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PAPA E' IN CRESCITA, EGLI ORA SI PONE E VIENE ASCOLTATO IN QUANTO
AUTORITA' UNIVERSALE (solo nel 1050 sarebbe stato impensabile che Benedetto 9 lanciasse
un appello alla crociata, al massimo avrebbe potuto pensare ad un attacco nei confronti della
famiglia nemica nelle terre romane)--->IL PAPA ORA SI PRESENTA COME GUIDA DELLA
CRISTIANITA' ED ADDIRITTURA DA' IL VIA ALLA PRIMA CROCIATA.
Nel 1106 muore ENRICO 4,al quale succede ENRICO 5; tuttavia la situazione non cambia, gli
scontri proseguono sino al 1122: è solo con il CONCORDATO DI WARMS che si assiste alla
chiusura del momento di scontro tra Papa ed Imperatore.
STORIA DEL DIRITTO MEDIEVALE prof Marchetto
29 febbraio 2016
Dopo l'emanazione del Dictatus Papae la LOTTA PER LE INVESTITURE tra Papa ed Imperatore
è sempre più accesa: scontri e grandi sconvolgimenti.
Nel 1106 muore ENRICO 4: gli succede il figlio ENRICO 5.
Il nuovo Imperatore scende in Italia per farsi incoronare da Papa PASQUALE 2;
prima della cerimonia vi è un incontro tra i due, ove si prospetta un possibile accordo mitigatore:
ENRICO 5 si dice disposto a rinunciare alla nomina dei vescovi e all'annesso rituale di consegna
dell'anello e del pastorale vescovile ai neo nominati (fino ad allora era sempre stato appannaggio
dell' imperatore in quanto anche autorità spirituale) a patto che gli stessi vescovi rinunciassero al
loro potere temporale, vivendo di elemosina ed oblazioni-->ENRICO 5 e PASQUALE 2
RAGGIUNGONO L'ACCORDO TRA LORO, MENTRE I VESCOVI E I SIGNORI SECOLARI
NON NE VOLEVANO SAPERE DI RINUNCIARE ALLE LORO RICCHEZZE PER VIVERE DI
ESPEDIENTI, OLTRE AL FATTO CHE TEMEVANO UN ECCESSIVO RAFFORZAMENTO
DELL'AUTORITA' IMPERIALE.
Si crea un grande tumulto, nel mezzo del quale ENRICO 5 ne approfitta per rapire e custodire
presso di sé il Papa in un'onorevole prigionia-->l'Imperatore estorce ed ottiene direttamente da
PASQUALE 2 alcuni privilegi tra cui quello di RIPRISTINARE LE SUE PREROGATIVE
ALLA STATO PRECEDENTE IL DICTATUS PAPAE DEL 1075 : tra le tante, torna in capo
all'Imperatore LA NOMINA DEI VESCOVI E LA RELATIVA CONSEGNA DI ANELLO E
PASTORALE.
La notizia di questo ritorno alla situazione precedente alla riforma gregoriana, nella quale l'autorità
imperiale aveva molto più potere, non viene ben accolta dal clero, soprattutto da quello francese:
ritenendo il Papa troppo debole per contrastare l'eccessivo rafforzamento dell'Imperatore, il clero
francese nel 1112 convoca un concilio a Lione nel quale si decide di ritirargli il privilegio della
nomina vescovile e di scomunicare ENRICO 5--->tuttavia al momento il Papa non può ratificare
quanto deciso poiché aveva pure promesso all'Imperatore di non scomunicarlo; sarà solo con un
successivo concilio lateranense convocato a Roma che PASQUALE 2 ratifica quanto deciso.
Lo scontro tra le due autorità dunque prosegue incessantemente, anche quando al soglio pontificio
si succedono più papi come GERVASIO 2 e CALLISTO 2; E' SOLO NEL 1122 CHE LA LOTTA
PER LE INVESTITURE TRA PAPA ED IMPERATORE CONOSCE UNA BATTUTA DI
ARRESTO-->CONCORDATO DI WORMS (Germania) TRA ENRICO 5 E CALLISTO 2.
