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ESERCITAZIONE PER BLOCCHI E RANDOMIZZATA

La strutturazione dell'esperienza di apprendimento si basa sulla ripetizione di un gesto, il problema che si pone oltre al limite di tempo, è la modulazione delle sequenze di esercitazioni dei vari compiti all'interno di una seduta di allenamento. Due sono le varianti per rendere proficuo l'apprendimento, l'esercitazione per blocchi e randomizzata.

L'esercitazione per blocchi prevede una sequenza di esercizi nei quali si ripete lo stesso compito. L'esercitazione randomizzata invece prevede una sequenza di esercizi nei quali si eseguono una varietà di compiti in un ordine casuale.

Gli effetti che si possono osservare nell'utilizzo delle due differenti esercitazioni sono varie: la prestazione durante l'allenamento sfruttando l'E.B. è di buon livello, al contrario di quella randomizzata che presenta una prestazione scarsa; in un successivo momento; riutilizzando le medesime esecuzioni si

Osserva che l'E.B porta una prestazione scarsa e l'E.R. invece una buona, questo è possibile grazie all'effetto dell'interferenza contestuale. Il perché la pratica randomizzata sia più efficace viene concettualizzato in due ipotesi, dove la prima, ovvero l'ipotesi dell'elaborazione, stabilisce che il passaggio da un compito all'altro permette di percepire meglio il gap tra i due movimenti. La seconda ipotesi, della dimenticanza, spiega come questo passaggio continuo "obbliga" l'individuo ogni volta a ricostruire il suo piano di azione così da non replicare il movimento e non provocarne una dimenticanza nel tempo.

Il lavoro in modo randomizzato quindi migliora e allena il programma motorio e la memoria a recuperare il programma per adoperarlo in quel compito, aumentando così l'impegno a parità di tempo. Un esercitazione a blocchi può essere utile ad esempio in uno stadio.

