vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
L'ideale pan-maghrebino
L'ideale pan-maghrebino, che includeva questioni economiche come il gas e il petrolio, fu espresso per la prima volta durante il Congresso del Maghreb Arabo tenutosi al Cairo dal 15 al 22 febbraio 1947. Durante questo evento, i leader del nazionalismo marocchino, tunisino e algerino in esilio fondarono il Bureau du Maghreb Arabe, un organismo rappresentativo dei movimenti indipendentisti con la funzione simbolica di collegamento e centro di informazioni per tutti i movimenti nazionalisti maghrebini.
Da quel momento, l'espressione "Maghreb" sostituì quella di "Afrique du Nord" o "Afrique", ritenute troppo legate al colonialismo e all'oppressione bianca europea. In questo modo, si ebbe una istituzionalizzazione del Maghreb limitata al cosiddetto "Piccolo Maghreb" formato da Algeria, Marocco e Tunisia e non legato ad alcun progetto di cooperazione regionale, dell'unità che venne invece discusso nella Conferenza a Tangeri svoltasi tra il 27 e il 30 aprile 1958. I leader dell'Istiqlal,
del regno almoravide. Il Neo-Destur e il Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) hanno stabilito basi comuni per un'unità politica ed economica nei rispettivi paesi. Hanno espresso solidarietà nella lotta di liberazione in Algeria e hanno dichiarato di creare istituzioni comuni. Hanno anche proposto la forma federale come la migliore per governare le realtà nazionali dei partecipanti. Questo è stato il primo riferimento al Grande Maghreb, che comprendeva anche la Libia e la Mauritania. Tuttavia, c'erano alcune divergenze in politica estera da risolvere. Tra la Tunisia e il Marocco c'era una divergenza di opinioni sull'indipendenza e sull'ammissione della Mauritania all'ONU. La Tunisia era a favore, mentre il Marocco era contrario perché contrastava con la realizzazione del Grande Marocco, che prevedeva il recupero delle Canarie, dell'Algeria, del Sahara occidentale, della Mauritania e di parte del Mali e del sud-ovest, basandosi sulle proprie ragioni storiche dell'antica estensione del regno almoravide.dell'impero almoravide del X e XII secolo. Tra l'Algeria e il Marocco la Tunisia e l'Algeria c'erano problemi di confini. In epoca coloniale, il Marocco rivendicò le zone algerine di Colombe-Bechar e Tindouf approfittando della mancanza di confini marocchini e dando inizio a un conflitto che durò fino al 20 febbraio 1964. Nonostante le parti fossero giunte a un accordo con la mediazione dell'OUA, le divergenze sussistevano ancora. Con riguardo alla Tunisia e all'Algeria, i problemi riguardavano la cosiddetta pietra miliare 233. Tunisi rivendicò la revisione delle sue frontiere con l'Algeria basandosi sulla Convenzione di Tripoli del 19 maggio 1910 che limitava il suo territorio fino al km 233, mentre il governo francese all'indipendenza dell'Algeria, alla Tunisia fermandosi al km 220. Nel 1962 la Tunisiaripropose laquestione.Alla Conferenza di Tunisi il 29 settembre e il 1° ottobre 1964, Marocco, Algeria, Tunisia e Libiaaffermarono la loro volontà di instaurare una cooperazione economica comune e creare il Comitèdi sviluppare gli scambi per l’armonizzazione dellePermanent Consultatif (CPCM) con lo scopopolitiche doganali nel campo industriale, minerario, energetico, dei trasporti e delletelecomunicazioni. Il CPCM, presieduto dal tunisino Mustapha Filali, aveva sede a Tunisi; il suoruolo era unicamente consultivo e le sue raccomandazioni non erano vincolanti per i partecipanti.In 12 anni tenne 5 riunioni generando una ventina di commissioni speciali, di cui oltre la metà nondall’entesi riunì mai e la gran parte funzionò ad intermittenza. Inoltre, nel 1970 la Libia si ritirò egli scambi inter-maghrebini risultarono inferiori al 2%. Il CPCM non riuscì a raggiungere gli scopiche si era prefissato. Le uniche realizzazioniconcrete furono: un'organizzazione settoriale a cui fu affidato il monopolio dell'erba alfa, - nel 1965 il COMALFA, una pianta perenne caratteristica dell'Africa del Nord coltivata per ricavare la cellulosa o per ottenere fibre resistenti usate per le reti. Aveva il compito di compiere indagini di mercato, centralizzare gli ordinativi dell'erba alfa e organizzare il commercio con paesi terzi. Venne sciolto nel 1975 in seguito alla riduzione del mercato internazionale e alla crisi del Sahara occidentale; programma di sviluppo dell'ONU; - nel 1968 il Centro di studi industriali finanziato dal regolare l'utilizzo delle - nel 1969 il Bureau central de compensation maghrebine (BCCM) per ferrovie della regione. Per la troppa diversità delle impostazioni economiche, ogni paese privilegiò gli accordi bilaterali sia con la CEE che con gli altri membri. l'Accordo che riuniva Tunisia e Libia.(1974) e l'Accordo di Djerba di Hassi Messaoud che riuniva
Negli anni '80, l'Algeria
Algeria e Libia (1975). concluse importanti trattati con la Tunisia come la
creazione della Banca di cooperazione del Maghreb arabo (BCMA) e il Trattato di fraternità e di
L'Algeria riprese le relazioni con il Marocco
concordia nel 1983 al quale aderì anche la Mauritania. dopo l'incidente(1987) e i rapporti diplomatici tra Tunisia e Libia vennero normalizzati di Gafsa
del 1980, dove 60 commandos tunisini addestrati dai libici attaccarono le forze di polizia e le basi
militari nella città di Gafsa con lo scopo di sollevare la popolazione contro il governo di Bourghiba;
la Tunisia ruppe le relazioni con la Libia che a sua volta espulse 10.000 lavoratori tunisini.
