.temporale e di una serie sezionale possono essere integrati e analizzati per un campione di paesi.
I dati di un campione si riferiscono alle osservazioni pluriperiodali di una stessa variabile per gli stessi individui o gruppi.
I NUMERI INDICE
Un numero indice esprime un dato relativamente a un suo valore base o valore di riferimento.
Il tasso d'inflazione è misurato attraverso il tasso annuo di crescita dell'indice dei prezzi al consumo. Ha 2 vantaggi:
rendere confrontabili i tassi nazionali d'inflazione
rispecchiare le diversità dei comportamenti di consumo tra le famiglie europee
I DIAGRAMMI, LE CURVE E LE EQUAZIONI
Un diagramma di dispersione rappresenta simultaneamente i valori osservati di due variabili.
La pendenza della retta permette di dare una dimensione quantitativa alla relazione tra valori osservati.
L'econometria è la branca della scienza economica finalizzata alla definizione quantitativa delle relazioni economiche attraverso
relazione non lineare. Il grafico mostra una relazione non lineare tra P e Q. Non è possibile rappresentare questa relazione con una semplice equazione di primo grado. La forma algebrica della relazione potrebbe essere Q = aP^2 + bP + c, dove a, b e c sono costanti. In questo caso, la relazione tra P e Q dipende dal valore di a, b e c e potrebbe essere diversa per ogni combinazione di valori.relazione di secondo grado del tipo RT = -aQ2 + bQ tra due variabili, il ricavo totale (RT) e la quantità venduta (Q) di un bene. La pendenza della curva cambia da punto a punto. Nel tratto da 0 a C, un incremento di Q provoca un incremento di RT: la pendenza della curva è quindi positiva. Nel punto C, ossia nel punto massimo della curva, la pendenza della curva è per definizione nulla, il tratto a destra di C è caratterizzato da una pendenza negativa: al crescere di Q, RT diminuisce.
LE VARIABILI NOMINALI E REALI
I valori nominali sono misurati ai prezzi correnti.
I valori reali risultano dalla correzione dei valori nominali in base al tasso d'inflazione misurato attraverso l'indice dei prezzi. La distinzione tra variabili nominali e reali è applicabile a tutte le variabili espresse in moneta. Non è invece applicabile a variabili espresse in unità fisiche o reali, come la produzione annua di lavatrici o di automobili.
I prezzi
reali sono indicatori di scarsità economica. mostrano, infatti, se e in che misura il prezzo di un bene è aumentato rispetto al livello dei prezzi in generale. Per questa ragione, i prezzi reali sono talvolta chiamati prezzi relativi.
Quando i prezzi dei beni e dei servizi aumentano, il potere di acquisto della moneta si riduce: 1 euro consente di acquistare una minor quantità di beni e servizi.
Il potere d'acquisto della moneta è un indice della quantità di beni e servizi acquistabili con un'unità di moneta.
LA MISURAZIONE DEI CAMBIAMENTI DELLE VARIABILI ECONOMICHE
Il cambiamento o variazione percentuale di una variabile è il rapporto tra cambiamento assoluto e valore iniziale della variabile, moltiplicato per 100. (es. crisi della mucca pazza: produzione della carne bovina in U.K. diminuì da 90.000t a 50.000t. Il cambiamento assoluto della produzione fu pari a -40.000t. (-40/90) X 100 = -44% )
Il tasso di crescitaÈ il cambiamento percentuale di una variabile per periodo (normalmente, per anno). Gli economisti sono soliti chiamare crescita economica il tasso annuo di crescita del reddito nazionale di un Paese o gruppo di Paesi.
L'econometria è la verifica delle relazioni esistenti tra possibili e plurime variabili. A parità di altre condizioni, la rappresentazione in almeno 2 dimensioni di un fenomeno può essere essenziale e sufficiente per molte teorie economiche.
DIVISIONE DEL LAVORO
La scarsità è il riflesso della inadeguatezza nella disponibilità delle risorse in rapporto ai desideri-bisogni umani, a cui consegue la necessità di scegliere fra usi alternativi. Quando le risorse scarse vengono utilizzate al meglio, ossia senza sprechi, si raggiunge l'efficienza.
In una società evoluta, la divisione del lavoro, che è una forma particolare di specializzazione, è un possibile mezzo per raggiungere l'efficienza.
La divisione del lavoro è un processo attraverso il quale un'economia suddivide la produzione di un dato bene/servizio in una serie di attività più piccole, nelle quali ciascun lavoratore si concentra su una parte limitata dell'intero processo.
Già nel 1776 Adam Smith osservò (nel classico esempio della fabbrica degli spilli) che per la produzione dello spillo si potevano contare 18 mansioni diverse.
