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Il legame tra commesse militari e lo sviluppo dell'industria informatica
La domanda generata dalle commesse militari esercita una potente attrazione per nuove imprese, molte delle quali entrarono a far parte della neonata industria informatica tra i tardi anni '50 e gli anni '60. Il primo e più significativo esempio del legame tra commesse militari e sviluppo di un sistema di difesa basato sul computer fu il SAGE, il primo sistema di allarme aereo computerizzato, sviluppato e impiegato negli anni '50. I buoni risultati di questo sistema condussero ad uno sforzo per sviluppare su vasta scala il sistema. A partire dagli anni '50, il progresso della tecnologia informatica fu guidato da varie tendenze: l'accentuata diminuzione del prezzo dei componenti in rapporto alle prestazioni, il rapido estendersi delle tecnologie informatiche a nuove applicazioni, l'aumento dei costi relativi del software. Ciò creò un cambiamento di percorso nell'ambito tecnologico. Ad esempio il mainframe IBM 360, consolidò il.dominio esercitato dall'azienda creando una famiglia di prodotti con diverse prestazioni e a prezzi diversificati. L'IBM 360 divenne un progetto dominante nell'ambito della produzione di mainframe, e presto molte imprese americane e straniere iniziarono a sviluppare macchine e prodotti compatibili con la linea di questo prodotto. L'introduzione del minicomputer accelerò la segmentazione del mercato e l'entrata nel settore di nuove imprese in competizione con i produttori di grandi sistemi. Il primo minicomputer fu il PDP-1, introdotto nel 1960. Questi prodotti furono inizialmente venduti a utenti accademici e scientifici che necessitavano di un software limitato e di scarsa assistenza da parte del produttore. La presenza di minicomputer rovesciò addirittura il dominio dell'IBM 360 e 370. Infatti, tra il 1960 e il 1990 fu registrato un rapido incremento della vendita dei minicomputer e nello stesso tempo la stagnazione del valore delle forniture di.nuova forma di spazio, caratteristica dell'età dell'informazione e che collega i luoghi attraverso network informatici e sistemi di trasporto informatizzati, ridefinisce la distanza ma non cancella la geografia.
Ogni nodo è connesso a un altro nodo attraverso una miriade di rotte possibili. In questo scenario gli Stati Uniti, che possiedono una capacità di larghezza di banda molto maggiore del resto del mondo, giocano un ruolo centrale nelle connessioni tra paesi. Secondo Cukier, nel 1999 la struttura di Internet assomigliava a una stella con al centro gli Stati Uniti. Tuttavia ciò sta cambiando, la larghezza di banda sta aumentando in altre aree del mondo, specialmente in Europa.
Il Nord America, con oltre 161 milioni di utenti, costituiva il nocciolo dei 378 milioni totali di utenti di Internet, in forte contrasto con la distribuzione della popolazione sul pianeta. La regione Pacifico-asiatica, con oltre due terzi della popolazione mondiale, contava
situati in specifiche regioni geografiche, creando così delle "reti di innovazione". Queste reti di innovazione sono spesso concentrate in aree urbane altamente sviluppate, dove vi è una maggiore disponibilità di risorse e infrastrutture tecnologiche. Tuttavia, nonostante la distribuzione disuguale di Internet, è importante sottolineare che l'accesso a Internet sta crescendo rapidamente in tutto il mondo. Grazie all'espansione delle reti mobili e all'aumento dell'accesso a Internet tramite dispositivi mobili, sempre più persone hanno la possibilità di connettersi e accedere alle risorse online. In conclusione, Internet è diventato un elemento essenziale nella società moderna, influenzando molti aspetti della vita quotidiana. La sua distribuzione geografica riflette le disparità economiche e tecnologiche tra i paesi, ma l'accesso a Internet sta diventando sempre più diffuso e accessibile a livello globale.localizzate in pochi nodi tecnologici, di solito alla periferia di grandi aree metropolitane, poi collegate le une alle altre datelecomunicazioni e trasporti.
Per quanto riguarda la localizzazione dei domini, nel 2000 gli Stati Uniti contavano circa il 50% del totale, seguiti dalla Germania con l'8,6% e il Regno Unito con l'8,5%. La concentrazione dei domini è molto più alta della concentrazione degli utenti di Internet, a suggerire una crescente asimmetria tra produzione e consumo dei contenuti di Internet, con gli Stati Uniti che producono per tutti.
