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STRATEGIA OPERATIVA
Si devono definire obiettivi, piani di comunicazione in grado di contribuire al perseguimento delle finalità
generali, caratterizzati da piani di controllo.
Ma è difficile trovare dei buoni piani di comunicazione, anche nelle grandi imprese. Quindi è bene aiutare
l’imprenditore a sviluppare questi step, ma con delle condizioni:
- La motivazione dell’imprenditore e dei suoi manager ad affrontare le nuove tematiche e le nuove
esperienze professionali;
- Deve esserci l’assegnazione di un budget destinato alla comunicazione: disponibilità di risorse utilizzabili;
- Occorre una piccola struttura organizzativa interna o esterna che essa sia in grado di assumersi
consapevolmente e con competenza specifica responsabilità decisionali e operative con riferimento alla
politica di comunicazione, delegate dall’imprenditore;
- Le azioni devono essere svolte nel tempo: continuità e coerenza nella gestione della comunicazione.
L’imprenditore deve essere guidato, deve esplicitare la comunicazione con l’aiuto di collaboratori che si
occupano di comunicazione (solo se sussistono certe condizioni).
La strategia consiste nell’identificazione e nella concettualizzazione del problema strategico, nella successiva
ricerca di soluzioni a tale problema e, infine, nella mobilitazione delle capacità aziendali intorno alla soluzione
definita.
Nella piccola e media impresa tale percorso appare peraltro facilitato dal fatto che i soggetti che ne sono
coinvolti risultano numericamente pochi: non richiede di necessità sistemi formali di pianificazione.
FUNZIONE OPERATIVA
Si concentra su singole attività o su insiemi di attività di comunicazione poste in essere a sostegno delle
politiche aziendali tra loro articolate, coordinate e realizzate secondo ben precise modalità tecniche.
Si devono quindi raccogliere i touch points (sito, biglietti da visita…) dell’azienda e vedere se le impostazioni
in essi sono coerenti con l’azienda.
Gli strumenti di comunicazione usati nella PMI industriale sono volti a realizzare e mantenere i legami
dell’impresa con gli interlocutori.
Principali strumenti di comunicazione:
- Forme e strumenti che permettono all’impresa di rivolgersi al mercato potenziale (fiere di settore specifico,
mostre); 10
- che consentono un alto livello di interazione tra singoli e specifici pubblici (rete di vendita, comunicazione
diretta informale);
- che promuovono una relazione di carattere generale con l’ambiente rivolti a pubblici ampi per sviluppare e
mantenere la conoscenza (marchio e logotipo, cataloghi e listini, pubblicità).
Ruolo attribuito alla reputazione aziendale
Si è chiesto all’imprenditore l’importanza delle risorse immateriali e delle capacità aziendali nello sviluppo
dell’impresa. La reputazione dell’impresa risulta essere la più importante.
La presenza dell’importanza data alla reputazione è sintomo di un’attenzione data alla comunicazione: è un
segnale di cultura di comunicazione.
La reputazione aziendale costituisce la risorsa strategica immateriale alla quale è stata attribuita la maggior
importanza nello sviluppo dell’impresa.
Lo sviluppo dell’impresa differenzia dalla crescita che consiste in un’impresa che evolve e diventa più grande:
svilupparsi vuol dire essere intenzionati ad inserirsi in un determinato ambito.
Modalità di sviluppo:
- equity: capitale azionario (molto formale)
- non-equity: contrattuale (molto flessibile)
Fattori di successo per l’impresa:
- Risorse: capacità aziendali competenze importanti per l’impresa ma il mercato vuole il prodotto e
servizio
- Fattori critici di successo competitivo: il successo lo si fa col prodotto; MA il mkt per il B2B è un soggetto
non lontano, è un partner (Mario Parini e Samsung sono partner: la Samsung è il suo mkt e non solo,
collaborano).
Quindi non devono fare
comunicazione di marketing per
lo sviluppo dell’impresa poiché è
comunicazione esplicita e la loro è
invece implicita. Diversamente
dalle B2C dove i consumatori
vogliono essere intrattenuti e
quindi viene fatta la
comunicazione di marketing. 11
Il 65% delle PMI le ha dato il massimo livello di importanza alla reputazione.
La reputazione è la prima risorsa importante, ma non per tutti, c’era comunque un 35% che non dava
importanza alla comunicazione.
È il percorso evolutivo che determina il ruolo della comunicazione e l’importanza data alla reputazione.
Si può concludere che le imprese si sono dimostrate maggiormente dinamiche sotto il profilo delle diverse
modalità di sviluppo per linee esterne, hanno maturato una più profonda consapevolezza circa il ruolo che la
comunicazione può svolgere nell’agevolare e nel potenziare le capacità di relazione che sono alla base
dell’attuazione e del consolidamento delle alleanze e degli accordi tra le imprese, specialmente quelli di
carattere strategico che si svolgono nel medio/lungo periodo.
Il 65% ha degli obiettivi più articolati, pubblici più ampi, strumenti più ampi: hanno un orizzonte più esteso.
Emerge chiaramente un insieme di imprese che attribuiscono la massima importanza alla reputazione
aziendale e che dimostrano effettivamente di aver maturato un orizzonte di riferimento della propria politica
di comunicazione indubbiamente più ampio.
