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Il libro della vita

Fu scritto da lei perché costretta; deve obbedire a ordini di 2: - i confessori (la chiesa) e perché lo vuole Dio; scrivendo quest'opera letteraria lei prova paura perché non è molto colta e quindi non ha fondamenti e perché l'argomento potrebbe causare una reazione dell'Inquisizione; - Il terzo dono (Dio) per la propria esperienza mistica; Si affida ai confessori quando capisce di avere i doni, ma non tutti sono abbastanza colti oppure capaci di aiutarla, quindi si confronta con molti di loro. Le viene detto di scrivere quello che prova, vede, sente, ma lei non è sicura e chiede consigli ad un confessore. Le viene consegnato un libro (manuale teologico per eccellenza dell'esperienza ascetica) = "Subida del Monte Sió" ("Ascesa o salita al Monte Sió") di Bernardo de Laredo, e ha il compito di analizzarlo evidenziando le cose simili alla sua esperienza e nel frattempo deveanche scrivere della propria vita personale (ha 39 anni). Una volta compiuto il primo tentativo, il confessore con cui si consulta le dice che lei non comunica con Dio, ma con il diavolo. Per i seguenti anni vive nel terrore di una punizione, decide poi di affidarsi ad un gesuita che le consiglia di non scrivere della sua vita in maniera troppo personale, le sconsiglia cioè l'autobiografia, ma di scrivere una confessione generale per una assoluzione dei peccati. Non è ancora chiaro se si tratti di Dio o del diavolo fino al 1560 (quando ha 45 anni), anno in cui Santa Teresa acquisisce il terzo dono e quindi riesce a convincere tutti che lei ha esperienze mistiche dovute a Dio. Finisce l'opera due anni dopo, nel 1562, ma ancora non è ritenuto abbastanza. La sesta versione, cioè l'ultima, è realizzata nel 1564-1565. C'è un cambiamento fondamentale tra la versione del 1562 e quella del 1564: i confessori le avevano chiesto di dividere il

libro in più parti, poiché non volevano che fosse messo tutto insieme e quindicì è stata una suddivisione dell'opera.

1-vita è andata persa e ci rimane la

2-confessione generale

3-45 anni

4-1560

5-1562

6-1564

7-1565

La suddivisione ci aiuta ad analizzare l'opera:

1-è una lunghissima lettera (Lazarillo de Tormes) rivolta ai confessori; tono conversazionale

2-V.M. (vostra Signoria, cioè i confessori, i direttori spirituali Lazaro non dice chi è V.M.)

3-parte autobiografica, cioè i capitoli 1-10 in cui racconta la sua vita spirituale biologica da quando è nata, fino a quando ha avuto quel dono; ci sono due voci ben distinte: Santa Teresa come personaggio che compie azioni del passato e Santa Teresa come autrice nel presente. Dice che il suo cambiamento si chiama conversione perché nacque quando ebbe la sua prima esperienza mistica. Cambio della realtà da cieca a vedente. E trattato dottrinale.

Il testo che ho scritto è di teologia. La seconda parte va dal capitolo 11 al 22. È un trattato sulla preghiera in cui racconta le diverse gradazioni della preghiera. Parla di una donna qualunque che prega ed elimina ogni riferimento alla propria persona (preghiera come sfogo); c'è un' allegoria: pregare è come annaffiare un orto (gradi diversi di preghiera per avvicinarsi a Dio: 1) è come prendere l'acqua nel pozzo e annaffiare le piante, 2) annaffiare con un mulino per poter avere un buon raccolto e la felicità, 3) quando non devi annaffiare (è segno delle potenze dell'anima in quanto si prega perché esce naturale; infatti ci pensa madre natura ed entri in contatto con la divinità, 4) annaffiare con la pioggia il giardino è considerato il gradino assoluto poiché rappresenta l'unione mistica con Dio, cioè il contatto con Dio.

3° trattato: cap. 23 - 32: parla della sua strada verso l'unione mistica e di...

cosa si può raggiungere tramite la preghiera. Lo fa a partire dall'ultimo gradino, ovvero il contatto con Dio; 4° trattato: cap. 32- 36: cambia radicalmente; si parla del primo monastero di Santa Teresa solo per donne devote a Dio. Questa parte fu aggiunta in seguito perché fu costretta a farlo. Parla del suo atteggiamento politico per aprire il monastero di San José (il potere voleva che le donne rimanessero ciò che erano sempre state); 5° trattato: cap. 37- 40: riprende il discorso del suo percorso mistico (parte introspettiva). Lora racconta come un percorso, come dei piccoli passi che ha fatto per raggiungere Dio. Ci racconta la sua serenità, non ha alcun dubbio su chi provoca le sue visioni, cioè Merced/ Mercedes: cosa ho ottenuto io tramite la preghiera. Il 4° e il 5° trattato si sono aggiunti successivamente agli altri. *IMPORTANTE: 1) profondissima umiltà di S. Teresa, perché si presenta come essere inferiore e noncapisce come ha potuto ricevere un dono così alto; 2) mancanza di formazione: lotta tra il diavolo e Dio, cioè il bene ed il male, dove al centro vi è l'anima di S. Teresa romanzo sentimentale; 3) non voleva che il suo libro venisse pubblicato (provava vergogna); 4) gratitudine verso Dio e verso i confessori per la possibilità di raccontare la sua confessione; 5) dubbio, che la salva: non sa se è Dio o il diavolo

UTOPIA-UTOPISMO (XVI sec)

"EL PASTOR" (pastori- natura- sentimento amoroso= il pastore vive in un ambiente completamente naturale per volere di Dio, cioè il Locus Amoenus che è il massimo della bellezza creata da Dio): Bucolismo sotto diverse prospettive.

