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AMMODERNAMENTO DELL'ATTIVITÀ BANCARIA IN ITALIA E SUE CRITICITÀ
Il processo di cambiamento ha portato ad un ammodernamento del modo di fare banca, infatti:
- con implicazioni sull'assetto organizzativo:
- Banca multidivisionale, cioè un unico istituto bancario organizzato con divisioni al proprio interno
- Gruppo polifunzionale, cioè un gruppo di imprese dove vi è una capogruppo, generalmente una banca che svolge la classica attività bancaria, e delle subholding, le quali possono essere altre banche o società che svolgono attività complementari (SGR, factoring, leasing, ecc.). Vantaggio di tale gruppo è che ciascun ente ha una organizzazione a parte, quindi la struttura nel complesso è molto flessibile e ogni società si autogestisce. Ovviamente il coordinamento fra le società del gruppo è di vitale importanza.
Si è rafforzato il rapporto con la clientela, in particolare nella concessione del credito, con il miglioramento del modo di valutare il merito creditizio di ogni singolo soggetto. Prima si concedevano crediti a soggetti conosciuti, in base alle conoscenze dei dipendenti dell'banca o di rapporti precedenti, ora si valuta il merito creditizio.
- l'intero
Si sono poste le basi per rendere più efficiente sistema bancario. La politica di vigilanza si basa sulla stabilità complessiva, sulla competitività e sull'efficienza del sistema bancario. Con queste modifiche sono quindi state migliorate queste caratteristiche.
Criticità della struttura bancaria
L'ammodernamento del sistema bancario ha reso ancora più evidenti talune criticità tipiche delle banche italiane, quali:
- Eccesso di capacità produttiva, cioè vi era un eccesso di banche, di sportelli bancari, di soggetti che costruivano prodotti finanziari ecc.
Il numero di banche è in diminuzione per vari motivi fra i quali si ritrovano le fusioni o gli accorpamenti.
- Scarso livello di internazionalizzazione, cioè scarsità di flussi da e verso soggetti esteri; infatti la maggioranza della clientela delle banche italiane era domestica.
- Scarsa attitudine al business del corporate finance, principalmente alla concessione del credito.
- Bassa redditività delle banche.
- Necessità di adeguata ricapitalizzazione, cioè diverse banche erano sottocapitalizzate a fronte dei nuovi requisiti patrimoniali richiesti.
Per sintetizzare il mercato del credito ad oggi nel nostro paese possiamo dire in estrema sintesi che:
- Relativi all'erogazione sono aumentati i rischi del credito, cioè i soggetti finanziati fanno più fatica a restituire il credito (non performing loan → Finanziamenti che sono deteriorati).
Questo problema è dato anche dalla situazione economica problematica.
- Basso livello della reddittività;
- Ridisegno dei modelli organizzativi della banca e della rete distributiva;
- Necessità di patrimonializzazione e di aggregazione tra banche;
- Attuazione di interventi a favore di banche in difficoltà.
8. PUNTI DI FORZA DELLE BANCHE ITALIANE, AIUTI PUBBLICI E TRENDEVOLUTIVI
I punti di forza delle nostre banche
Dal confronto internazionale emergono i seguenti punti di forza delle nostre banche:
- dell'attivo
Elevata percentuale presentato da prestiti a famiglie e imprese. È un punto di forza perché l'erogazione di crediti a questa tipologia di clienti supporta l'economia reale e quindi la crescita di un paese. Rivolgendosi a famiglie e piccole-medie imprese si frazionano i prestiti e quindi i rischi, poiché non essendoci grossi prestiti si riduce la possibilità di andare incontro ad ingenti perdite.
Però in situazioni di crisi vengono colpite principalmente famiglie e piccole imprese, quindi indirettamente le nostre banche.
Basso livello di attività finanziarie "tossiche" nel portafoglio titoli. Questo per due ragioni fondamentali:
- Il nostro portafoglio titoli rispetto ai prestiti è più contenuto rispetto a quelle di altri paesi;
- Il nostro portafoglio titoli ha una componente rilevante presentata dai titoli di stato che hanno un rischio di insolvenza molto contenuto.
Gli altri strumenti finanziari sono comunque a basso rischio come bond o obbligazioni.
