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Estratto del documento

Lascia un segno, Brecht poi torna a Milano a Piccolo Teatro.

Tutte queste attività vengono terminate con gli eventi bellici, chiamato al fronte. Lascia l'esercito

e aderisce ai movimenti partigiani. Torna nel 1945 con l'idea di formare un teatro per tutti.

Grassi continua a fare il critico, L'avanti, giornale partito giornalista, questo però dopo la guerra,

dove scrive la definizione di operatore culturale.

9 Aprile 2013

Milano nel dopoguerra, situazione di grande difficoltà, la macchina produttiva inizia a

riprendersi grazie al sindaco, Greppi, socialista, guida rinascita società. Ha vari interessi, tra

quali il teatro.

Sentiva il teatro come una delle priorità, perché lo considerava da operatore culturale.

Ricostruisce la Scala, si dà un senso, luogo simbolo della città, importante per la rinascita della

città. Importante il teatro di prosa, allora assente, nel privato si metteva in scena spettacoli di

varietà, prosa, lirica, per togliere la tristezza della città. A Grassi interessava il teatro come

servizio, come aiuto e comunicazione per la città e con i milanesi.

Aiutato da Greppi e inizia con un lavoro di equipe, inizia a parlare con delle persone con il quale

aveva già parlato, Strehler (regista e attore) uno di quelli, altro Tosi (critico cinematografico,

ideologicamente legato al partito comunista) e un giovane professore Apollonio (insegnava

letteratura drammatica, esponente partito cattolico). Fondano un teatro destinato al pubblico con

l'intento di insegnare qualcosa, un servizio pubblico.

Nasce da un momento di coesione, anche politica, in cui persone differenti, politicamente anche,

decidono di fondare un servizio pubblico. Decidono di scrivere una lettera programmatica,

trovano un punto comune. Dicono perché lo fanno e dicono come lo vogliono.

1947 lo fanno e lo firmano.

Teatro dell'Elfo, incontro.

Due soci fondatori, raccontano del percorso che hanno fatto all'interno dell'Elfo e della loro

evoluzione.

11 Aprile 2013

Argomento domanda scritta, lettera programmatica: un elenco di programmatica, di indicazioni,

Tosi comunista critica cinematografica, Apollonio cristiano, Strehler e Grassi socialisti. È una

lettera pubblicata, luogo rivista nata nel dopoguerra, 47, Il Politecnico, Vittorini fondatore,

significato di dialogo. Pubblicata quando ormai la sala del Piccolo Teatro è stata individuata,

grazie a Greppi sindaco di Milano, luogo che viene offerto gratuitamente dal comune, luogo

legato al fascismo, dove c'erano le squadre che lo avevano occupato, luogo di tortura. Piccolo

Teatro perché sala piccola. Avevano contatto diretto con la giunta comunale, sala espressione del

municipio, volontà di controllare, ogni decisione passare da lì, nasce il teatro stabile pubblico. Le

prime mosse. Dipende economicamente anche dal punto di vista dalla programmazione con un

confronto con la giunta comunale.

Grassi si occupa di organizzare la vita pratica, Strehler fa il regista. Tosi e Apollonio non hanno

ruoli di primo piano.

7 punti della lettera programmatica:

1 Il teatro in platea. Teatro puntato sulla letteraria. Prevalso l'attore, lo scritto. Attenzione

allo spettatore, che decide che abbia o no vita. Teatro destinato al pubblico, che parla al

pubblico e lui deciderà se buono o no. Non sarà più l'intellettuale organico, Grassi, non

più esibizione dell'attore e autore ma qualcosa che parla al pubblico.

2 Vogliamo dire qualcosa. Trasportarlo in platea significa prendersi grandi responsabilità.

Rifiutiamo gli esperimenti della pura letteratura, la pura scenografia, la moda, concezione

sensuale della folla (nessun messaggio politicamente e socialmente utile), il conformismo

del costume politico e sociale. Vogliamo la responsabilità della vita morale, severi, niente

eclettismo, dignità dello spettacolo. Qualcosa che faccia riflettere il pubblico, perché noi

vogliamo dire qualcosa. Gli autori si prendono la responsabilità dialettica del Piccolo

Teatro.

3 Italiani e forestieri. Non c'è bisogno di ricalcare una identità nazionale. Teatro in epoca

fascista era un teatro autarchico che privilegiava il repertorio italiano, invece dice che va

bene arricchirsi con il teatro straniero, il teatro è universale. Febbraio marzo viene scritta

la lettera, il primo è un testo russo, il secondo spagnolo, terzo francese e quarto italiano.

4 I nuovi autori. Assenza di autori, si allontanano dal teatro e fanno altro. Desiderio,

necessità, di mettere in scena un repertorio fatto di novità.

5 Civiltà dello spettacolo. Respingono l'idea di rimediare con l'arte all'insufficiente

sostanza di un testo, puntano alla verità spoglia. Detestano l'eccesso e il difetto. Facciamo

un teatro che non sia apparenza, non esteriorità, ma che abbia una forza intrinseca legata

al messaggio sociale. Si va a indicare la scelta di un teatro che abbia una sostanza. Legato

alla civiltà e crescita civile, del cittadino. Tecnica, il testo deve avere valore. Legata

all'idea del fare teatro. Vicina alla realizzazione.

6 Tecnica. Ogni programma dimostra se le intenzioni sono diventati fatti. Il nostro

spettacolo sarà tecnicamente valido. C'è una indicazione ad una nuova professione.

Prendere la centralità dello spettacolo, il regista, dietro c'è Strehler. Coordinatore di tutto

lo spettacolo. Vogliamo un teatro di regia.