Nello stesso periodo si sviluppano: IL PASTORE rozzo, ovvero il personaggio che faceva ridere e IL PASTORE IDEALIZZATO, ovvero il personaggio perfetto.

-strada laica: Teocrito (idealizza), Virgilio (uomo perfetto che abita nel luogo perfetto, quindi il locus amoenus)

Boccaccio.-strada religiosa: i primi ad adorare Cristo erano pastori (ruolo fondamentale sia dall'inizio) eappaiono anche come i primi ad aver creduto nella sua esistenza nel teatro occidentale (eranodegli esempi per i cristiani).

SANNAZZAROCompose l' ARCADIA (Napoli 1504) che ebbe un successo strepitoso: formula perfetta di scrittura.

  1. echi autobiografici presenti nell'opera;
  2. reminiscenze classiche;
  3. presenza del pastore, persona speciale poiché è l'unica capace di provare sentimenti;
  4. presenza della natura;
  5. neoplatonismo, mondo ideale;

Attraverso il successo ottenuto, questa opera riesce ad impattare anche altri generi (modaletteraria). I pastori compaiono nelle varie letterature soprattutto nei romanzi cavallereschi, dovesi mettono a confronto il mondo delle armi e quello della natura e nei romanzi sentimentali.

Il suo successo è dovuto a: →1-sofferenza d'amore, cioè amore non corrisposto inizio (amore favorevole), poco

dopo(abbandono di lei), nell'opera (dolore); 2-felicità dell'essere in contatto con la natura; 3-disperazione, infatti si parla persino di suicidio; 4-solitudine, poiché le cose importanti della vita si fanno da soli, come soffrire per amore; 5- musica: come musica e come poesia = la musica e lo sfogo alla sofferenza. Dio sceglie gli uomini (pastori) che devono vivere in natura e quindi quelli che proveranno sentimenti. I pastori sono puri e incontaminati dell'ambiente umano corrotto e di conseguenza quello che provano è vero e sincero. Spazio collegato al tempo: quando il pastore non è innamorato e crede che il suo amore sia corrisposto non sente il passare del tempo non si accorge dei cambiamenti, poiché è talmente felice da non accorgersi dello scorrere del tempo tempo astratto. Il pastore si accorge del tempo solo quando inizia a soffrire tempo reale. Inizia a scandire il tempo (esempio: il momento in cui soffre, ilmomento in cui viene tradito, il momento in cui viene lasciato…). Attraverso il passare del tempo, il pastore scopre l'esistenza della morte: il tempo che scorre porta alla fine della vita. Il pastore deve ricreare il suo mondo, dal mondo perfetto senza tempo in cui viveva al mondo orribile devastato dal passare del tempo in cui si ritrova a vivere. Concetto fondamentale: conflicto = livello di introspezione profondo: la persona riflette sulla propria sofferenza dovuta al conflitto amoroso. JORGE LORENZO DE MONTEMAYOR Origine portoghese, muore in Piemonte nel 1561. Era un cortigiano molto colto che aveva una profonda cultura teologica. LA DIANA: uno dei libri più letti del XVI-XVII secolo dopo l'Arcadia. La Diana è la versione evoluta, spagnolizzata dell'Arcadia. Una casistica di storie amorose sofferenti: ognuno soffre in modo diverso. L'autore cerca di parlare di diverse tipologie di sofferenza per coinvolgere attivamente il lettore. Anche sel'argomento principale è l'amore non felice di Diana, l'autore racconta nel mentre le storie di diversi personaggi che soffrono per amore e ne offre anche delle soluzioni, perciò possiamo definirlo anche manuale pratico d'amore. Argomenti: - Storia principale: triangolo amoroso tra tre pastori, cioè Diana, Sireno e Silvano. Questa storia idealizzata si sviluppa nei pressi di un fiume reale, l'Esla. Sireno e Silvano sono innamorati di Diana, ma lei ricambia solo Sireno mentre detesta Silvano di cui non ci viene parlato male. A loro volta i due pastori si odiano a vicenda. Improvvisamente Sireno è costretto a partire, quando torna dopo un anno, trova Diana già sposata con un uomo orribile (Delio) del quale non è affatto innamorata (ci viene spiegato quanto soffrono questi tre personaggi). - Altre storie: Filismena, storia d'amore urbana. 2 motivi: il pubblico è della città, l'autore vuole che i lettori si identifichino con i personaggi.

Lettori contrappongono le sfere d'amore in natura e quella urbana. Felicia è una maga che dovrebbe poter risolvere le sofferenze degli altri che le chiedono aiuto. I pastori naturali per entrare in quello urbano, cioè nel palazzo di una donna altolocata.

SIMILITUDINI TRA ARCADIA E LA DIANA:

  1. Scelta metrica: c'è organizzazione, ovvero la mescolanza di prosa e verso con l'aggiunta della poesia in determinati punti. Non c'è organizzazione, la poesia è inserita senza una regola precisa.
  2. La lingua: ha provato senza riuscirci a mantenere la lingua dolce e poetica. È riuscito a mantenere la lingua dolce e gentile, ovvero essere poetico nel verso e nella prosa.
  3. Onomastica (denominazione): l'autore si ispira ai nomi usati da Virgilio del mondo classico. L'autore riprende il modello di Sannazzaro, cioè classico, ma inventa anche alcuni termini non appartenenti al classicismo.

FERNANDO DE ROJAS: Nasce probabilmente tra il 1473 e il 1476.

Nato in un paesino della provincia di Toledo, era un converso di qu
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Publisher
A.A. 2021-2022
42 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/05 Letteratura spagnola

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher el1235 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura Spagnola e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Rubio Arquez Marcial.