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Dahomey

Dahomey, abitato da genti di lingua fon, nasce nel XVI secolo per cessione del regno di Allada dacui proviene il clan yoruba degli Adja. La città di Abomey viene fondata agli inizi del 600. Il Dahomey in perenne conflitto col il regno di Jakiu con centro a Porto Novo, tra il 1625 e il 1708 occupa tutto l'altopiano intorno ad Abomey e il dada re Agbaja attacca senza successo Ouidah, importante mercato negriero difeso da francesi e portoghesi; riesce a conquistare Allada e Savì. Nel 1738 le truppe di Oyo sconfiggono il re Tegbessu. Il re riorganizza militarmente il regno; il suo successore Adorgza viene deposto da un colpo di stato da Ghezo che riorganizza il Dahomey, che diventa il maggior stato esportatore di schiavi nel Golfo di Guinea. Il regno di Oyo viene poi devastato tra il 1831 e il 1833 da truppe hausa fulani. La caduta di Oyo comporta l'islamizzazione della parte settentrionale del mondo yoruba con la definizione di una frontiera religiosa e culturale tra Nord

nigeriano islamizzato e Sud tradizionalista e successivamente in parte cristiano. Nelleregioni yoruba che resistono all'espansione dell'Islam viene fondata la nuova città di Oyo e allametà del XIX secolo si assiste al ruolo egemonico della città di Ibadan, al potere della città diAblokuta, centro di attività missionarie protestanti, che nell'800 sarà rivale del regno del Dahomey,il quale dopo aver sottomesso la città di Omidah consolida le proprie posizioni rafforzandosi sullato militare e conoscendo un importante processo di concentrazione del potere e di articolazionedelle funzioni dello Stato.Nell'odierno Sudan, il processo di arabizzazione e islamizzazione subisce un'accelerazione dopo lacaduta dei regni cristiani della Nubia nel XIV secolo, ma si arresta a fine 800 alle regioni del Darfure di Kordofan.Tra Nilo bianco e Nilo blu, nella seconda metà del 400 viene organizzato lo stato Abballabi,

che agli inizi del 500 viene reso vassallo del sultanato dei funj incentrato sulla città di Sennar. Dopo la conquista dell'Egitto nel 1517, i turchi cercano di stabilirsi in Nubia e nelle regioni circostanti. Nel 1821 conquistano il Kordofan e all'inizio dell'800 il Darfur, che era stato stabilito come sultanato dei gruppi fur nella prima metà del 600. Nel 1826 venne stabilito un servizio di trasporto fluviale che portò al dissolvimento del ruolo strategico degli shilluk. Nell'800, dopo alcuni decenni di soggezione allo stato egiziano, la regione sudanese attua un processo di cambiamento politico, religioso e culturale. Il Sudan nilotico è teoricamente caratterizzato dalla presenza cristiana, dall'islam, da componenti arabe e da culture locali. Dagli anni 20 la regione è interessata da un processo di espansione militare da parte dell'Egitto avviato da Mohammad Alì. Egli attua una politica di modernizzazione delle strutture.

Le strategie statali e i suoi interessi strategici riguardano il Mediterraneo, la penisola araba e il Mar Rosso; la creazione di un impero secondario nella valle del Nilo gli consentirà di sopperire a certe necessità quali il reclutamento di manodopera coatta per l'esercito e di accedere a importanti fonti di materie prime. La prima campagna egiziana verrà attuata anche lungo la costa somala ma i tentativi di attacco all'Etiopia falliscono. La penetrazione nelle regioni del Nilo bianco travolge le popolazioni shilluk e dinka alla ricerca di avorio, e dagli anni '60 alla ricerca di schiavi da impiegare nelle piantagioni di cotone in Egitto e in Sudan. A metà degli anni '60 i mercanti di Khartoum sono attivi a Sud fino all'Uganda e nel regno Mangbetu che si disintegra velocemente. Le azioni intraprese dagli egiziani portano al collasso dell'istituzione indigena. Sotto la pressione dei governi europei,