Qui si decide che L'IMPERATORE RINUNCIA ALLA NOMINA DEI VESCOVI E AL
CORRELATO RITUALE DELLA CONSEGNA DELL'ANELLO E DEL PASTORALE
VESCOVILE AI NOMINATI (che dunque ora diventa prerogativa della Chiesa), ANCHE SE
L'IMPERATORE MANTIENE PER SE' UNA RISERVA CIRCA IL CLERO TEDESCO:
QUALORA IL NOMINATO SIA DI ORIGINE TEDESCA E CUMULI SU DI SE' CARICA
FEUDALE E CARICA VESCOVILE, IL MOMENTO DELL'INVESTITURA
SACRAMENTALE-DELLA CONSEGNA DEL SACRAMENTO CHE SEGNA L'ENTRATA
NEL CLERO DEVE ESSERE POSTPOSTA-VENIRE DOPO LA CERIMONIA DI
INVESTITURA FEUDALE DOVE IL NOMINATO GIURA INVECE FEDELTA'
ALL'IMPERATORE.
Comunque quello di Worms è un accordo precario ed insoddisfacente, tanto che gli scontri
proseguono. Dunque non possiamo ancora parlare di una separazione netta (nel caso dei nominati
tedeschi assistiamo ad un semplice far precedere la nomina feudale rispetto a quella papale), anche
se è innegabile che si cominci a prospettare un minimo di divisione tra sfera temporale e sfera
religiosa.
Tuttavia secondo Berman è proprio questo il momento in cui si produce la SPACCATURA tra
la SFERA RELIGIOSA, che fa riferimento al Papa, e la SFERA TEMPORALE, che fa
riferimento all' Imperatore: è questo il dato rilevante per lo studioso americano in quanto è
questa spaccatura a segnare tra l'altro LA NASCITA DELLA TRADIZIONE GIURIDICA
OCCIDENTALE E DEI SISTEMI GIURIDICIOCCIDENTALI.
Per Harold Berman i caratteri propri di ogni rivoluzione propria della tradizione giuridica
occidentale sono: TOTALITA', RAPIDITA', VIOLENZA e DURATA DEGLI EFFETTI
DELLA RIVOLUZIONE STESSA.
RIVOLUZIONE PONTIFICIA
TOTALITA'-->la rivoluzione pontificia implica mutamento complessivo della società, che non si
limita all'aspetto giuridico ma coinvolge anche l'aspetto politico e socio-economico.
Dal punto di vista politico ALLO STESSO TEMPO SI ASSISTE AD UN PASSAGGIO IN
BLOCCO DI AUTORITA' E POTERE ALL'INTERNO DELLA CHIESA STESSA (una
somma di poteri diffusi divengono un unico potere accentrato e si pongono tutti in capo al Papa),
ALL'INTERNO DELLA CRISTIANITA' (a vantaggio del Papa, la figura dell'imperatore perde
importanti prerogative che lo rendevano allo stesso tempo la massima autorità temporale e
spirituale) E ALL'ESTERNO DELLA CRISTIANITA' (Berman sottolinea che prima del 1050
l'Europa era una cittadella rinforzata e posta sotto l'assedio degli Slavi ad Est, degli Scandinavi a
Nord e degli Islamici sul Mediterraneo-->questa situazione viene infranta proprio durante la
rivoluzione pontificia e quindi la prima crociata, sicché il Mediterraneo diventa la via degli scambi
commerciali che daranno inizio all'espansione economica e che faranno la fortuna di Genova e
Venezia--> SECONDO BERMAN LE CROCIATE RAPPRESENTANO LA GUERRA DELLA
RIVOLUZIONE PONTIFICIA).
Dal punto di vista socio-economico, in Europa, nel secolo della rivoluzione pontificia, vi è un
grande sviluppo economico e demografico-->tra il 1050 e il 1150 la popolazione europea raddoppia
e si assiste al fenomeno della rinascita di tante città, le quali cominciano a fiorire e diventano il
centro-motore della società medievale e del relativo sviluppo economico; nascono inoltre nuove
categorie come mercanti ed artigiani, i quali si raggruppano in corporazioni che cominciano ad
organizzarsi e a darsi un proprio diritto: queste acquisteranno poi grande rilevanza all'interno del
governo cittadino.
