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IO, JEAN GABIN

Il romanzo ripercorre tutta l’infanzia di Sapienza nel quartiere di Catania attraverso l’esperienza del cinema: è un racconto di un solo giorno in cui la protagonista, Goliarda Sapienza, cerca di rimediare dei soldi per andare al cinema. Io che con Jean Gabin ho imparato ad amare le donne (incipit): c’è un’identificazione con un attore cinematografico, con un personaggio maschile, e dice costantemente “le donne sono il mio universo”. Il racconto è a ritroso e si basa su un flashback di natura puramente cinematografica, a partire dal film Alba Tragica il cui protagonista è appunto Jean Gabin che diventa l’interlocutore dei pensieri e delle azioni della protagonista. Il cinema è visto come un tentativo di recuperare la memoria e non bisogna dimenticare che Goliarda prima di essere una scrittrice è stata un’attrice e quindi è molto ferrata sul campo. Questo è anche un romanzo di.fratelli e quindi abbiamo un ambiente profondamente sessista: nella Civita tutto sembra negato alle donne, quindi Goliarda va alla ricerca di un altro modello di riferimento, quello maschile. Tutte le donne vengono identificate come un territorio di conquista degli uomini. Goliarda dice: Visto che le donne hanno tutti questi limiti e subiscono il marchio sessista e stereotipato, allora l'unica possibilità è identificarmi in un maschio. Goliarda è disposta ad assumere anche il modello maschile pur di sentirsi libera: dice però che il suo difetto enorme e limite più grande è la dipendenza affettiva. ROMANZO
  • "Ecco la colpa della mia donna, essere troppo bella e pura, di conseguenza: monito involontario alla bruttezza e crudeltà meschina della massa."
  • Goliarda si paragona sempre a Gabin. "In poche parole sprofondavo muta nell'ignominioso cinismo e spocchia, passionalità bestiale e indifferenza al grande
dolore del mondo, dei Sapienza. Questo era il male di noi Sapienza● Le donne! Chi ci capiva niente con le donne.● C'è molto dialetto e siciliano in questo romanzo● Quello che mi meraviglia è come la vita, quella vera e cioè le preoccupazioni finanziarie, i fascisti, abbiano il potere di affossare anche i sogni più belli. In quel dolore ho dimenticato Jean e per ritrovarlo devo fare un grande sforzo.● Angelica! Quanto avevo desiderato di diventare come lei da grande, ma ora che ero cresciuta i tempi nel frattempo erano cambiati, non si usavano più la spada, la corazza, i cavalli e con dolore avevo dovuto abbandonare lo scudo e il mantello. Ormai grandi uccelli di ferro che trasportavano persone volavano nel cielo, e le pistole e le macchine erano più veloci del più veloce cavallo del passato.Ecco un altro difetto ancora: ero curiosa di tutto...● Saffo, volevo essere come Saffo o almeno,che la mia vita è dedicata a smascherare la vera natura dell'uomo! Ninetta diventò pallida pallida quando le dissi che il suo fidanzato aveva fatto porcherie con me, ma dopo pochi minuti il segno della ribellione sana, l'ira sana si mostrò... questo è il mio compito! POSTFAZIONE di Angelo Pellegrino: scrittrice siciliana che aveva da poco pubblicato da Garzanti uno strano libro non facilmente catalogabile, una sorta di autobiografia, si diceva, di una donna che aveva avuto l'insolito coraggio, per le italiane del tempo, di mettere a nudo se stessa senza metafore, soprattutto l'originale e curiosa infanzia passata nei bassifondi della sua città d'origine: Catania. Goliarda intendeva mostrare così,

Di contro alla rigida autobiografia tradizionale che tende ad appiattire fatti e persone contro un fondale fortemente idealizzato dal tempo trascorso, il continuo, inarrestabile mutamento della coscienza e dei suoi giudizi, la trasformazione dell'io nei confronti del proprio passato e in relazione al presente.

Se è vero che si sceglie di scrivere per più d'una ragione: infantile vanità, complesso della lapide, desiderio di vendetta o di riscatto, per testimoniare, per sentirsi onnipotente, per creare un mondo che non c'è o più simile a come si vorrebbe, per non morire (illudersi di)... Goliarda scriveva per farsi amare, per ricevere amore. Dalla madre innanzitutto, che lei ammirava per la tempera morale, da cui non si sentì mai amata, e ciò le procurò per tutta la vita come un senso di colpa di essere nata; dai fratelli come Ivanoe, che l'aveva nutrita, figura materna che Maria Giudice non sapeva essere; dagli amici.

quando fuadulta (e ne ebbe sempre numerosi).SAGGIO - WRITING FOR FREEDOM. BODY, IDENTITY AND POWER IN GOLIARDASAPIENZA’S NARRATIVE (BAZZONI)

