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LA GERUSALEMME LIBERATA

La materia narrativa del poema è costruita intorno all'attesa, alla suspence, il lettore è portato ad incuriosirsi continuamente.

Sono varie le antitesi e le sovrapposizioni continue come vita e morte, gioia e dolore, verità e apparenza - tema della dimensione manierista-barocca: oltre a dire vero-falso, c'è un vero apparente, ciò che sembra ma è diverso da come appare.

L'apparenza diventa uno spazio importante, dentro troviamo il meraviglioso. L'apparente è molto radicato al reale: uno scollamento tra ciò che è e ciò che sembra, la possibilità del verosimile - il fantastico viene ricondotto in questa categoria dell'apparire. Non c'è però pretesa di libertà.

La Gerusalemme nasce da queste combinazioni, assieme poi al registro eroico, dell'azione, del dato reale.

Attenzione alla sfera degli affetti - i personaggi hanno una

nuova e diversa specificità. Dando più attenzione alla sfera emotiva, piuttosto che alla trama quindi, viene data più attenzione ai personaggi con ritratti più dettagliati. I personaggi quindi non si distinguono per le azioni ma per i sentimenti, le passioni → personaggi moderni. Hanno una forte caratterizzazione: declinazione disfumature degli stati d'animo, delle passioni, dei sentimenti. Temi antitetici → ideologia del testo / il quadro emotivo delle passioni, attraverso l'identificazione con i personaggi → identificazione è un elemento centrale nei testi letterari, non solo un fatto psicologico ma anche un fatto di ricezione estetica: riferimento al concetto aristotelico di produrre un effetto all'ascoltatore-lettore (si pensi alla catarsi tragica, dal '500 questa riflessione diventa centrale → il lettore della Gerusalemme trova numerosi elementi di identificazione, ne derivano due sistemi di lavoro o codici.

diversi: campo pagano, campo materialista, pluralista, molteplice; campocristiano, campo unitario, monolitico della Controriforma.

Quindi tensione e sovrapposizione tra Uno e Molteplice.

Nel campo pagano affluiscono elementi negativi, ma anche la libertà e l'eresia rappresentata da Satana.

Nel campo cristiano c'è tutto l'universo di valori controriformistici, la legge di Dio.

Tensione tra due campi che trova corrispondenza nell'uno e molteplice, concentrazione e dispersione.

Le immagini → cielo e inferno, armi pietose e il popolo misto pagano, la figura unitaria di Goffredo e i compagni erranti → tendono a smarrire la retta via → l'errore è sia aver sbagliato strada fisica che allontanarsi spiritualmente → l'errore è aver seguito Satana anziché Dio.

Le tensioni riflettono l'opposizione tra l'ortodossia cattolica e i vari infedeli non cristiani ma anche gli eretici cristiani. Tasso, in accordo con i

tempi storici, dà questa riflessione sulla situazione contemporanea. C'è anche un discorso sulla crisi dei valori umanistici che volevano l'uomo al centro, in equilibrio col pensiero morale, religioso (Ariosto). Dopo la Controriforma, ai valori di centralità nel mondo umanistico, nasce il bisogno di un nuovo universo valoriale. In Ariosto c'è l'individualità del singolo cavaliere → in Tasso i personaggi rispondono solo alle leggi dell'amore ma anche alle leggi controriformiste → un fare totalizzante. Tensione tra Uniforme (che prevale in Tasso) e Multiforme (spinte centrifughe). Caratteristiche del poema epico. Epica → Aristotele la definisce in relazione alla tragedia. Come la tragedia racconta fatti eroici con personaggi che si distinguono dai lettori con linguaggi aulici e valori alti come la vita, la morte. Epica e tragedia sono destinate ad avere stesso oggetto e registro stilistico: la tragedia però

hafunzione mimetica, l'epica diegetica. L'obiettivo dell'epica è il racconto.

L'epica racconta in versi, utilizza l'ottava. Altre forme narrative della tradizione sono ad esempio laterzina dantesca: la terzina dantesca ha una particolare struttura che determina il rapido passaggioda una terzina all'altra. Ciò rende la lettura rapida.

Ottava → 8 versi endecasillabi, le ottave sono legate tra loro ma anche autonome. Schema AB ABAB CC. In ogni ottava è come se ci fosse una rappresentazione a sé (in Ariosto meno indipendenti),un quadro → ogni ottava vuole fornire un particolare, un momento specifico; una trascrizioned'immagini di un momento preciso. Il racconto prosegue per quadri e raffigurazioni → tanta lafortuna dei poemi in campo artistico → nel poema è insita la tendenza all'immagine, come la poesiadel '500 in generale, oltre alla musicalità → per imprimersi nella mente dei lettori.

Per il pubblico della corte. [Marco Panoran – Il libro in ottava] → il racconto in ottave ha pause, una pausa naturale della voce tra un'ottava e l'altra → segno della dimensione orale di cui risente l'epica. Tasso → in Ariosto le ottave si legano con enjambment. Il meraviglioso prevale sull'equilibrio: il divertimento del pubblico è al primo posto. In Tasso non è una lettura di intrattenimento, c'è ordine: creare un mondo chiuso, il pensiero controriformato, unito, resiste alle spinte centrifughe.

