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SIGNIFICATO DI PERSONA:
1) dalla maschera alla dignità → maschera = indossata dalla persona
dignità = singolarità (unicità – irripetibilità) (conferita da Dio)
tutti siamo comuni xk abbiamo dignità, ma ognuno è unico xk
esprime: ORIGINALITA'
PERSONA è RELAZIONALE → è una condizione naturale della persona
2) post-modernità → incapacità di identificare quello k siamo (aggettivo “post”)
fatica ad identificarsi (vuoto dell'identità), porta alla frammentazione
(arrangiarsi da sé), ma va contro la natura dell'e.u xk siamo
strutturalmente relazionali.
Infatti l'uomo si rende conto k da sé non può bastare quando incontra i
proprio LIMITI.
Oggi: prevalenza dei “come”, eclissi dei “perchè” → non ci poniamo la ricerca dei xk delle cose,
ma ci fermiamo ai come ottenere le cose. → ci limitiamo alla Funzionalità, usando gli altri e sé
stessi negando la dignità umana, e ciò porta alla disillusione e frustrazione.
N.B: non bisogna fermarsi alla “spiegazione”(esterna: il problema), ma bisogna andare oltre:
“comprensione” (interno: il mistero).
Andare oltre la pura descrizione xk l'essere umano va oltre ciò k descrive: COMPRENSIONE.
COMPRENSIONE = tipo di conoscenza k tratta ciò k viene esplorato non km oggetto ma km
soggetto.
ASSERTIVITA' = l'e.u è attivo xk la sua attività parte sempre dal gesto di qualcuno:
la nostra vita ha preso forma dal gesto di qualcuno (Dio x i credenti, mamma e papà x i non
credenti).
Ma l'e.u è assertivo ma non è autosufficiente.
Il DUBBIO → c'è sempre stato, xk nessuno è mai riuscito a prevedere il comportamento umano.
L'AGIRE umano → non è un semplice “fare” (k è descrivibile) ma è qualkosa di +
CORPO → paragone tra: - Korper = fisicità passiva
- Leib = fisicità attiva, esprime corporeità (qllo k siamo)
Noi ci esprimiamo attraverso la corporeità, trattare il corpo km un oggetto ci porta alluso
del corpo; k avvilisce e appiattisce e porta alla passività.
Alghèo/doleo = esprime passività all'evento
– Alègo/diligo = esprime attività all'evento (mi curo – libertà – dignità)
–
ANTROPOLOGIE TECNO-FATTURALI (BISOGNI):
efficacia
– efficienza
– autostima
– pragmatricità → persona pragmantica = persona k sa risolvere i problemi (il mistero no)
– funzionalità → persona k deve riconoscere il primato dei fini sui mezzi, sempre
– rendicontazione → es. monetarizzazione = illusione k tto può essere comprato
– selettività
–
a) dipendenza del Servaggio = dipendenza di colui k si lascia usare: subiamo la situazione
b) dipendenza del Servizio = mi trovo dipendente della persona, ma non mi lascio usare in quanto è
una mia scelta xk mi metto al suo servizio*
SERVIZIO = legame fortissimo k si basa sull' AMORE (unica dipendenza k va cercata).
ANTROPOLOGIE ONTO-CONCRETE (OLTRE I BISOGNI):
coerenza → essere capaci di non cambiare idea
– corrispondenza → richiama alla flessibilità
– dignità → non mi deve far cadere nell'arroganza (= riuscire ad essere forti senza essere
– arroganti e quindi saper affrontare il sacrificio anke quando non lo meritiamo.
Cit. S.Agostino: “ quando uno ama non sente la fatica; oppure se la sente ama anke quella”
empatia → condivisione emozionale
– valore
– fine → è quello k perseguo
– inclusività
–
Vi è incrocio tra: BISOGNI e OLTRE I BISOGNI.
La vita è un DONO → e quindi vale, ci è stata donata, non lo abbiamo scelto noi (accettarla)
da non confondere kn il regalo (k se non piace possiamo non accetarlo).
Oggi: sfida: saper ordinare i “fini” e i “mezzi”, ciò k vale di + e ciò k vale di – al fine di non perdere
la propria DIGNITA'. E non cadere nella logica del consumo e produzione.
Il nostro comportamento non è finalizzato solo a bisogni materiali, vi è qualkosa k va oltre i bisogni
materiali: il DESIDERIO (legato all'amore).
La PRESENZA è importante: è qualkosa di “concreto” (k è materiale) ma k ha un significato k
rimanda alla “spiritualità” (k è immateriale).
(quindi) la CONCRETEZZA ha 2 facce:
materiale
– immateriale
–
ATTEGGIAMENTI DELL'EDUCATORE:
1. EMPATIA
2. CONTESTUALIZZAZIONE
3. DISOSIZIONE CALOROSA → esprimere accoglienza
4. COERENZA → i no devono restare no
5. PRECISIONE → programmare qll k si fa e non improvvisare
6. DISPONIBILITA' AL CONFRONTO → lo scontro/conflitto porta sempre occasioni nuove
7. CAPACITA' DI GUIDA → Autorità è essenziale (saper mantenere il RUOLO)
AUTORITA' = introduce il senso della sub-ordinazione a qualkno.
È l'insieme di qualità proprie di una persona o situazione alla quale gli individui si assoggettano in
modo volontario x realizzare determinati scopi comuni. (è il contrario di autoritarismo).
