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Dialogo della Terra e della Luna
Si giustappone al dialogo della Natura e di un'anima. Stile di nuovo comico lucianesco, la tematica si riaggancia a Folletto/Gnomo: antropocentrismo nel mondo, mondo al centro dell'Universo creato, che qui viene ancora più messa in crisi. Mettendo tutto il suo sapere sul Cosmo e sull'astronomia, "Il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo" di Galilei. Egli è molto studiato da L., nel 1827-1828 produce per l'editore Stella due Antologie, una di prosa e una di poesia. Queste due "Crestomazie della prosa e della poesia", hanno un nome alla greca selezionando "Crestomazia della prosa" alcuni autori più importanti. Nella L. antologizza più di tutti proprio Galilei. Pieno di battute paradossali, con situazioni da commedia. Ma ci sono conoscenze scientifiche.
Il dialogo tra Terra e Luna si svolgerà sulla base...
di credenze popolari, la Terra chiede conferma alla Luna. Domanda alla Luna se c'è vita su di lei, si unisce il mito di Orfeo con il trattato di astronomia di De la Lande. Anche Colombo si domanderà se c'è vita nelle terre emerse.
LA SCOMMESSA DI PROMETEO
Composizione: 30 aprile-8 maggio 1824. Operetta singolare dal punto di vista stilistico: misto di prosa in terza persona con l'inserzione di parti dialogate. È un unicum nel contesto delle OM.
Dèi e semidei che si confrontano nella storia del genere umano, la sua natura e il suo destino. Prende spunto dai dialoghi comici di Luciano fra gli dèi: l'idea del concorso indetto sillografi, all'Olimpo (come nei però erano in età contemporanea a L.). Le battute sono molto immediate invece la parte descrittiva è burocratica.
Parla di un premio bandito dagli dèi, sulla base di una SCOMMESSA (appunto di Prometeo). C'è un altro elemento del mondo
narrativo di Luciano, cioè la discesaStoria del genere umano)sulla terra di due divinità (ricorda la in più le divinitàcomunicano con le persone, dialogando con loro.sillografi;L'avvio dell'OM è simile a quello dei nel dialogo assomiglia agli altri delleIl candidoOM. di Voltaire è una fonte da cui ha preso spunto. La scommessa è: sel'essere umano è il più perfetto fra quelli generati dagli dèi.PROMETEO E MOMO sono i protagonisti, poi un famiglio un selvaggio.(regno di Giove).Incipit in una dimensione mitica Solennità dell'anno nell'incipit, maresa comica dalla assoluta fantasia dell'invenzione cronologica. Il collegio delle museI ragguagli dicreò dei manifesti (sicuramente è ispirato dalla lettura di Boccalini "Parnaso"). Ipernéfelo: città dove vivono gli dèi, fantastica, al disopra delle nuvole. ÈIcaro e Menippounaparola presente nell’ di Luciano. In questi manifesti la comunicazione delle muse è: si invitano tutti gli dèi e semidei che di recente o nei tempi passati che hanno prodotto qualche invenzione, a presentare questa invenzione (si specifica in che dimensione: o effettualmente, nella sua realizzazione concreta o presentando un disegno o descrizione) alla giuria messa su dalle muse, che giudicherà queste invenzioni della città di Ipernéfelo. Promettevano in premio al miglior inventore una corona di alloro da poter sfoggiare ovunque e anche di poter essere anche scolpito con questa corona (LAUREATO). Partecipano in molti per noia sostanzialmente, perché quel premio non vale nulla, ma nemmeno la gloria è importante né appetibile. Nella quarta epoca gli uomini erano diventati filosofi: la Verità rivela che la Gloria è un allarme, un fantasma. Allo stesso modo agli dèi dell’Olimpo la Gloria perde
della terra e un testo che elenca le competenze umane.Dell'essere umano, sicuro di vincere il concorso. Siccome questo non accade, è l'unico a protestare. Tutti si meravigliano della sua protesta: non è desideroso dell'onore, ma del privilegio che sarebbe derivato dalla vittoria (critica che L. porta al proprio tempo il valore dell'Onore è scaduto nel Privilegio). Ci sono ipotesi paradossali per spiegare per quale motivo L. ci tenesse così tanto a quella corona d'alloro. Chi pensava che la desiderasse come copricapo durante le tempeste: ma nell'ipernefelo non tuona. Altri pensano gli serva per coprire la calvizie incipiente. Prometeo si lamenta con MOMO: fratello della morte del sonno e del lamento, personifica lo scherno e il biasimo. Momo sostiene la tesi opposta.
