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IMPIANTI INDUSTRIALI T-AB

DEFINIZIONI

  • Dos: Impianto tecnologico o di produzione → Complesso di macchine, apparecchiature e atti a permettere la trasformazione di materie prime in prodotti finiti.

Si distinguono da:

  • Dos: Impianto ausiliario e di servizio → Impiantistica necessaria per l'alimentazione dell'impianto di produzione da un punto di vista energetico o direttamente alla trasformazione delle materie prime.

CLASSIFICAZIONE DEGLI IMPIANTI DI PRODUZIONE

In base al processo produttivo si distinguono:

  • Continuità: Le materie prime e i componenti convergono da varie direzioni in una fase terminale, solitamente quella di assemblaggio.
  • Diversificati: Da un basso numero di input si ottengono molti prodotti diversificati.
  • Monogenerei: L'output di un'operazione diviene un input per una sola operazione successiva.

In base alla:

  • Impianto produttivo tuo off-shore: Impianto all'interno del quale non è possibile distinguere le parti/componenti del prodotto finale (Alti forni, Cononi sintigi, Raffinerie...).
  • Impianto produttivo tuo ben rapido: Impianto all'interno del quale il prodotto dato è già possibile vedere le parti/componenti del prodotto finale (Automobili).

In base alla continuità del processo produttivo:

  • Ciclo continuo: L'azienda opera 24h su 24h, operando su più turni.
  • Modo intermittente: La produzione è periodica e/o ripetitiva quindi può essere interrotta.
  • Periodo interamente per lotti: La produzione avviene sulla base di una commessa di un lotto specifico.
  • Produzione da commessa: Vengono prodotti beni "già venduti", in base a un contratto di fornitura (Beni a basso e medio ad alto valore aggiunto).
  • Produzione a magazzino: Produzione finalizzata allo stoccaggio in magazzino dei prodotti finiti, la produzione non è determinata in partenza da una richiesta specifica di un cliente.

In base alla organizzazione del lay-out produttivo:

  • Beni ripetuti: L'azienda muove l'area produttiva provvista invece con macchinari dalle eseguire una stessa lavorazione comune (es. Reparto di Frosatura, Reparto di Tannitura...).
  • In linea: Azienda che divide la produzione in "linee di prodotto" ciascuna delle quale si impatta per la produzione di un non stesso prodotto.

Studi di Fattibilità

Lo studio di fattibilità di un impianto industriale si sviluppa in fasi:

  1. Studio del prodotto e del mercato
  2. Scelta del ciclo produttivo (impianto tecnologico) definendo quantitativi mediante la lavorazione delle materie prime
  3. Determinazione del dimensionamento, alla dislocazione e determinazione economica
  4. Valutazione economica della redditività e scelta della potenzialità produttiva minima per gli impianti.

Studio di Mercato e del Prodotto

Il ciclo di vita di un prodotto viene disegnato attraverso l’evoluzione delle vendite nel tempo.

  1. Introduzione: Fase introduttiva in cui la crescita delle vendite è inizialmente molto lenta mentre il mercato viene sensibilizzato. Per continuare temporalmente questa fase è necessario alle volte affiancare l'ingresso del prodotto a campagne di marketing.
  2. Crescita: Alla fase introduttiva segue solitamente una fase caratterizzata da una notevole crescita dei volumi diventando economicamente utili. Anche in questa fase le attività di marketing possono essere utili allo scopo di incrementare la diffusione del prodotto.
  3. Maturità: Alla fase di crescita segue un periodo di graduale diminuzione del tasso di crescita dovuto al fatto che il mercato diviene sempre più saturo. Il fatturato si stabilizza mentre utile unitario incomincia a diminuire.
  4. Declino: Fase segnata dalla caduta della domanda per un determinato bene/servizio.

A seconda dello stadio in cui un prodotto si trova potranno essere adottate diverse tipologie di strategie; i fattori su cui puntare:

  • Introduzione: Promozione del prodotto e del suo progetto.
  • Crescita: Consolidamento della reputazione ed affidabilità del prodotto.
  • Maturità: Produttività e livello di servizio al cliente.
  • Declino: Controllo dei costi di produzione.

Le fasi del ciclo di vita possono essere modificate attraverso idonee politiche aziendali.

  • La fase di introduzione può essere allungata aumentando le fasi relative alla promozione e avviando una distribuzione mirata su tutto il territorio nazionale.
  • La fase di crescita può essere allungata elaborando metodi adatti a rinnovare in parte l'interesse dei prodotti sia intraprendendo campagne di vendita su afficenti.

