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La Commedia dell'Arte

La commedia dell'arte è un genere teatrale nato in Italia nella metà del Cinquecento e vivo fino alla fine del Settecento, fino alla riforma goldoniana.

Il nome "arte" nel Medioevo significava mestiere, professione, quello del teatrante infatti era un vero e proprio mestiere. Le sue caratteristiche entusiasmarono fin da subito il pubblico: gli attori non recitavano testi ma improvvisavano i dialoghi in scena. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma da canovacci, detti anche scenari, all'inizio erano tenute all'aperto con una scenografia formata da pochi oggetti.

C'erano tipi fissi come Arlecchino, Il capitano o Brighella, alcuni personaggi portavano sul volto maschere di cuoio e si

intrecciavano dialetti e lingue diverse. Avevano caratterizzazioni particolari, come costumi bizzarri, lingue non consuete o l'uso di maschere. Uno spettacolo era composto in genere, da una o due coppie di giovani innamorati, uno o due servi, una servetta, due vecchi o il capitano. A metà del Cinquecento, persone di diversa provenienza sociale cominciano a riunirsi per dar vita a spettacoli più complessi, che potevano essere comprati non solo dall'aristocrazia ma anche da un pubblico meno ricco, tramite la vendita di biglietti di ingresso. La maschera più nota della Commedia dell'Arte fu senza dubbio Arlecchino. Probabilmente di origine francese, nel Cinquecento/Seicento divenne maschera dei comici dell'arte, con il ruolo del secondo Zani, il servo furbo, sciocco, ladro e bugiardo sempre in conflitto con il padrone. Il nonsense Il nonsense, termine inglese che significa "senza senso", è un breve testo poetico assolutamente privo di un

senso logico. Ha come unico scopo quello di divertire i lettori tramite giochi di parole, suoni che si rincorrono, accostamenti assurdi e immagini bizzarre.

Mario Lodi

  • Mario Lodi nasce nel 1922 a Piadena, Cremona e si diploma come maestro.
  • Da studente si ribella alle manifestazioni per la guerra organizzate dai fascisti.
  • Durante la guerra subisce il carcere per motivi politici e nel 1945, dopo la Liberazione, aderisce alla sezione del Fronte della Gioventù a Piadena.
  • Diventerà maestro di ruolo e viene in contatto con il Movimento di Cooperazione Educativa, un gruppo di docenti di ogni livello che intendono adeguare l’insegnamento nella scuola pubblica ai principi della Costituzione repubblicana.
  • Seguendo le tecniche del pedagogista francese Freinet, Lodi propone una nuova impostazione pedagogica e alternativa alla scuola trasmissiva, con il libro di testo libero, il calcolo vivente e le attività espressive come la pittura, il teatro o la danza.

ricerca sul campo.

Si dedica anche ad attività extrascolastiche come la Biblioteca Popolare

Nel 1956 Lodi ottiene il trasferimento alla scuola elementare di Vho di Piadena, suo paese natale e in ventidue anni di insegnamento, scrive molti libri tra cui: fiabe e racconti, ma anche opere basate sulle esperienze pedagogiche.

Nel 1980 con un'indagine su territorio nazionale, raccoglie 5000 fiabe inventate dai bambini. Sull'aspira di questa indagine, nasce nel 1983 A&B, un giornale interamente scritto e illustrato dai bambini.

A&B (adulti e bambini) è stato un giornale realizzato con testi, poesie, disegni, ricerche e stories scritte dai bambini di tante scuole di tutta Italia insieme ai loro insegnanti. Il progetto è stato sviluppato nel 1983 fino al 1988.

Nel 1988, su richiesta di vari comuni e insieme al gruppo redazionale di A&B, riscrive la Costituzione Italiana in forma adatta ai bambini.

Nel 1989 vince il premio Lego per

L'infanzia usando i ricavi del premio per fare qualcosa di utile per i bambini. Nasce così in una cascina, la Casa della Arti e del Gioco, un laboratorio dove vengono analizzati i linguaggi del mondo.

Nel 2002 pubblica Il drago del vulcano e altre storie, un libro di favole per bambini.

Mario Lodi muore nella sua casa nel 2014.

Cipì Cipì è un romanzo scritto da Lodi insieme ai suoi alunni e pubblicato nel 1972. Il libro narra la storia di Cipì, un passerotto che si distingue dai suoi simili sin dal suo primo giorno di vita per la sua voglia di esplorare il mondo. Il suo desiderio di conoscere il mondo è sempre più forte. Eppure questa sua ribellione lo porta a confrontarsi con grandi esperienze, scopre la bellezza della natura, il valore dell'amicizia, impara a difendersi dagli uomini e dal temporale. Alla fine diventa padre e insegna ai suoi figli ad essere laboriosi per mantenersi onesti, ad essere buoni per poter essere amati.

E adaprire bene gli occhi per distinguere il vero dal falso. Si tratta di un romanzo di formazione, adatto ai lettori tra i sei e i cento anni.

Gianni Rodari

  • Gianni Rodari nasce nel 1920 a Omegna, sul Lago d'Orta. Suo padre era un fornaio e muore di bronco-polmonite quando Gianni ha solo dieci anni. In seguito a questa disgrazia, la madre preferisce tornare a Gavirate, suo paese natale.
  • Nel 1931, Rodari entra in seminario per frequentare il ginnasio e distinguendosi per le sue ottime capacità risultando il migliore della classe.
  • Non consegue il diploma di liceo ma opta per le scuole magistrali e a 17 anni consegue il diploma magistrale.
  • Si iscrive all'Università Cattolica di Milano alla facoltà di lingue ma non prenderà mai la laurea, abbandonando dopo alcuni esami.
  • Nel 1940 quando l'Italia entra in guerra, Rodari viene dichiarato rivedibile e non viene richiamato alle armi.
  • Gli eventi drammatici della guerra lo colpiscono.

profondamente quando apprende della morte dei suoi amici Nino Bianchi e Amedeo Marvelli, mentre il fratello viene internato in un campo di concentramento in Germania.

