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La presenza degli schiavi neri a Cuba e il romanzo "Sab"
La presenza degli schiavi neri a Cuba risale agli anni della colonizzazione spagnola. A far aumentare in maniera esponenziale la loro presenza mano d'opera per il mantenimento del sistema tra il XVIII e il XIX secolo è stata la necessità economica del paese. Infatti, Cuba diventa il maggior produttore ed esportatore di zucchero al mondo.
Il romanzo "Sab" è un'opera preoccupante che ha come protagonista uno schiavo mulatto, ed è proprio il suo nome africano che dà il titolo all'opera. Avellaneda sceglie di dare un titolo enigmatico, che porta il lettore ad interrogarsi su di esso, ma di cui ancora oggi non sono chiare le origini.
Per quanto riguarda la situazione degli schiavi, essi venivano venduti come animali. Infatti, in uno stesso annuncio risalente al 1839 sono in vendita una donna nera, un cavallo e delle sanguisughe.
L'abolizione della schiavitù sull'isola di Cuba avverrà solo nel corso del XIX secolo.
suo padrone. Questo crea una tensione costante nella vita di Sab, che si trova diviso tra la cultura e la religione dei suoi padroni e la sua identità africana. Il romanzo di Avellaneda mette in luce anche le terribili condizioni in cui vivevano gli schiavi a Cuba. Sab è costretto a lavorare duramente nelle piantagioni di canna da zucchero, subendo maltrattamenti e umiliazioni da parte dei suoi padroni. La sua storia personale diventa quindi un simbolo delle ingiustizie e delle sofferenze inflitte agli schiavi. Attraverso il personaggio di Sab, Avellaneda cerca di sensibilizzare il lettore sulla questione della schiavitù e di denunciare le sue conseguenze disumane. Il titolo stesso del romanzo, "Sab", suggerisce una riflessione sulla complessità e la dualità dell'identità di questo personaggio, che rappresenta l'intera comunità degli schiavi africani a Cuba. In conclusione, il romanzo di Avellaneda offre uno sguardo profondo e toccante sulla schiavitù a Cuba, attraverso la storia individuale di Sab. Attraverso la sua narrazione, l'autrice ci invita a riflettere sulle ingiustizie e le sofferenze inflitte agli schiavi e a prendere coscienza della necessità di porre fine a questo sistema disumano.padrone che ha concepito Sab con una schiava di alto rango, principessa del Congo. Da qui emerge un tema importante, ossia quello della nobiltà nascosta, l'idea che gli schiavi siano molto spesso i figli degli sconfitti, pertanto non è proprio questo l'elemento più importante del romanzo. Avellaneda smentisce il presupposto fondativo della schiavitù in tutto il mondo, ossia l'inferiorità degli esseri umani neri. La scrittrice rifiuta tale concetto pseudo-scientifico attraverso le parole del suo personaggio. Sab riflette sulla natura dei neri e dei bianchi arrivando alla conclusione che non è stata la natura a rendere l'uomo nero schiavo, ma la società in cui vive. Il protagonista non accetta soluzioni "medie". Nonostante ciò, né una soluzione che porta alla violenza, ma rifiuta di seguire le convenzioni che gli impone la società e ciò.
lo porta ad un finale tragico. Nonostante ciò, a suo modo può essere considerato, a mio parere, un vincitore poiché non si arrende ad un destino prefissato gli dal contesto sociale, ma proclamerà fino alla fine i suoi ideali di felicità, dignità; dunque, si ha un tipo di giustizia "estetica". libertà, uguaglianza,