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ESAME SCRITTO
è su 800 e poesia del 900 (no teatro perché lo chiede già all’orale).
All’orale chiede le tematiche dei racconti (guarda materiali nelle letture facoltative su moodle che ti aiutano
sulle tematiche).
LEZIONE 28/03/2024
Alla fine del secolo c’è un problema relativo al recupero dell'identità spagnola → la goccia che fa traboccare il
vaso è la perdita delle colonie spagnole.
Questo problema spagnolo (ser de espana) si lega a varie tematiche: in primis al recupero dell'identità
nazionale, in secondo luogo al confronto con le altre realtà europee → gli intellettuali degli altri Paesi europei
percepivano un’arretratezza/oscurantismo spagnolo che aveva soffocato la Spagna. In più data la necessità di
ricercare un'identità c’è un atteggiamento di rottura rispetto le poetiche precedenti.
La generazione del ‘98
La definizione di generazione del (18)98 è → un movimento poetico che riguarda un gruppo di intellettuali
letterati spagnoli. Questa definizione in realtà è data per semplificare e qualificare questi gruppi, una sorta di
etichetta, ma dovremmo considerare che è a sé, e che la definizione “generazione del ‘98” non è mai esclusiva
o adatta a tutti. Questo gruppo di poeti quindi comprende poeti che non sono esclusivamente della
generazione del ‘98, ma ognuno di loro si affianca a diverse poetiche.
La generazione del ‘98 comprende inoltre poeti di tante età → il più vecchio era degli anni 40 dell’800 e il più
giovane degli anni 70, quindi si può dire che abbiano vissuto in anni diversi con caratteristiche differenti. Anche
per questo è sbagliato generalizzare in questa generazione di poeti.
Si distinguono due gruppi:
1. Regeneracionistas → i regenerazionisti propongono misure concrete, di tipo economico sociale e
culturale per curare la Spagna malata che non trova più la sua identità. Si sviluppa attraverso saggi ed
è caratterizzata dalla presenza di dati completi riguardanti lo studio della popolazione, del lavoro, e
nella saggistica si tratta dei problemi della Spagna, cercando soluzioni per risolvere la situazione
Spagnola. Ricordiamo anche che Primo de Rivera, dittatore, si nominava anche come "chirurgo di
ferro" perché doveva essere “il medico di una Spagna malata/sofferente”. Questi tipi di poeti sono una
versione di medici psicologici che ragionano sulla mancanza di volontà e di spinta della spagna per
recuperare questa “anima” che è stata persa.
2. Noventayochistas puros → sono i novantottisti puri, che invece di occuparsi di una letteratura tecnica
propongono riflessioni di tipo morale/sociale/filosofico. Spesso criticano la moralità del popolo spagnolo
e la mancanza di volontà, e credono che l’anima spagnola sia da recuperare guardando agli effetti più
profondi dell’anima spagnola, e non per forza sottolineano quella differenza tra la Spagna quando
aveva le colonie e la Spagna adesso che le ha perse. Cercano la tradizione, ciò che caratterizza e ha
caratterizzato la Spagna per tutta la sua esistenza, e i fattori che hanno accomunato tutte le epoche
vissute dalla Spagna. Cercano soluzioni dal punto di vista filosofico, che non sono mai soluzioni di tipo
pratico. In sostanza per questi intellettuali la Spagna è un individuo malato di mente che deve
recuperare la fiducia in se stesso/l’autostima. Quindi i problemi che sottolineano non sono
analfabetismo, problemi di agricoltura ecc, ma i principi etici.
Qualche anno prima che un intellettuale coniasse il termine generazione del ‘98, aveva coniato “el grupo de
los tres” con altri 2 intellettuali, poi cambiato in “generazione del ‘98” aprendo le porte anche ad altri
intellettuali, ampliando così il gruppo.
Le tematiche degli autori della generazione del ‘98 sono principalmente 3:
1. nazionalismo → volontà di recuperare l'identità tramite la riscoperta dei valori della tradizione
spagnola. Per recuperare l’anima nazionale un primo passo è quello di riscoprire attraverso
l’osservazione diretta il paesaggio spagnolo, e capire quali sono gli elementi che hanno caratterizzato
in maniera positiva la Spagna e quali sono invece i paesaggi che fanno trasparire desolazione. C’è
sempre questa volontà di esprimere tutto tramite gli elementi paesaggistici (es se troviamo descritta
una roccia sappiamo che c’è un riferimento alla situazione attuale della Spagna, se invece troviamo
descritta una montagna che all’autore ricorda i fasti antichi di Carlo V della Spagna conquistatrice, si
vuole ricordare il passato glorioso spagnolo). La tendenza dei poeti dei poeti in questo caso è quella di
riscoprire i territori spagnoli attraverso il viaggio → questo lo possiamo notare nei testi di Antonio
Martínez Ruiz “Azorín” in “La ruta de DQ” / “Castilla”, Antonio Machado in Campos de Castilla” 1912 e
di Pío Baroja in “Camino de perfección”, 1902.
2. idea del Paese malato → questa tematica è rappresentata specialmente dai poeti del ‘98 che scrivono
saggi e non romanzi. Questi poeti si propongono di essere delle sorte di medici spirituali. La malattia
spagnola per questi autori non riguarda molto le nuove proposte filosofiche o questioni politiche/sociali
tecniche, ma propone una mescolanza di teorie positiviste e idealismo di Kant e altri filosofi dell’epoca.