8 – 19/10/2020 Nel I canto c'è la presentazione dell'esercito cristiano e dei personaggi principali, soprattutto Goffredo. Tema dello spettacolo del mondo (spettacolarizzazione, teatralità) → il meraviglioso è il fantastico ma anche quello che va oltre l'immaginazione. Lo spettacolo è una chiave di lettura diversa; ciò che in Ariosto era opera multiforme incentrata sull'intrattenimento.

Qui con teatralità, spettacolo, c'è una naturale propensione a diventare spettacolo. Soprattutto avviene quando si scrive pensando a un ospettatore: si costruisce la scena in tal senso. Teatrale → pubblico → c'è chi guarda e chi sa di essere guardato → un patto implicito di sospensione, come a teatro. Le ottave, costruite come immagini, contribuiscono all'elemento teatrale. Oltre a questo, vari studiosi come Ezio Raimondi hanno individuato altri elementi: la struttura è quella di una tragedia → se Aristotele parla di epica paragonandola alla tragedia, sulla falsariga della tragedia aristotelica Tasso costruisce il suo testo narrativo-epico con le strutture della tragedia. Si individuano infatti analoghe divisioni in atti e in strutture narrative. Raimondi arriva ad ipotizzare che Tasso si rifà anche ad Eisenstein, ossia le tecniche di Tasso quasi anticipano le teorie del montaggio del regista russo. Il legame tra tutte le partiè ottenuto con analogie e spostamenti dei flussi temporali e spaziali tipici del montaggio del cinema. Si crea un movimento e un abbinamento di immagini non naturale → il poema entra ed esce dalla narrazione come la tecnica cinematografica. Dell'opera si è parlato anche di orizzontalità: una epica, con vicende personaggi e luoghi, contro la verticalità di tipo teologico, verso un fine superiore (elemento questo debole in Ariosto). L'epica implica il molteplice, sovrapposizione di situazioni e vidende. L'unitarietà sta nella finalità religiosa. C'è una divisione che separa in due blocchi, un turning point, nel XII canto (la conversione di Clorinda), una divisione non simmetrica. L'archetipo tragico si impone sull'epico quando il dialogo prevale sul diegetico → spazio considerevole alle voci dirette dei protagonisti. Pathos → la situazione resa scenicamente dando voce agli attori. Tasso si comporta come

Un regista (pathos → teatralità). I momenti di sospensione dell'azione sono percepiti quasi come scene vuote → spesso situazioni descrittive → proprio nel primo canto c'è questo momento di sospensione, momento descrittivo. [Lettura I canto] Incipit ricorda l'Iliade, una citazione diretta. Il capitano è Goffredo di Buglione: personaggio più monolitico, senza chiaroscuri, netto, al quale non viene riservato spazio per altro. Personaggio puro, santo, dedito alla sua missione. "Compagni erranti" → tendono a prendere altre strade, amorose, dimenticando l'obiettivo principale. Si contanto "le armi pietose e il capitano" che liberarono la città santa. Versi pieni di citazioni a Virgilio, ma anche ad Ovidio. "Operò molto con senno e mano" → mano sta per guerra, senno per la parte razionale e pietosa. L'unione rafforzata dall'enjambment "santi"

“segni”.“Inferno” e “cielo” → il primo si oppone, il secondo asseconda.

[altre ottave] → invocazione alla musa e dedica ad Alfonzo, paragonato quasi a Goffredo.

Si è in un incipit lirico del poema epico → presentazione della materia, del personaggio principale, invocazione alla musa e motivo encomiastico.

“Riceve la vita con l'inganno” → “col dolce liquor messo sull'orlo del” → riferimento a Lucrezio → medicina data al bambino per il suo bene → inganno ai danni del lettore → il vero è stato arricchito di fregi, abbellito grazie alla fantasia; la musa poetica è stata aggirata per altri fini → altri diletti oltre alla poesia epica → tema d'amore → mi scuso con la dea perché la poesia epica contiene abbellimenti dal vero e il tema d'amore.

Paragonare Alfonzo a Goffredo ha effetti sul testo: dice ad Alfonzo di averlo salvato

dall'erranza, dal mare in tempesta → esperienza biografica ma anche il parallelo con Goffredo → unico che percorre la retta via e raccoglie a sé i cavalieri erranti → Tasso. Goffredo → Per Leopardi era noioso perché troppo perfetto, monolitico, solo ragione e privo di passione. Segue poi l'elenco dell'esercito e dei personaggi.[45] I personaggi più importanti. Tancredi → descritta la sua eccezionalità, le sue doti di guerriero, le sue maniere, l'aspetto, il coraggio. L'unica macchia è la follia d'amore (come nel Furioso) → non è banale che si parli di follia d'amore: dopo aver esaltato la ragione di Goffredo, qui la follia d'amore rappresenta un contrasto (aspetto della tradizione). Amore nato durante i combattimenti → amore che si nutre di affanni → tradizione stilnovista e petrarchesca, sospiro e affanno → affanni dovuti anche alla guerra, avversari in.

schieramentipolitici → affanni danno forza all'amore → topos di amore e guerra. Clorinda: guerriera mascherata da uomo dell'esercito pagano → immagine

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
38 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Matteofranchi di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana M e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di L'Aquila o del prof Merola Valeria.