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Modulo B - II parte
Funzioni in due variabili
Rivedi la teoria nel Modulo A-II parte.
Continuità
Una funzione f: A ⊆ R² → R viene detta continua in (xo, yo) ∈ A se
lim(x,y) → (xo,yo) f(x,y) = f(xo,yo)
ossia per ogni ε > 0 esiste δ > 0 tale che
f(x,y) ∈ I(f(xo,yo), δ) per ogni (x,y) ∈ A ∩ I((xo,yo), ε)
Noi studiamo solo funzioni continue, non dobbiamo verificare la continuità, lo sono a prescindere.
Teorema di Weierstrass
Sia f: A ⊆ R² → R una funzione continua in A. Allora f ammette massimo e minimo in ogni sottoinsieme compatto di A. Un insieme compatto è un insieme chiuso e limitato.
es. f(x,y) = x-2y
S: {(x,y): x≥0, y≥0, x+y≤3, 3y-3x≤4}
Determiniamo max e min di f nell'insieme S.
- Disegno S e capisco se è compatto
∴ S è compatto
∴ La funzione ammette max e min perché vale Weierstrass
2) Rappresento le curve di livello
f(x,y) = x - 2y
lf(k) = {f(x,y) = x - 2y = k}
x - 2y = k → y = x/2 - k/2
se k = 0 → y = x/2
se k = 1 → y = x/2 - 1/2
se k = 2 → y = x/2 - 1
3)
Grazie la curva di livello che è tangente alla zona in un solo punto
- Punti di tangenza: (0,3) (0, 3/2)
- Devo guardare la direzione delle curve di livello al variare del parametro k
Il max è il punto più in basso sul foglio perché è il più in alto nella direzione della freccia
Il min è il punto più in alto sul foglio perché è il più in basso nella direzione della freccia
4)
Sostituisco le coordinate dei punti di tangenza nella funzione per trovare k con valori liv.
min (0,3) → f(0,3) = x - 2y = k → 0 - 2*3 = -6 = k
max: (0, 3/2) → f(0, 3/2) = x - 2y = k → 0 - 2 * 3/2 = 3 = k
es f(x,y) = 4x - y
S = {(x, y); x² + y² ≤ 9}
circonferenza C(0,0) R = 3
lg(k) = {g(x,y) = 4x - y = k}
4x - y = k → y = 4x - k
se k = 0 → y = 4x
se k = 1 → y = 4x - 1
se k = -1 → y = 4x + 1
tangenza: (0,3) e (0,-3)
max: y = 4x - √3/√17
min: y = 4x + 3√17
{x² + y² = 9} ∩ x* (4x - k) = 9 ∩ x² +16x² + k² - 8x = 9
y = 4x - k
17x² - 8x + k² = 0
Δ = 0: b² - 4ac = 0 → 64k² - 68(k - 9) = 0
64k² - 68k² + 68*9 = 0
-4k² + 68 = 0
k² = 17.9
k = ± 3√17
- Un punto (x0, y0) ∈ A in cui f è derivabile parzialmente si dice stazionario se ∇f (x0, y0) = 0 per che annullano tutte le derivate parziali prime
- Punti regolari: punti in corrispondenza dei quali almeno una derivata parziale prima è diversa da zero
- Punti critici: punti stazionari e punti in corrispondenza dei quali almeno una derivata parziale prima non esiste
- Un punto stazionario (x0, y0) di f se non è né max né min, è detto punto di sella
- Gli eventuali punti di minimi o massimi vanno ricercati fra i punti che annullano le derivate parziali prime
es. f(x,y) = √(1 - x2 - y2)
1 - x2 - y2 ≥ 0 → x2 + y2 ≤ 1
D: {(x, y) ∈ &R;, x2 + y2 ≤ 1}
- ∂f/∂x = 1/2 (1-x2-y2)-1/2 (-2x) = 0
- -2x o
- - 2 √ 1 - x2 - y2
- ∂f/∂y = 1/2 (1-x2-y2)-1/2 (-2y) = 0
- -2y o
∂f/∂x = -2x = 0 → (x=0)
∂f/∂y = 2y+0 → (y=0)
il punto (0,0) è punto stazionario
Il massimo in questo caso è facile da trovare in quanto essendo una radice l’argomento non può essere ≤ 0
se sostituisco il punto (0,0) nella f trovo √ 1 = 1 che è il estremo dei
dominio quindi è massimo il P(0,0)
Tutti i punti che rendono (1 - x2 - y2) = 0 sono punti di minimo.