Il predominio degli Stati Uniti appare ancora maggiore se misurato in termini di siti top e pagine viste. Nel 2000, gli Stati Uniti contavano il 65% dei 1000 siti web al top e l'83% sul totale delle pagine viste dagli utenti di Internet.
Sempre nel 2000, le 50 città al top, con sole 4% della popolazione mondiale, ospitava nel 48,2% dei domini di Internet, suggerendo anche che la fioritura di contenuti per
Internet è sempre di più un fenomeno metropolitano. La concentrazione principale di domini statunitensi e mondiali si trova nell'area della Greater New York, seguita dalla Greater Los Angeles e a San Francisco-Oakland-San Jose. Negli altri Stati le principali città metropolitane erano il centro di diffusione maggiore, ad esclusione della Germania con una fioritura di contenuti di internet decentralizzata.
Zook ha trovato la risposta alla questione dei domini statunitensi. I domini di Internet sono in relazione con le organizzazioni che producono informazione. I grandi blocchi spaziali di queste organizzazioni nei servizi avanzati, finanza, media, intrattenimento, istruzione, sanità, tecnologie e via dicendo, si trovano in misura predominante nelle aree metropolitane e in particolare in aree come New York, Los Angeles e Washington. Così, il modellamento spaziale di Internet, non segue la distribuzione della popolazione ma la concentrazione metropolitana.
Dell'economiainformazionale. L'età di Internet: un mondo urbanizzato di metropoli in espansione
Uno dei miti fondanti della futurologia circa l'età di Internet si riferisce alla fine delle città, affermando che non saranno più necessarie in un mondo in cui abbiamo le possibilità tecnologiche di lavorare, vivere, comunicare ed essere felici da qualsiasi luogo. Eppure, il XXI secolo vedrà un pianeta ampiamente urbanizzato, con la popolazione sempre più concentrata in regioni metropolitane molto ampie e gran parte del pianeta disabitata. Questo perché la concentrazione spaziale di lavori, di attività generatrici di reddito, di servizi e opportunità di sviluppo umano è nelle città. Cioè è provocato da due fattori: l'eliminazione dei lavori nelle aree rurali che provoca migrazioni verso le città; e l'offerta di attività generatrici a valore più alto.
sianella manifattura sia nei servizi, in città. E in un'epoca in cui Internet va di pari passo con l'informazione e l'economia, le città sembrano essere il luogo strategico. Le città sono anche luoghi di fioritura dei servizi, come la finanza, le assicurazioni, l'assistenza legale e il marketing; di industrie culturali; e di lavoratori e imprenditori con un alto livello di istruzione. Le città sono dei nodi principali ai quali sono a loro volta collegati altri nodi. Mentre si concentrano gran parte delle capacità di produzione e consumo di un vasto hinterland, questi complessi territoriali si collegano gli uni agli altri entrando in una nuova geografia globale, fatta di nodi e reti. Ciò che si viene a creare è una nuova formazione spaziale, una regione metropolitana caratterizzata dalla connessione funzionale tra attività sparse in un territorio vasto. Gran parte di queste nuove aree non hanno neanche un nome o unaspazialità definita. Un esempio è la San Francisco Bay e la Southern California. Questi insediamenti confondono le distinzioni tradizionali tra città e campagna e tra città sobborghi. Includono aree costruite di varia densità, spazi aperti, attività agricole, aree naturali, distese residenziali e una concentrazione di servizi e attività manifatturiere, sparse lungo gli assi di trasporto, costituiti da autostrade e sistemi di transito di massa.
Telelavoro, tele-vita e nuovi modelli di mobilità metropolitana
Si pensava che Internet avrebbe introdotto un nuovo tipo di insediamento umano. In realtà il lavoro da casa e sono in parte è collegato a Internet. In una serie di studi condotti da Mohktariane Handy negli anni '90 è emerso che la percentuale della forza lavoro che in un dato giorno in California opera da casa è inferiore al 2%. Inoltre coloro che lavorano a casa lo fanno principalmente con telefono,
penna e carta, e solo meno della metà con il computer. Inoltre il lavoro a casa elettronico risultava limitato in tutti i contesti e, di solito, part-time, uno o due giorni alla settimana.