Dal punto di vista culturale, si assiste alla nascita delle università (scuole di studi superiori) e di una
cultura laica, in particolare grazie agli studi giuridici (prima del 12mo secolo la cultura era
esclusivamente in mano ai chierici): nasce il metodo scolastico con cui la giurisprudenza, la
teologia e le altre discipline vengono studiate in modo autonomo; in più vi è anche lo sviluppo delle
lingue volgari a discapito del latino ecclesiastico.
RAPIDITA'-->la profondità e l'ampiezza di questi cambiamenti porta a ritenere che l'avvicendarsi
di tutto ciò in un solo secolo sia comunque un tempo relativamente breve per la storia,
soprattutto in relazione al fatto che tali cambiamenti hanno investito la società nel suo complesso,
tanto che ne è uscita totalmente rinnovata in molteplici aspetti.
VIOLENZA-->la riforma pontificia conobbe anche scontri armati, guerre e ribellioni: infatti
il vecchio ordine non cedette facilmente il passo a quello nuovo. Per descrivere tale situazione,
Berman richiama l'idea marxiana per cui la violenza è un fattore indispensabile e necessario per il
sorgere di una nuova era; tuttavia deve anche sottolineare che questa rivoluzione, per quanto
cominciata con la violenza, si concluse con un accordo-->la rivoluzione pontificia si concluse
con la riflessione e con l'affermazione del diritto
DURATA DEGLI EFFETTI DELLA RIVOLUZIONE-->Berman sottolinea che la rivoluzione
pontificia ebbe anche importanti conseguenze socio-psicologiche destinate a durare nel tempo:
infatti come esito della rivoluzione troviamo un rinnovato senso di identità-senso identitario del
clero---->DOPO LA RIVOLUZIONE PONTIFICIA PER IL CLERO C'E' UNA NUOVA
COSCIENZA DI CLASSE-UN'INEDITA UNITA' NON SOLO SPIRITUALE MA ANCHE
GIURIDICA.
Questo senso di identità ed unità alla base del nuovo ordine della Chiesa deriva soprattutto dalle
vicende dell'ORDINE CLUNIACENSE,il quale offrì un tipo di organizzazione che il Papa e
quindi la Chiesa hanno poi fatto propri. Non a caso in origine l' abazia di Cluny era sorta con la
volontà di rinnovare e riorganizzare l'ordine benedettino; in seguito sono poi state fondate tante altre
abazie cluniacensi ispirate a quella di Cluny-->la novità principale dell'ordine cluniacense sta nel
che fatto è che tutti gli abati e le rispettive abazie devono riconoscere dal punto di vista
giuridico e culturale e quindi fare riferimento solo all'abate di Cluny-->ordine cluniacense
come ordine accentrato (una grande innovazione dato che in precedenza tutte le abazie
benedettine non rispondevano ad un' unica autorità centrale bensì al vescovo locale, il quale la
maggior parte delle volte era anche un signore feudale e quindi parte della sfera temporale).
-->le tante abazie sparse per l'Europa ora devono fare riferimento al solo abate di Cluny, il
quale a sua volta deve rispondere al solo Papa.
I riformatori dalla Chiesa prendono a modello le novità organizzative introdotte dall'ordine
cluniacense, sicché si assiste ad una riorganizzazione accentrata non solo delle abazie ma di
tutta la Chiesa.
Per Berman in questo modo IL CLERO DIVENTA LA PRIMA CLASSE TRANSFEUDALE-
TRASNAZIONALE CHE RAGGIUNGE UN'UNITA' GIURIDICA PROVVISTA DI UNO
SPECIFICO STATUS GIURIDICO PER I SUOI APPARTENENTI -->IL CHIERICO gode
infatti di un PRIVILEGIO DI FORO per il quale non può mai essere giudicato da autorità-
tribunali secolari, bensì solo da quelli ecclesiastici-->IL PAPA HA UNA RISERVA DI
GIURISDIZIONE SUI CHIERICI (dunque lo status clericale ha una ricaduta non solo
spirituale ma anche giuridica ). Tutto ciò contribuisce all'UNITA' SPIRITUALE E
GIURIDICA DELLA CHIESA
Berman poi prende in prestito un' altra idea di Marx per cui ogni rivoluzione è una lotta di classe
all'esito della quale c'è sempre una classe dominante che ne esce vincente-->la classe che trionfa
alla fine della rivoluzione pontificia è il clero che, con la nuova identità ed unità giuridica che
si sono