Qui l’insieme è chiuso e abbiamo usato l’ottimizzazione libera trovando un unico punto stazionario.
Ma per il teorema di Weierstrass io devo avere un max e un min perchè l’insieme è chiuso.
Con l’ottimizzazione libera in un insieme chiuso mi parla dei punti stazionari.
Attenzione!
VALORE MASSIMO
valore che la funzione assume nel punto di massimo
Prendo le coordinate di M e le sostituisco nella funzione f(x,y)
f(2⁄3,2⁄3) =2⁄3 - ( 2⁄3 )2 =2⁄3 - 2⁄9 = 4⁄9 > -3⁄2 ( -3⁄2 )= -9⁄4 ( -3⁄2 ) = 1⁄2
SE IL VINCOLO È LINEARE, IL METODO DI SOSTITUZIONE È IL PIÙ SEMPLICE
Es
f(x,y): y2 - 2x2
g(x,y): x2 + y2 = 1 o y2 = 1 - x2
h(x) = 1 - x2 - 2x2 = 1 - 3x2
h(x) > 0 → 6x > 0 → x < 0
se x = 0 y2 = 1 x = 0 y2 = 1 y = ±1 y = 1 y = -1
f(0,1 ) - f(0, -1) y2 - 2x2 (±1)2 - 0 = 1
NON È FINITO!
- Il vincolo è una circonferenza , un insieme chiuso e limitato , perciò vale il Teorema di Weierstrass (esiste un massimo e un minimo).
No: il minimo non l'abbiamo trovato
- (L'uguaglianza y2 - 1 - x2 vale solo se 1 - x2 ≥ 0 (perché y2 ≥ 0 !))
- 1 - x2 ≥ 0 x2 ≤ 1 -1 ≤ x ≤ 1
-1 0 1
per -1 < x < 1 non ci serve bene
x = 1 e x = -1 come punti di minimo perché sono compresi.
se x = 1 y2 = 1 - x2 y2 = 0 y = 0
se x = -1 y2 = 1 - x2 y2 = 0 y = 0
- ( 2, 0 ) ( -2, 0 ) COORDINATE DEI PUNTI DI MINIMO
f(1,0) - f(1,0) = y2 - 2x2 = 02 - 2 = (±1)2 = -2 = valore che assume importa minino nel punto del minimo
Formula di Taylor per funzioni di due variabili relativa al punto (x0, y0)
Sia f(x, y) definita in un aperto A di R2 ivi continua insieme alle sue
derivate parziali di ordine 2 incluse allora,
f(x0 + h, y0 + k) ≈ f(x0, y0) + [fx(x0, y0)h + fy(x0, y0)k] +
+ (1/2) [fxx(x0, y0)h2 + fyy(x0, y0)k2 + 2 fxy(x0, y0)hk] +
o (h2 + k2)
Funzioni Concave e Convesse
Un insieme A ⊂ R2 convesso se per
ogni coppia di punti appartenenti ad A, anche
il segmento che li unisce appartiene ad A.
Una funzione f: A ⊂ Rn → R con A convesso, viene detta convessa su A, se
per ogni coppia di punti P0 (x0, y0) e P1 (x1, y1) appartenenti ad A il segmento
che congiunge P0 e P1 giace al di sopra della superficie definita da f
o al più coincide con essa.
Se il segmento di estremi P0 e P1 giace tutto al di sopra di f eccetto che nei
punti (x0, y0) e (x1, y1), f è strettamente convessa. Una funzione f si
dice concava (strettamente concava) se f è convessa (strett. convessa).
Teoremi
- f è convessa su A se e solo se per ogni (x, y) ⊂ A si ha:
fxx(x, y) ≥ 0 e det H(x, y) ≥ 0
- f è concava su A se e solo se per ogni (x, y) ⊂ A si ha:
fxx(x, y) ≤ 0 e det H(x, y) ≤ 0
Senza gli uguali → tratta di strettamente concava o convessa