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Architettura greca
La cultura greca fu un inizio radicale per la civiltà occidentale.
- Scoperta uomo teorico → uomo pensante
- Rivalutazione delle capacità della ragione umana
- Passaggio dal pensiero mitico a quello razionale
- Campo politico: rivalutazione dell’individuo → democrazia
Ideale: libertà dall’oscurantismo, dai regimi dispotici, dalla tirannia, dalle stesse passioni umane.
Periodi:
- Medioevo ellenico (fine VIII-VI secolo): si sviluppa la polis; ci fu la colonizzazione sulle rive del mediterraneo; nasce la figura del tiranno
- Periodo classico (VI-IV secolo): lotte per il predominio tra Atene, Sparta e Tebe; alla fine del IV secolo Alessandro il Macedone conquista le città greche.
- Periodo ellenistico (IV-I secolo): dopo la morte di Alessandro Magno, la Grecia si divide in tanti regni che cadono sotto Roma; si diffondono culture cortigiane, cioè culture con tendenza all'eclettismo: sperimento delle proporzioni, tendenza al grandioso, monumentale, sviluppo del fusto, rivalutazione eccessiva dell’ordine ionico.
Per i greci il bello non è altro che il bello naturale.
L’architettura greca è basata sul Sistema Trilitico; se l’architrave ha un peso e può flettersi per mezzo di una compressione e di una trazione, le controspinte che vengono dal basso sui piedritti (per equilibrare la spinta) sono solo delle spinte verticali, opposte a p. i piedritti reagiscono con un peso contrario, verticale per compressione. Non ci sono spinte laterali e oblique Se non c’è il sistema trilitico, si possono avere spinte oblique, perché si sviluppano componenti verticali e orizzontali, ma bisogna tener conto di questa spinta per l’equilibrio delle forze.
Capriate in legno
Permettono l’eliminazione di elementi verticali interni per sostenere il tetto.
Elementi:
- Puntoni: lavorano per compressione
- Catene: lavorano per trazione
Templi
I primi templi erano molto semplici e poveri, di piccole dimensioni. Sul fregio erano presenti travi sezionate che erano soggette alle conseguenze delle intemperie, per protezione si usavano tavolette di legno stagionata, inchiodate davanti (funzione tecnico-costruttiva) e potevano presentare delle striature (triglifo). La tavoletta veniva fissata con un chiodo lungo visibile esternamente, allo stesso modo per il gocciolatoio, che permetteva all’acqua di sgocciolare distante.
Proporzioni
- Ordine dorico: 8 linee
- Ordine ionico: 9 linee
- Ordine corinzio: 10 linee
Moduli
- Ordine dorico: da 4 a 6 volte il diametro di base della colonna
- Ordine ionico: da 6 a 8 volte
- Ordine corinzio: da 8 a 10 volte
ORDINE DORICO
Caratteri distintivi:
- Colonna: massiccia, priva di base e coronata da un capitello dalle forme essenziali ed equilibrate. Composta da un fusto con scanalature verticali e da un capitello
- Capitello: composto dall’abaco, di forma parallelepipeda con base quadrata, collocato a contatto con la trabeazione; l’echino, che ha la funzione di raccordare la superficie quadrangolare dell’abaco con la superficie circolare del collarino; gli anelli, posti alla base dell’echino, la cui funzione non è chiara, ma potrebbero servire da gocciolatoi.
- Trabeazione: elemento orizzontale
- Fregio: caratterizzato dall’alternanza di metope e triglifi
- Sottocornice: costituita da fascia di base, piano continuo, sul quale aderiscono i mutuli (elementi parallelepipedi).
- Gocciolatoio: fascia verticale piana coronata da un kyma dorico, un profilo a becco di civetta ornato da un motivo a foglia dorica
- Sima
- Crepidoma: 3 gradini.
COLORI DELL’ORDINE DORICO: vivace ed estesa policromia che riveste le architetture antiche, si utilizzavano i toni caldi del bruno e delle ocre, rosso, verde, blu, bianco, nero, azzurro. Il colore veniva scelto in base al paesaggio: si stagliavano sul cielo azzurro ed entravano in rapporto con il paesaggio e con la luce. Erano molto importanti:
- Scorci che si potevano vedere prima di arrivare al tempio e una volta arrivati al tempio, era inquadrato dal prospetto laterale, mai solo dal prospetto frontale;
- La luce che interagisce esternamente con l’edificio architettonico e grazie al portico e ai colonnati c’è un gioco di ombre importante -> riflessi di colore.
