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Appunti esame Storia e istituzioni dell'Africa, prof. Carcangiu, L'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA), l'Unità Africana (UA) e il NEPAD (New Partnership for Africa's Development) Pag. 1
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La mediazione di Al-Selassie e la creazione dell'OUA

Tra questi due gruppi contrapposti, fece da intermediario l'imperatore etiope Al-Selassie, leader del movimento Rastafar. Servendosi di motivazioni quali l'apartheid in Sudafrica, la non indipendenza di certi stati e la presenza del colonialismo, riuscì a farli incontrare ad Addis Abeba nel 1963 portandoli alla costituzione dell'Organizzazione dell'Unità Africana (OUA). Nel primo ventennio dopo la sua creazione, l'OUA fece da mediatore tra uno stato e l'altro per problemi di confini, come ad esempio fra Etiopia e Somalia dove era conteso il territorio dell'Ogaden popolato da somali ma rimasto all'Etiopia in seguito alla divisione delle terre colonizzate da parte della Gran Bretagna nella seconda metà dell'800. L'OUA ha negato il diritto di secessione alle minoranze all'interno di stati storicamente costituiti, riconoscendo solo il diritto dei popoli a liberarsi dal colonialismo. Ha fatto eccezione il dirittodel popolo eritreo all'autodeterminazione e l'ingresso dell'Eritrea nell'OUA negli anni '90. Per circa 40 anni l'OUA è riuscita a sopravvivere al rischio di disintegrazione per il fatto di non prendere posizioni decise su questioni rispetto alle quali due o più stati non concordavano. Un grande ostacolo all'unità africana fu dato dal principio della sovranità nazionale, della non interferenza negli affari interni degli stati. L'esigenza di rivedere alcuni obiettivi che erano stati fissati all'epoca dai diversi padri fondatori in seguito a diversi eventi e alle nuove sfide che si posero in Africa, quali la fine del colonialismo e della guerra fredda, il superamento della politica di segregazione razziale in Sudafrica, il permanere di gravi contrasti tra gli stati africani e la risorgente conflittualità etnica al loro interno, l'aggravarsi dello stato.

di povertà e sottosviluppo in diverse regioni, la globalizzazione e il fermento politico. Con la conclusione del processo di decolonizzazione all'inizio degli anni '80 si è avuto un cambiamento delle priorità dell'OUA verso l'integrazione economica regionale in una prospettiva continentale, e la prevenzione, la gestione e la risoluzione dei conflitti, inclusi quelli interni agli stati.

Dopo la fine della guerra fredda, l'Organizzazione per il coordinamento economico tra i paesi dell'Africa australe (SADCC) fondata nel 1980 per ridurre la dipendenza economica della regione dal Sud Africa e ritenuta dall'OUA uno dei pilastri del processo costitutivo della Comunità economica africana, venne trasformata nel 1992 nell'Organizzazione per lo sviluppo dell'Africa australe (SADC). Il Sudafrica aderì nel 1994.

Nel 1993 al vertice di Lusaka venne adottata una dichiarazione che definiva un

meccanismo per la prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti. Nel 1997 a Tripoli, Gheddafi si incontra con i capi di stato di Burkina Faso, Ciad, Mali e Niger e lancia la proposta di dar vita a una nuova organizzazione regionale. Nel 1998 Gheddafi annuncia la creazione della Comunità degli Stati del Sahel e del Sahara (CENSAD), con una struttura organizzativa formata da una conferenza dei capi di stato, un consiglio esecutivo e una banca di sviluppo; al tempo stesso, la Libia si adopera per la risoluzione dei conflitti tra Etiopia ed Eritrea, in Sudan, e tra Togo e Sierra Leone. Nel luglio 1999 al vertice di Algeri, Gheddafi lancia l'idea di un summit straordinario da tenersi a Sirte per procedere alla revisione della carta dell'OUA. Il 9 settembre 1999 a Sirte il progetto viene lanciato e precisato per essere poi definito nei dettagli nel corso di una sessione straordinaria dei ministri degli esteri tenutasi a Tripoli il 3 giugno 2000. L'atto12 luglio 2001.2001. L'atto di Lomé confermava il principio di non ingerenza negli affari interni degli stati, il diritto dell'UA di intervenire in uno stato membro su decisione della conferenza in circostanze gravi quali genocidio, crimini di guerra e contro l'umanità, e il diritto degli stati membri di sollecitare l'intervento dell'UA per restaurare la pace e la sicurezza. Inoltre, affermava il principio di uguaglianza tra uomo e donna e il carattere sacrosanto della vita umana. All'art. figurano obiettivi un'azione quali diretta a promuovere i principi e le istituzioni democratiche, la partecipazione popolare, l'impegno dell'Unione a favore dei diritti dell'uomo e dei popoli, il buon governo e conformemente con la Carta Africana e a sostenere il coordinamento tra le comunità regionali in vista della realizzazione graduale degli obiettivi dell'Unione. L'OUA aveva adottato una serie di.documenti per il rafforzamento che implicavano il trasferimento di certi poteri dagli stati a organismi continentali e una maggiore partecipazione popolare alle scelte politiche ed economiche. Il vertice di Lomé aveva invitato il segretario generale a convocare al più presto una riunione di parlamentari ed esperti giuristi africani per studiare le modalità di costituzione e funzionamento di tale organi e a presentare le relative proposte al consiglio dei ministri in modo che il vertice avrebbe potuto approvarle nella successiva sessione ordinaria prevista a Lusaka nel 2001. Alcuni di questi documenti furono: - Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, approvata nel giugno 1981 ed entrata in vigore nel 1986; - il Trattato di Abuja istitutivo della comunità economica africana; - Piano per lo sviluppo economico e sociale dell'Africa adottato nel 1995; - Dichiarazione del Cairo in seno all'OUA per la creazione di un meccanismo per la