Corpo, Identità e Potere sono per l’autrice, non solo i nuclei tematici, ma i vettoriessenziali di quella libertà presentata sin dal titolo come l’elemento chiave dellanarrativa di Goliarda Sapienza. Per Sapienza, il corpo rimane un’essenza originaria ela soggettività un nucleo che non può essere dissolto; per questo la sua produzione, esoprattutto quella autobiografica, è un “long journey of self-reconstruction and identityformation” (p. 11). Perché se Modesta, in quanto personaggio polimorfo (multifaceted),può permettersi di essere un “soggetto nomade” (p. 96) in modo non compromissorio,Goliarda, in quanto personaggio alter-ego dell’autrice, vive in modo molto piùproblematico la sua ricerca d’identità.

Il libro è

Scritto in inglese, ed è rivolto dunque ad un pubblico anglofono. Bazzoni si rende "ponte" di un'operazione di traduzione culturale dell'opera di Sapienza: restituiscela crescita letteraria dell'autrice, senza tacere le ricorrenze e le dissonanze, ricostruendo la personalità nella sua evoluzione e maturazione. Bazzoni mette in rilievo un elemento spesso misconosciuto nell'analisi a Sapienza, ovvero il ruolo della politica. La politica, sia come contesto spazio-temporale che come slancio che sottende la narrazione. I testi di Sapienza, profondamente influenzati dalle vicende storiche – sia per la storia familiare che per contingenze di vita dell'autrice – trasudano un costante posizionamento, un'attitudine critica agli avvenimenti economici, sociali, istituzionali ma anche al genere e la sessualità. Il corpo letterario di Sapienza si fa corpo politico, parola scagliata contro le iniquità del suo presente.

verso una trasformazione sociale necessaria. Il fulcro dell'analisi di Bazzoni è quello della libertà: attraverso il ruolo del corpo, che rappresenta nell'opera di Sapienza "una fonte di impulsi primari e vitali, con cui il sé può ristabilire un contatto solo dopo aver superato i molti livelli di oppressione" si svelano i modi in cui il potere interviene nei processi di formazione dell'identità, ma anche gli spazi in cui la forza erotica e la funzione politica possono sovvertire l'ordine delle cose. Attraverso le relazioni significative della sua vita, da quelle con la madre e la famiglia a quelle con i/le pari, emerge la sessualità plastica di Sapienza, la quale ha ricostruito una nozione di genere, piacere e desiderio fuori e contro le norme trovando le parole per dirsi - e per dirlo - quando ancora erano state appena abbozzate dal movimento femminista. L'Arte della gioia, l'opera più

Conosciuta di Sapienza (pur rigettata per anni dagli editori), viene analizzata da Bazzoni attraverso il nodo della relazione tra il corpo, l'identità e il potere. Il tema dell'identità viene ripercorso attraverso il personaggio principale del romanzo, Modesta, donna capace di rigettare ogni oppressione, personaggio complesso e contraddittorio capace di amori viscerali e violente reazioni, ma anche cura, autodeterminazione, dipendenza, controllo, nell'eterna ricerca del piacere e del godimento.

Io, Jean Gabin segue invece la stessa urgenza autobiografica delle prime opere di Sapienza. Tornano al centro i ruoli di genere, l'amore per le altre donne, una percezione fluida dell'identità che accoglie contraddizioni e conflitti. Se il primo si concentra sul carcere come universo sociale, affettivo e formativo, nel secondo viene approfondita la relazione amorosa dell'autrice con Roberta, una delle detenute politiche dalla storia travagliata.

segnata dalla dipendenza dalla droga e le incarcerazioni frequenti. L'andamento chiaro, lucido e poetico della sua analisi conduce per mano la lettrice e il lettore nei meandri dell'opera di Sapienza, gettando fasci di luce su punti nodali, curiosità e intrecci della vita dell'autrice e delle sue opere. Le riflessioni raffinate e incarnate di Bazzoni rendono chiara la sua postura, essa stessa femminista. Leggendo di Sapienza sembra di leggere di lei stessa, dei suoi percorsi personali, delle sue radici.

SAGGIO - GOLIARDA SAPIENZA. GLI SPAZI DELLA LIBERTÀ, IL TEMPO DELLA GIOIA (RIZZARELLI)

La produzione narrativa di Sapienza Autobiografia delle contraddizioni è un ossimoro se si intende il racconto di sé come dispositivo testuale in grado di conferire un ordine e un significato univoci alla frammentarietà e all'incoerenza del vissuto. L'autobiografismo queer di Sapienza destabilizza i generi nel senso del gender ma anche in quello del genre,

come se il sovvertimento del binarismo maschile-femminile s
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
34 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Noemi2412 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Michelacci Lara.