I paesi del Maghreb cercarono di mettere da parte le rivalità e superare le sfide della CEE
le maggiori spinte in tal senso furono date dall'annuncio
unificando le politiche
nazionali;dell’Europa Centrale e dell’Estallargamento della CEE ai paesi e dalla caduta dei prezzi dellematerie prime e degli idrocarburi nel 1985-1986. Il Marocco di Hassan II si erse come capofiladell’unità maghrebina con l’intenzione di presentarsi al cospetto della CEE con un fronte compattoisolarlo e costituire un’unionee forte, nonostante il tentativo algerino fallito di a 4.Nell’ambito di un incontro a Zeralda in Algeria il 10 giugno 1988, i cinque capi di stato deldell’AltaMaghreb annunciarono la creazione Commissione Maghrebina, suddivisa in 5commissioni specializzate che tra il 14 e il 24 settembre avrebbero formulato delle proposte per lacreazione di una unione economica. studiò l’integrazione dei sistemi monetari e finanziari e laLa Commissione Finanziaria e Doganale l’incarico di predisporre unriduzione delle barriere doganali. La Commissione Economica ebbepiano per ridurre la dipendenza alimentare
donna si occupava di questioni legate al benessere sociale, ai diritti umani e alla parità di genere. Propose l'adozione di politiche per la protezione dei lavoratori, la promozione dell'uguaglianza di genere e la tutela dei diritti umani. Inoltre, suggerì la creazione di un'agenzia per l'occupazione e la formazione professionale, nonché di un fondo per la protezione sociale. Per quanto riguarda la quarta commissione, essa era responsabile delle questioni politiche e di sicurezza. Si occupava di definire le modalità di cooperazione tra i paesi membri in materia di difesa, sicurezza interna e lotta al terrorismo. Propose la creazione di un sistema di scambio di informazioni e di coordinamento delle forze di polizia e dei servizi segreti. In conclusione, le quattro commissioni lavorarono insieme per definire le basi di un'unione maghrebina, affrontando questioni economiche, strutturali, culturali, sociali e politiche. Il loro obiettivo era quello di creare un'organizzazione regionale che favorisse la cooperazione e l'integrazione tra i paesi del Maghreb.Sicurezza ebbe il compito di concepire un programma che favorisse la libera circolazione delle persone, la libertà di residenza e la creazione di una carta d'identità comune a tutti e 5 i paesi. Fu incaricata anche di trovare soluzioni per la difesa degli interessi della comunità maghrebina residente in Europa e studiare il coordinamento di piani in materia di sicurezza interna ed esterna dell'Unione.
Il trattato costitutivo del Maghreb Arabo (UMA) fu firmato a Marrakech il 17 febbraio 1989 dai 5 capi di stato Hassan II, Ben Ali, Chadli, Gheddafi e Taya. È un accordo quadro formato da 16 articoli e concepito per una unione più allargata raggruppante altri stati arabi e africani, con la finalità specifica di far acquisire ai paesi firmatari legati da fattori storici, linguistici, culturali e religiosi un maggior peso specifico nella comunità internazionale contribuendo contemporaneamente alla pace e alla sicurezza della regione.
2L'UMA dava origine a un mercato comune comprendente un territorio di 5.789.000 km con una popolazione di oltre 63 milioni di abitanti, i cui scopi sono quelli di rinforzare i legami di fratellanza fra gli stati membri, realizzare il loro progresso e prosperità e porre in essere una libera circolazione di merci, capitali, persone e servizi. Fondamentale è la difesa comune e la non ingerenza negli affari interni. La cooperazione tra gli stati membri è stata concepita per operare a più livelli:
- sul piano internazionale, con una stretta collaborazione diplomatica fondata sul dialogo;
- sul piano economico, realizzando lo sviluppo agricolo, industriale e commerciale degli stati membri mediante progetti comuni e programmi globali e/o settoriali;
- sul piano culturale, stabilendo una cooperazione mirante a preservare i valori spirituali e morali dell'Islam salvaguardando allo stesso tempo l'identità nazionale araba;
insegnamentisalvaguardando l'indipendenza di ogni stato.- sul piano della difesa,L'organo supremo dell'UMA è il Consiglio presidenziale, composto dai capi di stato dei paesimembri che lo presiedono a rotazione per un periodo di un anno. Di norma, si riunisce una voltal'anno e le decisioni sono prese all'unanimità. Ha creato 4 commissioni specializzate per singolematerie: sicurezza alimentare, economia e finanza, risorse umane e infrastrutture di base. Nomina ilsegretariato generale e dirige gli affari politici e l'informazione dell'UMA.La Segreteria generale ha sede a Rabat.Il Comitato di controllo è composto da 5 membri, uno per ogni stato membro con il compito disorvegliare l'andamento e gli affari dell'UMA sottoponendo periodicamente al Consiglio deiministri degli esteri i risultati dei propri lavori.Il Consiglio dei ministri degli esteri esamina le questioni che gli vengono sottoposte dal Comitato
dicontrollo e prepara le sessioni del Consiglio presidenziale.
Il Consiglio consultivo con sede