IL CONFLITTO ANGOLARE: interruzione nell’angolo del ritmo formato dalle metope e dai triglifi. Il triglifo era centrato sull’asse di ogni colonna e di ogni intercolmio, in questo modo però restava uno spazio che interrompeva il ritmo alternato dei triglifi e delle metope, quindi gli architetti greci spostarono il triglifo sull’angolo per eliminare lo spazio anomalo e per terminare il ritmo. Facendo ciò si ampliò l’ultima metopa prima del triglifo terminale, lasciando inalterato l’interasse tra le colonne. Questa correzione risultò troppo evidente.
In seguito si lasciò l’ultima metopa uguale alle altre, ma si rimpicciolì l’interasse tra la penultima e l’ultima colonna. La correzione non era più evidente come prima, in quanto una metopa diversa quale elemento pieno è decisamente più percepibile di un diverso spazio vuoto. Così venne risolta anche l’esigenza di avere le metope uguali, in quanto considerate spazi molto importanti dedicati alla raffigurazione di episodi mitici attraverso il bassorilievo.
ORDINE IONICO
L’estrema raffinatezza del dorico ha portato al suo declino. Al progettista richiedeva una limitazione imperiosa nella forma e nella disposizione degli elementi del fregio.
Caratteristiche:
TEMPIETTO DI ATHENA NIKE (427 a.c.)
Sorge sullo sperone sud-occidentale dell’acropoli, vicino ai propilei. È un tempio di piccole dimensioni, è anfiprostilo (portico di colonne sulla facciata, privo di colonne sui lati) e tetrastilo (4 colonne sul fronte) e di ordine ionico.
ERETEO (421-405 a.c.)
Costruito in marmo pentelico (marmo bianco a grana fine). Ha una forma insolita: c’era la volontà di un architetto di ricercare una nuova organizzazione tipologica. Sorge su diversi livelli collegati da una scalinata a nord del portico occidentale:
- Livello superiore: la parte orientale del corpo rettangolare principale destinata al culto di Athena; loggia delle cariatidi (figure femminili dalle vesti drappeggiate che esprimono la resistenza al peso)
- Livello inferiore: parte occidentale dedicata al culto di Eretteo (il sesto mitologico Re di Roma), costituita da un vestibolo (vano o passaggio posto tra la porta d’entrata e l’interno di un edificio) e da due parti adiacenti, il portico nord e il recinto in cui cresceva il sacro olivo di Atene.
TEMPIO DI APOLLO
È un tempio periptero con colonnato esterno di ordine dorico. All’interno sono compresenti l’ordine ionico e corinzio. Lo spazio interno è costituito da due parti comunicanti tra loro: una più ampia e di pianta rettangolare e una più piccola contenente la statua di Apollo; sono separati da un architrave e da una colonna con capitello corinzio.
I templi erano rivolti tutti verso est, secondo la disposizione richiesta per motivi sacri e simbolici e che, attraverso la luce, contribuisce ad arricchire effetti scenografici. Il tempio di Apollo invece è rivolto a nord.
Trattamento delle pareti: l’architetto si serve di un ordine ionico, che esca dagli schemi canonici, appositamente studiato al fine di raggiungere la massima continuità formale in coerenza con la ricerca di continuità spaziale.
COMPLESSO DI DELFI
Sorge su una pendice scoscesa del Parnaso, ai cui piedi si trova la valle degli ulivi. Qui ascendevano pellegrini per purificarsi nella fonte Castilia.
Il percorso permette una salita agevole e una lettura di ¾; si incontrano tempietti, tesori, piccole costruzioni, disposte in modo vario, senza seguire una legge geometrica. Salendo si giunge al primo terrazzamento, sul quale sorge il tempio di Apollo. In una zona superiore si trova il teatro, realizzato secondo la tipica concezione dei greci (nella natura).
COMPLESSO DI OLIMPIA
Nell’Atis di Olimpia (valle della Grecia) i tempietti sono disposti a ventaglio, questo rivela l’attenzione alle qualità del paesaggio stesso, in coerenza con una legge naturale, che tiene conto della corrispondenza tra oggetto e spazio circostante.
AGORA’ DI ATENE
È uno spazio pubblico e cuore civile della città
CASA GRECA
La casa greca è costituita da stanze che si aprono su un cortile interno, questo sta ad indicare un carattere di chiusura con il mondo esterno, volendo conservare l’individualità e la loro vita privata