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APPUNTI LEZIONI PROF. INNOCENTI

La serialità cenni storici

Prodotto seriale cinematogrsfico che ha come sfondo il prodotto in serie di stampo industriale.

Prima forma culturale di tipo seriale è il romanzo a puntato (feuilleton). Alla letteratura si affianca

nel 1825 il fumetto nato negli stati uniti. Prima delle serie televisive vi erano i serial cinematografici

degli anni 10 a struttura episodi e conclusione a cliffhanger. Questo modello seriale produce

divismo, fidelizzazione e dinamiche produttive e di diffusione al massimo grado per i tempi di

lavorazione brevi. Anche nel medium radiofonico con il bradcasting e l’aumento delle ore di

programmazione dsi cominciano ad usare rodotti di tipo seriale per riempire le ore.

I modelli narrativi

Telefilm: termine usato in italia per indicare i prodotti seriali di provenienza statunitense, ma

sarebbe più giusto usarlo per indicare i film per la tv (made for tv movies).

I prodotti seriali si dividono in due categorie:

Serial: racconto articolato in un numero variabile di puntate, che sono segmenti di storia non

autosufficiente, aperte e concatenata con quella precedente e seguente. A questa categoria fanno

parte i contonous serial (soap opera e telenovela) e i miniserial

Serie: racconto articolato in episodi che sono frammenti narrativi autoconclusivi e indipendenti. Si

divide in serie antologica (cioè in ogni episodio c’è continuità tematica ma i personaggi son sempre

diversi); sit-com (episodi corti di mezz’ora solitamente comici, rapporti interpersonali, interni); serie

tradizionale (schema fisso e carattere fisso a cui ruotano attorno personaggi secondari che

cambiano).

Serie serializzata: prodotto ibrido, tendenza contemporanea. È una serie che però ha elementi

presi dal serial. Struttura ad episodi autoconclusivi ma ha una linea narrativa he si estende per più

episodi, lasciando la trama aperta tipica del serial. La serie serializzata è infatti costituita da un

anthology plot e da un running plot. Tendenza cominciata nel 1981 con Hill Street Blues e

culminata negli anni Novanta con E.R. e Buffy.

(ne parla U.Eco, aggiungendovi ricalco, ripresa, saga e riflettendo sul dialogismo intertestuale;

Complessità narrativa Jason Mittel).

Genere, format e formato

Rick Altman studia i generi cinematografici e riconosce la loro importanza e per gli spettatori e per i

produttori. In ambito televisivo i generi secondo Creeber riprendono la classificazione

cinematografica e sono effettivamente importanti per i produttori e per gli spettatori. Genere è

difficile da riconoscere e delimitare entro precisi confini, soprattutto nella contemporaneità dove si

tende alla contaminazione tra più generi. E’ importante distinguerli dal concetto di format e

formato. (ne parla Grignaffini nel documento )

Spin-off e crossover

Spin-off: prendere un personaggio di una serie, anche il protagonista, e crearci intorno una nuova

serie. Solitamente ha meno successo della serie originale. Spin-off può essere anche ambientale:

un esempio è CSI, viene ripreso il contesto, l’ambiente, ma cambia il luogo delle vicende e i

personaggi (tra una stagione e l’altra si verificano anche fenomeni di crossover)

Crossover: è la sovrapposizione tra spazi, ovvero lo spazio dell’intera serie viene ampliato e

inserito all’interno di un mondo allargato che include personaggi appartenenti ad un diverso

universo narrativo, con una certa affinità di genere e temi. Questo permette di uscire dai confini e

ha una funzione di traino: porta gli spettatori ad affezionarsi ad entrambe le serie e a non dividersi

ni due diversi schieramenti

Dialogismo intertestuale

È il rapporto intertestuale tra prodotti seriali televisivi e altri ambiti della comunicazione. In

particolare è importante il ruolo della citazione stilistica tra film e serie, o come parodia (starsky e

hutch) o come omaggio (Mission impossible) Queste modalità rientrano in quello che Eco chiama

enciclopedia intertestuale cioè in testi che citano altri testi e la conoscenza dei testi precedenti èil

presupposto necessario per l’apprezzamento del testo in esame. Nel caso dei film ispirati a serie

questo tipo di prodotto fa leva sul ritorno del già noto e il piacere di ritrovarlo. Solitamente passa

del tempo tra serie e film, facendo incrementare curiosità nello spettatore e varie possibilità del

what if.. ; molte volte per ovviare all’invecchiamento degli attori si ricorre ad un nuovo cast (come

avviene con Charlie’s Angels) ma altre volte, anche se più rare, il cast è lo stesso (come i film di

Star Trek, anche se l’ultimo Next Generation cambia il cast, sia per ovviare all’invecchiamento, sia

per attrarre nuove generazioni di fan; o come X-Files che riprende il cast originale perché viene

fatto subito dopo la serie).

Viceversa se p la serie e riprendere un film non è necessario conoscere i presupporti del film

perché la serie inserisce tutto ciò che occorre per la comprensione della storia (es. M.A.S.H).

(Dialogismo intertestuale Eco; rapporto tra media e casting Ina Rae Hark).

Golden Age

I Golden age: dagli anni 50 ai 60 tv come medium di massa, prodotti ancora in auge e prodotti

innovativi come gli anthology drama.