7 Perché un Piccolo Teatro? Un limite offerto e imposto. Limite che piace, perché

permette un lavoro culturale doppio: ci permette di differenziarci dal precedente teatro,

sostituendosi all'uniforme del teatro dei 10.000, raggiungendo i singoli. Il fatto di

lavorare nel piccolo ci permette di raggiungere il grande, raggiungendo scuole, aprire alle

generazioni, reclutare un pubblico sempre più numeroso, gradualmente a raggiungere il

pubblico, lavorare sul poco per raggiungere il grande, il molto. Sicuramente scritto da

Grassi. Rapporto diretto col pubblico per crearne altro e per andare esponenzialmente per

creare un grande pubblico che non è della propaganda.

15 Aprile 2013

Maggio 1947: fondazione Piccolo Teatro. Per quanto riguarda le scelte del repertorio è più

Strehler che se ne occupa, mentre noi ci concretiamo sul controllo amministrativo che è più in

mano a Grassi. La cosa su cui si concentra all’inizio e principalmente Grassi è

l’organizzazione del pubblico (idea dell’abbonamento di Grassi ad esempio, novità assoluta nel

teatro di prosa, mentre nel teatro lirico c’erano di già).

Grassi va a reclutare il pubblico nelle scuole, nelle maestranze e in quella parte della popolazione

che prima non era considerata, contratto con classi sociali che fino ad allora non erano

ancora state aggiunte, l’abbonamento doveva avere un vantaggio economico molto favorevole

perché l’Italia era in un periodo critico economicamente. Grassi si mette d’accordo con le

agenzie e le industrie per far dare gli abbonamenti ai lavoratori, la stessa cosa succede con gli

studenti, collegata all’epoca è assurdo l’importanza che davano alla cultura, il teatro diventa

veramente un servizio civile, crea coesione sociale, emancipazione.

Grassi offriva anche la possibilità di mangiare un pasto a quegli abbonati che non avevano

molto tempo.

Grassi anticipa l’orario degli spettacoli, inoltre fa iniziare gli spettacoli alle 20, prima

iniziavano alle 21, 21.30.

Il pubblico a tutto questo risponde in maniera molto positiva, si riescono a vendere moltissimi

abbonamenti a tutti i livelli sociali. Aumenta il numero di recite proposte contemporaneamente

alla crescita del pubblico. Aumenta la possibilità di mettere in scena nuovi spettacoli. Ad un certo

punto la sala di via Rovello inizia a diventare troppo piccola per il numero di spettatori,

inizia il problema di creative, un nuovo spazio per questa nuova richiesta di pubblico.

Incontro: compagnia forme e linguaggi, compagnia universitaria. Fanno vedere alcuni brani.

Lavoro di drammaturgia di Nedjar: rischioso mettere in scena Dracula, allora ha preso solo la

prima parte del romanzo, il viaggio della nave con la terra, lo spettacolo è basato su questo, ha

unito poi i romanzi marinareschi, quello che è nato è una sorta di thriller sovrannaturale. Ha

cercato di fare tutto simile al cinema, scene brevi, che potessero essere efficaci.

A livello sonoro: impianto a 4 casse per immergere di più il pubblico nelle atmosfere, lo

spettacolo non tradizionale analisi dei personaggi.

Collegamento con il panorama politico italiano, nave sinonimo di società.

16 Aprile 2013

Grassi rimane al Piccolo Teatro 25 anni, teatro servizio pubblico, rivolto ai cittadini, vengono

cercati, capacità di dare contenuto democratico al concetto di teatro cittadino.

Il Piccolo Teatro vive della grande capacità di raggiungere il pubblico. Il primo teatro che ha un

ufficio di pubblicizzazione nelle scuole, di promuovere il teatro sin dall'adolescenza.

Strehler, teatro che ha segnato la nostra civiltà, non solo teatrale.

Le scelte di repertorio le fa Strehler, c'è un autore di retaggio Grassi, di Brecht, incontro già

avvenuto.

Rapporti fra Grassi e teatro tedesco, autore significativo e metteva in scena opere con contenuti

molto attuali.

Brecht da i diritti d'autore a Grassi e al Teatro Piccolo.

Idea internazionalizzazione, Piccolo Teatro, primo teatro italiano che esce dai confini italiani e

porta spettacoli in altre città e nazioni continuativamente. Dietro questi rapporti c'è Grassi.

Lo spettacolo che porta più in giro è l'arlecchino servito da due padroni, utile per chi non sapeva

l'italiano.

Scambi istituzionali nazionali, sia con teatri piccoli, privati.

Crea delle difficoltà in questi anni, ragione politica, rapporto con la politica importante, perché

essendo in rapporto con il comune, finanziamento pubblico del comune molto importante.

La natura artistica del teatro, veicolare messaggi e sopravvivenza economica deriva tutto da

questo. Gli equilibri politici molto instabili.

Grassi doveva mantenere buoni rapporti con sinistra e centro, bilanciandosi, evitando conflitti

con l'area cristiana.

Fino agli anni 60 rapporto delicato con la politica, l'area socialista devono colloquiare con

un'area legata alla sinistra, e quella cattolica molto forte, della Democrazia Cristiana, sente molto

forte Grassi il teatro per il pubblico e quindi tiene conto della sua molteplicità di ideologie.

1968, rivoluzione e occupazione università, Grassi tiene conto, le serate erano democratico

confronto.

Strehler lascia il Piccolo Teatro.

Grassi dà una idea di equipe, Strehler non era portato. Sente la necessità di fare altro, va a R

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
26 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/05 Discipline dello spettacolo

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elis.santoro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Organizzazione ed Economia dello Spettacolo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Bentoglio Alberto.