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5° SEQUENZA: RENZO VERSO CASA

Questa sequenza inizia con Renzo che si avvia verso la casa di Lucia. I passi di Renzo sono passi

di una persona infuriata, che non sa che fare, ma con una smania addosso di far qualcosa di terribile.

Qui la mente turbata di Renzo è attraversata da diverse possibilità di azione. Il primo desiderio

sarebbe quello di affrontare direttamente il suo rivale: Don Rodrigo. Quest’ultimo non è però un rivale

d’amore; egli vuole possedere Lucia solo per una scommessa con il cugino, si tratta di un semplice

punto di orgoglio nobiliare. Lucia è solo un oggetto che egli vuole avere per soddisfare un capriccio

successivamente, l’antefatto non

e per affermare la sua potenza. Questo però il lettore lo capirà solo

minaccia. L’antefatto verrà svelato solo nel capitolo 3 in cui

è quindi chiaro, si conosce solo Lucia

rivela di aver ricevuto qualche giorno prima del 7 novembre le attenzioni di Don Rodrigo. Si ha quindi

Back verso l’inizio della

un Flash storia.

Dopo questa prima reazione istintiva, a Renzo gli viene però in mente il fatto che la casa di Don

un’anticipazione della descrizione del Palazzotto di Don

Rodrigo era circondata di Bravi. Si ha quindi bene la topografia e l’organizzazione che sta intorno

Rodrigo. Renzo, essendo del posto, conosceva

tanto che paragona la sua casa ad una “fortezza”, cioè qualcosa di minaccioso.

a Don Rodrigo; Un

artigiano come lui non sarebbe mai potuto entrare, quindi scarta immediatamente questa possibilità.

Inizia poi a figurarsi di prendere il suo SCHIOPPO (fucile), di aspettarlo dietro ad una siepe e di

Renzo inizia ad immaginarsi le conseguenze di quell’omicidio ed anche una sua

eliminarlo così.

possibile fuga verso Bergamo (già nei suoi pensieri appare Bergamo e la fuga verso il confine che

avverrà successivamente).

Nel mezzo di queste fantasie si insinua però il pensiero di Lucia e i pensieri del giovane prendono

un’altra piega. Il pensiero di Lucia ha questa forza pacificatrice; per adesso il lettore non sa come

sia questa figura, si preannuncia soltanto che ella sia la FORZA DELL’AMORE.

l’idea meschina che Don Abbondio ha dell’amore e

A questo punto viene evidenziata viene

con l’idea di amore di Renzo, per il quale l’amore di Lucia è talmente

confrontata (paradossalmente)

tanto forte da far sparire tutti i pensieri malvagi.

A questo punto quindi entra in scena Lucia, quasi alla fine del

capitolo 2. L’ingresso dei protagonisti è ritardato; questo accade

anche nella maggior parte delle commedie: servono sempre delle

scene preparatorie all’ingresso dei protagonisti.

Lucia entra per seconda ed appare nella mente del primo

protagonista. (Già Don Rodrigo era stato presentato attraverso la

comparsa nella mente di Don Abbondio). “— —”,

Il nome di Lucia è inserito tra due lineette: E Lucia? tali linee

servono per creare una sospensione, per rendere l’idea del nome

di Lucia come un’apparizione, un’interruzione dei pensieri di Renzo.

Qui viene inserita una VIGNETTA che funge da anticipazione della

descrizione di Lucia; la descrizione vera e propria avverrà nella

sequenza dopo, non appena lei esce di casa. Questa IMMAGINE è da guardare insieme all’insieme

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di Renzo precedente. Nel ritratto di Renzo il giovane aveva uno sguardo dritto verso il lettore e

questo stava ad indicare il fatto che egli non avesse paura, che fosse una persona risoluta e franca.

Lucia invece nel ritratto ha gli occhi socchiusi, con uno sguardo verso il basso. Si mostra come una

persona composta, che non alza lo sguardo per timidezza. Inoltre, si mostra abbigliata con eleganza,

con un abito di costume di cui Manzoni ci dirà tutti i particolari nella sequenza successiva.

In seguito, i pensieri di Renzo ritornano su sé stesso, sulla propria famiglia, sulla propria fede; il suo

pensiero di famiglia gli fa ripensare a Lucia e alla famiglia che costruirà con lei. Inoltre, inizia anche

a pensare come poter cominciare quella brutta notizia alla sua amata.

Dopo numerose domande sul come risolvere quella situazione, un’ombra gli passa per la mente:

inizia a pensare che Don Rodrigo avesse una brutale passione per Lucia. Per come appare

l’immagine di Lucia nella mente di Renzo, non gli passa nemmeno per la testa il pensiero che lei

possa aver attirato le attenzioni di Don Rodrigo, però Renzo si chiede comunque se Lucia fosse

informata di questa attenzione che il prepotente le aveva rivolto. Inizia così a domandarsi, nel caso

in cui lo avesse saputo, perché non gliene avesse mai fatto parola.

Dopo è inserita un’altra scena nella quale Renzo attraversa il villaggio e arriva a casa di Lucia. Di

questo villaggio non conosciamo il nome, sappiamo solo che si trova sulle rive del Lago e che non

un’esatta

si trova lontano dalla città di Lecco. Non abbiamo però né riferimenti topografici precisi, né

descrizione.