II Golden age: bisogna aspettare gli anni ’80 con Hill Street Blues he inaugura la nuova tendenza

multistrand e cioè il periodo della complessità narrativa e della serie serializzata che avrà il suo

culmine con E.R. nel ’94, per poi proseguire con 24, Lost e Dr.House.

Questo tipo di prodotti sono considerati quality televisioni, anche se capire che cosa è di qualità e

che cosa no non è facile. Per gli studiosi quality television si intende programmi caratterizzati da

ibridismo, cast importanti, autoriflessività e realismo (Viewers for quality television fino al 2000).

Questa tipologia di programmi in italia è dettata dalla necessità di coprire le ore di programmazione

giornaliere andare aumentando dall’inizio degli anni Ottanta. Lo studio di questi prodotti è difficile in

quanto parte della loro complessità scaturisce da connessioni intertstuali e intermediali; inoltre c’è

anche il problema che lo studioso deve essere abbastanza vicino e lontano dalla serie, ovvero per

analizzarla deve ben conoscerla ma dovrebbe essere imparziale e non influenzato dalla sua

fedeltà e affezione ala serie. Jenkins a questo proposito ha coniato il tremine Aca/fan per

identificare quegli accademici che studano le serie tv ma sono anche appassionati di questa

stessa. Sempre jenkins parla di convergenza culturale, che implica una molteplicità di servizi fruibili

attraverso un mezzo di comunicazione e si basa sull’idea di compresenza e di interazione di più

mezzi di comunicazione in uno stesso supporto informativo. Si parla di contenuti multimediali. La

convergenza culturale mette in piedi un processo di bracconaffio che rihiama in causa tutte le

conoscenze e competenze pregresse dello spettatore e di organizza intorno alla abbondanza di

materiali che i media stessi mettono a disposizione.

High concept e serie tv

Il concetto di high concept viene definito da Wyatt nei confronti del blockbuster cinematografico

con la caratteristicca di uno stile riconoscibile, definito e di impatto. Esso deve avere un’alta

vendibilità, una struttura modulare e adatto ad essere trasportato su più supporti. Queste sono

tutte caratteristiche che possono essere adattate alle serie tv che hanno una narrativa multilineare

tanto da fungere da spunto per nuove narrazioni e intrecci dando vita al fenomeno del franchise

cioè prodotti che possono essere replicati su più formati mediatici. Le serie franchie sono un

insieme di artefatti culturali ad un intreccio di narrazioni che viaggiano su canali differenti. Questi

due concetti permettono di affrontare il discorso delle serie tv come prodotto ad alto potenziale e

sfruttabili in altri contesti (convergenza culturale e mediale)

Serialità e nuovi media

Prodotti seriali sono quindi soggetti all’affrancamento dei contenuti rispetto al device, tanto che i

contenuti sono fruibili in diverse piattaforme e in diversi formati che vengono adattati in base al

device.

Minisodes spazio nei social network (My Soace della sony) con l’obiettivo di prendere serie di

successo e comprimere gli episodi con l’obiettivo di adattarli alla nuova snack culture; ,webisodes

episodi di stampo televisivo ma che vengono trasmessi solo via web (Prom Queen o i fan seies) e

mobisodes episodi previ prodotti per apparecchi mobili come cellulari o tablet, pochi minuti (es 24-

conspirancy).

Spettatori e fan

LA dilatazione e la diluizione della narrazione seriale ha portato a fenomeni di cultualizzazione e

fidelizzazione. L successo delle serie porta fan ad unirsi in comunità e a discutere intorno alla serie

preferita. Si sviluppa così il fenomeno del fandom, il cui strumento privilegiato è la scrittura.

Produzione di fan fiction, il web è terreno per questo tipo di prodotto che può sfociare nella

parodia. Tra le fan series ci sono sottogeneri come le slash fiction o hurt-confort , ma la comunità

di fan va a creare anche fan art, songfic ,filking o fenomeni di cosplaying. (documento di Jenkins

che parla delle comunità di fan di Star Trek e riflette sui 4 livelli di comunità fandom e di

convergenza culturale; sul nuovo tipo di convergenza culturale invece riflette Massimo scaglioni

che dice che il fandom da subculturale diventa fenomeno mainstream grazie al web)

Storia dei media di massa e la serialità

Sono strettamente legati tra di loro in quanto il processo di serializzazione riguarda non solo la

serie televisiva ma anche la programmazione mediatica, e può essere sintetizzata in tre punti:

- Il processo di serializzazione riguarda i formati tradizionali come i prodotti cinematografici e

le serie televisive

- Negli anni Ottanta si instaura un effetto alone cioè nell’espansione dei formati e dei

contenuti seriali al di fuori dell’ambito circoscritto delle serie tv imponendo un0invasione e

una colonizzazione del palinsesto da parte di programmi he appartengono ala più vasta

categoria dell’intrattenimento.

- L’effetto alone assume una forma ancora più complessa ai giorni nostri attraverso

l’instaurarsi di un processo di espansione transmediale che fa sì che i prodotti seriali

televisivi esondino i confini del medium per il quale sono inizialmente pensati e tendano

invece a migrare verso altri media. Siamo nell’ambito della costruzione di prodotti

multipiattaforma, basati su forme narrative transmediali modulari e high concept per le quali

il medium televisivo rappresenta una sorta di punto di ingresso all’interno di universi

finzionali molto più complessi.

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
1 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecc.ila di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della radio e della televisione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Innocenti Veronica.