Ismail, nipote di Alì, cerca di attuare misure repressive contro la tratta. Per la costruzione del Canale di Suez, l'Egitto si trova ora in una brutta situazione finanziaria e annulla il potere contrattuale del suo governo nei confronti dei paesi europei. Nel 1877 Ismail è costretto a nominare il generale inglese Gordon governatore del Sudan con il compito di porre fine alla tratta e di sedare l'insorgenza in atto in molte regioni sudanesi. In questo contesto matura una grande rivolta dei popoli sudanesi sotto il segno di un movimento islamico. Nel 1881 inizia in Egitto l'agitazione a sfondo nazionalista di Arabi Pascià contro l'ingerenza europea alla quale seguirà l'anno dopo l'invasione britannica. Nello stesso anno in Sudan, Mohammad Ahmad Ibn Abdullah si proclama mahdi, cioè guidato da Dio, da il via a un grande jihad che investirà i pagani sudanesi e cristiani etiopi. Nel 1885 viene costituito uno stato sudanese.

indipendente intorno a un sistema teocratico cui porrà fine nel 1898 una guerra dalla Gran Bretagna per conto dell'Egitto. d'occupazione intentata L'Etiopia tocca l'apice della propria potenza ed espansione sotto il regno di Zara Jacob. Nel XVI secolo, giungono gli oromo. Si stanziano lungo le coste del Golfo di Aden e si infiltrano nel regno cristiano fino a Wollega; a sud-ovest adottano istituzioni politiche creando una serie di piccoli stati. Molti di loro si convertono all'Islam e al cristianesimo e si trasformano in allevatori e agricoltori sedentari mantenendo però la lingua. Nel 1527 Grañ scatena dall'Adal il jihad contro il regno cristiano dell'altopiano. Nel 1541 l'impero è devastato dalle conversioni all'Islam ed è ridotto al Tigre; Lebna Dengel ottiene l'aiuto dei portoghesi. La guerra si protrae e gli oromo spazzano via l'Adal. Nel 1589 gli oromo e i turchi vengono fermati; il regno diSurenyos vede un tentativo di riunificazione religiosa con Roma. Il successore fissa la capitale a Gondar, e spinto dalla reazione ecclesiastica e popolare contro il negus, portoghesi e gesuiti, riapre lo scisma religioso distaccandosi dai cattolici, confermando l'ortodossia monofisita ed espellendo i gesuiti. Fino agli inizi del 1700 prevaleva una certa stabilità, ma durante il XVIII secolo vi è una fase di decadenza passata alla storia come il Tempo dei Giudici; Tigre e Scioa si rendono indipendenti. La regione del fiume Uele è occupata da entità politica azande affermatasi nel 700; nel XIX secolo vede la nascita in un altro stato creato da gruppi mangbeti che giunti nel XVIII secolo si scontrano con gli azande, portando alla creazione di un regno con un'articolata elaborazione politico-istituzionale. La penetrazione di negrieri sudanesi porterà alla frammentazione dello stato. Nella seconda metà del XIX, la ricostruzione politico-culturale.nazionale coincide con un processo di espansione del regno raggiungendo un buon equilibrio fra le istituzioni: monarchia, chiesa copta ortodossa e aristocrazie provinciali. Il primo grande riformatore dell'Etiopia è Teodoro II il quale centralizza il potere e cerca di appropriarsi dei beni della chiesa per ridurne l'indipendenza rispetto alla corona. Entra in contrasto con gli europei e nel 1868 viene sconfitto dagli inglesi. Il suo difende l'impero dalle mire di egiziani, italiani e sudanesi. Egli successore Giovanni IV stabilì un buon rapporto con la chiesa, ma fa troppe concessioni a notabili e sovrani locali finendo per aumentare le tendenze centrifughe. Con la lotta per la successione a Giovanni IV la sede dell'impero si sposta più a sud. Il nuovo imperatore è il re dello Scioa, Menelik II che si dedico all'espansione territoriale etiope portandola ai confini attuali. Capitale dell'impero è Addis Abeba. Nel 1889 stipula con

