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De Amicis non possiamo definirlo classico, benché componga opere di altissima letteratura per

l’infanzia. Luciana Bellatalla precisa che vuole parlare di libri per giovani lettori, che sono gli

adolescenti, piuttosto che di letteratura per l’infanzia. Per lei i classici sono testi che hanno

significato attuale, dove il lettore trova anche la storia di oggi. Nella scuola bisognerebbe leggere

un classico in classe. Un tempo, l’inizio o la fine delle lezioni era dedicato alla lettura a puntate di

un classico di medie proporzioni. Il maestro è il lettore che interpreta il classico che legge. Luciana

Bellatalla affronta il tema della riduzione dei classici: leggere un classico integralmente è

certamente la miglior cosa che si possa fare. I testi della scuola primaria portano delle riduzioni,

che sono spesso una forma di possibile fraintendimento del significato dell’opera. Ridurre significa

dare un frammento e ciò porta ad interpretazioni che possono essere anche distorte rispetto

all’originale. La riduzione può essere anche un modo per stimolare la curiosità e leggere l’opera

intera. Le riduzioni sono quindi una delle forme che l’editoria scolastica esige, con possibili

forzature e distorsioni del testo a livello interpretativo. Esistono poi tante versioni dei classici in

traduzione. Spesso, il traduttore porge al lettore dei testi che non corrispondono all’originale

perché l’interpretazione viene modificata. Lo scrittore può avere la sensibilità adatta per tradurre un

classico, come nel caso di Cesare Pavese. I lavori di traduzione avvicinano ai classici per

interposta persona: il traduttore è colui che si sceglie e sintetizza. Luciana Bellatalla afferma che il

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rapporto dei ragazzi con i classici è sempre mediata dall’adulto che può essere il traduttore o chi

sceglie, che può essere un editore della casa editrice o il maestro che sceglie il testo in classe e lo

sintetizza. L’adulto, a sua volta, si muove seguendo una sua idea di cultura, di bambino e di

educazione. Tradurre “bambino” o “fanciullo” è diverso. Nell’Ottocento, “fanciullo” era una

terminologia ricorrente e si parlava di esso in una letteratura improntata dal cattolicesimo e dal

cristianesimo. Il termine “bambino” accentua invece un carattere di tipo etico e laico. Secondo

Luciana Bellatalla ci sono criteri di cernita: chi fa le antologie ha mano libera nella scelta dei

classici. Il bambino legge i classici attraverso la mediazione dell’adulto traduttore o selezionatore di

testi o passi. Ciò avviene per tutti i generi di letteratura: dalla letteratura mitologica ai romanzi.

Tra gli autori contemporanei che si sono occupati di raccontare la storia mitologica ai bambini c’è

Mino Milani. Mino Milani si è impegnato nella ricostruzione mitologica, molto amata dai bambini.

Mino Milani si occupa della vita di re Artù e del ciclo bretone dei cavalieri della Tavola Rotonda.

Mino Milani ha pubblicato il ciclo sugli eroi della Tavola Rotonda in versione scolastica e con degli

eserciziari. Anche delle prove e delle domande in cui il bambino risponde coinvolgono il lettore.

Mino Milani coniuga lettura e didattica: la narrazione sui classici e dei classici può essere

accompagnata da un’attività didattica. Partendo da un classico, i bambini possono liberamente

rielaborarla. Il classico offre quindi queste piste di lavoro individuale. Re Artù e i cavalieri di Mino

Milani sono personaggi eroici che piacciono tanto ai bambini. Gli eroi sono tantissimi nella

mitologia. L’eroe è sopra l’uomo ma è anche uomo. In re Artù possiamo trovare amicizia e

tradimento e il dolore e la consapevolezza dell’incombenza della morte. Nella mitologia classica,

l’eroe è l’uomo senza dolore e senza patimenti. Nella trasfigurazione di Milani, l’eroe ha dei

sentimenti umani. In questo senso i rifacimenti sono positivi: avere dei modelli e trasfigurarli in

un’ottica di lettura per ragazzi è un lavoro che spesso avviene positivamente.

Secondo Luciana Bellatalla, la fiaba ha dei personaggi che passano da un autore all’altro.

Cenerentola ne è un caso esemplificativo. Il Pentamerone del Cinquecento scritto da Basile, che

riproduce il Decamerone, è una serie di narrazioni che si svolgono in cinque giorni per soli adulti.

La stessa immagine di Cenerentola presentata in da Basile si ripresenta il Perrault. Cenerentola,

che è la povera ragazza che aspira ad essere una dama del grande secolo parigino di fine

Seicento, diventa personaggio nella trasfigurazione in musica di Rossini. In Rossini, Cenerentola

diventa una ragazza candida ingenua per arrivare fino alla Disney, dove è una brava ragazza

sognatrice come tutte le sue coetanee. Questa immagine di Cenerentola si ripete e ha versioni

diverse. Leggere i classici può essere fatto anche in maniera comparativa, cioè prendendo un

personaggio, leggerlo un vari autori e compararli in varie epoche storiche. La Cenerentola della

Disney è quella più vicina ai giorni nostri. Tra Settecento e Ottocento, Luciana Bellatalla ci dà delle

indicazioni riguardo a quale scaffale attingere per leggere dei classici. Robinson Crusoe e I viaggi

di Gulliver sono testi che richiamano il viaggio e l’avventura che saranno un classico filone del

primo Novecento con Emilio Salgari. Quest’ultimo dà l’avvio a viaggi talmente ben immaginati da

sembrare veri. A metà dell’Ottocento, l’autore inglese Charles Dickens scrive David Copperfield.