La divisione del lavoro crea vantaggi economici sia a livello microeconomico che macroeconomico:
- Vantaggi micro:
1. Aumento della produttività perché il lavoratore fa quello che sa fare meglio.
2. Chi si specializza accumula esperienza e può innovare.
3. Determina economie di scala.
- Vantaggi macro:
Aumento del Pil (osservazione empirica)
- In termini comparativi redditi alti/bassi.
- In termini comparativi economie aperte/chiuse.
Legge dei rendimenti decrescenti: ogni lavoratore.rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva di quel bene o servizio. Questo concetto riflette il fatto che le risorse sono limitate e che ogni scelta di produzione comporta un costo in termini di ciò a cui si deve rinunciare.
La produzione di un bene può essere aumentata utilizzando lavoratori addizionali, ma l'aumento della produzione sarà sempre inferiore a quello prodotto dai lavoratori precedenti. Questo perché l'aggiunta di nuovi lavoratori può portare a una diminuzione dell'efficienza complessiva del sistema produttivo.
Trasferendo lavoratori da un'attività produttiva all'altra, è possibile aumentare la produzione di un bene, ma solo a discapito della produzione dell'altro. Questo perché le risorse sono limitate e ogni scelta comporta un sacrificio.
La frontiera delle possibilità produttive rappresenta la massima quantità di un bene che un sistema economico può produrre per ogni livello di produzione dell'altro bene. La pendenza della frontiera rappresenta il rapporto di scambio tra i due prodotti.
I punti al di sopra della frontiera rappresentano combinazioni produttive che richiedono una quantità di risorse superiore a quella disponibile. I punti al di sotto della frontiera rappresentano combinazioni inefficienti, in cui le risorse non vengono utilizzate in modo ottimale.
Il costo opportunità marginale di un bene o servizio rappresenta la quantità di altri beni o servizi a cui si deve rinunciare per produrre un'unità aggiuntiva di quel bene o servizio. Questo concetto riflette il fatto che ogni scelta di produzione comporta un costo in termini di ciò a cui si deve rinunciare.rinunciare per pro-durre un’unità addizionale del primo. Rappresenta la pendenza della frontiera delle possibilità produttive.
Se taluni sistemi economici hanno minori costi opportunità nella produzione di un bene rispetto ad altri, godono di un vantaggio comparato. Produrre i beni i cui costi opportunità sono inferiori, può determinare vantaggi nel commercio.
L’efficienza produttiva implica che l’aumento della produzione di un bene (o servizio) può essere realizzato solo con il sacrificio della produzione di altri beni (o servizi).
CARATTERI FONDAMENTALI DEL MERCATO
Il mercato è l’istituzione economica che coordina in modo automatico, invisibile ed anonimo la domanda (espressione dei bisogni e delle preferenze) e l’offerta (espressione delle specializzazioni e delle tecnologie produttive).
Il mercato è sostanzialmente un sistema di prezzi fondato su presupposti di volontarietà e fiducia.
Nelle
Leconomie di mercato, esso deve condurre ad allocazioni efficienti, mentre lo Stato risolve problemi distributivi.Sebbene sia un meccanismo di coordinazione abbastanza automatico, richiede comunque delle condizioni che lo porta-no a nascere e svilupparsi:
Esistenza di un mezzo di scambio affidabile e stabile (moneta)
Competizione (libertà di entrata e uscita)
Informazione diffusa anche se non perfetta
Istituzioni affidabili (rispetto dei contratti, diritti di proprietà)
Convenzioni sociali forti (onestà, fiducia, consenso, impegno)
Meccanismi di incentivo corretti (legittima redistribuzione delle risorse)
DOMANDA E OFFERTA
Ogni mercato richiede la presenza di compratori e venditori che devono accordarsi su un prezzo affinché lo scambio abbia luogo. I prezzi sono leffetto della combinazione della domanda e dellofferta sul mercato. Linterpretazione del funzionamento del mercati attraverso schemi di domanda e offerta porta a concludere
che i mercati tendono a determinare un prezzo di equilibrio del mercato attraverso una determinata quantità (la quantità domandata e offerta sono uguali)
Dettagli
SSD
Scienze economiche e statistiche
SECS-P/01 Economia politica
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiaBrin di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia politica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Variato Anna Maria.
Tutor AI
Ciao! Sono il tuo Tutor AI, il compagno ideale per uno studio interattivo. Utilizzo il metodo maieutico per affinare il tuo ragionamento e la comprensione. Insieme possiamo:
Risolvere un problema di matematica
Riassumere un testo
Tradurre una frase
E molto altro ancora...
Cosa vuoi imparare oggi?
Il Tutor AI di Skuola.net usa un modello AI di Chat GPT.
Per termini, condizioni e privacy, visita la
relativa pagina .
Sei già abbonato? Accedi
oppure
Hai cambiato idea e vuoi dare il consenso?
PERSONALIZZA
ACCETTA E CONTINUA
Abbiamo preso in carico la tua segnalazione. Grazie del suggerimento.
Continua a navigare
Vuoi copiare questo testo?