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FASE SUCCESSIVA:
>>Metà anni 70: riduzione degli apparecchi in Italia, possibilità di rendere l’apparecchio
radiofonico portatile. La miniaturizzazione dell’apparecchio diventa anche occasione della
fruizione individuale. Si introduce anche l’uso del mangiadischi. La nascita di questi
apparecchi portatili fa pensare, perché per la prima volta uno poteva portare con sè il suo
apparecchio e ascoltare quello che voleva lui. La radio è il luogo in cui queste
sollecitazioni cominciano a emergere.
Fase di innovazione linguistica e espressiva, grazie alle novità tecnologiche (apparato
radiofonico miniaturizzato, invenzione dei transistor, la nascita delle radio libere che
creano dimensione tribale, si creano delle comunità legate dagli stex gusti musicali e
ideologici). L’esperienza delle radio private arriva negli anni 70 in Italia, mentre nei paesi
EU arriva prima, es in Inghilterra nella metà degli anni 60 ci sono le radio pirata (le
trasmissioni all’inizio trasmettevano fuorilegge, perché prima era un monopolio, non era un
servizio pubbl la trasmissione, poi a metà anni 70 diviene possibile trasmettere.
Il contrasto tra radio libera e la radio di servizio pubbl si vede soprattutto in G. Bretagna, in
cui cè contrasto tra la BBC, ente pubblico che deve fare i conti con le categorie
generazionali dei giovani, con la musica pop/rock che prende sempre + piede, con un tipo
di linguaggio non adeguato alla forma istituzionale> queste radio che trattano queste
tematiche, sono le radio pirata (che trasmettono nelle acque internazionali per evitare la
regolamentazione). Quindi il contrasto è tra BBC e radio pirata.
In G. Bretagna, dopo qst fase di scontri, la BBC comprende la necessità di inglobare una
programmazione giovanile e crea un canale che risponde alle esigenze dei giovani, si
sente la necessità di inglobare anche gli interessi dei giovani, cosa che in Italia non
avviene. Nessuno dei canali della radio pubbl in italia non ha inglobato valori e contenuti
che potessero esser destinati ai giovani.
>Dal broadcasting al narrowcasting-> si passa da una programmazione da uno a molti, e
verso una circolarità della comunicazione radiofonica, queste espressioni indicano il
coinvolgimento degli ascoltatori che è dato dalla possibilità di interagire con l’ uso di
telefono, o con uso di linguaggio piu colloquiale, c’è uno stile di linguaggio piu informale e
uno stile di conduzione informale. Questo passaggio dal broad al narrow indica il
passaggio da trasmissione tu x tu a tu x tutti.
In italia a metà degli anni 70 alcune radio vengono chiuse da carabinieri, il passaggio
successivo non è di integrazione di questo stile di radiofonico all’interno della radio pubbl.
Le radio poi si struttureranno a livello commerciale, quindi poi si trasformeranno in radio
che poi diverranno dei network strutturati a livello commerciale.
VIDEO VISTO> idea di un Disk jokey di dire una parolaccia in pubblico per veder poi la
loro reazione.
1975à metà degli anni 70 la riforma della Rai ha uno sguardo più attento verso la tv ma che
coinvolge anche la radio. Metà anni 70 con le radio libere.
ANNI 60-70 RADIO, VEDIAMO IN PARALLELO LA TV NEGLI ANNI 60-70:
Fase di passaggio anni 50 a anni 60, con la nascita della tv, la tv è temuta. Una
pubblicazione (un dossier che è stato pubblicato in occasione dei 50 anni della tv, quindi
2004) che è contenuta nelle teche Rai ancora oggi, ha raccolto articoli ecc che
documentassero l’accaduto con la nascita della tv, alcuni articoli contengono anche gli usi
della tv, la sua funzione.
Il servizio pubbl è espressione dei partiti al governo, in questo caso è la Democrazia
Cristiana. Siamo in una fase di ricostruzione dopo la guerra, la radio era già matura,
mentre la tv bisognava pensare a come costruirla, cosa mostrare, xk l’obb è quello di
creare e ricostruire un’identità nazionale, lottando contro analfabetismo e l’ignoranza del
contesto. La tv se deve essere rivolta a tutti e coinvolgere tutti, deve essere una tv
generalista. I piccoli centri di solito non sono raggiunti dalla tv, inoltre spesso di questi
piccoli centri non si conosce nemmeno la storia e la loro condizione.
In primis la tv si propone di:
>raccontare Italia
-le origini dell’inchiesta televisiva
-modello cinematografico
-creare identità condivisa
-raccontare l’italia
-educare gli italiani
Inizialmente i primi programmi che svolgono una funzione educativa, sono quelli che
rientrano nel progetto d iricostruire un’identità condivisa. La novità in questo momento è lo
stile televisivo realizzato sottoforma di inchiesta. Un’inchiesta con funzione di raccontare
l’Italia della provincia, dei piccoli borghi (es. viaggio lungo le rive del Po alla ricerca di cibi
genuini inchiesta condotta da Mario Soldati, il quale attraverso la cultura del cibo cerca di
ricostruire la rappr dell’italia. Oppure anche inchieste che approfondiscono la situaz
lavorativa, rispetto al ruolo della donna nella società, la donna che lavora, raccontando la
situaz delle donne che hanno difficoltà nel loro lavoro (es. lavori in campi) e anche nelle
loro condizioni (es il fatto di avere bambini, quindi affidarli a qualcuno o portarli con se a
lavoro). Nella 2° metà anni 50 è una tv che cerca di trovare contenuti educativi che creino
anche una collettività anche linguistica. Un educazione degli italiani con programmi che
insegnano a leggere scrivere es. il programma “Non è mai troppo tardi”.