L'Italia il Trattato di Uccialli come semplice alleanza che poi viene fraintesa. Nel 1893 l'un'offensivaTrattato viene denunciato e nel 1896 venne respinta ad Adua italiana. Menelik rafforzò la posizione internazionale. Avvia un processo di acquisizione di tecnologie e adotta una serie diriforme nell'amministrazione, istruzione e finanze.

Nel corso del XVIII secolo, sugli altopiani intorno al monte Kenya e in tutta la regione centraledell'odierno Kenya, erano stanziati i kikuyu. Sono agricoltori di lingua bantu che appartengono allacategoria delle società senza stato; mantengono un'organizzazione socio-politica a potereestremamente diffuso priva di figure di vertice.

Nella regione dei Grandi Laghi, in Bunyoro, i lwo si sono insediati come gruppo a sé dando originenel XVI secolo alla dinastia dei Bito che adotta la lingua bantu. Nella prima metà dell'800 ilBunyoro perde le sue province meridionali dove si costituisce il regno di Toro.

Kabarega riesce a riportare il Bunyoro in una condizione di preminenza sottomettendo il Toro; questa situazione rimane invariata fino al 1899 quando il Bunyoro viene privato delle sue aree orientali a favore del Buganda e viene annesso al protettorato dell'Uganda.

La regione dei Grandi Laghi nell'Ottocento è caratterizzata da un'attiva presenza islamica, commerciale e politico-militare che dopo la metà degli anni 70 riesce a manipolare la penetrazione missionaria anglicana e cattolica e le posizioni tradizionaliste.

Il regno del Buganda guidato da Mutesa, prosegue una politica di riforma del sistema militare perfezionando il monopolio regio sulle armi da fuoco e accentuando la pressione sul rivale stato del Bunyoro. Nella prima fase del suo regno attua una politica centralizzatrice e mostra tendenze filosofiche. Negli anni 70 dell'800 cerca inutilmente il sostegno europeo contro la minaccia dell'espansione egiziana.

Favorisce l'arrivo di missionari.

anglicani e cattolici dando origine a quattro partiti che dominano la corte e la struttura del regno: cattolico, anglicano, tradizionalista e islamico. Attenuatasi la pressione egiziana il Buganda subisce dei rovesci militari ad opera del Bunyoro. Nel 1894 al Buganda viene imposto il protettorato britannico a cui vengono aggiunti due anni dopo Bunyoro, Toro e Ankole. Negli odierni Ruanda e Burundi, nel 700 vengono a costituirsi i regni dei gruppi tutsi, imponendosi sia ai bantu e ai pigmei twa. Nel XVIII secolo è presente anche la comunità hutu. Tra il 1897 e il 1906 il Ruanda sarà sotto il dominio tedesco, mentre dopo la prima guerra mondiale sotto quello belga. In dinastia dell'Oman nel 1824 trasferisce la propria Burundi la capitale nell'isola di Zanzibar, precedentemente occupata dai portoghesi dal 1503 al XVII secolo, costruendo un impero commerciale e politico sulla costa swahili. Fino al 1710 Zanzibar era un piccolo centro di pesca; si sviluppò poi.

L'agricoltura di piantagione basata sulla coltivazione del chiodo di garofano con manodopera servile. Nel 1890 l'Inghilterra impone il protettorato su Zanzibar e sull'isola di Pemba.

Dettagli
Publisher
A.A. 2011-2012
10 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/13 Storia e istituzioni dell'africa

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sandrauselli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e Istituzioni dell'Africa e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Cagliari o del prof Carcangiu Bianca.