le Iniziative per la creazione di comunità economiche regionali considerate fondamentali per l'attuazione di politiche macroeconomiche e per la realizzazione di un processo di integrazione a livello continentale;

Protocollo istitutivo della Corte Africana dei diritti dell'uomo e dei popoli.

il Piano d'Azione di Lagos,

Il Trattato di Abuja concluso nel 1991 aveva sostituito il abbozzato nell'aprile 1980 durante una conferenza cui parteciparono diversi leader africani e supportato dall'OUA per incrementare l'autosufficienza dell'Africa. Rappresentava la risposta collettiva degli stati africani alla relazione Berg pubblicata dalla BM nel 1981, i quali imputavano la crisi dell'Africa ai programmi economici di aggiustamento strutturale della BM e del FMI e alla vulnerabilità delle economie africane agli shock economici mondiali, come la crisi petrolifera del 1973.

Al vertice straordinario

Di Sirte il 2 marzo 2001, l'UA venne proclamata solennemente con l'adozione del protocollo sul parlamento. L'atto istitutivo panafricano previsto nel Trattato di Abuja dell'UA è entrato in vigore il 26 maggio 2001 grazie alla ratifica da parte della Nigeria che ha consentito di raggiungere il quorum previsto, ovvero i 2/3 dei 53 stati membri.

Nel vertice di Lusaka a luglio 2001 iniziò un periodo transitorio di un anno nel quale la Carta dell'OUA restava in vigore per consentire l'adeguamento al nuovo statuto e una prima messa a punto della struttura organizzativa. Il segretario generale riceveva mandato di costituire gli organi dell'UA e venne inoltre adottato il NEPAD.

L'organo è l'Assemblea, supremo e di direzione politica dell'UA che determina le politiche dell'ente, adotta le sue decisioni sulla base delle raccomandazioni che le vengono sottoposte da altri organi, dà direttive al Consiglio esecutivo.

per la gestione dei conflitti e il mantenimento della pace, e nomina i giudici della Corte di giustizia. Il Consiglio esecutivo è composto dai ministri degli esteri e prende in esame le questioni che gli vengono sottoposte dall'Assemblea e l'agenda dei lavori da altri organi. Prepara il budget annuale dell'Assemblea. Il Comitato dei rappresentanti permanenti lavora a stretto contatto con la Commissione e segue con ruolo consultivo la realizzazione delle decisioni dei summit dell'ente. La Commissione, che costituisce il nuovo Segretariato, è composta da personalità di provata competenza ed esperienza ed è diretta da un segretario che è anche il segretario generale dell'organizzazione. Il Parlamento panafricano ha iniziato la sua attività quando il protocollo definito nel vertice di Sirte del 2001 è stato ratificato dalla maggioranza semplice degli stati membri. Ha poteri consultivi e i componenti sono designati dai.

parlamenti nazionali. Tra i suoi scopi vi è quello di favorire il conseguimento degli obiettivi dell'UA, promuovere i diritti umani e la democrazia in Africa, incoraggiare il buon governo, promuovere la pace e la stabilità, contribuire ad un più prospero futuro per il continente e costruire il senso di un destino comune tra i popoli africani.

Il 9 luglio 2002 al vertice di Durban, si ebbe il passaggio dall'OUA all'UA. Inoltre, venne lamentato al Consiglio di Sicurezza dell'ONU che non erano state ancora tolte le sanzioni alla Libia riferite al caso Lockerbie, e si decise di modificare procedure e modalità di funzionamento del meccanismo per la prevenzione, gestione e risoluzione dei conflitti varato nel 1993 al vertice di Lusaka. Quest'ultimo venne rinominato Consiglio per la pace e la sicurezza e ne venne definito il relativo protocollo che sarebbe entrato in vigore dopo la ratifica da parte degli stati membri.

da 15 membri, 10 eletti

dall'Assemblea Secondo il protocollo, il Consiglio è
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Publisher
A.A. 2011-2012
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/13 Storia e istituzioni dell'africa

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e Istituzioni dell'Africa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Carcangiu Bianca.