Il Paese è malato secondo loro a causa di una mancanza di volontà di opporsi alla degradazione. →
questo lo vediamo soprattutto in uno degli ultimi poetici della generazione del ‘98, che propone che la
Spagna venga guidata da un'élite intellettuale che la porti fuori dal periodo di difficoltà. 2 esempi che
rappresentano bene questa tematica sono i 2 scritti di Pío Baroja “Camino de perfección” del 1902 e
“El árbol de la ciencia” del 1912.
3. vita spirituale contro utilitarismo e stranierismo → come si può curare questo Paese malato?
Bisogna innanzitutto guardare all’esterno, ma non tutti sono d’accordo: si crea così una rottura tra i vari
poeti della generazione del ‘98, perché qualcuno propone di seguire i modelli delle altre Nazioni
europee e qualcuno che sostiene che si debba ricercare nelle tradizioni spagnole una soluzione. In più
questi autori rifiutano il materialismo borghese, e lo fanno sempre adottando un sentimento idealista,
ma soprattutto → Miguel de Unamuno scrive “En torno al casticismo”, uno dei testi fondamentali
perché possiamo farci un'idea concreta di questo concetto → anche lui come gli altri autori propone di
recuperare l’identità spagnola, ma in che modo? Si oppone al casticismo, ovvero a tutto ciò che è puro
e che appartiene più intimamente alla storia spagnola. Si oppone a ciò perché il casticismo viene usato
come propaganda come soluzione ideale per la spagna, e fa il confronto tra i grandi avvenimenti
storici della spagna rinascimentale (grande periodo coloniale e imperiale) e la spagna attuale. Per
Unamuno l’essenza spagnola non va ricercata nei grandi avvenimenti della storia di Spagna, ma nei
denominatori comuni, ovvero la tradizione spagnola, una storia fatta di popolazione che svolge funzioni
quotidiane, come lavorare la terra e partecipare alla vita sociale spagnola. Quindi Unamuno si
posiziona a metà: rifiuta sia lo stranierismo esasperato di alcuni autori sia la necessità di fare per forza
riferimento alla storia di Spagna. (Altri scritti che trattano questi temi sono: Ramiro de Maeztu Defensa
de la hispanidad 1934 Ángel Ganivet Idearium español 1897 Ruben Darío “Oda a Roosevelt" 1905).
Tutti gli autori della generazione del ‘98 trattano bene o male questi temi.
Il più vecchio dei generazionisti si occupa soprattutto della questione della distribuzione delle terre. Ispira poi
altri autori della generazione del ‘98 tra cui → Ángel Ganivet che scrive un’opera che diventa un manifesto
per la generazione del ‘98, perché tratta tutte e 3 le tematiche sopra elencate.
Tutti i generazionisti del ‘98 trattano appunto queste tematiche con un desiderio comune di rinascita della
Nazione, e si interrogano su come interpretare i testi di questa generazione che propongono tutti delle
soluzioni soggettive/personali. L’idea di Ganivet è quella di opporsi al materialismo borghese.
Il recupero dell’identità spagnola come già detto non si basa solo su una soluzione di tipo tecnico, ma anche
attraverso il recupero dei testi che avevano caratterizzato la letteratura spagnola nel passato, e in particolare
un autor, Ramón Menéndez Pidal, che studia la fase di letteratura spagnola legata alle forme letterarie
prodotte dal popolo, come il grande poema cavalleresco e tutte le forme orali (testi trasmessi in forma orale)
che sono comunque in qualche modo manifestazioni del popolo.
Ramiro de Maeztu → inizialmente è contro il nazionalismo, poi cambia rotta e scrive a favore del
nazionalismo, e scrive soprattutto “Defensa de la hispanidad” nel 1934, per poi morire per mano dei
repubblicani 2 anni dopo per i suoi ideali.
Ramiro de Maeztu insieme a Azorin e Pio Baroja si denominarono “El grupo de los tres”.
L’ultimo degli intellettuali è José Ortega y Gasset → scrive “Spagna invertebrata” e sostiene che la Spagna
non abbia avuto un sistema feudale forte e che non si sia cresta un'élite intellettuale che possa guidare il
Paese verso la rinascita.
Questo però non si manifesta solo tramite queste scritture di tipo tecnico-filosofiche, ma i temi dela gen del ‘98
vengono riprese anche da altri autori che si occupano di letteratura, poesia e prosa. Ciò che accomuna questi
autori è una rottura con tutti i sistemi espressivi tradizionali dell’800 → in questo periodo il positivismo sta
lasciando spazio al relativismo e non c’è più la volontà di interpretare la realtà del mondo attraverso la
descrizione minuziosa di quel mondo, e questo lo vediamo per esempio con l’arrivo dell’impressionismo, che
non rappresenta più il paesaggio nei minimi dettagli ma attraverso schizzi e pennellate.
Nascono così altre forme di letteratura che rispondono alla crisi, per esempio con Unamuno, che si interroga
su questioni morali filosofico-religiose ma scrive anche romanzi; inoltre ha ideato un genere letterario,
chiamato Nivola, in cui rompe con le tematiche del realismo, e all’interno della quale i personaggi si
interrogano e decidono di chiamarlo “nivola&rdquo