Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
FRENTE POPULAR
Al governo c'era il frente popular (=coalizione che godeva del supporto esterno degli
anarchici, formato da democratici e repubblicani)
Coloro che difesero la repubblica si schierarono a favore del governo politico. Questi
subirono tre sconfitte:
1. Sconfitta militare
2. Sconfitta franchista / repressione dovuta all'arrivo di Franco che non tentò mai
una riconciliazione tra gli spagnoli al contrario continuò a reprimere coloro che
avevano appoggiato la repubblica. Si parla dei los obscuros anos 40
3. Sconfitta sociale dovuta alla crescita della Spagna divisa in due blocchi
Vincitori godono di molti privilegi, soprattutto sociali
Perdenti / sconfitti
Si arriva cosi alla fine del franchismo che, secondo Cercas, sarebbe dovuto essere il punto
0 : il sistema politico franchista non esiste più, è necessario ripartire da 0, attraverso un
dialogo politico con gli sconfitti della guerra
Gli anni dopo Franco
Solo che alla morte di Franco la Spagna era ancora divisa in due: da una parte I vincitori,
dall'altra personaggi come il presidente Torquato Fernandez Miranda quando da' la
notizia della morte di Franco comincia a piangere.
Una situazione politica pericolosa e quasi controllata dall'esercito, pronto all'azione
Il re Juan Carlos I e Adolfo Suarez sono costretti a un lungo lavoro di mediazione:
Suarez incontra, in assoluto segreto, I leader del partito comunista, il presidente del
sistema autonomo catalano.
Promette loro la democrazia in cambio questi avrebbero dovuto evitare la creazione di
tensioni e avrebbero dovuto aspettare (patto dell'oblio = termine nato dagli storici, visto
che non è pubblico e non è stato firmato)
Il regime di Franco non muore ma si esaurisce lentamente con un lungo percorso di
dialogo: si parla di continuismo
La Spagna si ritrova democratica senza che ci sia stato un riconoscimento di coloro che si
erano schierati a favore della Repubblica. I vinti della guerra sono stati messi da parte
Elezioni del 2004
Elezioni vinte da Zapatero che riprende la problematica della guerra descritta da Javier
Cercas. Promulga una ley de memoria historica nel 2007 che prevede il
riconoscimento dei vinti della guerra, la cittadinanza spagnola a coloro che avevano
partecipato alla guerra, eliminazione delle statue di Franco nelle città spagnole,
eliminazione dei nomi delle strade dedicate a coloro che aveva appoggiato il regime
L'unica norma concreta è stata quella che ha riguardato il tema delle fosse comuni:
mancano all'appello migliaia di persone vittime della guerra, uccise, fucilate e sepolte in
fosse comuni.
I privati cittadini si fanno carico delle spese per tentare di trovare I corpi dei loro cari,
questo è legato soprattutto alla memoria dei simboli. La legge prevede un aiuto statale
nella ricerca
La data della guerra civile è un punto “zero” come se la Spagna fosse stata annientata da
una bomba atomica dopo la quale tutto è ricominciato. Dal punto di vista del progresso
politico-sociale e dei diritti civili delle donne, la Costituzione del 1932 spagnola è stata una
della costituzioni più progressiste dell’Europa dell’epoca. La Spagna compie questo
progresso di sviluppo sociale però la seconda Repubblica riesce in maniera disordinata,
poco stabile, a dare una forma a questi processi e improvvisamente la guerra civile blocca
questo cammino e, alla fine e dopo i 3 anni di guerra, si s’instaura un regime dittatoriale
che riporta l’orologio biologico della Spagna indietro di secoli. La stabilità sociale è quella
che viene a mancare alla fine della guerra e si torna indietro di secoli. E quindi è
veramente come se la Spagna fosse stata azzerata da questo punto di vista.
Siamo nel 1939 (fine della guerra) e vi è:
- un regime militare e non franchista perché a Franco la politica non interessava e
ripeteva spesso di non essere un politico ma un soldato quindi il suo non era un regime
franchista ma militare.
Tra le istituzioni che appoggiavano il regime di Franco c’era la Chiesa, i monarchici, la
falange
nobiltà, alta borghesia ma la (partito di Primo de Rivera, chiamato anche partito
“delle famiglie franchiste”) era una delle istituzioni che meno amava. Franco aveva una
debolezza: la Chiesa, alla quale concesse tutto ma alla Falange no perché la detestava.
guerra de miliones
- un’economia azzerata la guerra di Spagna è conosciuta come la
de muertos (600.000 morti secondo dati più credibili) molte di queste vittime erano civili e
uominiin età lavorativi all’interno di un’economia prevalentemente agricola. Questo portò
ad una mancaza di forza lavoro, un’industria debole e mancanza di materie prime. Le città
vennero distrutte.
A tutto questo si somma un altro problema apparentemente di minore importanza e
assolutamente prioritario: “tercera via”
- problema dell’esilio 90% della Spagna pensante che rappresenta la
(tutta l’intelligenza del paese, dal maestro elementare fino al grande
scienziato/chirurgo/filosofo) che non si collocava né con la parte franchista né con la parte
repubblicana, abbandona la Spagna. Medici,scrittori,poeti si trovano senza maestri. Non
esiste problema più grande per chi si occupa di temi legati all’intelligenza di non avere
maestri ovvero qualcuno che li guidi. I giovani che vogliono in qualche modo promuovere
ad una nuova fase del paese si trovano assolutamete soli.
