Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
VENEZIA:
S. Giovanni e Paolo a Venezia
Catene lignee che vengono applicate nelle campate , in facciata vediamo una netta separazione
con un portale inserito in un portico cieco, con avelli (tombe a sarcofago), mentre nella parte
superiore facciata a salienti, con netta distinzione degli spioventi.
S.Maria Gloriosa a Venezia chiesa francescana, troviamo soluzioni analoghe, transetto
à
sporgente cappelle orientate e coro poligonale, grandi pilastri circolari che non sono nervati e non
hanno collegamenti con le strutture di copertura e che invece fioriscono a partire dal capitello
verso l’alto, netta divisione dello spazio in alto dalle travi lignee in su una selva di linee.
Valorizzazione della facciata , l’edificio per il suo valore collettivo, per le dimensioni ecc ..
l’interesse si posta verso l’esterno ad una chiara definizione delle facciate, valorizzazione delle
visioni angolari.
PALAZZO DUCALE:
Nasce intorno alle acquee, da una parte si sviluppa un rapporto visivo dall’altra si mantiene questa
visibilità dall’acqua che rende l’edificio mobile per i riflessi che avvengono in facciata. Questa
facciata ha il suo analogo su piazza San Marco. Vi sono 3 fasce con progressiva chiusura viste dal
basso verso l’altro, il portico è accessibile e quindi oscuro alla luce , nella parte superiore una
loggia marmorea e poi si arriva al piano della sala di gran consiglio con una piatta soluzione finale
della facciata con grandi finestre. Questa superfice viene trattata con un modo estremamente
delicato alternando pietre con colori chiari ma con una variazione cromatica. Come se il palazzo
fosse avvolto da un tessuto e questa caratteristica viene riflessa dalla luce e dai rilessi del mare
che mettono in risalto la splendida facciata. Alternanza di pieni e vuoti e colori tenui, con forme
gotiche quando si tratta di elementi architettonici.
MILANO: (duomo vecchio e recente)
Milano è percepita dai suoi abitanti come una struttura radiale al cui centro troviamo i monumenti
principali di rappresentazione del potere, il palazzo pubblico e il duomo, due cerchie murarie con
le porte che collegano strade tutte indirizzate verso il centro, ancora oggi la città ha mantenuto in
parte questa maglia urbanistica. Gli edifici vengono intesi come dei poli (centri), si tende ad isolarli
e a rendere la loro visibilità maggior possibile da più punti di visti, è la storia della chiesa di Santa
Maria Maggiore (duomo). La chiesa viene demolita per far posto ad un nuovo edificio che rompe i
legami con la tradizione del passato esprimendo nuovi valori. L’iniziativa viene presa da un
vescovo che pensa ad una chiesa molto ampia che sostituisca la precedente con una struttura di
impianto gotico ma con materiali locali (pilastri in laterizio; 5 navate che esprimono la volontà di
ambire al potere (richiamo ai grandi monumenti del passato). Questo grande cantiere dopo un
anno viene sottoposto alla visione del Duca Gian Galeazzo Visconti, e quindi poteva permettersi
un rapporto ancora più autoritario rispetto alle autorità cittadine; L’intervento del duca si fa
sentire nell’imposizione di un nuovo progetto, di una nuova figuralità dell’architettura. I piloni in
laterizio che vengono considerati tradizionali vengono spazzati via da un’altra impostazione , resta
però l’impostazione delle 5 navate, si comincia così a pensare ad una composizione più “nordica”
nell’altezza degli spazi e nella scelta delle strutture. Si procede con decisioni limitate ad alcuni
elementi del progetto. Questo avviene attraverso concorsi, commissioni e quindi un modo
collettivo di condividere idee, non c’è ancora la singola persona che agisce imponendo o
proponendo singolarmente un pensiero completo su tutta l’opera. Il duca fa reali<zare anche delle
infrastrutture per il cantiere (come i Navigli) e quindi consentono un collegamento con il popolo
ma soprattutto con le aree subalpine (cave). Le finestre che sono fra le prime ad essere progettate
sono l’emblema dei contatti con il mondo francese e soprattutto tedesco. Il coro è poligonale, il
transetto sporgente con grandi finestroni che occupano tutta la superficie fra i contrafforti, una
selva di elementi verticali (guglie ecc.), soluzioni decorative che hanno lo scopo di proiettare
ancora di più verso l’alto le superfici senza interromperle. Ne fuori esce una visione frastagliata
dell’architettura. L’interno è sottoposto a un progetto su più fasi che partecipano architetto
Italiani e internazionali (Antonio di Vincenzo), il transetto ha una campata in più rispetto a quello
costruito ma tutto sommato è molto conforme a quello attuale. Non è l’unica proposta giunta sul
tavolo del duca, le altre provengono da personalità più artistiche come (Herinich Parler), ma anche
un matematico (Gabriele Scovaloca), un tentativo da parte del duca di controllare il progetto da
tanti punti di vista, garantire una resistenza delle strutture. Internamente vi è una notevolissima
verticalità, pilastri su campate rettangolari, il verticalismo viene però interrotto da un piano
orizzontale costituito da tabernacoli e capitelli. La fluidità dello spazio viene negata. Il cantiere
prosegue e si chiede l’intervento di numerose personalità.
