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Il cambiamento di registro nell'architettura cistercense
Ricordiamo che in un passo di San Bernardo, questo si scaglia nei confronti delle decorazioni mostruose e delle decorazioni che distraggono la mente e gli occhi dei monaci dalla loro missione.
In questo passo si rivolge ad immagini che non hanno a che fare con la dimensione religiosa, immagini usati nel segno di un racconto naturalistico del mondo ostile.
Questa condanna è una condanna nei confronti di tutto un criterio di rappresentazione che distrae da quella che è la contemplazione.
Questa condanna si estende a tutto quello che immagine, addirittura successivamente San Bernardo insiste che "noi siamo usciti dal mondo e abbiamo abbandonato tutte le cose preziose e belle per Gesù Cristo, per conquistare Cristo noi dobbiamo tenere tutto ciò che è fascino per la sua seduzione esterna...".
Quindi si riferisce a rinunciare a tutte quelle cose che sono accattivanti.
Queste considerazioni sono
le più radicali nel distaccarsi dallo stile Cluny e del carattere che si era andato assumendo nella dimensione di una cultura religiosa in quei luoghi che si erano andati arricchendo.
Da una parte c’è il rischio della corruzione, per il fascino della ricchezza e della bellezza come fine a sé stessa, dall’altra parte c’è il pauperismo.
San Bernardo sarà il maggiore esponente della diffusione di questa tendenza verso una maggiore semplificazione e povertà, che andrà a caratterizzare l’ordine cistercense.
A questo proposito bisogna sottolineare che non si nega comunque il valore estetico, ma tutto questo si fonda sulla contemplazione e sull’interiorità, riportando la dimensione religiosa nella semplicità di vita e nella meditazione.
La diffusione dell’ordine cistercense porta alla creazione di una serie di luoghi architettonici.
Abbiamo l’eliminazione del fantastico per portare attenzione agli
strumentistrutturali e a quello che questi riducono naturalmente in rapporto con spazio e luce,per definire anche la funzionalità dell'architettura.Alcuni esempi di architettura cistercense...- Abbazia di Fontenay
Una delle prime abbazie fondate nel 1118. Siamo nel cuore della Francia, nella regione di Digione, una regione caratterizzata dalla presenza di molti insediamenti di derivazione benedettina.
La facciata è a capanna e risente molto dall'impostazione romanica, è molto simile a quella di Sant'Ambrogio ma senza elementi decorativi.
Il portale è strombato, ma semplicemente delineato da fasce geometriche a semplicità.
C'è la presenza anche di 2 contrafforti che vanno a rinserrare la facciata a capanna dove rimane la presenza dell'arco a tutto sesto.
L'interno è altrettanto povero e spoglio, molto semplice, la pavimentazione è addirittura quasi ridotta a un contatto con la terra.
Le nervature a
Costoloni vanno a definire il rapporto tra le campate della navata centrale e quelle laterali.
I capitelli sono soltanto degli elementi completati senza rispondere né ai criteri dell'architettura classica, né a quelli della forma medievale.
La contro-facciata con le sue finestre aperte istoriate crea un effetto di luce.
Osservando la pianta della chiesa notiamo che presenta una struttura a croce.
Questo carattere di semplicità si ritrova in tutta la struttura che è ancora ben conservata.
Il chiostro è il cuore della chiesa, è una specie di rappresentazione naturale della Gerusalemme celeste, di uno spazio chiuso che è indice di quella sospensione temporale in un'altra condizione.
I chiostri delle abbazie cistercensi corrono lungo la fiancata della chiesa e uniscono le altre strutture cioè la parte del dormitorio, della sala capitolare etc.
Notiamo la presenza nel chiostro di un ritmo di 2 sotto-arcate all'interno.
Di un'arcata cieca. All'interno vi è solo una madonna col bambino di epoca di fine 200.2)
Il monastero cistercense di Le Thoronet. Siamo nella zona della costa Azzurra. Il monastero è della seconda metà del 12esimo secolo. Vi è la presenza di una sola torre massiccia e campanaria, molto semplice così come sono semplici anche le pietre nude e spoglie senza elementi ornamentali, senza quelle arcatelle presenti invece nello stile romanico. L'edificio presenta le absidiole e un chiostro che ha una disposizione irregolare a causa della conformazione del terreno. Vi è anche un pozzo inserito in una forma esagonale sul lato più lontano della chiesa. Ci sono poche aperture di luce. L'altare e la croce sono molto semplici. Sul lato del deambulatorio notiamo questo senso di spazio metafisico e questo rapporto tra strutture e aperture determinato da quel ritmo delle 2 arcate all'interno dell'arcata con l'ulteriore aperture.
del foro, è un ritmo regolare che ritorna e si ripete.
L'abbazia cistercense di Silvacane
Siamo in Provenza. La struttura esterna ripete quella di Le Thoronet. Il chiostro diventa lo spazio parallelo alla chiesa. È caratterizzata da una forte quiete, con accanto un corso d'acqua immobile. È costruita su un terreno lievemente reclinato. All'interno ci sono dei costoloni che vanno a finire su delle mensole, che quindinon proseguono fino a terra, ma che si innestano sul pilastro di partenza. Le arcate sono semplificate e determinano un ritmo molto vicino al gusto romanico. Nel refettorio troviamo una serie di costoloni che si interrompono un fascio di linee sulle semi-colonne. È una struttura a costoloni molto vicina al gusto romanico.
