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Lo scopo degli intellettuali neri di questa generazione
era di affrancare gli africani e i neri dalla loro sottomissione all'Occidente. L'ecclesiastico Boilat predicava la resurrezione dell'Africa ed era convinto che la fine dello schiavismo si sarebbe accompagnata con la fine del cannibalismo e del fetichismo e altri usi molto deplorati dell'opinione corrente in Europa e dagli stessi africani figli della cultura europea.
Blyden, ministro presbiteriano, docente e politico, è il più importante statista-filosofo nero della sua generazione ed era convinto che la salvezza non poteva venire che dall'Africa e dai neri rielaborando concetti come dignità, popolo o autonomia.
Hayford era d'accordo nell'abolire l'indipendenza africana, come anche Diagne in Senegal che nel primo congresso panafricano fra le due grandi guerre si pronunciò contro una mozione di condanna del colonialismo sostenendo che alla Francia si doveva il progresso.
sul suolo africano. Nel 1912 venne fondata l'Associazione dei giovani senegalesi; nel 1913 il settimanale "Democratie du Senegal" diffuso a Dakar, a Saint-Louis e nei principali centri dell'AOF. Diagne fu anche deputato ma i suoi successori presero le distanze dalla Francia e abbracciarono il nazionalismo. Decisivo fu il contributo del panafricanismo e della negritudine. Precursore assoluto del panafricanismo fu Williams che nel 1900 convocò a Londra un congresso in cui dovrebbe essere stato evocato per la prima volta il termine. Du Bois ricorreva a una serie di congressi in città europee a partire da Parigi nel 1919 per abituare i leader africani a discutere dei problemi del progresso e della libertà. Questi erano i cosiddetti congressi panafricani. Garvey fu il fautore del ritorno dei neri in Africa. Per mobilitare i neri in America e nel mondo fondò la UNIA, Associazione per il Miglioramento dei Neri nel Mondo, e costituì una.Compagnia di navigazione per organizzare il trasporto. Il tracollo finanziario delle sue imprese però fu il pretesto per una persecuzione allo scopo di mettere a tacere il suo estremismo.
Il panafricanismo si colloca in una dimensione politica a differenza della negritudine dove prevale il momento culturale. La negritudine agisce sulla considerazione che i neri hanno di sé e della loro politica in quanto l'indipendenza culturale non può non presupporre civiltà. Inevitabile è il riscontro dell'emancipazione politica. Punta a riammetterli indipendenti e sicuri di sé nella civiltà universale. Il panafricanismo e la negritudine sono stati contestati dalla corrente dei radicali del movimento anti-imperialista che giudicano come tali concettualizzazioni abbiano messo troppa enfasi sulle divisioni geografiche o razziali a vantaggio delle élite dominanti.
Le polemiche esplodono quando la decolonizzazione rese ancora più evidente.
che le società colonizzate sono al proprio interno ordinate gerarchicamente. Per vincere il colonialismo bisogna che i neri resistano alle tentazioni dell'assimilazione ribaltando il razzismo con la contro-acculturazione. Subì direttamente o tramite le madrepatrie europee gli effetti della Prima Guerra Mondiale. La Prima Guerra Mondiale scoppiata nel 1914 vide da una parte Francia, Inghilterra, Belgio e Russia, più l'Italia dopo il 1915 e dall'altra Germania e Austria-Ungheria alleate con l'Impero Ottomano. L'Africa fu coinvolta in guerra come sede dello scontro e per l'impiego di soldati delle colonie sui campi di battaglia. A fianco degli inglesi, il Sudafrica e truppe per lo più originarie di possedimenti asiatici o dei Caraibi. Complessivamente parteciparono 50.000 africani. Le truppe inglesi e belghe occuparono i possedimenti dell'Africa orientale tedesca per paura che venisse istituito un protettorato.nel mondo musulmano. Per proteggere Suez da un attacco, Londra proclamò la legge marziale in Egitto, il quale fu trasformato in protettorato e durante la durata della guerra servì come quartier generale delle potenze alleate. L'esercito sudafricano conquistò l'Africa del Sud-Ovest. La Francia fu messa in difficoltà dalle rivolte della popolazione del Sudan francese e del Dahomey, mentre gli inglesi occupati principalmente in Tanganika combatterono i moti esplosi in alcune zone della Nigeria. Una penuria di cibo in Ruanda e nelle regioni vicine, una carestia nell'Africa equatoriale francese per l'eccessiva domanda di cibo a fini bellici, l'influenza e detta spagnola in Italia e nota in Africa come influenza per la quale nei territori coloniali morì tra il 2 e il 5% della popolazione. Sancì la scomparsa dell'impero ottomano Inoltre le cui province del Medio Oriente arabo furono spartite tra Francia eInghilterra con un accordo bilaterale ratificato poi dalla Società delle Nazioni. Le potenze vincitrici si spartirono anche le ex colonie tedesche con lo status di mandati attribuiti dalla Società delle Nazioni su cui la comunità internazionale aveva la facoltà di giudicare le varie amministrazioni sul rispetto dei diritti fondamentali. Francia e Inghilterra si divisero il Togo e il Camerun; il Tanganika venne amministrato dagli inglesi. Il Ruanda-Urundi fu attribuito al Belgio che lo amministrerà col Congo belga. Il Sudafrica ottenne il mandato per l'Africa del Sud-Ovest. L'Italia ebbe alcuni territori ai confini di Libia e Somalia come previsto dal Patto di Londra del 1915.
Nel 1927 si tiene a Bruxelles una conferenza dei popoli oppressi, il primo grande congresso afro-asiatico della storia che proclamò i temi di indipendenza ed emancipazione, e la solidarietà fra i popoli asiatici e africani e fra di essi e la politica dell'URSS.