DUOMO DI GLUND Proporzioni verso l’alto enormi archi rampanti che superano la larghezza di
à
due navate, e la torre realizzata in pietra con delle sottigliezze che appartengono più alla
tecnologia dell’età del ferro. E’ con questa architettura che Milano si concentra.
La storia successiva del Duomo di Milano incontrerà personlaità successive di esponenti
rinascimentali, quando si dovrà costruire la cupola che copre la navata centrale, ma però manterrà
soprattutto la concentrazione con la tradizione gotica.
BOLOGNA: (S.PETRONIO)
Il duomo è una chiesa civica fondato per volontà della città e finanziato da essa e quindi animata
da altre motivazioni. Bologna città di mercanti sottoposta al dominio del papa. Tutte le chiese che
stiamo vedendo per l’ambizione di chi le costruisce vengono intese come le più grandi del mondo.
La chiesa come si può capire inizia dalla facciata (manca la parte presbiteriale). Inizia dalla facciata
perché è la chiesa dei cittadini, è con la città che questo edificio si misura. Il progetto iniziale ,
prende avvio dalla decisione del consiglio comunale, prevedeva un edificio a 3 navate con cappelle
laterali. In questo progetto conduce il cantiere Antonio di Vincenzo, imposta le prime campate e
da una misura, ritmo , linguaggio all’intero cantiere. La progettazione avviene su carta ma anche
con modelli tridimensionali, per convincere i committenti e l’intera città. Questo primo modello di
Di Vincenzo è stato distrutto a seguito di una lite fra le autorità cittadine e le autorità papali, ma è
nota le dimensioni (183 m lunghezza , cosa mai vista all’epoca),avrebbe avuto un impatto notevole
ed impressionante per la città. La realizzazione che vediamo oggi mantiene una certa omogeneità,
il cantiere procede quindi mantenendo una regolarità, la lettura dello spazio attuale può avvenire
come una fase unica dell’edificio, anche se nelle finestre laterali notiamo alcune differenze fra il
progetto di Di Vincenzo e quello successivo, MA COMUNQUE LE DIFFERENZE RIMANGONO
MINIME. La facciata (prima struttura realizzata) è decorata da un secondo momento (Jacopo della
Quercia) che ha fatto impiantare il rivestimento fino al livello del portale, per ragioni di gusto e di
motivi onerosi si è interrotta fino a quel punto. In facciata frantumazione degli elementi che
vengono rivestiti da lastre, facendo un po’ perdere la gerarchia fra parti strutturali e di decoro
(TIPICO DEL TARDO GOTICO). L’unico elemento di distinzione sono la presenza di nicchie, che
svuotano la struttura, portali e grandi finestre svuotano ulteriormente la parete. La chiesa sarà
molto luminosa (forma a saliente facciata che permette l’entrata della luce dall’alto e diretto da
ogni navata). Lo spazio interno molto alto, ritmato lentamente, le volte a crociera sono su
campate quadrate, poche campate che permettono di portare lo spazio a percepirlo lentamente,
superficie intonacata che riflette la luce, il mattone segna linearmente il telaio dello spazio.
Esternamente di lato i contrafforti che si proiettano verso l’alto, un sistema rigoroso e regolare
che interpreta l’architettura gotica con un materiale raramente impiegato (Laterizio).
SPAZI PUBBLICI A SIENA:
Il palazzo sia presenta piazza che assume una forma di un mantello (Madonna). Un avvallamento
che viene lasciato fuori dalla città romanica. La piazza nasce come regolarizzazione di un terreno
accidentato e inclinato, il primo intervento che si fa è un terrazzamento della piazza che separa in
due piani la piazza, il terrapieno viene utilizzato per appoggiare strutture edilizie utili alle funzioni
del mercato che poi vengono sopraelevati e utilizzati come veri e propri palazzi (si nota nelle
strutture interne). La forma attuale del palazzo è frutto di ulteriori aggiunte , manca l’ultimo piano
delle alee laterali. Al piano terra troviamo una loggia , una struttura che fa da filtro fa il palazzo e
la città e che dimostra il carattere aperto delle istituzioni, il basamento in pietra, la parte verso
l’alto invece costruita in mattoni che da plasticità all’edificio e alle decorazioni che chiudono la
sommità di ciascun corpo. Quello che oggi come un organismo omogeno in realtà è frutto di una
rapida e distinta separazione delle fasi (inizia nel 1247).
FIRENZE: (Inizio 400 in poi ) RINASCIMENTO:
à
Innesto di modelli soprattutto formali antichi su una cultura cristiana. Firenze è un’eccezione alla
regola. Firenze è una Repubblica (stato fondato sulla condivisione del potere), tutti i cittadini sono
iscritti nelle liste elettorali, è un altro mondo rispetto ad altre realtà di città italiane. E’ qui che
nasce una nuova concezione dell’uomo. Mettere al centro l’uomo, sempre ricordando la sua
dipendenza da Dio, ha delle conseguenze assolutamente innovative sul piano culturale ed
architettonico. L’uomo è al centro del suo spazio e che misura attraverso il proprio corpo. Il corpo
come unità di misura (piede, braccio); misurare lo spazio con il corpo significa anche pensare agli
esseri umani nello spazio, vi è un grado di finitura diverso, un grado di attenzione diverso alla
figurazione e alle decorazioni delle parti. Mettere al centro l’uomo significa anche guardarlo con
gli occhi dell’uomo è non è la stessa visione di Dio, spazi congrui c