Questo per fare vedere come la guerra civile provochi un taglio netto nella storia della
Spagna: a partire dal 1939 tutto ciò che c’era prima adesso non esiste più.
Non ci sono grandi pensatori/scrittori attivi fino al 1936 che continuino la loro attività in
Spagna dopo il 1939, almeno per tutti gli anni ’40. Alcuni delle figure più rilevanti della
cultura spagnola muoiono nell’anno dello scoppio della guerra civile (1936):
- Gennaio del 1936: muore Ramon Maria Del Valle Inclán, uno scrittore dell’epoca
vanguardista
- Agosto del 1936: Federico Garcia Lorca viene ucciso dai miliziani franchisti per colpa
della guerra civile nella sua città natale in Andalusia
- Dicembre del 1936: muore Miguél De Unamuno, grande filosofo di una certa Spagna
tormentata, la Spagna del dubbio amletico sul guardare al futuro o radicarsi.
L’esilio ha avuto due canali diversi tra di loro:
- l’esilio delle persone che a piedi hanno attraversato il confine con la Francia e lì sono stati
accolti in campi d’accoglienza . Era una massa di persone repubblicane povere che
scappavano dalla paura delle truppe franchiste. Tra questi c’è stato solo uno dei più grandi
poeti della letteratura spagnola che ha fatto questo percorso, Antonio Machado il quale
morì in questi campi di accoglienza in Francia.
- l’esilio intellettuale è tutt’altra cosa: ha avuto un’estensione cronologica più ampia
perché non è solo nel 1939 ma inizia già nel 1936. Nel ’36 la guerra è appena iniziata, le
forze in cambio sonoequivalenti soprattutto dal punto di vista numerico, non tutto
l’esercito si schiera con Franco e non tutto il mondo contadino-operaio si schiera con la
Repubblica e quindi è una Spagna molto divisa. I franchisti contano con l’appoggio
determinante di Italia e Germania e la parte repubblicana conta con l’appoggio della
tercera via
Russia. Questi intellettuali appartengono alla che rappresenta l’anima liberale
della Spagna, quella che percepisce cheil risultato della guerra sarà quasi sicuramente un
regime autoritatio/dittatoriale/franchista.
Quindi questa è la paura e molti decidono di lasciare la Spagna nel 1936, altri rimangono
per cercare di fermare/fare qualcosa per la Spagna.
Maria Zambrano, una grande filosofa e una delle lottarici per i diritti delle donne nella
Madrid degli anni ‘30, la quale rimase in Spagna fino all’ultimo e l’abbandonà subito dopo
la fine della guerra. Ad un certo punto lei rompe con tutti perché si sente abbandonata e in
“io non lascio la Spagna
una lettera ad una sua amica scrittrice scrive una frase bellissima
perché non è la Spagna ad essere la mia Spagna ma sono io ad essere della Spagna”.
Quindi c’è questa compenetrazione totale che le impedisce di abbandonare il suo paese
almeno fino a quando coltiva qualche speranza.
E’ un esilio diverso da quello di cui abbiamo parlato prima perché questi intellettuali sia
perché hanno una maggiore disponibilità economica sia perché hanno una rete di
conoscenze a livello ministeriale che gli permette di avere documenti e salvacondotti sia
perché hanno delle qualità che possono essere utili in altri paesi, si dirigono oltre oceano,
non in Catalogna ma in Francia solo per imbarcarsi e andare oltreoceano.
Il paese che dartà maggiore accoglienza agli spagnoli sarà il Messico, ma anche
l’Argentina, gli Stati Uniti, il Brasile, Portorico. Lì la vita è cpmpletamente diversa dai campi
d’accoglienza francesi. ESILIO
Due tipi: delle persone comuni del confine S-F, esilio intellettuale per spostarsi nei paesi
oltre oceano.
Quasi tutti i paesi del continente americano sono scenario di questa emigrazione, con
prevalenza per alcuni paesi in particolare il Messico che aveva attivato un piano di
accoglienza, richiamo degli esiliati spagnoli.
Il presidente messicano era Làzaro Càrdenas che aveva creato una sorta di collegio che
aveva nominato ‘Casa de Espaňa’ all’interno del quale ospitava intellettuali e docenti
universitari spagnoli ai quali veniva creato un canale preferenziale per ottenere la
cittadinanza messicana, che sarebbero stati occupati negli atenei messicani
Per sopravvivere si occupavano anche all’attività traduttiva, facevano i traduttori pur non
avendo una conoscenza particolarmente profonda delle lingue straniere (inglese, francese)
o l’attività giornalistica.
Letteratura dell’esilio è direttamente collegata a due aspetti:
ll distacco militare che questi esuli hanno rispetto alla madrepatria, quale idea di
Spagna hanno gli esuli quando si trovano a migliaia di km di distanza? Oltre al fatto
che la Spagna era stata isolata dal resto del mondo. Quello che trapela è quello che
il regime vuole far trapelare.
Capacità di integrarsi nel paese di accoglienza. Gli esiliati erano felici del rapporto
instaurato nel paese di accoglienza oppure no?
Alcuni che hanno sostanzialmente sostenuto l’idea che l’accoglienza ricevuta
o in questi paesi è stata talmente positiva da non far sentire la differenza
rispetto alla vita che conducevano in Spa