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Fronte di Liberazione Nazionale (FLN)

comportando il distacco dei nazionalisti più attivi dalle formazioni tradizionali dell'UDMA e del MTLD. Ufficialmente l'insurrezione del FLNIl 1° novembre 1954 venne proclamata che agli inizi ebbe un carattere elitario e circoscritto. Nel 1956 la lotta popolare divenne di massa per rispondere allabrutalità della repressione francese che colpiva i musulmani e tutti i villaggi. Grande importanza ha avuto la battaglia di Algeri che comportò alcuni mesi di cruenta guerriglia con attentati e sabotaggi i francesi opposero l'intervento dei paracadutisti del che sconvolsero la capitale. Alla guerriglia, generale Massu che alla lunga ebbe la meglio sugli insorti. Riuscendo a catturare e uccidere gli esponenti più prestigiosi dell'intellighenzia del FLN i francesi lasciarono inconsapevolmente mano libera ai militari. La progressiva militarizzazione della rivoluzione, la radicalizzò indebolendo chi avrebbe

preferito una soluzione maggiormente politica. Si creò poi un divario netto che distinse coloro che combattevano in patria la guerra civile (interni) e coloro che facevano politica dall'estero soprattutto dal Cairo appoggiati da Nasser (esterni). Nel 1956 alla conferenza di Summam si era formato il Consiglio nazionale della rivoluzione algerina (CNRA) con funzioni di parlamento sovrano. Nel 1958 il FLN proclamò la nascita di un governo provvisorio. Nel 1960 il nuovo presidente della repubblica francese Charles de Gaulle si espresse in favore di un'Algeria algerina. Era convinto che la Francia non poteva più gestire un impero coloniale come aveva fatto prima della seconda guerra mondiale e che dovesse concedere l'indipendenza alle sue colonie per poi conservare i rapporti economici con le nuove organizzazioni statali. Questi intenti contrastavano con quelli dei pieds noir che si opposero sollevando attentati sia in Algeria che in Francia. Nell'aprile1961 il generale Raoul Salan cercò di prendere il potere ad Algeri con un colpo di stato, ma fallì. Il FLN uscì dalla lotta accumulando credibilità e prestigio. Con gli accordi di Evian del 1962 l'Algeria diventava indipendente. Il primo presidente della repubblica fu Ahmad Ben Bella. Egli cercò di riportare il FLN a dimensioni costituzionali pur sempre nel quadro di un assoluto monopartitismo; impresse un forte marchio statalista all'azione governativa dove il movimento rivoluzionario algerino spingeva verso il socialismo. Nel 1964 venne promulgata la Carta di Algeri che contestava il modello socialista URSS pur promuovendo opzioni socialiste ed enfatizzava il ruolo del FLN come avanguardia democratica delle masse. Fu portata avanti la nazionalizzazione delle imprese attuata anche in Tunisia e Marocco; come conseguenza si ha la fuga dei tecnici. La società è divisa tra arabi e berberi, dove questi
  • ultimi sono in minoranza. La popolazione è poco istruita.
  • Nel 1963 chiede prestiti a Francia, URSS e Cina Popolare.
  • Fece fuori le opposizioni.
  • Venne promulgata la prima costituzione e istituito il partito unico.
  • Si avvicina agli altri paesi non ancora indipendenti per aiutarli a raggiungere l'indipendenza.
  • L'ala militare del FLN di Ben Bella si sentì emarginata dall'azione.
  • Colpo di stato nel 1965 che portò al potere il colonnello Houari Boumedienne.
  • L'esercito ha tuttora un ruolo predominante.
  • Ben Bella viene arrestato, restando in carcere fino agli anni '80.
  • Sotto il suo governo, l'Algeria si configurò come una repubblica democratica e popolare, araba e islamica.
  • Nel 1975 venne promulgata la Carta nazionale e nel 1976 la nuova costituzione.
  • La religione di stato è l'Islam.
  • Lo stato si faceva interprete della visione progressista della convergenza di religione e stato.
struttura socialista della società. L'Algeria venne finanziata dall'Egitto e dai paesi vicini. Venne considerata il faro del Terzo Mondo all'estero. Nel 1978 muore Boumedienne. Su consiglio del FLN, Chadli Benjedid partecipò e vinse le elezioni con più del 90% dei voti. Il ruolo importante dell'esercito è legato ai suoi governanti e al FLN. Nel 1990 ci furono le prime elezioni vinte dal Fronte Islamico di Salvezza (FIS). Il nazionalismo tunisino e l'ascesa di Bourghiba Tunisia: passi già alla fine dell'800 quando nel Il movimento nazionalista in Tunisia mosse i primi 1888 Bashir Sfar fondò il giornale Al-Hadira. Nel 1920 nacque il partito Destur (costituzione), una formazione politica con aspirazioni indipendentiste il cui leader era al-Tha'libi; rimase pressoché elitario e lontano dalle effettive esigenze delle masse, per cui un gruppo di giovani intellettuali educati nelle scuole arabo-francesi decise dipromuovere la formazione di un secondo partito, il Neo-destur, che ambiva ad acquisire l'indipendenza e a creare una nuova società. Nel 1946 si formò l'Unione generale tunisina del lavoro (UGTT), una centrale sindacale e politica che contribuì a trasformare le rivendicazioni salariali e lavorative in sentimento anticoloniale. Nel 1938 i nazionalisti del Neo-destur e i rappresentanti dei lavoratori tunisini promossero una prima sollevazione che però fu repressa dai francesi; ciò li indusse ad adottare un atteggiamento più conciliante per il timore che l'Italia fascista avanzasse pretese di sostituirsi alla Francia in Tunisia. Dopo la seconda guerra mondiale, approfittando della debolezza della metropoli coloniale europea uscita prostrata dal conflitto, i nazionalisti ripresero le agitazioni. Il governo di Parigi optò per una co-sovranità franco-tunisina che ampliava i diritti e le responsabilità dei tunisini nonmettendo però in discussione la supremazia europea, compromesso che fu rifiutato dai nazionalisti e che li portò a nuove proteste nel 1952. I francesi tentarono di nuovo la via della repressione creando anche l'organizzazione terroristica di contro-guerriglia, Mano Rossa. Nell'aprile 1955 il leader nazionalista Bourghiba firmava con la Francia un accordo che garantiva alla Tunisia l'indipendenza. Il paese venne dichiarato indipendente il 20 marzo 1956 e venne insediata l'assemblea costituente che abolì la monarchia e instaurò la repubblica. Bourghiba divenne il primo presidente creando negli anni seguenti una sorta di repubblica monarchica. Nel 1975 venne designato come presidente a vita e il suo carisma gli fece meritare l'appellativo di combattente supremo. Era indifferente alla religione; impose una serie di riforme tese alla secolarizzazione. Nel 1956 venne promulgato un codice di statuto personale che sostituì la legge