L'abbazia di Senanque
Siamo sempre in Provenza. È uno degli insediamenti cistercensi più affascinanti, si raggiunge valicando una collina e si ritrova al fondo di una valle. Qui abbiamo caratteri
architettonici che riprendono le situazioni viste in altri edifici cistercensi. La navata centrale è più ampia rispetto a quelle laterali. Notiamo 4 pilastri che sostengono la zona del tiburio e delle absidi chiuse e serrate all'interno del perimetro rispetto all'abside posta al retro dell'altare. La semplicità e funzionalità sono segni di questa qualità estetica. Più complessa la costruzione del chiostro rispetto ai 3 insediamenti precedenti con una trifora, segno che alcuni dei caratteri del gusto del tempo vengono acquisiti, non vengono tutti eliminati. 5) Abbazia di Chiaravalle Siamo a Milano. Fondata da San Bernardo nel 1135. Qui vediamo il dialogo tra il romanico lombardo nel cotto come materia di presentazione della struttura all'esterno e gotico con qualche contrafforte di carattere appunto goticheggiante. Il chiostro ha un ritmo di bifore con arco lievemente acuto, colonne binate e la fonte d'acqua alcentro. All'interno abbiamo una decorazione pittorica di cui la parte più antica è quella del tiburio con affreschi di epoca giottesca.
RAFFAELLO SANZIO (approfondimento monografico)
Raffaello, la sua formazione e le sue prime attività, con riprese dell'ambiente di fine 400 ed inizio 500 tra Urbino, Perugia e Firenze.
Uno dei maggiori artisti della pittura e dell'arte di tutti i tempi. Colleghiamo la figura di Raffaello Sanzio all'ambiente di fine 400 e primo 500 tra Urbino, Perugia e Firenze.
Parliamo di Raffaello perché nel 2020 c'è stato l'anniversario cinquecentenario della sua morte e perché è necessario entrare in una riflessione metodologica avanzata rispetto allo studio liceale della storia dell'arte.
È un artista che ha avuto una vita molto breve, di soli 37 anni. Essendo stato un artista piuttosto precoce, in quei 20 anni di produzione ha realizzato opere per grandi committenti grazie alla sua originalità.
genialità e capacità di sintesi. Si tratta di uno degli autori che ha avuto un successo straordinario sia in vita, sia nei secoli successivi.
Come definiamo Raffaello? Raffaello è maestro di equilibrio, la sua pittura si fonda sulla grazia, sulla misura dell'equilibrio tra forma, disegno e colore, tra espressione e movimento, tra spazio e luce. La sua sintesi è una di quelle più elevate.
Rispetto a Michelangelo e Leonardo con cui si confronta, potrebbe apparire un artista meno "geniale", nel senso che spesso attribuiamo al genio quasi una condizione innata. Raffaello si è confrontato con diversi artisti, un aspetto che da molti gli è stato criticato, come se si fosse fatto influenzare, come se mancasse di una personalità molto forte.
Raffaello invece è stato fondamentale per il salto nella pittura moderna rispetto a quanto era già avvenuto nella pittura rinascimentale.
Un esempio di opera molto importante di
Raffaello: Lo sposalizio della VergineLo sposalizio della Vergine è un quadro molto noto che si trova nella Pinacoteca di Brera dall'800.
È un dipinto che segna già la maturità raggiunta dall'artista.
È un quadro di forte personalità e che Raffaello aveva realizzato per una famiglia di città di Castello, la famiglia Albizini, per una cappella della chiesa di S. Francesco dedicata a S. Giuseppe.
Questo è un quadro il cui soggetto si collega al tema della presenza di Giuseppe che spesso rimane sullo sfondo nel Vangelo.
Qui la figura di Giuseppe invece riaffiora come sposo di Maria.
Questo quadro è il cuore di tutto il percorso della Pinacoteca di Brera, tanto da essere considerato un simbolo per l'arte di Milano.
Oggi si trova affiancato nel percorso museografico da un'altra opera altrettanto importante che è la "Pala di Montefeltro", di Piero della Francesca con la sacra conservazione, per la
chiesa di S.Bernardino dove abbiamo Enrico in preghierainginocchiato di fronte a Maria con il bambino addormentato sulle ginocchia, sucui si vede una collana di corallo, indice del rapporto tra tempo ed eterno, inquanto il corallo è simbolo della vita che cresce diventando minerale, il coralloinoltre richiama la passione.
Sottolineiamo che le 2 opere sono datate da tempo vicine l'una all'altra, in quanto losposalizio della Vergine è nata ad Urbino, mentre la pala di Montefeltro è statafatta per Urbino.
La distanza di circa 30 anni fa si sa che ci sia una corrispondenza e continuità tra la lucee l'impianto architettonico.
Della nuova disposizione museale il terzo dipinto che completa la sala 24 dellaPinacoteca di Brera è "Cristo alla Colonna" di Donato Bramante.
Quest'opera era presente dapprima nell'abbazia