La televisione serve a qualcosa, così come l’es. della radio con la sposina che si annoia,
in questo caso la signora nell’inchiesta tv alla domanda “che cosa desidererebbe?”
risponde della carne. Quindi anche la tv viene vista come possibile mezzo di aiuto. Dal
1957 in tv oltre alle inchieste c’e anche uno spazio dedicato alla promo pubblicitaria, quindi
al carosello; ce contrasto ideologico x inserire un programma pubblicitario, contrasto che
può dipendere anche dalle condizioni dei vari luoghi.
Altra inchiesta vista è quella sulla donna. (vedi sotto)
La tv è anche luogo d intrattenimento, in qst fase in cui uno dei contenuti è l’inchiesta, c’è
anche l’intrattenimento e nell’intrattenimento la tv diviene parodia di se stessa, parla di se
stessa la tv. Es. la parodia sulla donna che lavora. Una tv che cerca anche dei contenuti
più leggeri, oltre che a trattare contenuti seri.
QUINDI: CI SONO INCHIESTA (CONTENUTI + SERI); PARODIA (CONTENUTI +
LEGGERI)à ENTRAMBI CERCANO DI RACCONTARE L’ITALIA.
[vediamo la parodia della donna che lavora]. Questa è ambientato nel 57, all’inizio della
produzione televisiva. La missione della tv è quella di raccontare la tv, mostrare e
raccontare l’Italia agli italiani. La tv diventa essa stessa un materiale sul quale costruire la
parodia. La tv inizia a diventare autoreferenziale nel momento in cui si passa alla tv
commerciale. Il fatto che la tv sia un oggetto al quale guardare in maniera comica e anche
critica, si nota fin dall’inizio. La tv quindi diventa parodia, non è solo usata x trasmettere
cose serie.
Ugo Tognazzi e Raimondo Vianello sono i primi ad aprire un programma di parodia “La
donna che lavora”. Questo racconto non è un racconto alla pari, è un modo di raccontare è
oggettivo, mette l’oggetto davanti, con una posizione gerarchica da parte di chi scrive,
l’approccio è diverso da quello dell’inchiesta. La tv ha già i mezzi x capire che questo tipo
di racconto può essere grottesco.
Nell’inchiesta vista sulla donna che lavora (riferimento scritto sopra), si vede la differenza
con la parodia, si nota soggezione da parte di chi fa le domande. Il linguaggio è diverso
anche. È più pacato, meno ironico rispetto a quello della parodia.
La tv con la parodia permette di far si che la tv non si prenda troppo sul serio nella
dimensione del racconto, permette di tenere conto anche di temi più leggeri.
“La donna che lavora” apre una riflessione sul tema della rappresentazione della donna
nella tv anche negli successivi. Nel passaggio agli anni 60/70 il mov. femminista prende
piede, le donne iniziano ad avere un ruolo riconosciuto anche a livello sociale.
Altro video visto: “La donna che lavora nelle fabbriche”
Si racconta un’Italia che sta facendo molto, anche con la legge per il riconoscimento della
maternità. C’è desiderio di raccontare un’Italia che sta modificando se stessa e
migliorando con leggi. Questa è un inchiesta con uno sguardo ottimistico verso un Italia
che si sta migliorando. La tv italiana non può essere una tv consumistica, tiene conto
dello sviluppo della società.
>>La tv propone immagini ma identifica anche immagini di un futuro che sta arrivando. Il
processo di evoluzione va nell’ottica di una progressiva secolarizzazione, quindi va verso
un distacco che si esplicita a fine anni 60, pone difficoltà x quanto riguarda modalità di
racconto, ma anche il legame con la politica. Si creano poi nuovi modi di consumo
culturale à sono le offerte di divulgazione, es. inchiesta (permette di conoscere la società italiana)
è una produzione culturale che tiene conto del nuovo mezzo, quindi tiene conto di come la
produzione culturale può essere al servizio di questa società che è una società che si sta
arricchendo piano piano, c’è migrazione da Sud a Nord. Molte inchieste parlano di
migrazione da parte di lavoratori per es.
L’Unificazione socio culturale del paese italiano non fu facile, perché c’erano molte
differenze, questo però porta a una necessità di un’apertura del mercato pubblicitario, per
cercare di riavviare il processo di consumo in quanto in questo periodo la serialità di
produzione (produrre prodotti in serei) si diffonde molto.
Questo mercato pubblicitario è sempre nell’ottica del compromesso. (Noi abbiamo la
pubblicità nella tv, ma la pubblicità come può essere?)-> [risposta alla domanda]àLa
pubblicità non può essere lo spot americano che ti porta al consumo, la pubblicità deve
essere un miglioramento per chi la vede. Deve dare uno sguardo verso una società in cui i
ruoli sono ben distinti. Donna sta a casa oppure lavora (x necessità perché non può
permettersi di stare a casa, ma di solito la fig della donna sta a casa; la fig della donna
benestante si può permettere di andare a fare la spesa. La pubblicità italiana trova tutti
quest