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La situazione politica in Guinea
La sostituzione dei civili al potere con i militari era una prassi politica molto frequente in Africa e soprattutto in ambito rurale. Il presidente Conté centralizza il potere e si appella al mondo socialista. Viene appoggiato dalla Repubblica Popolare Cinese e di conseguenza il paese ha dovuto negare l'esistenza della Repubblica di Cina (Taiwan), creando una contrapposizione col mondo capitalista. La Guinea è il primo produttore di bauxite al mondo, una roccia sedimentaria che costituisce la principale fonte per la produzione di alluminio; a questa risorsa sono interessati sia la RPC che i paesi occidentali.
Conté muore nel 2008; si apre una fase acuta di instabilità politica. In base alla costituzione, alla morte del presidente il potere sarebbe stato preso dal suo primo ministro, ma ci fu un colpo di stato da parte di una giunta militare. Il periodo di instabilità politica dura circa fino al 2010;
L'instabilità politica fu accompagnata anche da quella militare: il potere viene quindi preso dal capitano militare Musa Dada Camara e una giunta militare sostitutiva del governo.
Nel 2009 l'esercito guineano ha represso un raduno pacifico organizzato a Conakry da movimenti della società civile per manifestare contro il capitano golpista che non aveva mantenuto la promessa di non ripresentarsi alle elezioni presidenziali del gennaio 2010; ci furono oltre 150 morti. Camara venne poi allontanato nel Burkina Faso.
Nel gennaio 2010 venne firmato un accordo con cui la giunta militare doveva lasciare il posto al governo. Nel novembre 2010 ci furono le elezioni presidenziali libere. Attualmente il presidente è Alpha Condé. Ha messo in atto un programma di urbanizzazione, il recupero delle centrali idroelettriche, la riforma dell'esercito e la riduzione del budget statale destinato all'esercito.
politiche ambientali in particolare gran parte sulla nettezza urbana e la lotta al traffico illegale in particolare la droga.
dall'indipendenza al Mali: colpo di stato del 2012
Il 20 giugno 1960 il Mali acquista l'indipendenza. Il primo presidente fu Mochibo Keita a capo del partito unico.
Il 19 novembre 1968 ci fu il primo colpo di stato ad opera di Moussa Traoré. Tra il 1968 e il 1974 un periodo di carestie porta i tuareg a spostarsi in Libia. Ci furono poi ulteriori tre tentativi di golpe e lo stato venne accentrato sul modello coloniale francese.
Tra il 1992 e il 1997 Alpha Oumar Konaré venne eletto per due volte presidente; venne approvata una nuova costituzione e il sistema a partito unico venne sostituito dal sistema multipartitico.
Tra il 2002 e il 2007 Amadou Toumani Touré (soprannominato ATT) venne democraticamente eletto per due mandati, ciascuno di 5 anni. Il 3 aprile 2011 ha nominato capo del governo Cissé Mariam Kaïdama Sidibé, prima.
La prima donna della storia a ricoprire tale incarico in Mali.
Nel settembre 2011, i tuareg fanno rientro in Mali. Il 16 settembre venne creato il Movementliberation de l'Azawadnational de (MNLA), nato dalla fusione di altri movimenti. Ci fu il massacro di Aguelhok; durante gli scontri, l'esercito in ritirata viene sorpreso dai ribelli del MNLA. Il 2 febbraio, le mogli e i figli dei soldati uccisi protestano nella città di Katì marciando fino al palazzo presidenziale. Tuttavia, il presidente non solidarizza in pubblico per la strage.
Il 21 marzo il ministro della difesa Sadio Gassama si reca alle basi militari di Katì dove annuncia ai soldati il loro invio nel nord del paese; i militari rispondono prendendolo a sassate e lo catturarono. Inizia l'ammutinamento e ATT fugge. Il capitano Senogo dichiara alla televisione di stato di aver preso il potere a nome del Comitato nazionale per il risanamento della democrazia e la restaurazione dello Stato.
(Cnrdre) e promise di restituire il potere ai civili al termine dell'emergenza. Bamako viene saccheggiata e il nord viene occupato. Gli ufficiali avrebbero agito per difendere l'unità nazionale, esasperati dall'incompetenza dimostrata dal governo nella gestione della ribellione armata dei tuareg nell'estremo nord del paese riesplosa a irritati per l'esito gennaio e incerto della battaglia malgrado le forniture di armi e istruttori militari da parte degli USA, finalizzate a contrastare le infiltrazioni qaediste e islamiste in generale.
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha condannato il golpe militare chiedendo il ristabilimento immediato dell'ordine costituito, il ritorno del governo in carica democraticamente eletto e l'impegno che venga garantita la sicurezza del presidente deposto. Inoltre, ha invitato i leader locali ad astenersi da qualsiasi azione che potesse incrementare le violenze e destabilizzare ulteriormente il paese. Anche la
Francia ha condannato il golpe e ha inoltre decretato lo stop a ogni forma di cooperazione finché non fosse stato ristabilito l'ordine costituito. (Difesa dell'Islam) a imporre la sharia nell'area a ridosso del confine algerino. L'esercito perse inoltre il controllo delle città frontaliere di Tinzawaten e Aguelhok, una zona nella quale era attiva anche al-Qaeda nel Maghreb islamico e dove 13 occidentali, tra cui 6 francesi, erano tenuti in ostaggio. L'inasprimento del conflitto fu in parte effetto collaterale della caduta del regime di Gheddafi in Libia che da sempre accoglieva e addestrava i guerriglieri tuareg i quali in cambio hanno combattuto al fianco dell'esercito lealista libico fino alla disfatta.
Il ministro degli esteri e il ministro dell'amministrazione territoriale sono stati arrestati, mentre il presidente sarebbe stato portato al sicuro. Oumar Mariko,
leader inSolidarité africaine pour la démocratie et l’indépendance (Sadi)parlamento, il partito offrii lal’approvazionepropria disponibilità a formare il governo di unità nazionale. Tuttavia, condell’ECOWAS, la giunta militare nominò presidente a interim Dioncounda Traoré il 12 aprile 2012.