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LETTERATURA PER L'INFANZIA

Come può essere definita la letteratura per l'infanzia? Non ha confini rigidi, la letteratura per l'infanzia è duttile, non è una palestra didattica. Ci sono libri per adulti che vengono poi letti anche dai bambini (viaggi di GULLIVER) o anche libri a cui gli adulti si sono interessati (Harry Potter). Nella dizione letteratura per l'infanzia si capisce che è destinata ai bambini: il senso della letteratura per ragazzi è quello di educare, un adulto scrive per i bambini. L'educazione comporta una forma di violenza (Pinocchio). Si scrive per i bambini perché la letteratura per l'infanzia può allenare l'immaginazione, educarli ai vari sentimenti, incuriosire, trasmettere valori. Gli adulti sentono di avere delle conoscenze da trasmettere ai più piccoli (impulso didattico). Quando la letteratura per l'infanzia nasce (700) l'impulso didattico è fortissimo.

Un adulto scrive per i bambini per comunicare un modo di leggere il mondo, e gli comunica anche che cosa significa essere bambino. La domanda alla quale dobbiamo rispondere, è il bambino che ci viene presentato dagli adulti è quello che esce dal periodo dell'infanzia. L'incontro che rimane bambino è Peter Pan, bambino perfetto, che non cresce, rispecchia tutte le ansie degli adulti, costruito dagli adulti per gli adulti. Si parla di alfabetizzazione, la letteratura per l'infanzia insegna il ritmo della lingua, consentono di associare la lettera al suono. Ci sono competenze che emergono, è una lenta costruzione del cervello di un bambino. Il nostro cervello non è nato per leggere, ma si creano poi delle zone, che saranno adibite all'alfabeti e alla lettura. Il bambino va obbligato a attivare delle reti del cervello, cosicché si possa acquisire la competenza di lettura. È importante leggere le figure, decodificare le

immagini (visual literacy). Lorenzo Mattotti è un grande disegnatore, che ha disegnato il pinocchio. "Non si può alfabetizzare senza istruire". L'istruzione è il passaggio delle informazioni che può avvenire anche su libri che non sono concepiti per l'istruzione (libri per l'acquisizione di concetti 2-3 anni, additare l'oggetto che l'adulto legge, ricavare significato dalle immagini) – "l'immagine è un regalo che il bambino deve scartare piano piano". Non significa precocissimo, ma costruzione della motivazione (PERCORSO MATTEW). L'apprendimento significativo avviene solo se c'è coinvolgimento emotivo. Le competenze devono costruirsi attraverso libri che facciano sentire il bambino protagonista, gli permettano di interagire con il libro. Entra in gioco lo scrittore di qualità, che non ammaestra, ma scrive perché il bambino possa leggere con più chiavi di lettura.

Gli illustratori non lanciano messaggi: se è vero che c'è l'impulso didattico, che non è invasivo, ma permette all'autore di proporre una chiave di lettura, che il bambino può accettare o meno. Gianni Rodari ha rivoluzionato questa letteratura, con rime dolciastre, con la sua ideologia marxista e Gramsciana. La letteratura per Rodari serviva ad emancipare il bambino rispetto agli adulti, alle convenzioni sociali. Rodari riesce a concepire la letteratura per l'infanzia come impegnata (filastrocche, grammatica al telefono, grammatica della fantasia). Rodari fa della letteratura qualcosa di filosoficamente impegnato, ma leggero. Il bambino va punzonato, stimolato. Roald Hall è stato uno degli scrittori che hanno tematizzato l'oppressione infantile (protagonista della Fabbrica di Cioccolato). La letteratura per l'infanzia stimola il lettore a porsi delle domande senza dare risposte definite. Lo scrittore per l'infanziascrive avendo in mente un'idea di bambino, un bambino intelligente, capace di cogliere la scrittura. Rodari chiede spesso al bambino di completare la storia: MAI AVERE PAURA DELLA PAROLA FINE. Il libro può diventare vita, non può essere oggetto di valutazione didattica, può essere qualcosa che lascia una traccia. Quando il bambino impara a leggere è importante che sia in grado di orientarsi su proposte diverse. I libri per l'infanzia aprono finestre al bambino sulla realtà (immigrazione) oppure possono essere libri fatti di sole immagini (utili agli adulti, come ai bambini). David Helsinki dice che noi stiamo educando un super bimbo (un bambino intelligente, sottoposto a delle proiezioni autistiche). Il bambino non è libero di esplorare, sporcarsi, annoiarsi (il tempo vuoto è il tempo della creatività). La scuola deve produrre soggetti efficienti per rispondere alle esigenze della società; la scuola deve risanare, guidare.

colmare le disuguaglianze, le differenze di opportunità, cosa che la scuola non fa. - "Immaginare significa concepire l'alternativa" - Rodari.

Essere creativi, per Rodari, significa essere liberi. Rodari dice che ci sono un'infinità di modi di raccontare, il bambino viaggia (Alice, Il Piccolo Principe, Pinocchio). Molti bambini di questa letteratura sono bambini a contatto con il mondo naturale, ci sono il qui e l'altrove, che rimane un'esperienza ricca di incontri con l'altro di sé. Il bambino è il divenire, in cambiamento, il bambino è l'altro per eccellenza, il bambino è l'alieno rispetto all'adulto. Essere bambini è una dimensione perduta ma recuperabile. C'è un grado zero dell'infanzia che può essere raccontato, ma è difficile.