Prendendo ora separatamente le disequazioni avremo che:

M - u/√n¯x ≤ M + u/√n

¯x ≤ M + u/√n → M ≥ ¯x - u/√n

Potremmo in questo modo "centrare" la probabilità di prima rispetto

al vero valore medio M il che ci porterà a dire che:

Prob {¯x - u/√n ≤ M ≤ ¯x + u/√n } ≃ 95% (k ≃ 2)

→ ooss: rimangono anche in questo caso le probabilità viste

nel caso riferentesi alla varianza u2.

Questa relazione ci risulta particolarmente utile se la (x)

accetta alla seguente randomizzazione:

s/√n → σu/√n-1

→ dove σu'' è la Dev. standard del campione.

Di conseguenza si avrà:

Prob {¯x - kσu''/√n-1 ≤ M ≤ ¯x + kσu''/√n-1} ≃ 95% (k ≃ 2)

Il che significa che, per k ≃ 2, vi è una probabilità del 95%

che il vero valore medio della popolazione (universo) costituiro

da esame ricada fra

¯x ± 2 σu/√n-1

Patron tale risultato in sostanza calcolato, noti σ

u e s in funzione del campione esaminato. Ciò ci permette di ottenere

informazioni riferentesi all'interno universo un esame partendo

solamente dal campione considerando l'archivio statisticamente

rilevante.

Distribuzioni Binominali

La distr. Binominale descrive fenomeni aleatori caratterizzati da

"solamente due possibili eventi (es: 0=0, 1=oO, 5=no, 10=no...).

pn (α;) = nCα pα (1-p)n-α

→ dove p = probabilità evento

positivo(1-p) = q ⟹ prob. evento negativo

- ρn(α;)'' = "Qual'è la probabilità di osservare l'evento positivo

a volte su N osservazioni differenti?"

Se andiamo a considerare α al posto di α il termine

fn(α;) - frequenza di risultati positivi

Sarà possibile verificare che:

- quando p e q sono sufficientemente distanti dai estremi

ovvero da 0 e 1, la distribuzione binominale è ben approssi...

data da una gaussiana.

Cio-ci permettere di trattare la binominale alle stregua di una non

normale: i punti di trasferimento se ue proietta all'inf...

niale.

b) Media mobile pesata su 2 periodi con: pa = 3 p2 = 1

  • D3 = (3d2 + d1) / 4 = (3 · 173 + 150) / 4 = 169,25
  • D4 = (3 · 161 + 193) / 4 = 164
  • D5 = (3 · 129 + 161) / 4 = 194,5
  • D6 = (3 · 180 + 129) / 4 = 179,8

D2 = 176,2D3 = 183,3D4 = 183

Volendo ora concludere qualcosa: il metodo migliore somma i termini 1d - D1 ottenuti fra i due diversi metodi e calcolo k1. Poiché il numero di periodi non è lo stesso fra i due metodi dovrò sottrarno uno da (k1). k 1 (n.n.pt.3p) = (2.7 + 9 + 1.9 + 8 + 1.9 + 8) / 6 = 9.68 k 4 (n.n.p.a.2p) = (15 + 5.5, 6.8 + 9.9 + 1.3 + 6) = 9.05 e pensibile questo metodo.

Valuto ora se il Metodo delle Medie M. Pesato su 2 Periodi sottostima ma la D:

k3 = 5,04 > 0 k Metodo m.n.p.p.2p sottostima la realtà.

Smorzamento Esponenziale Semplice

  • Siano Dt e Dt+1 le stime della domanda non effettuare mentre nel mese t e t-esimo (e t+1)-esimo sia insieme di una domanda paese nei periodi t.

Il metodo si basa sulla relazione:

Dt+1 = Dt + α(dt - Dt)

* dove α è detta costante di smorzamento, viene fornita a favore importante di economicità studi aspetti di un'analista di mercato.

  • Dt = αdt-1 + (1 - α)Dt-1
  • Dt+1 = αdt+2 + (1 - α)Dt+2

Anzioni a sostituire ai fini interno della dinue relazione che spiamo tutto otteniamo la seguente formula di smorzamento.

Dt+1 = αdt + αd(1 - α)dt + αd(1 - α)dt-1

ovvero:

Dt+1 = α∑ (d(1 - α)d)t-k

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
42 pagine
6 download
SSD Ingegneria industriale e dell'informazione ING-IND/17 Impianti industriali meccanici

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Argo98 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Impianti industriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Gamberi Mauro.