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Veicolo Target
Deb=10 Debito
Att=110 0 Att=100 =50
Equity=1 Equity=
0 50
3)fusione di target con la soc veicolo. L’attivo totale - post fusione- sarà pari a 110, di cui: 100
comprendono gli impianti, i macchinari e tutte le altre attività, ex target, pre-fusione e 10
comprendono la cassa. Passivo totale - post fusione-, comprende: 100 debiti e 10 equity, controllati
6 da bresciano e 4 dal fondo.
Morale, post fusione: il signor Bresciano ha la maggioranza assoluta e in più ha 10 di cassa
per effettuare il rilancio della sua società.
Target+
Veicolo(
t=5)
Att=100 Deb=1
+ 00
Cassa= Equity=
10 10
L’obiettivo è determinare quanto equity può mettere il fondo e quanto è la massima leva che
può raggiungere. La prima cosa che i fondi valutano in una società target, di un LBO, è la
capacità d’indebitamento, analizzata in base al business plane.
Capacità d’indebitamento(della target) è 400milioni di euro che sono composti da: a)100milioni di
debito senior(grado di subordinazione del debito) che può essere ammortizzato in 5 anni e
b)300milioni.
EV(5y)= 600milioni è il valore dell’attivo della società quando il fondo avrà intenzione di uscire fra
5 anni (definito come enterpraise value= valore di mercato di tutto l’attivo).
tempo=
0 t=5
EV=600
Oggi la capacità d’indebitamento=400 ma si prevede che fra 5 anni il debito residuo sia pari a 300,
perché 100 vengono ammortizzati. Quanto varrà l’equity fra 5 anni? 600(tot attivo)-300(deb
residuo)=300.
Rendimento target = 30% annuo Capacità d’indebitamento=400 EV(5y)= 600milioni
Quanto deve valere oggi l’equity, per garantire un rendimento del 30% nei prossimi 5 anni?
300
(1+30%)
5
^ Deve valere :
80,8 =
Il fondo ha determinato che la sua società veicolo, sarà costituita nel seguente modo: 400 di
debito e 80,8 di equity. Quindi il fondo va a negoziare con il signor Bresciano, dicendo che è
disposto ad investire 480,8 per comprare le azioni del signor Bresciano e pagare il debito
della società target. La potenza di fuoco che il fondo mette a disposizione per questa società
è 480,8.
Att=480, Deb=4
8 00
Equity
=80,8
Lezione 25 – 11
Le agenzie di rating assegnano un giudizio sulla qualità del credito, affidabilità, attraverso una scala
alfa-numerica. Il rating non è una probabilità di default, è una misura relativa di rischio, ovvero:
AAA è meno rischiosa di AA che è meno rischiosa di A. Le rating definition si riferiscono alle
classi. Le agenzie hanno ulteriolmente discriminato le classi di rating introducendo dei segni, + e -,
chiamati modifiers. I modifiers sono dei segni. La definizione di rating non è diversa per un AA+,
AA e AA- (fanno parte della stessa classe). Il segno + indica una misura relativa che nell’ambito
della definizione di rating, riferita a una classe di rating, un AA+ è reputato marginalemte meno
rischioso di un AA che è reputato marginalmete meno rischioso di un AA-. I modifiers spostano la
classificazione della scala, non è a livello di classe ma è a livello di notch=tacca.
I rating vengono assegnati o all’emmitente(issuer) o all’emissione(issue). Il rating attribuito
all’emittente esprime il rischio di default (esp, l’italia, apple..). L’emittente, può emettere numerose
obbligazioni e l’agenzia calcola il rating sull’emissione in funzione o del grado di subbordinazione
o della garanzia o delle covenants, ecc…Quindi potremmo avere differenze di rating tra emittente
ed emissione; ovvero, potremmo avere un emittente con A che emette obbligazioni relativamente
più rischiose BBB. Il rating viene assegnato all’emittente e il rating, assegnato, all’emissione
subisce degli aggiustamenti in funzione del rating attribuito all’emittente. Tuttavia non possiamo
avere un rating all’emissione senza che vi sia un rating all’emittente; però possiamo avere, in alcune
circostanze, un emittente con un rating che emette delle obbligazioni che non hanno rating.
Solicited(sollecitato) e un-solicited = rating richiesto dall’emittente che paga l’agenzia per
riceverlo. Critica=conflitto d’interesse=l’emittente che riceve il rating è quello che paga. Il rating da
un’informazione circa l’affidabilità di quell’emittente e le agenzie hanno costruito la loro
reputazione sulle informazioni prodotte e divulgate al mercato; quindi, se la reputazione diminuisce
gli emittenti non andranno più dall’agenzia per farsi attribuire il rating, perché sapranno che il
mercato non lo prenderà in considerazione.
Il rating viene assegnato da un comitato con a capo un’analista a che monitora l’emittente e assegna
il rating. Se vi sono novità sull’emittente, tali per cui è ipotizzabile un cambio di rating, l’analista
può proporre una rating action (che riguarda le classi e non i modifiers). Vi sono 3 possibilità: o
1. si cambia il rating (upgrade, downgrade o stabile) o 2. si ha un segnale di outlook=previsione=
(segnale con il quale l’agenzia comunica agli investitori che ha ricevuto notizie dal mercato che
richiedono di essere valutate e per questo sta rivedendo la posizione dell’emittente, del rating, nel
medio-lungo termine) o 3. si ha un rating watch (ha le stesse caratteristiche dell’outloock ma la
rivalutazione del rating è a breve termine). Esp, l’agenzia comunica un watch negativo, questo
non cambia il rating ma esprime il fatto che l’agenzia ha ricevuto delle notizie dal mercato tali
per le quali ritiene che nell’arco di 2 sett o 6 mesi, si potrebbe ridurre il rating. Le deve
verificare. Il rating non necessità del watch per essere cambiato, l’importante è che le notizie siano
già verificate.