Nel periodo fra le due guerre vennero costruite strade per facilitare le comunicazioni e il commercio ebbe un forte slancio. Vennero attuati schemi di irrigazione su scala regionale, per mettere a cultura prodotti destinati all'esportazione come il progetto Gezira sul Nilo e l'Office du Niger. Accanto, le compagnie europee, prima fra tutte la United Africa Company creata negli anni '20 dalla fusione di alcune imprese che nel 1930 controllavano quasi la metà del commercio di tutta l'Africa occidentale. I maggiori investimenti e i miglioramenti tecnici aumentano la produzione mineraria nei bacini del Katanga e del Copperbelt nella Rhodesia del Nord e nel Rand in Sudafrica. A causa della grande crisi internazionale, l'AEF e le colonie portoghesi furono caratterizzate dal declino della popolazione oltre gli anni '40 per effetto delle opportunità di impiego nei campi e nelle zone rurali dell'Africa. I contadini, a causa dell'abbondanza di terre, conservarono.con le idee coloniali dominanti. In particolare, il movimento della negritudine, promosso da intellettuali come Aimé Césaire e Léopold Sédar Senghor, si proponeva di valorizzare l'identità africana e combattere il razzismo. Nel corso degli anni '50 e '60, l'Africa vide una serie di movimenti indipendentisti che portarono alla fine del colonialismo. Paesi come il Ghana, la Nigeria e il Kenya ottennero l'indipendenza e si svilupparono nuovi stati africani. Tuttavia, l'indipendenza non risolse tutti i problemi dell'Africa. Molti paesi si trovarono ad affrontare sfide come la povertà, la corruzione e i conflitti interni. Inoltre, l'eredità del colonialismo continuò a influenzare la politica e l'economia del continente. Negli ultimi decenni, l'Africa ha visto una crescita economica significativa e un aumento della democrazia. Tuttavia, molte sfide rimangono ancora da affrontare, come la lotta contro la povertà, l'accesso all'istruzione e la promozione dei diritti umani. In conclusione, la storia dell'Africa è stata segnata da un lungo periodo di dominazione coloniale, seguito da un movimento di indipendenza e dalla sfida di costruire nazioni libere e sviluppate. L'Africa continua a lottare per superare le sfide e a cercare un futuro migliore per i suoi popoli.In occasione di mobilitazione e scambio di esperienze anche con le forze politiche e intellettuali d'Europa. Nel 1920 fu fondato in Tunisia il partito del Destour che, rifondato da Bourguiba come Neo-Destour, sarà alla testa del movimento indipendentista. In Marocco, il primo partito nazionalista marocchino Istiqlal fu fondato nel 1943. L'RDA, il partito Rassemblement Democratique Africain, fu fondato a Bamako nel 1946.
I sindacati africani trovarono i primi affiliati nelle attività dei trasporti e fra gli addetti della pubblica amministrazione. In Sudafrica e nella Rhodesia del Nord si organizzarono i minatori. I lavoratori dell'industria erano coloro che di più animavano la lotta politica.
Con il miglioramento del rendimento dell'attività agricola, soprattutto l'Africa occidentale viene integrata nell'economia mondiale, come ad esempio il Senegal per le arachidi, Costa d'Avorio per il cacao di cui divenne il primo produttore mondiale.
Esportatore a livello mondiale. Caffè e cacao. Dove la manodopera era sufficiente furono allentate le misure per il lavoro coatto. Verso il 1830 la Liberia fu il bersaglio di polemiche feroci in sede di Società delle Nazioni e fu sottoposta a investigazioni internazionali per la corruzione dilagante, le repressioni all'interno e lo scandalo per l'esportazione della forza-lavoro in condizioni quasi di schiavitù verso il possedimento spagnolo di Fernando Poo. La Liberia tuttavia viene difesa perché la sua scomparsa avrebbe decretato una disfatta per tutta l'Africa. Solidarietà panafricana e internazionalismo si diffusero in molti ambienti politici neri a favore dell'Etiopia, oggetto nel 1935 dell'aggressione dell'Italia fascista. Il principio dell'autodeterminazione venne ufficializzato nella Carta Atlantica redatta da Roosevelt e Churchill nel 1941 e sottoscritta dai membri della coalizione contro il fascismo internazionale.
tra le due superpotenze degli USA e dell'URSS ha anche il conflitto Est-Ovest spinto verso l'indipendenza dei paesi africani. I primi si facevano interpreti della corrente liberal-democratica e dell'anticolonialismo, i secondi di quella socialista, entrambi con la pretesa di essere universali. Il Terzo Mondo diventa la sede della competizione tra le due ideologie. Si ha quindi la disgregazione degli imperi coloniali delle potenze europee a partire da quello italiano durante la seconda guerra mondiale, con la conseguente proliferazione di stati con le prerogative formali della sovranità. L'Africa è stato l'ultimo continente dove si è realizzata la decolonizzazione. I partiti nazionalisti si trovano d'accordo nell'opzione della democrazia. Le potenze coloniali e le indipendenze furono accompagnate dall'adozione di costituzioni su imitazione del modello francese e inglese, rispettivamente Quinta Repubblica e sistema di Westminster.con la teorizzazione del principio della separazione dei poteri di Montesquieu. Nelle ex colonie portoghesi, si aderì talvolta a un sistema di governo presidenziale, in cui il potere esecutivo era affidato a un presidente eletto dal popolo, il potere legislativo era esercitato da un parlamento e il potere giudiziario era indipendente e separato dagli altri due poteri. Questo sistema di governo si basava sulla divisione dei poteri per evitare l'accumulo di potere nelle mani di una sola persona o di un solo gruppo.