A partire dalla nascita il

bambino si esprime attraverso una motricità di tipo spontaneo, di natura riflessa (riflessi arcaici). Con il

tempo questi riflessi vanno gradatamente scomparendo.

Il carattere espressivo della persona si sviluppa grazie alle esperienze affettivo-emotive. Il bisogno di

esprimersi e di adattarsi all’ambiente attiverà una forte spinta in senso evolutivo di tutta la motricità fine e

globale dell’uomo.

L’aspetto espressivo della motricità del bambino si configura come una indispensabile risorsa a vantaggio

della sua sopravvivenza. Attraverso la motricità spontanea, che traduce i suoi bisogni primari, egli manifesta

i primi segnali comunicativi; mentre grazie all’espressività gestuale entra in relazione con l’ambiente:

trasmette messaggi e riceve risposte. Se queste esperienze vanno a buon fine, entrano a far parte del

bagaglio di vissuti che influiranno sull’equilibrio tonico-emozionale futuro. Al contrario il bambino proseguirà

nel pianto e nella iper-attivazione tonico-emozionale fino a quando arriverà a calmarsi senza aver

sperimentato la soddisfazione e l’emozione del piacere.

Visto che l’esperienza è vissuta e memorizzata fin dalla prima infanzia, risulta evidente l’implicazione

corporea nel rapporto dell’individuo con l’ambiente. In questo stadio evolutivo le emozioni vengono assunte

con la totalità della corporeità e dell’essere. Verso i sei mesi la motricità diventa progressivamente

controllata ed intenzionale. Il bambino inizia a padroneggiare i movimenti e a orientarli intenzionalmente

verso uno scopo.

Dai 3 ai 6 anni:

 fino ai 3 anni l’affettività viene strutturata in relazione ai vissuti tonico-emozionali madre-

bambino attraverso il dialogo tonico. Grazie al gioco tonico, vive a livello corporeo i sentimenti dell’altro.

Attraverso queste esperienze il bambino comincerà a costruire il proprio temperamento e un modo

individuale di relazionarsi con l’ambiente. A partire dai tre anni emergerà progressivamente il bisogno di

affermazione ed intraprenderà l’esperienza del sé staccandosi a poco a poco dai modelli in cui si era

identificato per costruire il suo “io” sociale: ciò coincide con la scoperta del corpo e delle varie parti.

L’affermazione di sé nel sistema socio-culturale avviene anche grazie all’accettazione da parte dell’altro; la

gestualità e la mimica diventano i principali mezzi di relazione e comunicazione più efficaci del linguaggio

verbale.

Gli studi di Montagnier hanno dimostrato che la riuscita della relazione efficace tra pari è correlata in modo

significativo con il livello di spontaneità motoria e di capacità di espressione/comunicazione corporea. La

socializzazione del comportamento ha come risultato di permetterci di dare all’altro un’immagine di noi stessi

conforme a ciò che ci si aspetta da noi. E’ indispensabile per il bambino imparare ad armonizzare e integrare

costantemente le aspirazioni ed i bisogni individuali con richieste ed influenze dell’ambiente socio-

relazionale e culturale.

La sfida che dovremo affrontare sin da

Dettagli
A.A. 2017-2018
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sonia.filippini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e didattica delle attività motorie e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Casolo Francesco.