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EPARINA STANDARD:
- EPARINA non frazionata: alto PM (5000-30000 dalton)
- somministrata solo per via sottocutanea (utilizzata in situazioni tranquille in cui non ha bisogno di essere scoagulato in tempi brevissimi) o ev (situazione acuta)
- può essere usata in gravidanza (le grosse dimensioni della sua molecole ne impediscono il transito attraverso la barriera placentare e non arriva al feto)
- per il profilo farmacocinetico non favorevole, è oggi meno usata (ci sono situazioni in cui è utilizzata ed è fantastica, ma siccome la sua farmacocinetica non è delle migliori oggi viene meno utilizzata perché oggi esistono le eparine frazionate che sono più comode da utilizzare sia per il paziente che per il medico)
- effetti collaterali: rischio emorragico, allergia, trombocitopenia (trombocita= piastrine → piastrinopenia in alcuni soggetti predisposti può indurre questi fenomeni, carenza di piastrine che ne impedirà
è in ospedale
FARMACOLOGIA
noi nell’ora stabilita andiamo e facciamo l’iniezione, poi dimesso deve farlo da solo e quindi deve imparare e c’è da dire che è doloroso, succedono cose normali e lui non le conosce e quindi non la fa con quella costanza che gli permette di avere un effetto antitrombotico)
- rispetto a quelle standard:
- uguale efficacia
- effetti collaterali simili ma di minore entità
- non determinano allungamento del test aPTT
- non necessitano di monitoraggio terapeutico (nella maggior parte dei casi, ma in alcuni casi particolari è meglio monitorare)
- è utilizzata in:
- profilassi primaria e terapia TVP e della EP, dell’angina instabile
- profilassi del tromboembolismo venoso in chirurgia generale, ortopedica, oncologica, ginecologica, urologica
- si inizia 12 ore prima dell’intervento e si prosegue per 3-4 settimane (sempre raccomandato al pz di seguire la terapia per il tempo stabilito dal medico)
monosomministrazione sc nelle 24 ore
ANTAGONISTI DELLA VITAMINA K (via orale)
- warfarin (coumadin®)
- acenocumarolo (Sntrom®), 2 volte più potente di warfarin
- derivati dalla coumarina, scoperta nel 1920
- riducono i livelli plasmatici delle proteine della coagulazione, la cui attivazione dipende dalla vitamina K→ stato di ipocoagulabilità
- la vitamina k è essenziale, il ns corpo utilizza per la sintesi epatica dei fattori della coagulazione (se assume questi farmaci, la sintesi di questi fattori avviene in maniera meno efficacie)
- molto potenti e la dose deve essere personalizzata
- alimenti (vegetali), altri farmaci, epatopatie, patologie varie modificano la biodisponobiltà del warfarin
- la dose va personalizzata e monitorata strettamente con la misurazione del PT (tempo di protrombina) in cui i valori vengono standardizzati mediante l’indice INR (internetional normalized ratio): quando si supera il
320 mg/die• danno un’azione antiaggregante che perdura per 7-10 gg (il tempo medio divita delle piastrine)• asa allunga il tempo di sanguinamento→ se mi taglio l’emorragia durerà unpo di più→ deve avvertire il medico se si deve sottoporre ad un piccolointervento chirurgici
INIBITORI DEL RECETTORE PIASTRINICO PER L’ADP (orale)• ticlopidina (oggi poco usata)• clopidogrel, profilo di tossicità più favorevole• prasugrel, pro-farmaco con maggiore e più prevedibile inibizionedell’aggregazione piastrinica• sono farmaci alternativi all’asa, in pz al alto rischio di emorragiegastroenteriche• in situazioni particolari possono venire associati a asa per aumentarel’efficacia antitrombotici