Rispetto a De Amicis, questo testo è leggibilissimo perché ha un linguaggio vivace, è una lettura

che porta nel passato e descrive un’epoca vittoriana e la società inglese. David Copperfield è

l’esempio realizzato e felice di un ragazzo che, da condizioni disagiate modestissime, ascende al

borghese agiato e benestante che nello stile di vita ripete modelli che un tempo erano aristocratici.

David Copperfield è anche il modello della teoria si Smiles: il self-hepl, cioè la teoria dell’uomo fatto

da sé che, da anglosassone, diventerà il modello statunitense. In Italia, alcuni autori e pedagogisti

si occuperanno del modello di uomo self-hepl che dà un significato positivo alla laboriosità

dell’uomo. Il classico David Copperfield riabilita il lavoro e la fatica individuale. La lettura è un atto

individuale, come l’interpretazione. Non è l’autore, ma è il lettore che indica il significato e la

semantica del testo. Secondo Luciana Bellatalla, la lettura è un viaggio verso spazi aperti: il lettore

ha libertà interpretativa oltre i limiti spaziali e temporali nei quali siamo costretti. La lettura di un

classico si qualifica anche come l’attività trasgressiva ed eversiva per eccellenza. Essa è

apparentemente innocente perché condotta in forma appartate e solitarie ed è anche

straniamento. La lettura principe è quella solitaria che porta allo straniamento dal contesto. Spesso

essa insegna a leggere il mondo in maniera complessa e a non fidarsi delle apparenze. La lettura

apre orizzonti cognitivi al soggetto. Leggere è lavorare autonomamente sul testo e imparare a

diventare autonomamente soggetti critici senza fidarsi delle apparenze. 19

Beseghi si è occupata anche di una letteratura in chiave soprattutto contemporanea, promuovendo

incontri con autori giovani e contemporanei. Beseghi affronta un tema che si lega alla pedagogia

della lettura. Il ruolo del lettore è un tema di non facile approccio. Nella lettura, il ruolo del docente

è stato prevalente e predominante: solitamente il maestro legge e dà linee interpretative. Sulla

scorta di studi statunitensi, il maestro ha lasciato campo e spazio al lettore di poter interpretare. La

letteratura narrativa è quella dialogata e condivisa che coinvolge soprattutto e direttamente il

lettore giovane, che diventa un lettore ostinato e forte. La lettura condivisa è una lettura che si fa

insieme ma non è scolastica: consiste nel mettersi l’uno accanto all’altro e interrompere la lettura

dell’adulto per chiedere spiegazioni su ciò che legge. Un testo offre una gamma stratigrafica di

interpretazione e ciò vuol dire che esistono vari livelli interpretativi. La lettura trasforma il lettore:

leggere significa modificare se stessi. Leggere significa acquisire, da un punto di vista linguistico

nuove parole e quindi allargare il vocabolario. Si modifica il lettore anche perché si modifica sotto il

profilo culturale poiché acquisisce conoscenze e quindi la lettura ha una finalità istruttiva.

Il saggio Letteratura per l’infanzia per una letteratura complessa della sua testualità e della critica

di Franco Cambi si compone di 6 paragrafi. Il primo paragrafo è intitolato Tra narratività e

formatività, il secondo La testualità sempre più al centro, il terzo Incrocio di modelli critici, il quarto

Un confronto aperto per la complessità, il quinto In occasione dei 150 anni dell’Unità e il sesto Un

modello letterario da valorizzare e molto. Il primo paragrafo introduce il saggio e contiene l’idea

fondamentale di questo saggio. Cambi si focalizza sulla doppia identità narrativa e formativa della

letteratura per l’infanzia. Narrativa perché la letteratura per l’infanzia narra. Parla proprio di

narratività e non di letterarietà proprio per distinguere l’uno dall’altro termine. La narratività

comprende anche il testo letterario. La letteratura per l’infanzia è narrativa perché racconta ma lo

fa non usando spesso le parole, ma usando il linguaggio iconico delle immagini in primis

attenendosi alle disponibilità della carta tradizionale. E’ per questo che è narrativa e non solo

letterario. Il testo letterario è composto di sole parole, mentre il testo narrativo narra solo la storia

ma può avere in sé anche l’utilizzo di altri codici come quello iconico oltre a quello verbale. Nella

componente formativa si pone in evidenza anche la parte pedagogica. La narratività e la

formatività sono anche i tratti specifici della letteratura per l’infanzia che distinguono la letteratura

per l’infanzia da altri ambiti letterari, cioè quelli rivolti agli adulti. Quindi, la narratività e la formatività

sono anche la specificità della letteratura per l’infanzia e ne evidenziano anche la complessità. Un

testo che deve essere letto dal punto di vista letterario e pedagogico, è un testo più complesso

rispetto ad uno che può essere letto solo da un punto di vista letterario. Il suo dover essere letta

secondo questo duplice regista fa per certi aspetti di questi te

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
29 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher likelikelike di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Bacchetti Flavia.