Dopo la caduta del fascismo, si avvicina al Partito Comunista a cui aderisce dal 1944.

Mentre lavora come giornalista, comincia a scrivere racconti per bambini. Pubblica il libro delle filastrocche e il Romanzo di Cipollino.

Nel 1980 vince il premio Anderson, il più importante concorso internazionale per la letteratura dell'infanzia.

Al ritorno da un viaggio, nel 1979, Rodari accusa i primi problemi circolatori che lo porteranno alla morte dopo un intervento nel 1980.

Favole al telefono

La raccolta favole al telefono viene pubblicata nel 1962 presso Einaudi.

Questa raccolta di storie brevi diventa in poco tempo un vero e proprio classico della letteratura per l'infanzia italiana.

Il protagonista è il ragionier Bianchi, un rappresentante farmaceutico in giro per l'Italia per tutta la settimana.

tranne la domenica. Ogni sera, alle nove in punto racconta una favola al telefono alla figlia che non riesce a dormire.

Bianca Pitzorno

  • Nasce nel 1924 a Sassari, fin da piccola disegna, dipinge e si occupa di fotografia
  • Bianca Pitzorno ha pubblicato moltissimi libri, soprattutto di narrativa per adulti e bambini.
  • Si tratta di libri molto diversi tra loro, perché nel corso degli anni sono cambiati il modo di scrivere e i temi che hanno appassionato l'autrice.
  • Si laurea in Lettere e durante gli anni universitari studi cinema
  • Scrive di critica cinematografica, scrive e mette in scena testi teatrali, scrive sceneggiature cinematografiche e realizza documentari.
  • Nel 1968 si trasferisce a Milano dove si specializza in Cinema e Televisione.
  • Nel 1970 viene assunta come funzionaria dalla RAI e si occupa di programmi televisi culturali per ragazzi.
  • Oltre a ideare programmi televisi di intrattenimento, scrive per la televisione sceneggiature per fiction e

cartoni animati e testi per canzoni.

I suoi libri verranno tradotti in francese, tedesco, spagnolo, polacco, ungherese, greco, turco, giapponese e cinese.

Parlare a vanvera

Parlare a vanvera o scendere a patti sono modi di dire che usiamo continuamente, quasi senza pensarci. Nei racconti del volume Parole a Vanvera, Bianca Pitzorno spiega l'origine di questo modo di dire.

Ascolta il mio cuore

È uno tra i libri più importanti di Bianca Pitzotno. È ambientato in Sardegna e narra le avventure di tre scolare in lotta contro la nuova insegnante.

La Shoah raccontata dai bambini

L'olocausto e le persecuzioni razziali sono trattati da molti libri di narrativa per l'infanzia e aiutano a diffondere questo argomento con i lettori più giovani.

Trudi Birger, biologa e scrittrice tedesca, è nata da una famiglia ebrea agita nel 1927 a Francoforte. All'età di 13 anni viene deportata nel campo di concentramento di Stutthof. In questo libro

raccontala sua storia, testimoniando le atrocità della Shoah, ma anche il coraggio e la speranza che le hanno permesso di continuare a sognare la libertà. Nel 1922 pubblica Ho sognato la cioccolata per anni, in cui racconta la sua terribile esperienza nel campo di sterminio. Troviamo poi la storia di Liliana Manfredi, unica sopravvissuta ad una strage nazista. Fucilata insieme alla sua famiglia, rimase solo ferita. Riesce a scappare fino ad un fiume dove un nazista la scopre nascosta nell'erba e decide di salvarle la vita, portandola vicino alla strada, dopo poi qualcuno la trovò e la salvò. Lia Levi ripercorre in Una bambina e Basta, la sua storia al tempo delle leggi razziali. Ha solo sei anni quando la mamma le dice che non potrà più tornare a scuola. Questo perché Mussolini non vuole più bambini ebrei nelle scuole. Lia Levi è nata nel 1931 da una famiglia piemontese di origine ebraica. Ha vissuto da bambina

Le persecuzioni razziali e la deportazione nei campi di concentramento.

Anna Frank

Il diario di Anna Frank inizia nel giugno del 1942. Fino a quel momento la vita di Anna è quella di una qualsiasi ragazzina, anche se l'Olanda, dove Anna vive, è in mano ai tedeschi da due anni. Anna deve portare la stella giudaica, non può prendere il tram e non può frequentare i locali pubblici.

Tutto cambia quando la famiglia Frank si trasferisce nell'alloggio segreto per sfuggire ai tedeschi. Per due anni la famiglia Frank e altri quattro ebrei vivono in questo alloggio senza mai uscire, verranno visitati solo dai loro fidati amici che gli portano cibo, libri e notizie.

Nel 1944 viene fatta irruzione nell'alloggio segreto, in seguito ad una segnalazione di una persona che non è mai stata identificata. Gli otto clandestini vengono arrestati e deportati. Anna e la sorella maggiore Margot passano un mese ad Auschwitz e poi vengono spedite a Bergen Belsen, dove

moriranno di tifo. Solo il padre

Dettagli
A.A. 2023-2024
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giuliaparrotta2001 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Universita telematica "Pegaso" di Napoli o del prof Soglia Nunzia.