FARMACI FIBRINOLITICI:• utilizzati nel tentativo di lisare il trombo quando si è già formato• sono selettivi per il trombo da lisare, ma questa selettività è
relativa,pertanto sono potenzialmente pericolosi per la vita del paziente- sono farmaci di emergenza, usati solo nell'immediatezza di eventi acuti
FARMACOLOGIA
- gravi (infarto miocardico, EP, occlusioni di shunts) nel tentativo di ricanalizzare i vasi arteriosi occlusi
- si usano solo in ambiente ospedaliero specializzato e sono molto costosi
- 1° generazione: streptochinasi e urochinasi
- 2° generazione: ALTEPLASE (biotecnologici che riproducono l'attivatore tissutale del plasminogeno)
- 3° generazione: RETEPLASE (aumentata fibrino-specificità, emivita più lunga) TENECTEPLASE (emivita ancora più lunga, bolo ev singolo)
- effetti indesiderati: elevata incidenza di complicanze emorragiche, specie cerebrali, stato litico sistemico, più frequente nell'anziano, reazioni di ipersensibilità
FARMACI ANTIEMORRAGICI: MALATTIE EMORRAGICHE
- piastrinopenia, piastrinopatie→ emorragie cutanee e mucose
- carenza
congenita/acquisita di uno o più fattori della coagulazione→ emorragie profonde (emoperitoneo ecc)
Terapia:
- farmaci antiemorragici
- farmaci antifibrinolitici
- vitamina k
FARMACI ANTIFIBRINOLITICI sono sostanze che impediscono la lisi del tappo di fibrina che si è formato.
ACIDO EPSILON-AMINOCAPROICO (EACA)
ACIDO TRANEXAMICO (tranex®)
- via orale/ev lenta
- menorragia primaria, sanguinamento gastro-intastinale, estrazionidentarie, interventi di cardiochirurgia, artroprotesi ecc..
- controindicazioni: gravidanza, allattamento, sanguinamento delle alte vieurinarie
VITAMINA K:
- liposolubile
- nelle verdure a foglia verde
- è fondamentale per la corretta sintesi epatica dei fattori dellacoagulazione (fattore 2,7,9 e 10)
- somministrazione di vitamina k vuol dire andare a fornire un elemento che è essenziale per un processo di sintesi proteica, per limitare latendenza di emorragia, ma non abbiamo bisogno di una azione
ANTIEMORRAGICI
- plasma fresco congelato (tutti i fattori della coagulazione)
- derivati dal plasma (concentrati del fattore carente, concentrati del complesso protrombinico)
- proteine coagulatorie ricombinanti
- desmopressina stimola il rilascio di fatt 8, fattore di von willembrand e attivatore del plasminogeno, aumenta l'adesività piastrinica utilizzata nella emofilia A lieve e nella malattia di von Willebrand tipo 1
ANTIARITMICI:
FARMACOLOGIA
Aritmie:
- referto clinico occasionale in pz asintomatico (se il pz è asintomatico e io casualmente gli trovo un'aritmia andremo ad indagare ulteriormente per raccogliere tutte le informazioni possibili che possono esserci utili per valutare il da
farsi)
- anomalia del ritmo potenzialmente fatale (studiato ampiamente per individuare al meglio che tipo di aritmia è e quali sono le basi elettrofisiologiche di quell'aritmia specifica nelle quale valuteremo il rapporto tra beneficio e rischio)
- terapia: valutare rapporto beneficio/rischio
- interruzione aritmia in corso
- prevenzione di recidiva
- la maggior parte degli aritmici influenza più di una corrente ionica e modula così parametri aggiuntivi, oltre al proprio meccanismo di azione principale → possono diventare pro-aritmici
FARMACOLOGIA
Classificazione dei farmaci antiaritmici:
- classe 1: bloccanti dei canali di Na:
- classe 1a
- classe 1b
- classe 1c
- classe 2: betabloccanti
- classe 3: bloccanti dei canali K+
- classe 4: bloccanti dei canali Ca2+
CLASSE 1:
blocco dei canali dal Na cardiaci vanno ad inibire la propagazione del potenziale d'azione:
- 1a: chinidina, procanamide
- 1b: lidocaina, mexiletina