→ AUCTORITAS = far crescere → qst è il fine dell'autorità
→ autorità esiste x LIBERARE = cioè guidare il destinatario fino al momento in cui diviene
autorità di sé stesso (cioè capace di esprimere la propria libertà e di porsi da sé i proprio limiti =
maturità).
→ scopo autorità: far crescere ponendo dei limiti al fine di liberare (cioè k il mio educando diventi
maturo e non abbia + bisogno di mè educatore); ricordando sempre k i limiti non devono
danneggiare il destinatario.
AUTORITA' :
1) porre limiti (k non danneggino) al destinatario
2) porre limiti all'educando stesso
3) evitare il permissivismo xk implica un “non interesse” della persona k stò educando.
AUTOREVOLEZZA = non viene imposta; è l'autorità riconosciuta da noi a qualkuno x nostra
volontà.
Come fa l'educatore a puntare sull'autorevolezza?
a) deve mantenere il RUOLO xk deve far CRESCERE qualcuno kn una guida (verso il bene)
b) deve avere MATURITA' x saper guidare persone k ankora non sono mature
COMUNICAZIONE E PERSONA
COMUNICAZIONE:
importante nella pratica educativa
– non deve mai sconfinare in una confidenza!!!
– permette un feedback continuo (parole-fatti)
– reciprocità → si educa/impara entrambi
– intenzionalità
– disponibilità
– gestione del CONFLITTO → impo cogliere in esso le “opportunità” x ricentrarsi e
– ristrutturarsi, deve rimanere nei limiti della relazione x portare ad una crescita.
(impo l'autorità nella gestione del conflitto x impedire la rottura della relazione)
saper “dosare” il suo intervento sull'educando
– saper cogliere i “filtri” nell'ascolto del destinatario → cogliere: preoccupazioni, disagi...
– saper cogliere l'originalità della persona k ha davanti
–
La personalità umana matura attraverso l' ALETRITA' (l'altro).
La persona umana è strutturalmente assertivo, e solo attraverso l'esperienza kn l'altro può crescere e
migliorare.
EDUCARE = essere GUIDA e praticare AUTORITA'.
Fine dell'educazione: LIBERARE coloro k stò guidando, evitando così di cadere
nell'autoritarismo.
Saper cogliere il profilo originale (le qualità) di ki ho davanti.
FUNZIONI DELLA COMUNICAZIONE EDUCATIVA:
1. CONDIVISIONE → stare bene kn ki educhiamo
2. ORDINE → guidare ordinatamente coloro k ci sono affidati
3. LIBERAZIONE → liberare ki si ha davanti, facendolo divenire maturo; ovvero capace
delle proprie scelte
4. RIVELAZIONE → saper vedere ciò k l'educando non sa vedere, facendo cogliere
all'educando k vale.
5. CHIARIFICAZIONE → rendere chiaro ciò k l'educando non ha chiaro xk – esperto
6. RICENTRAMENTO / REINQUADRAMENTO → cercare di far cogliere altri punti di
vista
7. SIGNIFICATO → saper dare significato alle cose
8. INFORMARE → dare le conoscenze quando mancano
9. MATURITA' → guidare ad agire meglio (in primis x sé stessi)
RUOLO DELL'EDUCATORE:
1. AUTORITA'
2. INTERPRETAZIONE → capire la situazione
3. CONSIGLIO
4. VALUTAZIONE → valutare sempre e solo le parole/azioni e mai le persone
5. SUPPORTO → far cogliere k si vale di + dei propri limiti
6. INDAGINE → essere sempre impegnati (km educatori) a cercare e portare a cercare la
VERITA' (anke se fa paura), no coltivare la menzogna!
7. COMPRENSIONE → tener sempre presente k avendo a k fare kn la vita umana è
impossibile avere chiaro tutto (mistero).
ATTENZIONE DELL'EDUCATORE:
a) FACOLTA' DI OSSERVARE → k va oltre il semplice guardare, implica un focalizzare lo
sguardo sull'originalità della persona (no standardizzare)
b) EMPATIA
c) COMPRENSIONE
d) TENERE IL RUOLO
e) RILEVARE LE REAZIONI DEL DESTINATARIO
f) RICONOSCERE E GRATIFICARE → il percorso del nostro educando, anke se le cose a noi ci
paiono piccole
e)SITUARE IL PROPRIO INTERVENTO IN UN CONTESTO DI RELAZIONI → la pratica
educativa è sempre caratterizzata da un contesto relazionale
f) FAVORIRE IL PROTAGONISMO DEL DESTINATARIO → al fine di farlo divenire maturo e
quindi capace di agire da sé
OSTACOLI DELA COMUNICAZIONE EMPATICA:
equivoco della “simpatia” → qnd si rischia di praticare + x simpatia k x empatia
– precipitazione sul “giudizio” → non essere precipitosi nel giudicare → essere PRUDENTI
– preoccupazione x i risultati → accettare k i risultati possono non manifestarsi subito
–
FINESTRA DI JOHARI = dispositivo x far cogliere la complessità di ciò k si verifica all'interno
della relazione inter-personale.
→ serve x analizzare la relazione inter-personale:
DISAGIO – DISADATTAMENTO – DEVIANZA:
N.B: in approccio pedagogico ik disadattamento è normale.
Disadattamento = situazione k si verifica quando non vi è corrispondenza tra qll k siamo
– richiesti ad essere/fare e quello k riusciamo ade essere/fare.
Per l'uomo l'adattamento non è normale km x gli animali, xk è libero (e non è obbligato ad
adattarsi).
Cogliere nel disadattamento