verbale-cognitivo dove si inizia a preparare un programma motorio, svolgere questo tipo di pratica aiuta a costruire la giusta sequenza, gratificando l'individuo e spronarlo a continuare. Un altro utilizzo ottimale si può osservare in un atleta che deve minimizzare gli errori in una determinata azione. FEED-BACK Il feed-back può essere intrinseco che estrinseco, il primo è inerente all'informazione sensoriale e sensitiva che deriva dall'esecuzione di un movimento e può provenire da fonti esterne al corpo o interne. Il feedback estrinseco invece è un'informazione che viene fornita in aggiusta a quella intrinseca inerente a un risultato di un movimento, consiste quindi in un'informazione fornita all'allievo mediante fonti esterne, quali: l'allenatore, un giudice, un punteggio, cronometro etc. Questo feedback fornisce informazioni su diversi parametri: KR e KP KR, sul risultato ottenuto, questo può essere a volte ridondante eaggiuntivo ad un informazione già presente. (distanza, misura, tempo). KP, sui i processi che hanno determinato il risultato, fornisce la qualità dell'azione motoria. Le proprietà che un fb possiede sono relative allo scopo dell'informazione che viene fornita: - Proprietà motivante, strettamente legata al raggiungimento degli obiettivi, fornendo informazioni sull'esecuzione e sui progressi fatti. - Proprietà di rinforzo, ovvero un'informazione volta ad aumentare la probabilità che un'azione venga ripetuta in futuro tramite una comunicazione verbale o non verbale. Può essere negativo o positivo, ovvero quando la prestazione è quella desiderata si attua un rinforzo positivo tramite un segnale. Il rinforzo negativo invece si basa sul fornire un'informazione nel caso di un errore ma non nel caso di successo, da confondere con la punizione. - Proprietà informative, cioè il fornire indicazioni su come correggere gli errori e migliorare le prestazioni.che il feedback verrà fornito solo in determinati momenti o in determinate situazioni, riducendo la dipendenza continua da esso. - Feedback summary: invece di fornire feedback dettagliato dopo ogni esecuzione, si può optare per un riassunto generale delle prestazioni, in modo da concentrarsi sugli aspetti principali da migliorare. - Self-feedback: si incoraggia l'atleta a valutare autonomamente le proprie prestazioni, in modo da sviluppare una maggiore consapevolezza e responsabilità. - Feedback orientato agli obiettivi: il feedback viene fornito in relazione agli obiettivi prefissati, in modo da mantenere l'attenzione sull'obiettivo finale e sulle azioni necessarie per raggiungerlo. - Feedback specifico e mirato: il feedback viene fornito in modo chiaro e preciso, concentrandosi sugli aspetti specifici da migliorare anziché su critiche generali. - Feedback positivo: oltre a segnalare gli errori, è importante fornire anche feedback positivo per riconoscere e rinforzare le buone prestazioni. Utilizzando questi principi, è possibile ridurre la dipendenza dal feedback e favorire un'ottima esecuzione dell'atleta.un coinvolgimento cognitivo. In base a ciò, si potranno stabilire gli obiettivi specifici dell'allenamento. La terza domanda riguarda il modo in cui si intende allenare, ovvero la scelta degli esercizi, delle ripetizioni, del carico e della durata dell'allenamento. Questo permetterà di creare un programma di allenamento personalizzato. Infine, è importante valutare i risultati dell'allenamento attraverso un feedback. Questo può essere fornito in diversi modi, a seconda dell'approccio scelto. Ad esempio, si può utilizzare un range di accettabilità della prova, in cui verrà emesso un feedback solo se l'esecuzione si posiziona oltre i limiti previsti. Oppure si può fornire un feedback completo alla fine delle prove, mostrando l'intera performance. In alternativa, si può proporre un punteggio in percentuale dei tentativi effettuati come feedback medio. In conclusione, la progettazione motoria richiede un approccio individuale, basato sulle caratteristiche dell'individuo e sugli obiettivi specifici dell'allenamento. È importante valutare i risultati attraverso un feedback adeguato, che può essere personalizzato in base alle esigenze dell'allievo.un lato cognitivo, è una open skill o una closed skill e tutte quelle variabili che permettono poi di arrivare ad un risultato. La terza domanda è in relazione al contesto in cui ci si trova, ovvero in quale situazione l'individuo compie l'azione. La ricostruzione del contesto reale quindi è un fattore importante per poter non incorrere poi a situazioni di disagio durante la gara. "L'esecuzione di un movimento è data da un lavoro muscolare, capacità condizionali e coordinative, l'importanza ricade anche sulla situazione di gioco la quale porta l'individuo a eseguire un azione invece che un altra stabilita tramite l'elaborazione delle informazioni. Alcuni studiosi tendono a caratterizzare sotto questo punto di vista l'uomo come elaboratore di informazioni, cioè l'ambiente produce uno stimolo, il soggetto effettua una serie di azione come risposta allo stimolo ricevuto ( stimolo - elaborazionerisponde alla domanda sulla teoria e metodologia del movimento umano.agli stimoli sensoriali, il neonato inizia a riconoscere la figura materna e a sviluppare una memoria degli oggetti che lo circondano. Anche se non può ancora vedere chiaramente, il neonato inizia a percepire gli oggetti attraverso il senso del tatto e dell'udito. Durante questa fase, il neonato sperimenta il mondo circostante attraverso la manipolazione degli oggetti. Questa manipolazione gli fornisce informazioni utili e gli permette di imparare attraverso l'associazione tra azione e risultato. Ad esempio, il neonato può imparare che premendo un pulsante su un giocattolo, si attiva una melodia. Secondo Le Boulch, durante questa fase il neonato passa dall'essere il centro dell'universo esterno a diventare un attore tra gli altri elementi. Questo significa che il neonato inizia a comprendere che le sue azioni possono influenzare il mondo che lo circonda. I concetti fondamentali di questa fase sono l'attaccamento alla madre e l'esplorazione del mondo circostante. Grazie agli stimoli sensoriali e all'interazione con gli oggetti, il neonato inizia a sviluppare una comprensione del suo ambiente e a costruire le basi per il suo apprendimento futuro.allo sviluppo della memoria il neonato percepisce la madre come essere unico e punto di riferimento, i rapporti con essa saranno fondamentali per la stabilità emotiva dell'infante. - Paura dell'estraneo: la capacità di distinzione tra due persone, il riuscire a creare una vaga categoria di conoscenza. - L'esperienza di frustrazione: un'oscillazione emotiva data dalla presenza o meno della madre, la quale porta ad uno stato di frustrazione; questo è un importante esercizio per la gestione emotiva del neonato. - Eccesso di comunicazione: la comunicazione non sarà più tonico muscolare ma molto più fine e adatta. Lo sviluppo dal punto di vista cognitivo porta alla prassia, ossia un movimento volontario finalizzato. Una delle funzioni che sostiene questa attività prassica è la funzione di vigilanza che porta il bambino a essere sempre più vigile verso stimoli esterni, utili per la sua esperienza. Due sono le funzioni divigilanza: diffusa quindi rivolta verso simoli nuovi generici e specifica, rivolta allo simolo che ha generato l’interesse del bambino. La permanenza dell’oggetto porta a collegamenti logici sulla base delle esperienze (causa – effetto, spazio – temporali) e a uno spazio di potenziale topologico, rappresentato e percepito da relazioni di prossimità o separazione. Lo sviluppo dell’area intellettuale è dato dal linguaggio (il bambino parla in terza persona) e dalla memoria, infatti è in grado di ricordare oggetti mancanti e avvenimenti passati. Il processo di apprendimento diventa sempre più automatico e collegato ad un risultato. Per quanto riguarda l’area affettiva, si può osservare l’imitazione inconscia da parte del bambino in quanto la sua personalità è ancora abbozzata. L’area sociale è caratterizzata da un comportamento quasi sociale con rapporti scarsi e brevi. Per quanto riguarda lo sviluppo motorio, ad un anno manca una

Le posizioni volontarie che può assumere una persona sono:

  • Scivolare
  • Stare seduto
  • Alzarsi in piedi
  • Camminare con sostegno
  • Avere una buona presa ma con difficoltà nel rilascio
Dettagli
A.A. 2019-2020
25 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-EDF/01 Metodi e didattiche delle attività motorie

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlessandroFuresi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e metodologia del movimento umano e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Bensi Roberto.