L'islamica in materia di diritto di famiglia e questioni collegate come l'abolizione della poligamia e la soppressione dei tribunali religiosi. Nel 1957 furono aboliti i beni religiosi di manomorta e incamerati dallo stato. Nel 1958 venne lanciato un programma decennale di istruzione volto a combattere l'analfabetismo. Oggi la Tunisia è uno dei paesi arabo-islamici con il più alto tasso di alfabetizzazione.

La modernizzazione del paese fu però pagata con l'autocrazia. La costituzione del 1959 garantiva al presidente ampi poteri. La repubblica appariva in sostanza come un sistema monopartitico. Il Neo-divenne la longa manus dell'autorità assoluta di Bourghiba ponendosi spesso in contrasto con le organizzazioni sindacali, in particolare con l'UGTT. Il principale oppositore islamico, Ben Youssef, fu assassinato nel 1961. Bourghiba tentò anche un esperimento socialista che fallì per gli interessi privati, politici ed economici.

economici che prevalsero sui piani di sviluppo. Nel 1976 venne promulgata una nuova costituzione che confermando i suoi poteri rifletteva anche il ritorno a un'economia di mercato. Il paese si apre al capitale straniero. Importante il settore industriale in particolare il turismo almeno fino alla primavera araba tunisina.

Gli anni '70 furono caratterizzati da un'intensa conflittualità sociale e dal peggioramento delle condizioni di vita della popolazione che favorirono la ripresa dell'islamismo militante. Nacque il Movimento della tendenza islamica guidato da Rashid Ghannushi che mirava a un'islamizzazione della società ancor prima di aspirare al potere.

La Tunisia è lo stato del Nord Africa che ha riconosciuto in misura maggiore i diritti delle donne. Ha ospitato il quartier generale dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP) e ha appoggiato i paesi arabi nella questione arabo-palestinese. Il successore di Bourghiba è

Ben Ali è salito al potere nel 1987. Libia: il colonialismo, l'indipendenza, la monarchia, la rivoluzione libica e la jamahiriyya Nonostante fosse formalmente parte dell'impero coloniale italiano, dopo la guerra italo-turca del 1911-12 la Libia non era mai stata realmente sottomessa e pacificata. Il controllo italiano era piuttosto debole e presente solo sulle città costiere. Nel 1918 alcuni notabili, approfittando della debolezza dell'Italia appena uscita dalla prima guerra mondiale e della concomitante caduta dell'impero ottomano, proclamarono una repubblica tripolitana. La principale forza politico-religiosa rimaneva la confraternita mistica con chiare connotazioni politiche della Senussiya con a capo Idris al-Sanusi, che si pose a capo di un nazionalismo libico islamico. Questi, quando il fascismo prese il potere in Italia nel 1922, fuggì al Cairo dove strinse contatti con la Gran Bretagna per organizzare la resistenza contro gli italiani. Secondo il, la Libia doveva essere trasformata in una colonia di popolamento per assorbire la presunta sovrappopolazione italiana. Questo tentativo fu fortemente contrastato dai libici che trovarono un eroe indipendentista nel capo senusso Omar al-Mukhtar appoggiato dalla popolazione locale e avente la sua roccaforte in Cirenaica. Per stroncare la sua resistenza, nel 1930 fu inviato il generale Rodolfo Graziani che riuscì a catturarlo e impiccarlo il 16 settembre 1931. Il colonialismo italiano era paternalista e fondamentalmente razzista sia in Libia che in Eritrea e Somalia. La battaglia di el-Alamein nel 1943 segnò la sconfitta delle forze italo-tedesche in Africa durante la seconda guerra mondiale; in seguito, gli inglesi avanzarono dall'Egitto per liberare la Libia dalla dominazione italiana. La Libia venne divisa in zone di influenza: la Tripolitania e la Cirenaica sotto il dominio britannico e il Fezzan sotto quello francese. Solo dopo il 1950, Idris al-Sanusin regno. Il re della Libia governò fino al 1969, quando fu rovesciato da un colpo di stato militare guidato da Muammar Gheddafi. Durante il suo regime, Gheddafi instaurò un sistema di governo autoritario e dittatoriale, che durò fino al 2011, quando scoppiò la guerra civile libica. Durante la guerra, Gheddafi fu ucciso e il suo regime fu rovesciato. Dopo la guerra, la Libia è entrata in un periodo di instabilità politica e conflitto armato, con diverse fazioni che lottano per il potere. La situazione in Libia rimane ancora oggi molto complessa e incerta.
Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
14 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/13 Storia e istituzioni dell'africa

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e Istituzioni dell'Africa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Carcangiu Bianca.