Il rating valuta la qualità dell’emittente (non riflette la quotazione del mercato delle azioni)
ma contempla una serie di rating criteria (di tipo quantitativo) specifici per ogni emittente.
Nel sito delle agenzie troviamo 3 documenti: il rating definition(ci danno delle probabilità), rating
criteria e transition and default studies= studio sulle transizioni e sui default che serve per far capire
ai lettori cosa è successo al bacino di emittenti a cui hanno assegnato il rating. ->Quanti sono falliti?
Quanti sono falliti negli ultimi 10 anni? Quanti sono saliti dalla classe A a una AA?
L’ agenzia valuta la frequenza, non la probabilità, di default. Esp: ho valutato le imprese dal
1990 al 2014 e ho ottenuto che triplaAAA=1 anno= 0,11% di frequenza di default ->su tutte
le imprese che ho osservato dal 1990 al 2014, quelle con un rating AAA che sono andate in
dafault dopo 1 anno, sono l’11%.
Le espressioni investment grade e speculative grade sono utilizzate per definire la qualità creditizia
di un titolo obbligazionario. In genere, un titolo è definito investment grade se ha un rating(come
classe) pari o superiore a BBB di S&P (l'equivalente Baa2 di Moodys). Al di sotto di tale rating i
titoli sono definiti speculative grade. Si tratta in pratica di una distinzione degli strumenti finanziari
in due grandi classi in base al rischio di credito.
Lezione 02 – 12
Prestiti sindacati = la macroscopica differenza rispetto al prestito obbligazionario o colloamento
azionario(dove vi sono 3 soggetti:emittente, intermediario e mercato) è la mancanza di uno dei 3
soggetti: il mercato. Non è un prestito normale, poichè la complicazione nasce dal fatto che
abbiamo un gruppo di banche che cooperano per emettere il prestito, in quanto l’importo del
prestito è di dimensioni rilevanti tali per cui la banca o non può o non intende erogarlo
singolarmente (questo è dovuto anche dalla normativa sulla regolamentazione in quanto le banche
hanno un coefficiente in base al quale devo limitare la concetrazione dei propri prestiti). Dobbiamo
tener presenti due aspetti chiave:1) dal momento in cui la Fiat domanda il prestito a una banca(le
conferisce il mandato per organizzare un prestito sindacato)al momento in cui sono realmente
erogati i soldi, passa molto tempo in quanto il processo per la formazione e l’organnizazione del
sindacato è lungo. 2) caso diverso è se la Fiat conferisse il mandato a JPMorgan che s’impegna a
trovare delle banche che siano disposte ad erogare il prestito secondo alcune condizioni prestabilite.
In questo caso, avremo un rischio di sottoscrizione, piochè è JPMorgan a garantire l’emissione del
prestito e a cercare le banche che parteciperanno al sindacato. Da un punto di vista regolamentare,
l’impegno ad erogare per una banca è un criterio di firma=erogare o essersi impegnato ad erogare
per una banca è quasi la stessa cosa. Le fonti di profitto per il sindacato sono: sia gli interssi
derivanti dall’emissione del prestito, sia le commissioni che vengono riconosciute alla banca
capofila e agli altri membri del sindacato per il fatto di: organizzare il sindicato, di correre il rischio
di sottoscrizione… Esp: Fiat non solo dovrà pagare gli interssi passivi sul prestito ricevuto ma
anche le commissini derivanti a fronte del fatto che si tratta di un prestito sindacale.
Esp: se Fiat conferisce il mandato a una banca che si impegna a realizzare il prestito
sindacato, teoricamente non vi è un vincolo che costringa la banca capofila o ad erogare
tutto il prestito o ad erogare la quota maggiore rispetto a tutti gli altri. Tuttavia, nella pratica,
la banca capofila eroga una quota rilevante perchè se non s’impegnasse, manderebbe un
cattivo segnale (lei ha la relazione con il cliente, lei ha ricevuto il mandato, ecc…). Nei
prestiti sindacati le banche più rilevanti in queste operazioni sono le banche
universali(commerciali), in quanto il core business delle banche d’investimento come
JPMorgan, si basa su altre attività.
Cosa cambia dal punto di vista dell’impresa, tra: un prestito sindacato e l’emissioni di
obbligazioni? Un’ impresa che a parità di condizioni, può affacciarsi: o al mercato o raccogliere
denaro tramite il prestito, tiene conto sia del fatto che il tasso d’interesse che ottenerebbe sulle
obbligazioni potrebbe essere inferiore rispetto a quello che otterebbe sul prestito, sia del fatto che
qualora le cose andassero male con le obbligazioni, l’impresa deve rapportarsi con più soggetti
(istituzionale e retail) mentre con il prestito sindicato, l’impresa deve rapportarsi con le sole
banche del sindacato. Quest’ultima motivazione è molto importante.
(in
Sono clausole d