Il libro "Che cos'è un bambino" di Beatrice Alemagna è un libro molto amato dagli

educatori perché non parlano solo ai bambini, ma anche agli adulti. Ci sono tanti bambini, con pelle e tratti somatici diversi. I bambini del libro non sono belli, ma sono autentici. L'immagine non descrive esattamente ciò che dice il testo. Il bambino cambia, l'adulto invece sente di non poter più cambiare. I bambini hanno fretta di crescere, ma ci sono bambini che pensano che essere adulti sia bello, ed altri che invece, divenuti adulti, desiderano tornare bambini. Il cervello di un bambino è un cervello potentissimo, il bambino inventa, coglie degli aspetti della realtà che l'adulto non riesce più a capire. I bambini desiderano cose strane: sentire sempre la stessa favola tutti i giorni, mettere le scarpe con le luci. I bambini vogliono essere ascoltati con gli occhi spalancati: hanno bisogno di attenzione. I bambini possiedono cose piccole, ma per loro il mondo gli sembra grande. Le caratteristiche del bambino vanno esaltate.

quello che il bambino è, mnon per quello che deve diventare (come nell' '800). Oggi dobbiamo rifarci a Rousseau, che sichiedeva a cosa servisse l'infanzia. L'infanzia è scoprire nuove cose. Noi imponiamo al bambinoun falso se, che lo porterà alla nevrosi. Il compito degli scrittori è quello di chiedersi "cos'è l'infanzia?".Nella "Storia di un orso arruffato", la storia viene raccontata nello spazio bianco e i ¾ dellapagina vengono dedicati all'illustrazioneBenedetto croce riflette sui parametri classici della letteratura per l'infanzia (Occhi, Cuore ecc)attribuendo alla letteratura per l'infanzia una funzione non artistica, non educativa, non estetica.La letteratura per l'infanzia è sempre stata oggetto di dibattito, anche ove il contesto storico sipresentava favorevole ad accoglierla. Durante il periodo della guerra fredda infatti, furono messiin

Circolazione dei bellissimi libri per bambini che portavano avanti valori come la libertà, la democrazia e la divergenza. La letteratura per l'infanzia si basa sulla conoscenza del bambino. Un libro consta però di relazioni con i bambini: le fiabe sono educativi (o almeno lo erano nel passato): il concetto di educazione si è evoluto, l'educatore deve preparare il bambino ai contesti in cui egli stesso si troverà. La formazione può avvenire in mille modi diversi: formazione significa libertà, indipendenza, capacità di produrre cultura. Ci si è dimenticati però che il bambino è deformabile, è una materia grezza (Robinson Crusoe Friday). L'infanzia è un'età manchevole, tendente alla deviazione, al maligno: il bambino rappresenta un'alterità che mette in crisi l'adulto, un qualcosa di fuori dal comune; il bambino è capace di miracoli "Puer"

divinus (Virgilio) perché a differenza dell'adulto non è ancora civilizzato, ma anche incapace di parlare Enfant, che parla in modo incomprensibile. I bambini devono essere assimilati dagli adulti. Soprattutto nella società borghese vediamo come l'infanzia del bambino è un costruire quello che lui sarà un domani. Morin dirà: "Non la testa ben piena, ma la testa ben fatta". Nel romanzo di Almond, "Skelly" che affronta delle tematiche dedicate all'adolescenza, si trovano tanti vuoti da riempire. In cui è perfino negoziabile l'interpretazione della storia. Almond, vincitore del premio Nobel della letteratura per ragazzi disse: "Il mondo dei libri per bambini è anche il paese dei mostri selvaggi". "Nel paese dei mostri selvaggi" è anche un libro illustrato. Il libro parla di un viaggio: un bambino è sgridato dalla madre ed è

mandato in camera – a questo punto, Max, il protagonista, giunge nel paese dei mostri, terribili per come sono descritti, ma piuttosto buffi per come sono effettivamente raffigurati dalle immagini. La relazione asimmetrica tra il bambino e l'autore del libro è difficile, perché non tutto è prevedibile: le reazioni dei bambini non possono essere previste. Le storie diventano alimento dell'immaginazione dei bambini. I bambini sono esseri selvaggi grazie ai migliori libri per l'infanzia, la selvatichezza fa sì che il bambino viva un'infanzia completa. Nella prima infanzia si costruisce una relazione narrativa che si basa su varie esperienze: - Esperienza cognitiva: esperienza che implica la presenza del bambino, dell'adulto e del libro; - Esperienza sinestetica: suoni, musica, contatto fisico con il libro; - Esperienza di ascolto: Leggere le immagini, per un bambino, non è scontato, ma graduale, che gli permette di usare.

La "visual literacy". L'adulto deve preoccuparsi che il bambino impari a leggere (da 0 a 6 anni). Se un genitore viene introdotto nel mondo della letteratura per l'infanzia permette sicuramente al bambino di leggere nel modo più corretto.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
6 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher StefanoManz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara o del prof Filograsso Ilaria.