Ci viene semplicemente descritta solo la casa di Lucia: una casetta, di povera gente; con davanti un

piccolo cortile che separa la casa dalla strada. Manzoni descrive quello spazio che basta per lo

sviluppo dell’azione, non si sofferma su troppi dettagli perché tali informazioni non gli sono funzionali

ai fini della storia. “Bettina”

Quando Renzo arriva, la sua presenza è annunciata da una FANCIULLETTA che gli va in

“lo sposo! lo sposo!”.

contro esclamando Bettina rappresenta la prima presenza infantile dei

promessi sposi; il Romanzo, noteremo poi, è punteggiato dalla presenza di bambini, i quali hanno

una funzione marginale ma allo stesso tempo rasserenatrice. Bettina infatti rasserena la scena prima

della comunicazione della brutta notizia da parte di Renzo. I bambini servono come punto di contatto

tra gli adulti, da messaggeri. “casetta”, “fanciulletta”,

(Sono presenti numerosi vezzeggiativi: che hanno una funzione giocosa).

Nel momento in cui si rivolge alla bambina Renzo cambia atteggiamento, si pone in modo dolce nei

suoi confronti e le chiede di chiamare Lucia da lui senza farsi sentire.

“La fanciulletta salì in fretta le scale, lieta e superba d’avere una commission segreta da eseguire.”,

questa frase ci fa capire la velocità e l’entusiasmo con il quale la bambina si reca al piano superiore

da Lucia (il fatto che la bimba salga le scale ci fornisce anche un’altra informazione sulla casa di

Lucia: posta su 2 piani).

6° SEQUENZA: DESCRIZIONE DI LUCIA E IL DISCORSO TRA QUEST’ULTIMA E RENZO

All’inizio di questa sequenza “tutta attillata dalle mani

appare Lucia per la prima volta. Essa appare

visione d’insieme

della madre”. Inizialmente ci viene data una della giovane, la prima cosa che

“con quella modestia un po’

colpisce è però il suo atteggiamento, la sua gestualità: si mostra

viene quindi data un’informazione sulla sua estrazione sociale: essa

guerriera delle contadine”. (Ci

rappresenta la seconda generazione di una famiglia contadina, questo lo si può comprendere anche

dalla scarsa numerosità delle famiglie dei giovani; solitamente le famiglie contadine avevano tanti

Lucia conserva questo atteggiamento un po’ rustico

figli che rappresentavano braccia per lavorare). che era anch’essa una

appartenente alle contadine, nonostante lei non lo sia; scopriremo poi

filatrice, come Renzo, ma per adesso non ne siamo a conoscenza.

Dopo un primo impatto si scende nei particolari. La descrizione parte dai capelli ed arriva alle scarpe

dall’alto verso il basso.

(le pianelle), secondo il metodo classico: 35

Il ritratto femminile nel panorama letterario viene quasi sempre condotto attraverso alcune costanti.

Lucia costituisce però una sorta di eccezione, perché i suoi capelli sono neri; è quindi una bellezza

mediterranea, diversa da quella tradizionalmente proposta nella letteratura (con i capelli biondi).

Il narratore si sofferma prima sulla pettinatura, intorno alla quale vi era una sorta di aureola costituita

da degli spilli; successivamente si passa al dettaglio della collana ed infine al vestito da sposa (fatto

secondo una tradizione lombarda). Il busto del vestito era di broccato (una stoffa pensante) e le

maniche erano separate e fatte di una stoffa più leggera (cosicché fosse più facile lavarle). La

gonnella era invece di filaticcio di seta, cioè una seta scadente. Dalla gonnella si passa poi alle calze

e infine alle pianelle. Oltre all’abito di nozze però vi era quello quotidiano:

la sua modestia bellezza, la sua gioia temperata ed il

suo placido turamento.

Nell’ILLUSTRAZIONE inserita successivamente la

vediamo rappresentata per intero mentre viene

avvicinata da Bettina. Bettina si avvicina in modo

discreto a Lucia e gli fa capire che ha qualcosa da

comunicarle. Lucia inizia qui a parlare rivolgendosi

alle donne, comunicandogli che si sarebbe

allontanata un attimo.

Dopodiché inizia il dialogo con Renzo in cui le frasi di

Lucia sono brevi e coincise. Risponde sempre in modo riservato e modesto, senza sprecare parole.

Il suo linguaggio è piuttosto fatto di sguardi.

Nel Fermo e Lucia la scena è descritta in modo diverso.

Lucia disse, «torno», e scese in fretta in fretta. La faccia stravolta e il portamento agitato di Fermo

la spaventò. «Che c'è di nuovo?» gli chiese ansiosamente. «Lucia», disse Fermo, con una voce

nella quale più non si distingueva che la tristezza, «Lucia per oggi è finita, e Dio sa quando saremo

marito e moglie». «Perché perché?» chiese ancor più spaventata Lucia. Fermo le narrò brevemente

tutta la storia di quella mattina, tacendo però il nome di Don Rodrigo. «Ah! non può essere che quel

demonio in carne», sclamò Lucia pallida, e sconfortata. «Chi?» domandò Fermo. «Don Rodrigo».

«Dunque voi sapevate?...» «Pur troppo» interruppe Lucia, «e non ve ne ho parlato per buone ragioni;

ora vi dirò il tutto: lasciate che possiamo esser sole con voi».

Fermo quando arriva a casa di Lucia è ancora stravolto dalla conversazione con Don Abbondio e si

mostra in modo maggiormente drammatico, mentre nell’ultima edizione è più tranquillo (la presenza

di Lucia lo calma).

Fermo inoltre, durante il dialogo con Lucia, non fa il nome di Don Rodrigo, come invece fa Renzo. Il

nome di Don Rodrigo nel FERMO E LUCIA viene fatto da Lucia stessa.

nel “Fermo e Lucia”

Anche la fanciulla si mostra in modo diverso: emerge maggiormente il suo

sono più essenziali

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A.A. 2017-2018
98 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher education97 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Turchi Roberta.