Articolazione delle forme della comunicazione
Ci sono 4 tipi di comunicazione:
Corporate communication (istituzionale): non è la comunicazione verso le pubbliche
amministrazioni, ma quella tra istituti. L’obiettivo è quello di legittimare l’impresa nell’ambiente in
cui opera ed è rivolta a soggetti non direttamente interessati ai prodotti o all’investimento
nell’azienda ed esclude le relazioni coi portatori di interessi economici e quelle di affermazione
dell’identità dell’impresa o della marca sul mkt: deve sviluppare consenso.
3M parla agli stakeholder, non parla ai mkt, ma agli interlocutori corporate: collettività, media,
Università.
Comunicazione interna, organizzativa: serve ad ottimizzare l’impiego delle risorse umane che fanno
riferimento all’impresa e si concretizza nell’insieme dei messaggi scambiati all’interno delle reti di
relazioni che costituiscono l’essenza dell’organizzazione. Detta anche comunicazione gestionale
poiché serve a gestire l’impresa, a far funzionare l’organizzazione; non può mai mancare altrimenti
non si sa come operare.
Comunicazione economico-finanziaria (finalizzata al reperimento delle risorse strategiche):
comunicazione per fornire bilanci. Diviene comunicazione finalizzata al reperimento delle risorse
strategiche: ha come obiettivo quello di far conoscere le condizioni di impiego delle risorse
nell’impresa soprattutto se sono oggetto di rinegoziazione continua. Ha ampliato il suo orizzonte di
riferimento andando anche ad includere i portatori di know how.
Comunicazione di marketing (commerciale): commerciale perché nella PMI non c’è il marketing. È
volta ad ampliare e consolidare il mkt di sbocco e che si avvale dei classici strumenti operativi della
promotion.
Nelle PMI qual è la comunicazione più importante?
Ovviamente la meno importante sarà la commerciale.
Partendo da un’analisi sugli obiettivi si cerca di capire dalle risposte date circa questo tema.
Variabili, fattori, componenti principali che spiegano la varietà del fenomeno.
L’analisi prende in considerazione circa 14 obiettivi e si racchiudono in alcune classi che ruotano attorno ad
una dimensione, componente principale che viene etichettata in base a ciò che contiene.
Quattro fattori principali trovati che insieme spiegano il 65%, 2/3 del fenomeno:
1. Comunicazione organizzativa e gestionale (31% della varianza spiegata): intorno ad esso ruotano 7
obiettivi sui 14 analizzati. Facilitare il coordinamento nelle relazioni fra partner, promuove la
diffusione delle informazioni fra partner quindi sono gli aspetti più importanti secondo gli
imprenditori. Traspare quindi che occorre usare la comunicazione per diventare leader di filiera.
Stabilizzare le relazioni coi clienti partner è quindi fondamentale. Include anche la comunicazione
interna in piccola parte (0.466: informare e coinvolgere il personale) seppur non in modo rilevante
12
in quanto siamo in PMI e quindi non si investe molto in comunicazione interna: si conoscono tutti, il
fondatore conosce tutte le persone che sono in azienda.
2. Comunicazione istituzionale: tre obiettivi di cui due ovvi in quanto parte della comunicazione
corporate (il primo e il terzo). È anche possibile che nelle PMI industriali vi sia una forte connessione
fra ciò che è corporate e ciò che è prodotto o servizio.
3. Comunicazione economico-finanziaria: il secondo obiettivo è legato al concetto di riferimento di
risorse, competenze per fare meglio. L’imprenditore cerca sul mkt le risorse che colmino il suo GAP.
4. Comunicazione commerciale: legato alle finalità di export e commerciali.
È però necessario che il mondo imprenditoriale e quello della comunicazione d’impresa riflettano insieme
attentamente su almeno tre temi particolarmente rilevanti:
- sull’esigenza di aiutare la piccola e media impresa a esplicitare le dimensioni comunicative della propria
identità e a prenderne piena consapevolezza; particolarmente rilevante con riferimento alle imprese
che operano nel B2B nelle quali il successo di una influenza quello dell’altra;
- necessità di identificare e di proporre modalità semplici di pianificazione strategica della comunicazione
della piccola e media impresa, al fine di ottimizzare l’impiego delle risorse e coordinare efficacemente
gli strumenti di comunicazione;
- sull’opportunità di formare figure professionali con competenze specifiche nella comunicazione della
piccola e media impresa, che siano in grado di affiancare l’imprenditore aiutandolo a esplicitare
efficacemente la propria strategia e a tradurla operativamente mediante l’impiego di adeguate forme
di comunicazione.
Product placement
Es. thank you for smoking
Per product placement si intende l’inserimento oneroso, pianificato e non invadente di un prodotto di marca
all’interno di una vasta tipologia di contenuti di intrattenimento.
Non invadente perché non deve interferire con il contenuto editoriale.
Es. game shows, reality show, serie tv
Es.
The American idol coca cola
X factor pepsi
Esempi di Product placement
Coca-Cola è presente in tantissimi film; idem per Apple che però non paga nulla. A