Funding (raccolta) sufficientemente stabile per maggiore percentuale di raccolta retail (cioè presso i depositanti), quindi con importi anche relativamente piccoli. Tanto più la raccolta deriva da fondi retail tanto più i depositi sono stabili in quanto si crea fiducia fra il cliente e la banca.
Maggiore qualità del patrimonio di vigilanza.
Un patrimonio composto da una serie di voci indicate sulla base degli accordi di Basilea che quindinon coincide con il capitale sociale della banca. Le nostre banche ha la maggior parte del patrimoniodi vigilanza comunque composto dal patrimonio della banca.
Assenza di fondi pubblici ricevuti nel corso della crisi. Lo stato è intervenuto in alcuni casi a sostegno di alcune banche in difficoltà ma rispetto agliinterventi pubblici avvenuti in tutti gli altri stati del mondo è solo una piccolissima parte. Le nostre banche hanno quindi affrontato gran parte di questa crisi con denaro proprio, a parte alcuneeccezioni (MPS, Carige, ecc.).
Contenuta esposizione verso paesi periferici. Le nostre banche svolgono prevalentemente le funzioni di raccolta e prestiti verso soggetti del nostropaese e poco verso quelli esteri. Non hanno quindi mai concesso credito o sottoscritto titoli di statodi quei paesi che sono stato fortemente colpiti dalla crisi (oltre il
Il trend evolutivo del modello bancario ha visto diversi cambiamenti nel corso degli anni. Inizialmente, i clienti si recavano presso la filiale fisica per effettuare le operazioni bancarie. Successivamente è nato il phone banking, che ha permesso ai titolari dei depositi di effettuare operazioni direttamente con la filiale senza doversi recare fisicamente. Con l'avvento dell'internet banking, i rapporti con la filiale e l'approccio alle operazioni bancarie sono stati modificati. Infine, oggi abbiamo il mobile banking, che consente di accedere a tutte le funzionalità della banca direttamente dallo smartphone.
Il nuovo modello di business bancario si basa su tre driver principali:
- Digitalizzazione: processo di conversione dei dati che mira a riorganizzare e strutturare le informazioni possedute. Questo permette di rendere più veloci ed efficienti le attività di ricerca, consultazione e analisi dei dati.
- Multicanalità: evoluzione strategica dei punti di contatto tra banca e cliente.
Fondamentalmente ci sono due istituti fondamentali:
- Prestatore di ultima istanza: Ruolo che da sempre svolgono le banche centrali. Quando le banche si ritrovano in situazioni di grande difficoltà e hanno bisogno di aiuto, che per vari motivi non viene dato da altre banche, si rivolgono alle Banche Centrali. La Banca Centrale sarà quindi l'ultimo prestatore che aiuta una banca in difficoltà di liquidità.
- Schema di assicurazione dei depositi: Ha la funzione di assicurare la clientela di una banca che, qualora la banca entri in crisi o fallisca, i depositi sono comunque garantiti (fino a 100mila euro di deposito). Quindi si assicura la fiducia che possono avere i depositanti verso il sistema bancario. Questo schema è previsto da sempre in qualsiasi sistema bancario del mondo. Questa assicurazione riguarda solo le forme di deposito. L'importo è relativo ad ogni depositante e non al numero di depositi (depositi in cc, depositi vincolati, ecc.).
Delle attività svolte dagli intermediari (vigilanza per attività, vigila su ogni tipologia di attività).
Delle finalità assegnate alle singole autorità (vigilanza per finalità, cioè vengono predefinite delle finalità che le autorità di vigilanza devono perseguire).
Il modello più utilizzato (Europa, Giappone) è il modello decentrato che prevede autorità di vigilanza ma in funzione alle finalità assegnate alle singole autorità.
10. VIGILANZA DECENTRATA PER SOGGETTI E PER ATTIVITÀ, STABILITÀ E EFFICIENZA per capire meglio com'è organizzato l'attuale modello di vigilanza.
Entriamo nel dettaglio dei modelli decentrati di vigilanza. O istituzionale, prevede un'unica autorità per ciascuna tipologia di operatore finanziario e per le attività da queste svolte. (IVASS per assicurazioni,