SCOMMESSA: Prometeo gli propone di scendere sui 5 continenti della terra e vedere se nelle terre abitate si riuscivano a trovare segni manifesti che l'uomo è la creatura più perfetta creata dagli dèi.
Nuovo Mondo: scendono nell'attuale Perù, Popayan, un luogo dove ci sono vari segni di vita umana. C'erano anche ossa umane insepolte, non c'è però traccia di voce umana. Momo chiede a Prometeo dove sia finita la civiltà. Risponde che potrebbe essere a causa di fenomeni naturali come le inondazioni. Momo subito capisce che non è vero: c'è una numerosa fauna e il mare è molto lontano da quel posto. Scendono sulla terra prendendo forma umana, interrogando un SELVAGGIO che hanno visto vicino al fuoco. Stanno mangiando un uomo, non per sacrificio agli dèi ma per il proprio sostentamento. Allora Prometeo gli dice che sicuramente lo sta mangiando perché era uno schiavo contro cui aveva combattuto. In realtà era un abitante di una tribù aldilà di un rigagnolo vicino. Prometeo si accorge che sta per essere mangiato, allora lui e Momo si alzano in volo. L'uomo che vive come i primi uomini sullaTerra sono ancora compresi e valorizzati da L., invece critica l'incivilimento, la barbarie, non sono più selvaggi perché hanno caratteristiche di una civiltà (divisione in nazioni, creazione di una società, ...), ma in cui ci si nutre della carne dei propri figli. Non c'è perfezione nei barbari di Popayan. Somma imperfezione.
Vecchio Mondo: si spostano in Asia, e scendono ad Agra. C'è una pira, uomini con delle torce e dall'altra parte c'è una donna sul palco che canta, balla e ride allegra. Prometeo immagina sia una vergine che si immola per la patria, ma si rende conto che è una usanza in cui la vedova ubriaca deve bruciare il marito. Subito se ne vanno.
Europa: Prometeo ripone molta fiducia nella civiltà degli europei. Però, dopo le esperienze avute, Momo vuole dimostrare a Prometeo che il genere umano non è la più perfetta delle creature, schernisce la sicurezza di Prometeo.
Se propriosi deve riconoscere un valore agli uomini, gli si deve riconoscere la perfezione fra l'imperfezione e non di essere la creatura più perfetta in assoluto. Non perfetto nella possibilità ma perché assomma tutto il bene e male delle creature. Scendono a Londra, un uomo sul letto morto suicida, con due bambini morti vicino. Ci sono due giudici e un servitore. Momo dice che a Prometeo che nessun'altra creatura si suicida o ammazza i figli, tranne appunto l'uomo. Momo vince: Prometeo immediatamente paga la scommessa. L'uomo è la massima imperfezione, non perfezione.LEZIONE 10. 26/03/2021
DIALOGO DI TORQUATO TASSO E DI UN GENIO FAMIGLIARE
1/10 giugno 1824. Fu una delle operette scelte da pubblicare primo saggio sulle OM nell'antologia. Giordani sposta in terza posizione questo dialogo.
Tasso è un poeta del Cinquecento. 1565 è nella corte degli Estense di Ferrara. Vive durante il periodo della Controriforma, che inizia a
corrodere il suo spirito, accusandolo di persecuzione. Va in escandescenza e viene rinchiuso sette anni in un ospedale di Sant'Anna. Dopo la sua morte prolifera la sua biografia, come poeta pazzo rinchiuso nelle mura di un manicomio, molte di queste biografie erano esagerate (pazzo per amore, per Eleonora). Nel Romanticismo si arriva al mito di Torquato Tasso, anche per i minori ma anche per Goethe. L'ospedale di Sant'Anna diventerà una meta di pellegrinaggio. L. fa suo questo mito, però cambia la percezione di L. di questo poeta. L. si rivede nelle sfortune di Torquato. L. già nel 1815 legge la Minta di Tasso, i cui elementi bucolico-pastorali ritroviamo negli Idilli. Un componimento dove L. cita Tasso è la Canzone ad Angelo Mai 1820, canzone con tono esistenziale, in cui la Santa Alleanza diventa motivo di asfissia: soffre il tempo della restaurazione, proprio come Tasso. Il processo di immedesimazione non è solo conseguenza di come sia con il poeta. L. si identifica con Tasso e riflette sulla sua stessa condizione di artista tormentato. L. ammira la grandezza d'animo di Tasso, ma allo stesso tempo si prende gioco di lui per la sua incapacità di accettare la realtà. L. conclude che il genio è il risultato della nostra mente e delle nostre esperienze.